Author - Alessandra

La cascata di Predazzo: che sorpresa!

A due passi dal centro della pittoresca cittadina di Predazzo, si nasconde un tesoro che farà la gioia di grandi e piccini: una vera cascata!

Meta molto ambita per le escursioni in famiglia, la cascata di Predazzo ci ha lasciati davvero senza parole. Piccola e nascosta tra i boschi é raggiungibile seguendo le indicazioni all’incrocio tra Via Lagorai e Via Fontanele. La segnaletica è ottimale: i cartelli che indicano la direzione per la cascata sono un po’ ovunque e perdersi è davvero impossibile.

Il percorso è breve e semplice, caratterizzato da un dislivello di circa 230 metri e che ti consente di raggiungere la quota massima di 1.250 metri. La stradina prima asfaltata e poi sterrata si snoda tra i campi, stringendosi in un sentiero. A questo punto siamo già nel bosco e, attraversando delle passerelle poste sopra il Rio Pozze, si arriva finalmente alla cascata.

Dopo la tempesta Vaia del 2018 la cascata era inaccessibile e solo quest’anno l’accesso è stato risistemato, anche se ancora in qualche punto è visibile il cantiere.

A questo punto dell’escursione, e fatte tutte le foto di rito, si può ridiscendere al secondo ponte e imboccare il sentiero di destra verso il ristorante Miola dove gustare delle prelibatezze tipiche o semplicemente bere qualcosa. Si raggiunge in circa 20 minuti. Ora se si vogliono fare ancora due passi dal ristorante si può accedere ad un bellissimo belvedere. Dopodiché per il rientro si può scendere dalla strada asfaltata, in via Coronelle, che riporta all’incrocio iniziale di via Fontanele oppure tornare indietro da dove eravamo partiti.

INFO UTILI:

🌍 LUOGO: Val di Fiemme
📍PARTENZA: centro di Predazzo
📍ARRIVO: cascata di Predazzo
ALTITUDINE: 1250 metri
🚶‍♂️DISTANZA: circa 2 chilometri
DURATA: mezz’ora (solo andata)
⬆️ DISLIVELLO: 230 metri
⚠️ PASSEGGINO: sconsigliato
🏡 PUNTI DI RISTORO: Ristorante Miola  📞 0462 936603

E per finire in bellezza un bel gelato e due passi nel centro potrebbe essere un modo speciale di completare la giornata! Inoltre trovate tante altre passeggiate e attività da fare a Predazzo QUI.

Amici camperisti vi consigliamo queste soste nei dintorni:

 

A Maso delle Erbe con i lama

Gli alpaca e i lama sono degli animali incredibili: docili, buffi, morbidosi e molto amati soprattutto dai bambini…. così oggi abbiamo esaudito il grande desiderio di Viola: passeggiare con dei lama e alpaca veri. E non solo con il suo peluche preferito . Dopo aver prenotato tramite e-mail al Maso delle Erbe di Tesero ci siamo recati nel loro negozio per pagare e farci spiegare come raggiungere il recinto degli animali. Nel negozio si trovano tutti i loro prodotti naturali a base di miele (dalle caramelle, al miele in barattolo, ai prodotti per il corpo, …).
Risaliti in auto si riprende la statale verso Cavalese e nella retta prima del centro commerciale si trova un parcheggio sulla sinistra. Dopodiché si scende a piedi verso il recinto dei lama che si vede dalla strada. Lì ci aspettava Eva che, dopo aver spazzolato e imbrigliato i tre alpaca Mango, Loco e Papaya e il lama Pablo ci ha fatto incamminare lungo il sentiero. Noi abbiamo scelto Mango, l’alpaca più piccolo.
La passeggiata è durata circa due ore, soprattutto perché gli alpaca decidono da soli quando camminare, mangiare o semplicemente sostare. Diciamo che sono loro ad accompagnare noi 🙂 . La strada, sterrata (volendo adatta anche ai passeggini, ma solo da trekking) comincia in salita per poi spianare in un ambiente incontaminato. In un’oretta circa si arriva nei pressi della bella cascata del Salime, un salto d’acqua di una ventina di metri, dove gli animali vengono lasciati liberi di mangiare l’erba di cui vanno ghiotti.
Le bambine sono rimaste stupite e incantate dalla morbidezza del pelo e dal contatto con questi splendidi animali. E devo dire anche noi genitori.

