Author - Silvia

Open Air Gallery a Drena

Omino fatto con ingranaggi sul percorso alto dell'Open Air Gallery

Vi trovate dalle parti di Drena? Quella che vi raccontiamo oggi è una passeggiata forse poco nota, ma capace di regalare una sorpresa dopo l’altra. Basterà aguzzare la vista e questo itinerario nel bosco si trasformerà in una caccia al tesoro assolutamente da provare (ma anche da rifare!) con i vostri bambini. Ci eravamo già stati qualche tempo fa ma siamo tornati a dare un’occhiata dopo i recenti lavori di riqualificazione, che hanno reso nuovamente agevole il percorso.

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Castello di Drena

Come arrivare all’Open Air Gallery di Drena

Come riferimento per arrivare alla Open Air Gallery prendete il castello. Impossibile non distinguere già da lontano la sua torre che si staglia in mezzo al lunare paesaggio delle marocche, le caratteristiche formazioni rocciose di origine glaciale. Proprio ai piedi del castello (per approfondire leggete il nostro articolo: Al Castello di Drena) si imbocca la strada per la località Braila (famosa per i suoi marroni e castagneti). Si tratta di una strada stretta ma poco trafficata, che si snoda tra i boschi di pini, lecci, aceri e frassini. Volendo si può anche salire a piedi: dopo una prima parte in salita la strada procede in piano. Arrivando in auto bastano 5 minuti. Si parcheggia poi in uno dei due spiazzi nei pressi della cartellonistica  (sulla sinistra) che segnala l’inizio del percorso. Qui troverete tutte le informazioni sul progetto e il codice QR per poter scaricare la mappa sul vostro cellulare.

Open Air Gallery: pensieri uomo e natura

Un progetto di land art speciale

Si tratta di un progetto di land art molto particolare, nato nel 2000 da un’idea di Annabella Hoffmann. Ad esso hanno contribuito una quarantina di artisti provenienti da tutto il mondo. L’idea era di creare una connessione tra le forze della natura e l’arte e legarle indissolubilmente attraverso l’installazione di opere destinate a fondersi nel tempo con il bosco. Vedrete che vi accorgerete ben presto di essere finiti in un luogo che ha un qualcosa di magico e misterioso.

Il modo migliore per “accedere” a questo mondo è attraversare la nuovissima “Porta del Tempo”.  Verrete subito catapultati in una nuova dimensione, dove non solo si celebra l’importanza dell’ambiente e dei comportamenti virtuosi, ma dove si riflette anche sul grande potere che la natura ha sul nostro benessere interiore.

Da qui, tra le prime sculture che fanno capolino tra la vegetazione e le rocce partono i due percorsi, segnalati con una mezzaluna azzurra ed un cerchio rosso rappresentante il sole.

Open Air Gallery Drena: la porta del tempo

Open Air Gallery: due percorsi

Il percorso della Luna, adatto a tutti, si snoda ai due lati della strada e rimane più basso nel bosco. Il percorso del Sole invece sale in mezzo alle marocche e presenta anche alcuni tratti esposti, oltre che sdrucciolevoli. Va bene per chi ha bambini prudenti e non troppo piccoli! La prima installazione che catturerà la vostra attenzione sono le rane colorate che ricoprono un grande masso. Già da questo potrete intuire l’originalità di quello che vi aspetta, tuttavia non mancherete di stupirvi ad ogni installazione!
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Non vogliamo rovinarvi troppo la sorpresa, possiamo però dirvi che ci sono opere colorate che balzeranno più facilmente ai vostri occhi (oltre alle rane troverete anche delle galline, altri animali e persino un enorme lucertolone!), altre in posizione più esposta (come gli omini-ingranaggio)

Open Air Gallery Drena: omino di ingranaggi

Bambini all’Open Air Gallery

ma anche opere meno evidenti  che sarà bello scoprire passo dopo passo, tenendo sempre gli occhi ben aperti!

Comunque dai, qualche indizio ve lo lasciamo ugualmente, anche perché è facile non trovare tutto al primo colpo: se passerete due volte nello stesso posto facilmente ne avrete la prova!

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Open Air Gallery Drena: piccole sorprese

Ma anche questo è un po’ il bello di questo luogo!

Tante le statuine di Buddha (ma noi abbiamo trovato anche una piccola Venere di Botticelli!) che donano un’aura mistica a questo luogo; e siccome questo è anche un luogo di silenzio e riflessione sono state recentemente installate anche delle splendide chaise longue in legno sulle quali potrete sdraiarvi, chiudere gli occhi e lasciare che il sole che filtra tra i rami vi scaldi mentre respirate ed ascoltate il bosco.

Il percorso è fattibile tutto l’anno, condizioni meteo permettendo. Cosa volere di più da una semplice passeggiata nel bosco?

Open Air Gallery: info utili

  •  LUOGO: Drena
  • PARTENZA: Loc. Braila
  • ARRIVO: Loc. Braila
  • ALTITUDINE: m 500
  • DISTANZA: 1 km
  • DURATA: 1 ora
  • DISLIVELLO: 50 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: assenti

Vi lasciamo anche il video che avevamo girato qualche anno fa:

Potete trovare maggiori informazioni QUI

Per vedere la mappa del percorso consultate anche il sito www.gardatrentino.it

Nei dintorni

Se vi è piaciuta la Open Air Gallery di Drena e vi è venuta voglia di esplorare meglio questo territorio potrebbe interessarvi la nostra mini-guida Val di Cavedine e dintorni.

A Maso Sant’Elena in inverno

Una delle passeggiate più belle (e meno conosciute) dell’Alto Adige in inverno: stiamo parlando del giro ad anello a Nova Ponente che porta a Maso Sant’Elena. Facile escursione, adatta alle famiglie, che in circa un’ora di camminata conduce alla meta. Fattibile anche con il passeggino da trekking. Lungo il percorso sarete accompagnati da una vista incredibile sui massicci montuosi del Catinaccio e Latemar.

Potete lasciare la macchina alla fermata dell’autobus che si trova sulla sinistra poco dopo l’Hotel Pfösl, venendo da Nova Ponente. Tra l’altro il paesino è una delizia e non manca un bar in piazza con torte incredibili e gustose (albergo Stella – Stern). Una volta che avete parcheggiato, seguite le indicazioni. La strada è comoda e pianeggiante, per il primo tratto molto soleggiata.

sentiero battuto circondato da case e baite

Sentiero verso Maso Sant’Elena

Passerete accanto ai masi tipici che si affacciano sulla valle, con i trofei di caccia e gli animali da cortile. Ammirerete l’incredibile vista sulle montagne circostanti, da una prospettiva davvero incredibile. Le foto non rendono minimamente l’idea di quanta bellezza vi attende.

