Museo Strumenti musicali popolari

Lo sapete che al Museo degli strumenti musicali popolari di Roncegno si possono vedere (e anche provare) più di mille strumenti musicali? Tutti originali e dalle provenienze più disparate: Africa ed Asia, ma anche piccole regioni europee e naturalmente Italia! A noi piace sempre moltissimo. Ecco il racconto di una delle nostre esperienze che vi farà capire quante magie racchiude questo piccolo gioiello della Valsugana.

Una volta raggiunto il paese di Roncegno, seguite le indicazioni ed arrivate alla chiesa di Santa Brigida, situata poco sopra il borgo (dalla Famiglia Cooperativa prendete la strada in salita e continuate fino al piazzale sopra la chiesa). Il posto è molto suggestivo, perché il museo è ospitato all’interno di una vecchia canonica. Una curiosità: il fatto di essere ospitato dentro a una canonica ha fatto sì che il museo ereditasse anche un piccolissimo teatro, forse uno dei più piccoli in Italia, che stupisce sempre i visitatori.

Marta Baldessari, la vicedirettrice, ci ha accompagnati in una visita super! Subito siamo rimasti a bocca aperta di fronte alla grande collezioni di fischietti: ad acqua, a forma di animale, le ocarine, i fischietti di terracotta… uno più bello dell’altro. Tra tutti gli strumenti che si possono provare i fischietti (insieme ad altri a fiato) per motivi di igiene non hanno questa caratteristica, ma si possono comunque ammirare nella loro originalità.

Ovviamente i fischietti sono solo una piccola parte degli ormai circa 1000 strumenti musicali popolari presenti, prestati da diversi collezionisti privati che hanno voluto condividere le loro meraviglie con i visitatori. Durante la pandemia in particolare, ne sono arrivati quasi 300 da Budrio grazie a una sorta di manovra di salvataggio.

Le provenienze di questi strumenti sono le più varie: Africa, India e tanti altri posti. Arrivano qui grazie alle persone che li collezionano privatamente e decidono di prestarli al museo che li conserva con passione. Molti di loro, a parte quelli a fiato, si possono anche provare, in linea con l’idea che la musica e gli strumenti vanno vissuti. Se gli strumenti non vengono utilizzati si rovinano. Allora perché non provare il bastone della pioggia?

LE CURIOSITÀ.

Abbiamo così familiarizzato con i pianoforti, curiosando tra i meccanismi e imparato a suonare gli strumenti più particolari. Abbiamo incontrato pianoforti che vanno solamente a pedale e che se suonati con le dita non emettono alcun suono! Ma siamo riusciti anche a simulare un temporale grazie a degli strumenti davvero magici, come un cilindro che ricreava perfettamente il tuono e i bastoni della pioggia. La stanza che ci ha sorpreso di più è stata però quella dedicata all’Asia con le campane tibetane e dovete provare a suonarla con dentro l’acqua per capire cosa intendiamo!

Ultima chicca,  il Giardino Musicale, dove i più piccoli si sono divertiti a suonare curiosi strumenti “nascosti” tra piante, fiori e cespugli… campanelle, xilofoni, tanti scaccia spiriti, le ciotole tibetane…

Quando si può visitare il museo? Rimane sempre aperto nel periodo primavera-estate e in inverno invece su prenotazione.  QUI gli orari aggiornati. Dal 2022 il museo cogestisce anche il Mulino Angeli che ospita il museo degli Spaventapasseri e dove c’è la possibilità di organizzare dei compleanni speciali!

L’accesso al museo è gratuito. Noi vi consigliamo la visita guidata (su prenotazione, con un minimo di 4 persone, con un piccolo contributo) per apprezzarlo al meglio. Per prenotare una visita guidata chiamare il 345.871 4426 o il 340.770 1815.

Maggiori informazioni sul sito. Questa realtà ha il Marchio Family in Trentino.

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