L’esperienza termina con un assaggio di succo di mela e dei mieli prodotti al Maso delle Erbe ordinabili anche via internet o al negozio di Tesero e una sbirciatina all’arnia didattica, con ricerca dell’ape regina, mille domande sui diversi tipi di api, sulla possibilità che escano dal vetro, la costruzione delle celle e così via!

maso erbe miele

Le passeggiate vengono fatte la mattina, dal lunedì al venerdì alle 9:30 e alle 11.30.
Il percorso è un giro ad anello di circa 3 km molto semplice. Viene assegnato un animale per famiglia (massimo 5 famiglie).
Costo: €15 per gli adulti e €10 dai 5-12 anni oppure il pacchetto famiglia è di €40.
Per info 345 81 38 733 o info@maso erbe.it.

Se la vostra idea è quella di fermarvi in zona per un paio di giorni, potete sostare nella bella area sosta di Tesero.

Erba Maga: un maso incantato nel cuore della Val di Rabbi

Se siete alla ricerca di un luogo davvero speciale in cui rigenerare il vostro spirito, lontano dai ritmi frenetici della vita quotidiana, ecco un posticino dove voi ed i vostri bimbi vi troverete benissimo.

Stiamo parlando del B&B Erba Maga, e ve lo consigliamo per tanti motivi. Partiamo dalla posizione: comodissima per tutte le escursioni in Val di Rabbi (avete il famoso ponte sospeso praticamente sopra la vostra testa!) ma lontano da qualsiasi tipo di traffico, in quanto raggiungibile solo a piedi percorrendo il breve sentiero pianeggiante che lo collega al parcheggio privato: si trova all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio e l’ultimo tratto di strada è accessibile solo ai veicoli autorizzati, quindi passano comunque davvero pochissime auto.

La struttura si trova alla fine della Val di Rabbi, nei pressi della antica segheria dei Bègoi, ed è un tipico maso della tradizione rurale, anticamente utilizzato come dimora per gli animali e per l’essicazione del fieno. Gestito da Chiara, è tornato a nuova vita con un restauro conservativo curato nei minimi dettagli, voluto e portato a termine grazie al contributo di suo papà Valter, ex guida alpina.  La stessa passione ed attività del genero Davide.

Proprio di fronte al maso, si trova un grande giardino dove i bambini potranno correre e giocare in sicurezza, attrezzato con scivolo, altalene e trampolino, ma anche con sdraio ed amaca per il relax degli adulti.

Una volta entrati nella zona comune al primo piano (salottino e zona colazione con cucina, dove gli ospiti possono usufruire del frigorifero per conservare le proprie cose) si viene avvolti dal calore e dall’intimità del legno (e in inverno anche da quello di una bellissima stufa), degli arredi e delle decorazioni; tutto ideato e realizzato da nonna Elena. C’è anche un piccolo balconcino per rilassarsi leggendo un libro sorseggiando una tisana home made (con vista sul prato, per poter sorvegliare i bambini).

Le tre camere, arredate con semplicità e gusto, silenziosissime, profumate e confortevoli, sono tutte dotate di servizi privati, bollitore, tv, asciugamani: una vera oasi di pace! Vi sveglierete al mattino in un silenzio ovattato, poi, aprendo le finestre, gli unici rumori che sentirete saranno lo scrosciare dell’acqua del rio Ragaiolo e del vicino torrente Rabbies ed il cinguettare degli uccellini.

Ad attendervi al mattino una gustosa colazione preparata da Chiara con prodotti locali (burro, latte, uova, ricotta, salumi, formaggi: ottima anche la caciottina ErbaMaga ai fiori eduli preparata in esclusiva dal Caseificio Cercen), panificati freschi, ottime torte fatte in casa… e poi marmellate, succhi, tisane, granelle e addirittura dei coloratissimi fiori, tutto proveniente dall’azienda agricola di famiglia che si trova a pochi chilometri di distanza, in località Pracorno. Qui, con metodi biodinamici, vengono coltivate piante officinali ed orticole e dimorano anche le utilissime api.