Verso la chiesetta di Sant’Elena

Tenete quindi la sinistra (le indicazioni per Maso Sant’Elena sono comunque ben posizionate) ed ecco l’unica breve salita del percorso. Ancora un tratto panoramico e poi nel bosco (15 minuti circa) fino ad arrivare a questo antico nucleo di case con la chiesetta intitolata alla Santa madre di Costantino.

Famosa per gli affreschi che la decorano, sono tra le più interessanti testimonianze di pittura gotica della regione. L’edificio sacro è aperto tutto l’anno.

interno affrescato di una chiesetta

Chiesetta di Sant’Elena

Maso Sant’Elena

Dopo la visita potrete entrare al maso Kreuzhof (il nome in tedesco), dove nella stube panoramica si possono anche gustare i piatti tipici della cucina altoatesina.

facciata di un maso

Maso Sant’Elena

Poche proposte, ma con ottime materie prima. Si va dal tagliere di affettati e formaggi ai tipici ravioli fatti in casa con ricotta e spinaci, canederli di diverse tipologie, cotoletta con patate saltate, ma anche il classico uova, speck e patate. Diversi i dolci, dallo strudel alle torte al grano saraceno.

Interessante il fatto che questo posto di ristoro sia aperto tutto l’anno (tranne il martedì), così è perfetto anche nelle mezze stagioni, sia primavera o autunno. Noi ci siamo stati anche in estate ed è sempre un incanto, anche perché è bello vedere gli animali al pascolo sui prati.

distesa di neve e baita in legno

Sentiero verso Maso Sant’Elena

Si chiude il giro ad anello proseguendo la strada di fronte al maso, che in una ventina di minuti riporta alla strada principale. Da lì si svolta a sinistra e seguendo il marciapiede si ritorna alla macchina. Chi ha il passeggino può seguire direttamente questa strada, visto il fondo asfaltato e prevalentemente pianeggiante. Chi vuole può arrivare anche direttamente in macchina, anche se noi una bella passeggiata la  consigliamo sempre.

Maso Sant’Elena: info utili

  • LUOGO: Val d’Ega
  • PARTENZA: Nova Ponente
  • ARRIVO: Maso Sant’Elena
  • ALTITUDINE: circa 1400 metri
  • DURATA: un’ora
  • DISLIVELLO: circa 150 metri
  • PASSEGGINO: si
  • PUNTI DI RISTORO: Maso Sant’Elena | tel. 346.5797527

Cosa fare in Val d’Ega

Al Messnerjoch da Passo Nigra

Vi abbiamo già raccontato di un bellissimo itinerario che ci ha fatto raggiungere la Baita Messnerjoch passando da Malga Haniger (lo trovate qui: Baita Messnerjoch al Catinaccio). Questi bellissimi luoghi meritano però una visita anche d’inverno.

Vogliamo quindi raccontarvi oggi come arrivare al Messnerjoch da Passo Nigra. Un percorso facile che vi porterà, circondati da un paesaggio incantevole, fino a quota 1930 metri. In un’ora circa di passeggiata tranquilla si raggiunge così la destinazione finale.

Come arrivare al Passo Nigra

Da Bolzano prendiamo la strada in direzione Val d’Ega e, arrivati a Carezza, proseguiamo a sinistra per Passo Nigra (1688 di altitudine), dove parcheggiamo gratuitamente l’automobile. La passeggiata è davvero semplice. In estate la si può fare anche con il passeggino, mentre in inverno è comodamente percorribile con gli scarponi ed adatta a tutti, bambini dai 5 anni in su compresi.

Verso Baita Messnerjoch

Prendiamo la forestale segnavia 1 e ci immergiamo nel fantastico mondo di Re Laurino (se non conoscete la leggenda, LEGGETE QUI!). Salendo lentamente attraverso il bosco, lungo il percorso, noi abbiamo avuto anche la fortuna di vedere un bellissimo capriolo che, dopo averci osservato curioso, con un balzo è scomparso dietro gli alberi. Alla prima diramazione si può proseguire sulla sinistra (segnavia 7) allungando di mezz’ora il percorso o, seguendo le indicazioni, in 20 minuti si raggiunge il rifugio, posto sotto le imponenti pareti del Catinaccio.

Baita Messnerjoch

La vista da qui è veramente notevole: di fronte a noi ecco il Latemar, il Corno Bianco e il Corno Nero, mentre in lontananza il Brenta e il gruppo dell’Ortles.

Sopra di noi vediamo il rifugio Fronza alle Coronelle che si raggiunge in estate in circa 1 ora e 20 minuti attraverso un sentiero sicuramente più impegnativo, ma fattibile per adulti e ragazzini più grandi e allenati. In estate questi prati sono bellissimi incorniciati dalle stupende montagne del Rosengarten dove, come raccontano le leggende di Re Laurino e la strega Lomberda, le streghe e le fate danzano e si rincorrono nella notte fino al mattino, quando il sole illuminando le rocce dipinge tutto di rosa come un magico giardino.

Il rifugio è delizioso, ristrutturato da poco, tutto in legno e con una bellissima terrazza.  Per i bambini ci sono una piccola casetta in legno, uno scivolo e delle altalene.

Baita Messnerjoch -esterno

Per gli adulti invece comode sdraio dove godersi il tepore del sole invernale e sorseggiare qualche bevanda in compagnia mentre i bambini giocano nel piccolo parco giochi.

Cosa mangiare alla Baita Messnerjoch

Il menu è davvero invitante. Noi abbiamo optato per il famoso tris: bis di canederli e ravioli agli spinaci,  e l’immancabile piatto di patate arrostite con uovo e speck. Da non tralasciare assolutamente lo strudel appena sfornato! Abbiamo visto uscire dalla cucina tante cose buone: wienerschnitzel, zuppa d’orzo e anche una torta di ricotta niente male.

Rientro in slitta a Passo Nigra

Una volta riempite le pance, essersi riposati ed aver giocato, la cosa più bella, che piacerà tantissimo ai bambini, ma non solo a loro, è sicuramente il rientro a bordo di bob o slitta. Un’esperienza invernale divertente e bellissima da fare in famiglia o in compagnia.


Info utili

  • LUOGO: Passo Nigra
  • PARTENZA: passo Nigra
  • ARRIVO: Baita Messnerjoch
  • ALTITUDINE: 1930 metri
  • DURATA: un’ora abbondante
  • DISLIVELLO: circa 250 metri
  • PASSEGGINO: no
  •  PUNTI DI RISTORO: Baita Messnerjoch

Info e contatti

La Baita Messnerjoch è aperta in inverno indicativamente da metà dicembre a Pasqua. Chiusa la Vigilia di Natale.

Baita Messnerjoch
tel. 340 4734652 (Miriam)
e-mail: info@messnerjoch.com

Nei dintorni

Cosa non perdersi nei dintorni della Baita Messnerjoch e del Passo Nigra? Ecco qualche suggerimento:

10 sentieri delle rogge a Merano

Avete mai sentito parlare dei sentieri dell’acqua meranesi? Sono percorsi che costeggiano gli antichi canali di irrigazione dei campi coltivati: vere e proprie opere di ingegnosità contadina… un’attrazione sia per varietà di paesaggi che di curiosità, soprattutto per i bambini che adorano l’acqua. 11 percorsi diversi attraverso paesi, boschi e campagne, per un totale di 84 chilometri nella conca di Merano. E poi ne abbiamo aggiunta anche qualcuna un po’ più lontano, salendo per la Val Venosta!

I Sentieri delle Rogge di Merano

Roggia di Brandis

Questa percorso parte da Lana, raggiungibile in circa un’ora da Trento. Si segue la “BrandisWaalWeg“, il sentiero della roggia Brandis. Il canale irriguo in questo percorso è sotterrato, il che fa sì che il sentiero sia più largo e quindi percorribile agevolmente anche con il passeggino! Dopo un primo tratto più soleggiato la passeggiata si trasforma, proseguendo il suo corso nella roccia,  con qualche ponticello in legno. Dopo poco meno di un’ora di cammino si arriva alla Waalrast. Proseguendo ancora per una decina di minuti vi immergerete nella fresca gola del rio Brandis dove vi attende la sorpresa finale di questo percorso, la bellissima Cascata di Brandis.

Roggia di Lagundo

Altra piacevole e semplice escursione lungo i sentieri delle rogge meranesi. Si lascia la macchina nell’ampio parcheggio gratuito in località Plars di Sopra a Lagundo, dove passa anche la ciclabile della Val Venosta. Il percorso è lungo circa 6 chilometri, in gran parte pianeggiante su un comodo sentiero battuto. In alcuni tratti il terreno è un po’ sconnesso, ma percorribile anche con il passeggino. Il primo tratto si snoda tra vigneti e meleti, poi si passa attraverso un fitto bosco dove imponenti alberi dalle grandi radici e qualche roccia scavata cattureranno l’attenzione dei più piccoli. Leggi qui il nostro itinerario lungo la roggia di Lagundo.

Roggia di Lagundo

Roggia di Parcines

Dal centro di Parcines ci si incammina verso est per proseguire attraverso i frutteti e sul ponte sospeso fino al Winklerhof. Da lì, in leggera salita lungo il sentiero n° 1 che costeggia il torrente Zielbach fino alla frazione Salten e l’ingresso del “Waalweg” – sentiero della roggia di Parcines. Continuate fino alla fine del percorso da dove il sentiero n° 7A scende a Parcines passando per la frazione Vertigen. Maggiori info QUI.

Roggia di Scena

Questa roggia, che segue gli antichi canali di irrigazione della zona di Merano, è lunga una decina di chilometri. Potete lasciare la macchina nel centro del paese di Scena o poco sopra e poi seguire via Ifinger e le indicazioni Taser Waalweg che vi condurranno verso la stazione a valle della funivia Taser. Questo primo tratto è in costante salita, ma molto suggestivo e caratteristico tra meli e viti. Seppure abbastanza impegnativa, questa prima parte del percorso è l’unica difficile di tutta la passeggiata.

Una volta arrivati alla base della funivia, parte un sentiero semplice e pianeggiante in uno scenario che si alterna tra boschi rigogliosi e verdeggianti campi coltivati e… la costante presenza della roggia che con il suo piacevole rumore ci accompagnerà per tutta la nostra passeggiata. Leggi: Merano, sulla roggia di Scena 

Roggia di Caines

Facile escursione ad anello, non adatta però ai passeggini. Il percorso, quasi completamente pianeggiante, parte dal paese. Dal ristorante Ungericht si percorre la strada che, in circa mezz’ora, porta alla roggia di Caines, un sistema di irrigazione risalente a oltre 600 anni fa. Passato un piccolo ponte, si prosegue per qualche centinaio di metri scendendo lungo la valle, poi si curva a sinistra fino al percorso inferiore del Waalweg, che riporta al punto di partenza. Circa due ore e mezza di percorrenza.

Roggia di Maia

Si parte dal parcheggio della funivia Hirzer a Saltusio e si prosegue lungo il Passirio seguendo l’indicazione per la roggia di Maia Alta. Il percorso è facile e quasi completamente pianeggiante. Si ritorna lungo lo stesso sentiero oppure si ha la possibilità di scendere fino a Rifiano e di ritornare lungo il percorso vicino al fiume. In alternativa si può proseguire lungo il sentiero delle rogge fino a Scena, a Rifiano o a Merano.

10 sentieri delle rogge a Merano – Roggia di Scena

Sentieri delle Rogge in Val Venosta

Di sentieri delle rogge ce ne sono anche in Val Venosta, circa una ventina. Essi sono percorribili in tutti i periodi dell’anno e offrono splendide vedute panoramiche. Insomma, delle facili escursioni, non troppo impegnative ed adatte quindi anche alle famiglie.

Roggia di Ciardes

La passeggiata inizia nel centro paese, consigliato parcheggiare la macchina sopra la caserma dei pompieri. In poco tempo si arriva all’ingresso del sentiero delle rogge n. 3. Da lì si sale fino al Castello di Juval, dove al suo interno si trova uno dei musei dell’alpinista Messner. Scendendo dal castello sulla strada fino al Sonnenhof, si continua lungo il sentiero n. 1 in direzione Stava. Circa a metà strada si incontra lo sentiero delle rogge di Stava che ci conduce nuovamente verso il centro di Ciardes. Maggiori info QUI.

Roggia di Ciardes

Roggia di Latschander

Dal paese di Laces in circa 20 minuti si raggiunge l’accesso al sentiero della roggia. Il primo tratto passa per il bosco e tocca l’impressionante gola di Laces. In seguito si snoda per prati e vigneti fino a Castelbello.