Una sfida a nostro avviso riuscitissima, portata avanti da questa famiglia con tanto impegno, amore e visione per il futuro della propria terra.

Il momento forse più magico qui è però la notte: lontani da ogni fonte di inquinamento luminoso, riscoprirete il piacere di osservare le stelle e la luna, circondati dalle danze delle lucciole, per la gioia e lo stupore dei bambini, e non solo! Non temete il buio però: a vostra disposizione, oltre ai bastoncini da trekking per le vostre camminate nei dintorni, troverete anche delle luci frontali per poter arrivare fino alla soglia del maso in sicurezza anche dopo una cena in valle (noi abbiamo cenato ottimamente al vicino ristorante Al Molin) o una capatina serale al poco distante parco giochi in area Plan.

Al B&B Erba Maga ci siamo trovati d’incanto durante tutto il nostro soggiorno, sentiti davvero a casa e le bambine non hanno avuto l’esigenza di accendere la tv nemmeno una volta: un vero successo ripensando ai mesi appena trascorsi!

Chiara, che è laureata in biotecnologie per l’alimentazione, ma anche insegnante di danza, è una persona preparata, disponibile e piena di idee: controllate regolarmente il suo sito e canali social: dalle candele in cera d’api, ai cosmetici naturali, fino ai corsi, troverete sempre qualcosa di bello ed interessante e naturalmente una buona occasione per andare, o tornare, in questo magico angolo di mondo!

Per informazioni:
📞 +39 340 056 7236
📧 info@erbamaga.it
🌐 http://www.erbamaga.it

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

Alle Marmitte dei Giganti

Eravamo già stati alle Marmitte dei Giganti, parcheggiando lungo la strada che da Nago scende verso Torbole, ma da qualche tempo pensavamo di tornarci.

UNA PASSEGGIATA ALTERNATIVA

Detto fatto ci siamo spinti in una zona meno nota di Arco, le campagne di Pratosaiano: qui le stradine da percorrere immersi tra i meleti, in questo periodo in tutta la bellezza della loro fioritura, sono davvero tantissime, l’ideale anche per un bel giro primaverile in bicicletta coi bambini, visto il terreno pianeggiante.

COME ARRIVARE

Per raggiungere più velocemente il punto d’inizio della nostra passeggiata abbiamo svoltato verso la Località Fibbie al bivio del semaforo all’altezza dell’Hotel Everest (sulla statale che da Nago porta verso Arco, nella frazione di Vignole): da lì si prosegue fino ad arrivare alla chiesetta di San Luigi e si lascia la macchina in uno dei posti a lato strada. Sotto i piloni della corrente si trova il cartello che indica Marmitte dei Giganti. Da qui si prosegue a piedi su un sentiero sterrato e quasi del tutto pianeggiante, in mezzo agli ulivi. La vista si apre ben presto sull’ultimo tratto del corso del Fiume Sarca, sul Monte Brione e sul lago di Garda, offrendo degli scorci mozzafiato.

I bambini, sia quelli piccini che quelli più grandicelli, potranno divertirsi correndo ed arrampicandosi sulla roccia che fiancheggia il sentiero. Noi abbiamo trovato anche una piccola grotta con all’interno un laghetto e ci siamo divertirti ad ascoltare l’eco della nostra voce.

In poco più di un’oretta si raggiunge il parcheggio panoramico della statale SS240 . Per arrivare finalmente alle marmitte è qui necessario percorrere una decina di metri lungo la statale in direzione di Torbole prima di imboccare il sentiero che scende alle Marmitte e poi prosegue verso l’abitato di Torbole.

LE MARMITTE

Ma cosa sono queste grandi conche di roccia levigata dal nome così curioso? Non essendoci stata per lungo tempo una spiegazione scientifica riguardo alla loro nascita, a lungo si è tramandata la leggenda che fossero stati appunto dei giganti a modellarle: in realtà abbiamo scoperto che sono dei pozzi di origine glaciale, formatisi grazie al movimento vorticoso di acqua e pietre all’interno di crepacci. Questo processo avrebbe agito come una enorme fresa naturale, levigando le rocce e dando loro la caratteristica forma.

Per ammirare una delle formazioni si può salire una scala ancorata alla roccia (anche per bambini coraggiosi, purché non soffrano di vertigini!), mentre la marmitta più grande si trova a pochi metri di distanza.

A fianco di quest’ultima vi è anche una grotta che si dirama in due direzioni opposte a pochi metri dall’ingresso: è possibile entrare, ma solo se siete muniti di torcia e non avete paura del buio! Noi ne abbiamo percorso un tratto… ma entrate solo se siete coraggiosi!

Proseguendo da qui , con un dislivello di circa 200 metri percorribile in 20 minuti, siamo quindi scesi verso Torbole: il sentiero si snoda parzialmente nel bosco e poi attraverso un ampio uliveto, fino ad arrivare all’estremità nord dell’abitato, nei pressi dell’hotel Villa Stella (sono qui disponibili anche alcuni parcheggi liberi, se voleste iniziare l’escursione da qua).

E visto che il lago lo abbiamo ammirato dall’alto, potevamo non andare a dare una sbirciatina anche da vicino? In fondo il Lago di Garda è sempre bellissimo!

La passeggiata (non adatta ai passeggini, se non nel primo tratto) non è difficile, ma tra andata e ritorno è bella impegnativa per la lunghezza. A noi comunque è piaciuta molto e non possiamo che consigliarvela.

NEI DINTORNI

Ecco alcuni suggerimenti da cogliere al volo:

  • potreste salire sul Castello di Arco e ammirare il panorama;
  • fare un rafting immersi nella natura lungo il fiume Sarca
  • andare in battello da Torbole a Riva del Garda

Per approfondire la conoscenza della zona di Nago-Torbole, invece, date un’occhiata alla mini-guida: cliccate QUI

Abbiamo mini guide per tutte le zone: cercate QUI quella che vi interessa.

Per maggiori informazioni potete consultare anche il sito www.gardatrentino.it

Maso Corradini: tra lamponi e animali

Se cercate un luogo dove trascorrere qualche ora e che metta d’accordo proprio tutti oggi vi accompagniamo a Maso Corradini, a Castello di Fiemme, dove Nicolò e Monica ci hanno accolti e ci hanno mostrato la loro azienda di famiglia, portata avanti con passione e con la voglia di crescere e di offrire sempre qualcosa di unico e diverso: le origini del maso risalgono infatti ai primi anni Settanta (è stato uno dei primi in Trentino), mentre la fattoria didattica è attiva già dal 2000: la parola d’ordine è “ecosostenibilità“: dall’impianto di irrigazione del lamponeto, passando per le verdure a chilometro zero e l’assenza di plastica usa e getta per arrivare ai pannelli solari montati sul tetto della stalla. Tutto questo rientra nel marchio Ecolabel, del quale il Maso è stato tra i primi ad essere insignito. Oltre alle tantissime piante di lamponi (quasi tremila!) e di altri piccoli frutti qui troverete anche un orto biologico (che serve la cucina del maso), la stalla con le mucche e i vitellini, le galline, le caprette, i maiali, un morbidissimo coniglietto e anche il gatto Polpetta, che vi seguirà incuriosito durante la visita.
Prima di iniziare il tour, i bambini possono prelevare una scheda-quiz dalla cassettina posizionata all’inizio del percorso e poi provare a compilarla durante la visita. Dal 2019 tutto il maso è infatti visitabile sia tramite un tour da svolgersi in autonomia fermandosi lungo le varie stazioni, sia tramite visita guidata (per la quale si consiglia la prenotazione): tutti i venerdì mattina, alle ore 11:00, c’è la possibilità di partecipare ad un tour guidato della durata di circa 1 ora e mezza, durante il quale Nicolò vi racconterà come si coltivano i lamponi, quali sono le loro caratteristiche, di cosa hanno bisogno e come si raccolgono. Ad esempio, lo sapete per quanti giorni produce frutti una piantina di lamponi? E a che ora vengono raccolti?
Dopo aver visitato la zona dedicata alla coltivazione dei piccoli frutti ed assaggiato dei deliziosi lamponi, è il momento di spostarsi nella zona della stalla. E che stalla! Qui le mucche possono godere di ogni comfort, dal raffrescamento, ai morbidi tappeti dove dormire fino addirittura a una dieta individuale!