Rogge di Silandro e Lasa

Intorno a Silandro e Lasa si possono percorrere alcuni dei sentieri delle rogge più affascinanti e originali, come il sentiero della roggia di Corzes, detto anche Zaalwaal, quelli di Silandro il Köstenwaal ed Ilswaal, e il Neuwaal in Val Silandro. A Lasa sono d’interesse le rovine dei sistemi di rogge. Maggiori informazioni QUI.

Roggia di Sluderno

Dal Museo Venostano si imbocca il sentiero n. 18 verso il monte Calvario in direzione del “Ganglegg”: una collina morenica dove scavi archeologici hanno portato in luce un insediamento fortificato risalente all’Età del Ferro e del Bronzo. Si prosegue per il sentiero della Roggia Leiten fino alla stretta gola del rio Saldura. Passato il ponte si sale sul versante opposto e ci si addentra in val di Mazia lungo il sentiero della Roggia Berg fino al maso Vernalhof. Un breve tratto in discesa porta al Castel Coira e di nuovo al Museo Venostano. Durata itinerario di circa 3 ore.

Vi sono piaciuti i sentieri delle rogge di Merano e dintorni? Trovate tante altre belle passeggiate da fare in zona Merano QUI.

Val Duron in inverno con la slitta

Quanto ci piace la Val Duron, in Val di Fassa! Questa valle rimane abbastanza appartata rispetto al flusso turistico più intenso dell’inverno, che ovviamente si rivolge dove si può sciare. Se quindi siete alla ricerca di una valle incontaminata, con un paesaggio da sogno, questo è il posto che fa per voi.

L’idea in più che vogliamo darvi oggi è quella di provare a visitare la Val Duron in inverno con la slitta: un’alternativa divertente e simpatica sia per i bambini che per i grandi (noi ci divertiamo sempre un sacco). Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere per trascorrere una bella giornata sulla neve in compagnia in Val Duron.

Come arrivare in Val Duron

Arrivare al punto iniziale dell’escursione è facile: si sale in macchina in pochi minuti da Campitello seguendo le indicazioni dal centro storico del paese e si lascia l’auto nel posteggio fino all’inizio della strada forestale innevata.

Val Duron – risalita

Normalmente la strada è battuta e non servono le ciaspole, a meno che non abbia nevicato recentemente. Sempre utile invece avere con sé i ramponcini, da applicare agli scarponi in caso di ghiaccio.
Partirete con una salita davvero ripida, ma tranquilli perché la strada poi varia tra zone pianeggianti e alcune brevi ma intense salite. Se volete evitare questo primo tratto, la Baita Lino Brach offre un servizio motoslitta su richiesta (tel. 335 432449)

Val Duron – fienili nella neve

Val Duron – la piana

Un’oretta e mezza di camminata, circa 400 metri di dislivello, ed ecco la magica piana della Val Duron, dominata dai famosi Denti di Terrarossa. Lì dietro, l’Alpe di Siusi.

Mangiare al Rifugio Micheluzzi

Proprio all’inizio della valle, a quota 1860 metri, si trova il Rifugio Micheluzzi  L’interno del rifugio è completamente ristrutturato e molto accogliente. I canederli al formaggio, l’uovo con speck e patate, nonché la polenta con salsiccia e formaggio fuso che abbiamo provato erano tutti davvero ottimi.

A fine pranzo, non lasciatevi scappare le zollette di zucchero imbevute nella grappa aromatizzata ai frutti di bosco, salvia con erbe di montagna e arancia con cannella. Per noi una vera scoperta! Veniteci anche in estate perché ne vale la pena! Prenotazioni e info: tel 0462 750050.

Val Duron – Rifugio Micheluzzi

Mangiare alla Baita Lino Brach

In alternativa, con altri dieci minuti di passeggiata pianeggiante arriverete alla Baita Lino Brach (Apertura invernale dall’ 8 dicembre- tel. 333 5432449). Di recente costruzione, presenta un ambiente molto carino, tutto in legno, ed offre cucina tipica trentina. Qui potrete gustare deliziosi taglieri con formaggi e salumi, oppure andare sui classici: polenta con coniglio, con il formaggio fuso, con la salsiccia e i crauti. Il menù ruota attorno a questi piatti, buoni e con porzioni abbondanti.

Val Duron – La Baita Lino Brach offre il servizio di trasporto in motoslitta

Prezzi nella media della Val di Fassa e amici a quattro zampe benvenuti. Disponibile anche in questo caso il trasporto con motoslitta, da concordare in precedenza telefonicamente.

Passeggiate in Val Duron

Val Duron – pittoresche baite in legno

Val Duron

Oltrepassato il ristorante avrete la possibilità di passeggiare per un’ora circa tra le meravigliose baite che punteggiano la Val Duron.

Percorso pianeggiante, che permette di ammirare tutta la bellezza del luogo tra cui le ultime propaggini del Catinaccio. Attenzione che in inverno questa valle vede arrivare il sole piuttosto tardi (e non sempre), quindi copritevi tutti bene!

Verso l’Alpe di Siusi: solo per i più allenati

Per i più intrepidi ed avventurosi si può proseguire per un’altra ora e mezza fino al Passo in costante salita (altri 400 metri di dislivello), confine tra la Val Duron e l’Alpe di Siusi. Da lì potrete ammirare uno splendido panorama, ma non avventuratevi se non siete allenati e comunque informatevi sempre bene sulle condizioni della neve (Ufficio turistico Campitello di Fassa, tel. 0462 609620).

Val Duron in inverno con la slitta

Se avete bambini piccoli, o che camminano poco, vi consigliamo di prenotare il passaggio in motoslitta per salire. Il nostro consiglio per la discesa è invece quello di portare con voi la slitta, per scendere poi velocemente a valle (attenzione alle discese più ripide, ma per il resto molto divertente di sicuro!).

Val Duron in inverno con la slitta

Entrambi i rifugi offrono la possibilità di cenare in quota, su prenotazione, con servizio di motoslitta. Un’idea davvero carina per una serata indimenticabile anche con i più piccoli.

Val Duron: info utili

  • LUOGO: Val Duron (Val di Fassa, TN)
  • PARTENZA: Parcheggio dopo Campitello di Fassa
  • ARRIVO: Baita Lino Brach
  • ALTITUDINE: m. 1860
  • DURATA:  1,45 ore
  • DISLIVELLO: 400 m
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Micheluzzi (tel. 334 5023878), Baita Lino Brach (tel. 333 5432449)

Cosa fare nei dintorni della Val Duron

Se vi è piaciuto esplorare la Val Duron in inverno con la slitta potrebbero piacervi queste passeggiate nei dintorni:

Luserna: Sentiero dell’Immaginario

Il Sentiero dell’Immaginario è un bel percorso nei boschi e tra i pascoli di Luserna, ispirato alle leggende e ai personaggi dell’immaginario popolare cimbro (conoscerete Frau Pertega e Tüsele Marüsele). Si tratta di un anello di sette chilometri circa, percorribile anche in inverno (leggete QUI la nostra esperienza) in un paio di ore o poco più, con un dislivello complessivo di 200 metri. Sfortunatamente il sentiero non è adatto ai passeggini, ma con uno zaino portabimbi non avrete problemi. Se vi piacciono questo tipo di sentieri non perdetevi i 20 sentieri tematici in Trentino Alto Adige.

bambine che camminano nel bosco

Sentiero dell’immaginario – Luserna

Come arrivare a Luserna

Il sentiero parte da Luserna, che si trova a un’oretta d’auto da Trento: ci si dirige verso Pergine e poi Caldonazzo e da qui  si prosegue per arrivare alla nostra meta. Una volta arrivati a destinazione vi consigliamo di parcheggiare nella piazza del paese e seguire le indicazioni per l’Agritur Galeno (via cima Nora, 34).

Subito dopo l’agritur girate a destra su una strada rurale con un tratto scavato nella roccia (Rendola) e molti punti panoramici sugli storici campi terrazzati della Prach e sulla Valle dell’Astico. Troverete facilmente le bacheche con l’illustrazione delle leggende della “Frau Pertega” e di “Tüsele Marüsele” e cominceranno anche le prime sculture in legno: il lupo, il basilisco, l’orso.

tre totem nel bosco

Sentiero dell’immaginario – Luserna

Il sentiero dell’immaginario

La caratteristica principale di questo sentiero è la presenza di grandi sculture scolpite nel legno, da osservare e sulle quali fantasticare leggendo le leggende del territorio. Lungo il sentiero infatti si trovano anche pannelli illustrativi che raccontano le vicende dei personaggi che popolano la tradizione locale.

Sami nell’ è un folletto dispettoso, vestito di rosso,  che si mostrò ad una donna e la fece girare nel bosco per un giorno interno finché non si perse. Sull’Alpe Cimbra sono molto ricorrenti i racconti di spiriti del bosco: a volte aiutano, altre invece si mostrano dispettosi e cattivelli… La regola numero uno è sempre quella di tenerli buoni e concedergli ciò che chiedono, per evitare brutte sorprese.

Luserna: Malga Campo

Molto bello è il tratto in mezzo al bosco con il basilisco-drago, che conduce fino al laghetto alpino con la scultura dell’orso e a Malga Campo. Qui alla malga si possono gustare piatti locali semplici, ma genuini. Si riparte poi attraversando una distesa di campi (pieni di fiori in primavera e ad inizio estate) e al limitare del bosco, fino al pannello con la leggenda del Sambinelo.

I NOSTRI SUGGERIMENTI

Leggendo la storia di Tüsele Marüsele noi abbiamo scorto anche quella che potrebbe essere stata la sua casetta in pietra: secondo voi qual è?

Altro bel sentiero da provare se siete a Luserna è il sentiero tematico Dalle storie alla Storia”.

Sentiero dell’Immaginario: info utili

  • LUOGO: Luserna
  • PARTENZA: piazza di Luserna
  • ARRIVO: giro ad anello “Sentiero dell’Immaginario”
  • ALTITUDINE: 1450 metri
  • DISTANZA: 7 chilometri
  • DURATA: 2-3 ore
  • DISLIVELLO: 200 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Campo (aperta il sabato e la domenica e raggiungibile solo a piedi)
  • CONTATTI: Malga Campo, tel. 347 9755969 (sito QUI)
Scultura in legno a forma di lupo

Sentiero dell’immaginario – Luserna

Cosa fare nei dintorni di Luserna

Foto copertina © Archivio Apt Alpe Cimbra

Sant’Orsola: Museo Pietra Viva

Lo sapete che se siete in possesso dell’Egregio Family Pass tutto il nucleo familiare può entrare in questo museo al costo di un biglietto a tariffa ridotta?!  

A Sant’Orsola, in Valle dei Mòcheni, esiste un museo che affascinerà grandi e piccoli. Nato dalla passione dei gemelli Mario e Lino Pallaoro per il mondo dei minerali, ora troverete Filippo a farvi da guida. Attraverso una visita guidata partecipata toccherete con mano il passato della Valle del Fersina. Nei quattro piani del museo vi verrà raccontata l’identità mineralogica ed etnografica del territorio.

In un palazzo d’epoca i bambini potranno effettuare un entusiasmante viaggio nel mondo delle pietre: conoscere quella focaia, che fa le scintille, quella pomice che galleggia nell’acqua, la pietra “pennarello” (cioè l’ocra con cui gli antichi disegnavano sulla roccia) oppure il gesso. E poi le ametiste, l’ambra che ha imprigionato gli insetti.. quante curiosità! Si potrà vedere la riproduzione di Ötzi, la mummia più antica al mondo, le impronte dei dinosauri e anche la grotta dei cristalli da visitare con il caschetto in testa.

La visita dura in media un’ora, su prenotazione. Saranno numerose le curiosità che sorgeranno nella mente dei più piccoli, ovviamente soddisfatte dalle nozioni scientifiche di chi effettua la visita guidata.

I laboratori del museo di Sant’Orsola

L’ultimo piano è riservato ai laboratori: qui i bambini potranno costruire un fossile o partecipare alle iniziative in continuo divenire che puntano al coinvolgimento pratico dei bambini, che tra l’altro potranno portare con sé un ricordo di questa bella esperienza.

Museo Pietra Viva: il giardino

All’esterno c’è una miniera da esplorare con il caschetto e soprattutto una divertentissima attività alla ricerca dell’oro: nel torrente in giardino con il setaccio si trovano infatti pepite d’oro e pietre preziose.

Informazioni utili sulla struttura:

Orari di apertura sempre aggiornati e tariffe QUI

Prenotazione obbligatoria e ottenibile tramite messaggio whatsapp, email, chiamata telefonica o sms. Ogni visita guidata comprende 2 laboratori per bambini: “la ricerca delle pietre nel ruscello” e “la costruzione di un fossile”.