Oltre a scoprire un sacco di curiosità sulle mucche, troverete qui una risposta a tutte le vostre domande riguardanti gli animali della fattoria, e, se siete fortunati come lo siamo stati noi, magari riuscirete a vedere anche qualche vitellino!

Se vi sono piaciuti i lamponi (che oltre ad essere buonissimi vi assicuriamo sono anche grandissimi e bellissimi!) li potrete acquistare nella bottega del maso, assieme ad altri golosi prodotti che li vedono ingrediente principe, come i succhi, lo sciroppo, le marmellate, ma anche profumate creme e saponi, creati appositamente per voi!
Noi abbiamo concluso la nostra visita con una piacevolissima sosta nel parco giochi e una gustosa merenda a base di torta di carote e dell’irrinunciabile sciroppo di lampone che Monica ci ha servito ben fresco ad uno dei tavoli all’esterno.Dopo aver dato una sbirciatina al menu ed aver scoperto che tutto viene fatto rigorosamente a mano, compresa la pasta ed il pane, penso che torneremo presto per provare la cucina o uno degli strepitosi brunch! Anche perché lo spazio esterno è bellissimo, ma le sale interne non sono da meno, con le travi a vista e gli arredi in legno naturale. Se volete prolungare la sosta, a Maso Corradini è anche possibile pernottare con tutta la famiglia!

Per informazioni visitate il sito della struttura QUI

Per prenotare la vostra visita: 📞 328 3622170 – 📧 info@agriturismocorradini.it

Rafting sull’Avisio con Val di Fiemme Outdoor

Vi siete mai chiesti se ve la sentireste di sfidare la corrente di un fiume a bordo di un gommone? Noi sì, e malgrado l’idea ci solleticasse, per la verità non eravamo del tutto convinte! Ad ogni modo, siccome uno dei nostri motti è “non lasciare mai che la paura ti impedisca di fare qualcosa” abbiamo deciso di lanciarci, o meglio, di immergerci!

Punto di ritrovo è stata la sede di Val Di Fiemme Outdoor, presso la piscina comunale di Cavalese (bella alternativa per una giornata piovosa, ne abbiamo parlato QUI), dove, indossati muta e caschetto siamo salite a bordo del pulmino che ci ha trasportati in pochi minuti sulle rive dell’Avisio.
Qui Marco, uno degli istruttori, ci ha fatto un dettagliato briefing sulla sicurezza e spiegato un po’ di termini tecnici e comandi necessari per poter guidare il gommone. Dalla teoria alla pratica il passo è breve, ma soprattutto implica l’immergersi nelle fredde acque del torrente per poter bagnare la muta e provare il galleggiamento di sicurezza…. Brrrrr! E’ freschetto, ma dovete fidarvi quando vi dicono che poi, con la muta bagnata, si soffre meno il freddo.

E così… passato il freddo, è passata anche la paura: nel giro di pochi minuti abbiamo preso confidenza con pagaia e gommone e ci siamo divertite un sacco!

La discesa, che in totale è di circa 6,5 km, vede un’alternanza di tratti più impegnativi, con salti, piccole rapide e slalom tra i sassi, e tratti più tranquilli, in cui è possibile osservare meglio l’ambiente circostante alla ricerca di animali selvatici come il merlo acquaiolo, i germani, o, se si ha più fortuna, anche qualche cerbiatto che scende al fiume ad abbeverarsi. Noi abbiamo avuto una fortuna inusuale e siamo passati con il nostro gommone a pochi centimetri da una volpe che stava attraversando a nuoto il fiume: stanca e stremata dalla corrente, alla fine la nostra amica è riuscita a risalire l’argine ed è scomparsa nella vegetazione.
Il giorno del nostro passaggio l’acqua era un un po’ torbida a causa delle piogge della notte precedente, ma altrimenti è possibile, ci hanno detto, vedere anche trote, specie optando per il “Nature rafting”, più soft dal punto di vista sportivo ma che vi porterà con un occhio di riguardo in più alla scoperta del torrente Avisio e del suo ricco ecosistema.