Spunto per festeggiare il compleanno: il museo mette a disposizione una sala, organizza due laboratori e una visita guidata per il gruppo di bambini. La durata delle attività è di 45 minuti e si ha la possibilità di festeggiare fino all’orario di chiusura (dalle 14.00 alle 17.00). È inoltre possibile portare torta e snack per la festicciola da fare alla fine della visita. Vi piace l’idea? Il tutto ha un costo di 100 euro.

Contatti Museo Pietra Viva:

Numero telefono guida: 📞 331 2319038
📧 pietraviva@comune.santorsolaterme.tn.it

Cosa fare nei dintorni:

Da non perdere nei pressi del museo il sentiero fatato e labirinto vegetale, ve ne abbiamo parlato QUI.

Cros de Mala Sant’Orsola: una semplice escursione nel bosco che permette di ammirare tutta la vallata.

Tanti altri spunti nella nostra guida sulla Val dei Mocheni QUI.

Sentiero Busatte Tempesta: super!

sentiero Busatte-Tempesta - scalinata vista lago

Attenzione: sentiero attualmente chiuso per lavori (gennaio 2024)

Se quello che cercate è una passeggiata con una vista strepitosa, da fare con i bambini, il sentiero Busatte Tempesta è la soluzione. Un percorso con una vista davvero meravigliosa, bello anche in bassa stagione, quando meno affollato e caldo. Se non lo avete mai provato dovete rimediare al più presto: non rimarrete certamente delusi e anche il numero degli scalini passerà in secondo piano!

A far da padrone in questa passeggiata è il panorama: la vista spazia prima verso Riva e Torbole per poi aprirsi verso Malcesine e Limone, sull’altra sponda. Non solo: nelle giornate più limpide potrete ammirare tutto il lago, fino a Sirmione. Trentino, Lombardia e Veneto: ben tre regioni racchiuse in un unico sguardo.
Avete capito dove ci troviamo? Il sentiero parte da Torbole, nel Garda Trentino, e porta fino a Tempesta, sulla Gardesana orientale al confine con il Veneto.

sentiero Busatte-Tempesta – vista verso Torbole

Come arrivare al sentiero Busatte-Tempesta

Giunti a Torbole seguite le indicazioni che dal centro conducono verso il Parco delle Busatte. La strada asfaltata, sale tra gli uliveti e porta a una zona residenziale e quindi al parcheggio del parco. Qui alcuni parcheggi sono gratuiti, altri a pagamento.  Si può anche salire a piedi dal centro storico ma meglio arrivare in auto e tenere le energie per dopo. Dal parcheggio si attraversa tutto il prato (troverete un parco giochi sulla destra e, più avanti, una pista dedicata alle bici da cross), fino ad arrivare al Busatte Adventure Park (Busatte Adventure Park a Torbole : ecco il nostro racconto).

Le scalinate

Seguite quindi le indicazioni che portano all’inizio del sentiero panoramico. Si tratta di un itinerario lungo quattro chilometri circa, sulle pendici del Monte Baldo. Il fondo è sterrato e in continuo saliscendi (la fatica non è eccessiva ed è compensata dal panorama), perciò non è percorribile con i passeggini, anche perché sono presenti ben tre lunghe scalinate di ferro a picco sul lago: quella denominata “Salt della Cavra” (116 gradini), la “Corno de Bò” (238 scalini) e la “Val Calcarole” (33 gradini).

Proprio queste strutture (non pericolose: i parapetti sono molto alti) costituiscono l’attrazione principale del sentiero Busatte-Tempesta. Grazie ad esse costeggerete le pareti di roccia come foste su un balcone affacciato sul lago. Se soffrite di vertigini però meglio evitare. La passeggiata è fattibile anche per i bambini, tenete solo conto che è lunga e al ritorno tutta in salita!
sentiero Busatte-Tempesta - vista verso Garda TrentinoI bimbi troveranno interessanti soprattutto i detriti delle Marocche, residui dell’era glaciale, all’inizio del percorso.

detriti delle marocche

Lungo il tragitto troverete poi diversi cartelli esplicativi sulla flora e sulla fauna della zona.
Non mancano le panchine panoramiche, da dove ammirare il lago in tutto il suo fascino mentre riprendete fiato per affrontare la scalinata successiva.

sentiero Busatte-Tempesta - cartelli flora e fauna

sentiero Busatte-Tempesta – cartelli flora e fauna

Dopo circa un’ora e mezza di paesaggi incantevoli a strapiombo sul lago si raggiunge l’abitato di Tempesta, lambito dal lago e sul confine Veneto.

Il rientro

Troverete su diversi siti l’opzione del rientro a Torbole in autobus: comodo se non ve la sentite di riaffrontare tutte le scale e le salite, ma tenete conto che il servizio non è frequente e soprattutto che poi, se avete parcheggiato al Parco delle Busatte, dovrete comunque fare a piedi un bel tratto di strada in salita, circa mezz’ora. Consigliamo quindi a chi non se la sente di camminare troppo di arrivare alla fine della terza scalinata e tornare indietro, seguendo le indicazioni a destra che vi portano sopra il percorso effettuato prima, completando quindi il giro ad anello e godendo di una vista impareggiabile.

Sentiero Busatte-Tempesta – vista verso sud

Dove mangiare

Se desiderate rifocillarvi dopo la passeggiata o fermarvi nel parco per completare la giornata, proprio nel prato accanto al parcheggio si trova un bar dove, in stagione, siamo sicuri troverete da dissetarvi e anche qualcosa di gustoso, o un bel gelato.

Sentiero Busatte-Tempesta: info utili

  • LUOGO: Torbole sul Garda (Alto Garda, TN)
  • PARTENZA: Parco delle Busatte
  • ARRIVO: Loc. Tempesta
  • ALTITUDINE: m. 400 (punto più alto)
  • DISTANZA:  10 km
  • DURATA:  3,5- 4 ore
  • DISLIVELLO: 300 m
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: sì (bar all’inizio del parco delle Busatte)

Nei dintorni

Vi è piaciuto il sentiero Busatte Tempesta? Ecco allora qualche altra super idea nei dintorni:

Se vi piacciono le passeggiate vista lago di Garda, cliccate su Il Garda Visto dall’Alto, la nostra mini-guida indispensabile per non perderne nemmeno una.