Pagaiando e lasciandoci trasportare dalla corrente siamo arrivati alla fine del percorso, poco prima del lago artificiale di Stramentizzo a Molina di Fiemme, dove sono ancora ben evidenti i segni lasciati dall’alluvione e dalla tempesta Vaia del 2018.

Le bambine erano talmente entusiaste che avrebbero volentieri proseguito, ma purtroppo era arrivata l’ora di scendere dal gommone, aiutare i ragazzi a caricarlo sul furgone e rientrare alla base.

Aldo, Federica (che è anche l’autrice di questi scatti, dato che il nostro telefono è rimasto all’asciutto in ufficio!) e Marco sono una squadra giovane, qualificata e simpatica, insomma, sono davvero in gamba e ci sanno fare anche coi bambini!

Per questioni di sicurezza è possibile fare rafting dagli otto anni in su: il giro che abbiamo provato noi è l’Avisio River Classic, adatto anche a chi non ha nessuna esperienza ma vuole provare subito il brivido del rafting!  Noi lo consigliamo a chi vuole divertirsi, ma anche avere una prospettiva diversa dal solito, osservando la Val di Fiemme dal basso, invece che dall’alto! Per quanto riguarda i tempi, considerate l’intera mattinata e fidatevi: sarà un’esperienza indimenticabile e che vorrete ripetere al più presto!

Per informazioni clicca QUI

Val di Fiemme Outdoor
📞 377 0945344
📧 info@valdifiemmeoutdoor.com

Pedalando con il Museo Geologico delle Dolomiti

Ecco qua un’attività che porta il museo all’aperto e che piacerà a tutta la famiglia. La sede di Predazzo del MUSE, dedicata alla geologia delle Dolomiti, organizza infatti varie uscite guidate per scoprire in compagnia (e in movimento!) le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche del territorio circostante.

Noi abbiamo provato la novità dell’estate 2020, la “GEOLOGIA IN BICICLETTA!”, una bella pedalata di circa 20 km in bici elettrica tra Predazzo e Ziano di Fiemme, accompagnati da Livio, istruttore di mountain bike, e da Anna Castellini, giovane e preparata geologa del MUSE in attività presso la sede territoriale di Predazzo.


Si parte dalla piazza antistante il Museo Geologico, nel centro di Predazzo e si percorre il paese fino ad imboccare la pista ciclabile che costeggia la destra del fiume Avisio ed arrivare al paese di Ziano. Il percorso prevede quattro tappe, durante le quali si scende dalle biciclette e si ascoltano le spiegazioni di Anna relative alla formazione delle Dolomiti e in particolare alle peculiarità geologiche della zona di Predazzo (esiste anche la predazzite, una roccia la cui scoperta ha ribaltato tutte le teorie geologiche fino ad allora date per certe!). Non vogliamo svelarvi troppo e rovinarvi le sorprese, vi diciamo solo che una volta qua tutto era sommerso dal mare, per quanto possa sembrare impossibile!
Risalendo lungo la sponda sinistra (qui non c’è una vera e propria ciclabile ma si pedala su sterrato ed erba e poi su una stradina di campagna: il percorso è quasi tutto pianeggiante in questo tratto) abbiamo anche avuto l’occasione di osservare alcuni esemplari della flora del torrente Avisio, come la Myricaria germanica, una pianta dal fusto rosso che cresce nel greto del fiume.

Numerosi sono anche gli animali che popolano il fiume e la zona circostante: noi ad esempio abbiamo visto una bella volpe che correva tra l’erba!
Si riprende poi la ciclabile nei pressi del nuovo biolago (ne abbiamo parlato QUI) e, attraversato l’abitato di Predazzo si risale verso la falesia di Sottosass (qui il percorso è un po’ più impegnativo, su sterrato e in salita, ma con l’ausilio della pedalata assistita è fattibile, basta prestare un po’ di attenzione soprattutto in fase di frenata), per poi ridiscendere lungo l’altro argine del torrente Travignolo e fare infine ritorno al Museo.
Insomma, un bel modo per passare una mattinata alternativa, se vi piace pedalare e vi interessa la geologia! A noi è piaciuto molto anche il fatto di provare la mountain bike elettrica!