Maggiori info: www.gardatrentino.it

 

 

Lago di Garda: Ponale coi bambini

Sentiero chiuso per lavori di manutenzione – apertura prevista per Pasqua 2024

La Strada del Ponale è uno dei più affascinanti sentieri panoramici d’Europa. Anche se sono tutte belle le passeggiate sul Lago di Garda, la regina incontrastata delle escursioni è questa. Splendida, soprattutto in primavera o in autunno, meglio però evitare le ore centrali della giornata. Questo soprattutto in estate,  perché il sole brucia e ci sono poche zone ombreggiate. In ogni caso, sulla Ponale coi bambini fate sempre attenzione ai tanti bikers in transito.

Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere se desiderate provare questo sentiero per la prima volta ed ammirare il lago di Garda da una posizione davvero incredibile e privilegiata.

Sentiero del Ponale: come arrivare

Noi abbiamo lasciato l’auto al comodo parcheggio Monte Oro (a pagamento) nei pressi della Centrale idroelettrica,  a circa dieci minuti a piedi dall’inizio del percorso, che si trova poco più avanti sulla destra, in direzione Limone.  Prima di partire ci siamo così concessi anche un giretto lungo il molo del centro di Riva, sempre affascinante fin dalle prime ore del mattino.

Il Sentiero “Giacomo Cis” – La Strada del Ponale

Da Piazza Catena, dove attraccano i battelli, si prosegue costeggiando per qualche centinaio di metri il lago. Si passa accanto alla ex Casa Cantoniera, per poi risalire a livello della strada e, prima della galleria, imboccare il sentiero “Giacomo Cis”. Questo è il nome che è stato dato alla “Ponale”, che una volta era l’unico collegamento tra Riva del Garda e la Val di Ledro.

Lago di Garda – Sentiero del Ponale

Un percorso bellissimo, che permette di salire lungo una strada scavata nel  fianco della montagna, con vedute davvero da mozzare il fiato. Nuova anche l’installazione di alcune fontanelle lungo il tracciato, utilissime soprattutto nelle ore più calde!

Sentiero “Giacomo Cis” – Strada del Ponale

Ponale coi bambini: cosa devi sapere

Il sentiero è teoricamente fattibile con un buon passeggino da trekking, ma è decisamente più comodo percorrerlo con lo zainetto portabimbi. In primo luogo perché vi sono alcuni passaggi stretti e ripidi, ma soprattutto perché non appena comincia la stagione turistica, c’è un via vai continuo di persone e bici.

Ponale coi bambini: attenzione ai bikers!

I recenti lavori di manutenzione hanno implementato la separazione dei tratti pedonali e ciclabili, per una maggiore sicurezza, ma è comunque consigliabile tenere vicini i bambini soprattutto i più imprevedibili.

Sosta snack al Belvedere

Dopo un’oretta di passeggiata in costante leggera salita, tra gallerie e resti di fortificazioni militari, troverete il ristorante/bar Ponale Alto Belvedere (aperto solitamente tutti i giorni a partire da aprile e fino a fine ottobre), con la sua bella terrazza panoramica. Qui potrete scegliere un bel tavolo al sole dove gustare piatti veloci, insalatone, panini e ottime torte fatte in casa, o anche solo dissetarvi. Da questa posizione non solo potrete ammirare il lago ma anche la cascata che si intravede tra la vegetazione sul versante opposto della montagna.


La Cascata Alta del Ponale

Questa cascata può essere raggiunta a piedi scendendo verso il porto antico: c’è un sentiero segnalato sulla sinistra, qualche decina di metri oltre il bar. Tuttavia è assolutamente sconsigliato con i bambini piccoli perché molto ripido ed ostico.

Proseguendo verso la Val di Ledro

Pregasina- vista su Riva del Garda

Poco dopo il ristorante troverete anche un bivio: andando a destra, dopo una serie di tornanti, su strada asfaltata arriverete a Molina di Ledro (10 i chilometri totali, da Riva), mentre a sinistra continuerete a costeggiare il lago fino ad arrivare in un’altra mezz’ora all’abitato di Pregasina (quasi 6 chilometri in totale).

Per chi vuole raggiungere a piedi la Val di Ledro consigliamo di andare comunque a sinistra al bivio e subito dopo il ponte prendere sulla destra la mulattiera che entra nella valle. In questa maniera eviterete di dover camminare per un tratto sulla statale. Potrete inoltre vedere per terra i segni dei carri e degli zoccoli dei cavalli, impiegati in passato per trasportare beni e persone, ma anche la centrale idroelettrica abbandonata, all’interno della quale ora crescono rigogliose le piante. La mulattiera si collega quindi alla pista ciclopedonale della Val di Ledro: attenzione che il pezzo tra Biacesa e Pré è piuttosto ripido.

Belle tutte e due le varianti, anche se la prima volta il nostro consiglio è di andare verso Pregasina: in un paio d’ore ci arriverete tranquillamente godendovi tutte le bellezze di questo itinerario davvero magico.

Il rientro verso Riva del Garda

L’alternativa, soprattutto coi bambini, è anche solo fermarsi al Belvedere e rientrare con calma, godendosi i meravigliosi scorci sul lago di Garda (secondo noi al mattino si gode della luce migliore), tra fiori selvatici, rocce e interessanti testimonianze della guerra. Anzi, se vi capita l’occasione andate a visitare la tagliata del Ponale, l’incredibile opera di ingegneria bellica che si nasconde nella montagna: noi ci siamo stati e ne vale assolutamente la pena: Dentro la tagliata del Ponale

Ponale:  info utili

  • LUOGO: Alto Garda-Ledro
  • PARTENZA: Riva del Garda (70 m slm)
  • ARRIVO: Pregasina o Lago di Ledro
  • ALTITUDINE: m 530 (Pregasina) /m 650 (Lago di Ledro)
  • DISTANZA: 6 km (Pregasina) / 10 km (Lago di Ledro)
  • DURATA: 2 ore  (solo andata – Pregasina) / 4 ore (solo andata – Lago di Ledro – rientro consigliato in bus)
  • DISLIVELLO: 460 metri (Pregasina) / 580 metri (Lago di Ledro)
  • PASSEGGINO: zaino o marsupio
  • PUNTI DI RISTORO: Ristorante Ponale Alto Belvedere (3 km) – tel. 0464 567321

Abbiamo provato la Ponale da Riva del Garda a Pregasina anche in e-bike, QUI il racconto!

Altri spunti interessanti in zona

Se abbiamo stuzzicato la vostra curiosità con questo articolo e vi abbiamo fatto venire voglia di visitare la Ponale coi bambini, forse potrebbero interessarvi anche questi articoli:

Maggiori info: www.gardatrentino.it

Le guide del Trentino dei bambini

Pronti a stupirvi ancora? Le guide del Trentino dei bambini sono diventate 3! Dopo le due estive sul Trentino e sull’Alto Adige siamo pronti a presentarvi anche l’edizione invernale! È arrivata, fresca di stampa, “Il meglio del Trentino Alto Adige dei bambini. La guida invernale”: un unico libro che stavolta abbraccia l’intera regione! Parchi gioco sulla neve, rifugi immersi in paesaggi incantati, fattorie e maneggi, ma anche piste da slittino, attività curiose, musei, piscine e tanti posti da non perdere…

Il meglio del Trentino Alto Adige

Ben 375 voci, suddivise in 30 sezioni, che vi guideranno alla scoperta dei luoghi più suggestivi e vi aiuteranno, come spesso ci avete raccontato dopo aver acquistato le nostre precedenti “Bibbie”, ad organizzare al meglio le vostre vacanze e il vostro tempo libero in regione

Da dieci anni esploriamo il territorio in ogni stagione e ci sembrava giunto il momento di raccogliere anche questo tesoro di informazioni e di esperienze invernali. La vendita delle guide estive dedicate al Trentino e all’Alto Adige (quasi 20 mila copie vendute!) ci ha spinti verso questa ultima fatica editoriale, che racchiude non solo un grande lavoro, ma anche una grande passione per questo Trentino Alto Adige che ogni giorno riesce ancora a stupirci e che raccontiamo sempre con sincerità e amore.

Novità ne “Il meglio del Trentino Alto Adige dei bambini. La guida invernale”  sono le mappe, inserite all’inizio di ogni capitolo, dove sono indicati i punti di interesse che poi vengono descritti e raccontati nel dettaglio. Vi serviranno per capire a colpo d’occhio cosa c’è di bello da fare nelle varie zone.

Altra novità è che i primi 200 che acquisteranno la guida esclusivamente online riceveranno una pagina di stickers con i personaggi delle nostre bellissime grafiche, per far divertire i bambini e coinvolgerli nell’utilizzo e nella lettura della guida! Affrettatevi!

Eccole qui, quindi, tutte le nostre guide, disponibili sia on line che in alcune librerie trentine amiche del Trentino dei bambini!

Il meglio dell’Alto Adige dei bambini

La guida Il meglio dell’Alto Adige dei bambini”, dedicata appunto all’Alto Adige, è la seconda delle nostre edizioni ed è perfetta per le famiglie che vogliono esplorare questo meraviglioso territorio nella stagione primaverile, estiva o autunnale.

É composta da 325 voci divise per 16 territori: dalle valli più note, che nascondono ancora chicche preziose, a quelle meno conosciute e per questo ancora più affascinanti. Masi tipici, passeggiate per tutti i gusti, posti speciali in cui trascorrere la notte, animali da ammirare e coccolare. La trovate online qui.

Il Meglio del Trentino dei Bambini

E poi c’è lei… la guida del Trentino dei Bambini ormai alla quarta edizione, che da sola ha raggiunto le 18 mila copie vendute! Segno dell’enorme affetto che avete per questo progetto nato sul web ormai dieci anni fa. E che possiamo dire, se non grazie di cuore?

Il libro è un’autentica fonte di sapere per chi vuole vivere al meglio con i bambini i luoghi più belli del Trentino: quasi 400 voci, divise per 19 territori. Interamente dedicata al Trentino, ha una bella veste grafica con una comoda mappa per trovare facilmente i posti da visitare.

Dove si possono trovare le guide? 

Tutte le guide si possono acquistare online (ve le spediamo via Poste Italiane, con dedica. Niente costi di spedizione, un po’ di pazienza per la ricezione), oppure la trovate nei nostri punti vendita amici:

  • La Viaggeria – Via S. Vigilio, 20 – Trento | Tel. 0461 233337 (tutte e tre)
  • Libreria Ancora – Via Santa Croce, 35 – Trento | Tel. 0461 274444 (tutte e tre)
  • Edicola di San Donà (Cognola, Trento) solo Alto Adige
  • La Pulce d’Acqua – Via Roma, 7 – Lavis | Tel. 0461 245656 (Trentino e versione invernale)
  • Libreria Piccolo Blu – Via Rialto, 47 – Rovereto | 0464 871774 (tutte e tre)
  • Edicola Maestri Aurora e Rossato Paolo – Viale Verona, 19 – Trento | Tel. 0461 914187 (tutte e tre)
  • Libreria Colibrì c/o Blu Garden – Via Padova, 5 – Riva del Garda | Tel. 0464 553617 (solo Trentino)
  • Libreria il Ponte – Via Cesare Battisti, 76 – Borgo Valsugana | Tel. 0461 752450 (solo Trentino)
  • Libreria Erickson – Via del Pioppeto, 24 – Gardolo | Tel. 0461 993963 (tutte e tre)
  • Agriturismo Fiores – Strada de Pala, Verda, 5, Sèn Jan di Fassa, TN | Tel. 389 930 9667 (sia Trentino che Alto Adige estate)
  • Agriturismo Il Tempo delle Mele, Strada Provinciale, 65, Caldes TN |Tel. 347 955 8401 (tutte e tre)
  • ConTATTO librosalotto emozionale,  Via Roma, 8, Caldonazzo TN | Tel. 0461 418525 (tutte e tre)
  • La Piccola Libreria, Via Regia, 26, Levico Terme TN | Tel. 0461 701914 (sia Trentino che Alto Adige estate)
  • MUSE Shop | Corso del Lavoro e della Scienza 3 TN | Tel. 0461 270387 (tutte e tre)

Domande frequenti sulle guide

Spedite anche all’estero?
Certo, molto volentieri!

Perché costano 24,50 euro?
Perché abbiamo dato loro il giusto valore: scriverla costa impegno e fatica, così come visitare i vari luoghi e descriverli senza fare copia/incolla, come fanno tanti autori. Anzi, frequentarli spesso è fondamentale per avere  informazioni sempre aggiornate. Nessuna delle voci inserite è a pagamento: vi raccontiamo solo la verità.

Ci sono spazi per le annotazioni e i pensieri? 
Certo! All’interno della guida ci sono delle pagine dove potete scrivere i vostri appunti, attaccare le fotografie ed i ricordi delle gite che avete fatto con i bambini. Per nostra esperienza sappiamo che i bambini si divertiranno a segnare i posti già visti e a leggere le varie proposte per indicarvi dove andare al più presto. Un bel modo per trascorrere del tempo assieme, no?