L’escursione, per le competenze richieste, è consigliata dagli 8/9 anni in su, ma nulla vieta di portare anche i bimbi piccoli, utilizzando un seggiolino portabimbo!

Per maggiori info, CLICCA QUI!

Da Passo San Pellegrino al Rifugio Fuciade

Una passeggiata adatta a tutti è sicuramente quella che da Passo San Pellegrino porta fino alla conca dove si trova il Rifugio Fuciade. Molto suggestiva in inverno con la neve (ci eravamo stati, QUI il racconto), ma splendida anche in estate, grazie all’incredibile cornice di montagne che abbraccia tutta la vallata.

Noi abbiamo lasciato la macchina nell’ampio parcheggio a fianco della strada principale (1 € all’ora, 4 € tutto il giorno: è possibile pagare anche da cell con l’app EasyPark) nella parte più alta del passo San Pellegrino. Dal parcheggio si attraversa la strada e si sale seguendo la stradina che conduce all’Hotel Miralago.

Il primo tratto della strada è asfaltato e carreggiabile, ma è vietato il transito ai veicoli tra le 9 e le 12 del mattino; ci sono anche alcuni parcheggi liberi nei pressi dell’hotel sopra citato. Il sentiero parte proprio da qui, con una leggerissima salita che si snoda nei boschi: noi in una ventina di minuti siamo arrivate in località Pecol, dove è possibile proseguire sul tracciato principale o prendere un altro sentiero, allungando così il tragitto.

Noi siamo rimaste sulla via principale, anche perché proprio qui inizia una mini mostra di sculture lignee realizzate dai ragazzi del Liceo Artistico di Sen Jan di Fassa e intitolata “Contìe de Fascia”, dedicata alle principali figure delle leggende della Val di Fassa: abbiamo così conosciuto e toccato con mano la bellissima ed eterea Vivana, le malvagie Stria e Bregostana ed il saggio Salvan.

Nel giro di pochi minuti siamo uscite dal bosco e si è aperta davanti a noi l’ampia vallata del Fuciade, subito caratterizzata dalla presenza delle graziose baite in legno.

Ancora qualche centinaio di metri e sulla destra abbiamo trovato un angolino di paradiso: un ruscello dove togliere le scarpe e bagnarci i piedi. Abbiamo approfittato per riposarci mezz’oretta e fare anche uno spuntino godendoci il sole prima di riprendere il cammino. Lungo il sentiero, che si snoda in mezzo ad ampi prati pieni di fiori, il panorama sui boschi e le montagne è incantevole: da un lato, in lontananza, le Pale di San Martino e il Col Margherita, dall’altro, incombenti, le cime di Costabella.

Sul percorso abbiamo osservato alcune fontane dotate di semplici meccanismi che sfruttano la forza dell’acqua per girare, carine per spiegare ai bambini come dall’acqua si ricava energia.

In poco più di un’ora dalla partenza siamo arrivate al Rifugio Fuciade, che si trova inserito in una sorta di piccolo villaggio, con tanto di chiesetta in legno, davanti al quale campeggiano due grandi marmotte (di legno anche quelle, naturalmente!) simbolo del Rifugio e must per la foto ricordo!
Ovviamente non potevamo tornare indietro senza assaggiare qualche prelibatezza che offre il rifugio: è toccato a un tagliere misto di affettati e formaggi tipici, accompagnato da una giardiniera fatta in casa, deliziosa e apprezzata anche dalle mie bambine che non hanno grande feeling con le verdure!

Infine per soddisfare il nostro bisogno di dolcezza anche un bel kaiserschmarren con composta di prugne.

Del rifugio ci è piaciuta anche la presenza di piccole casette dove i cani possono riposarsi all’ombra proprio come fossero a casa loro!

Una foto con le marmotte giganti e via!, pronte per il ritorno dopo un’altra bella giornata da ricordare e da consigliare davvero a tutti!