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Prevenzione e cura dei bambini alle Terme di Pejo

Le Terme di Pejo, con le loro tre diverse sorgenti minerali (Antica Fonte, Nuova Fonte e Fonte Alpina) sono ideali in estate per prevenire nei bambini che durante l’inverno soffrono spesso di affezioni legate alle vie aree come mal di gola, tosse, raffreddore e bronchiti l’insorgenza di queste patologie. Emanuele Clo, medico delle Terme, ne sottolinea infatti l’efficacia: “Si rivelano molto utili soprattutto in assenza di infezioni in atto – spiega Clo – quando dunque il bambino è sano e laddove non ci siano cure antibiotiche o trattamenti farmacologici in corso. La tarda primavera e l’estate sono il momento migliore per prepararsi all’inverno ed affrontarlo al meglio. Particolarità delle nostre acque termali è il loro utilizzo anche nel trattamento di pazienti asmatici. Le acque di Pejo, a differenza degli stabilimenti che utilizzano altre tipologie, hanno un basso rischio di riacutizzazione durante il trattamento. Un’ottima soluzione quindi per chi cerca sollievo da questo tipo di patologie”.  

Tra l’altro alle terme di Pejo ci sono due tipi di tecnologie che facilitano le cure dei nostri piccoli pazienti asmatici: l’aerosol ionico (indicato nella rinite allergica, nelle sindrome rinobronchiale, nella bronchite cronica e in quella asmatica) e l’aerosol sonico, che tratta i problemi alle orecchie come le otiti croniche, ma anche le riniti e le sinusiti e le patologie allergiche in generale, che si manifestano nel periodo primaverile. Le docce nasali micronizzate sono un altro valido strumento che permette di trattare le riniti allergiche e le rinosinusiti.

Per avere dei risultati definitivi secondo l’esperto dello stabilimento sono necessari almeno tre anni di cure, con cicli di dodici giorni consecutivi, almeno due volte l’anno. Per mantenere i benefici ottenuti è comunque importante continuare le cure. I bambini vengono sottoposti giornalmente a trattamenti che durano circa 10 minuti ciascuno e poi sono liberi di godere assieme a tutta la famiglia delle bellezze naturali della Val di Pejo, con le sue passeggiate e un ambiente naturale incontaminato. 

Il Servizio sanitario nazionale dispensa delle convenzioni particolarmente vantaggiose (massimo 55 euro per l’intero ciclo di cura; solo 3,10 euro se di età inferiore ai 6 anni con reddito familiare complessivo fino a € 36.151,9,) per quanto riguarda i trattamenti standard come le inalazioni e l’aerosol. Per chi soffre di riniti e sinusiti e vuole completare le cure  è consigliato anche l’utilizzo delle docce nasali micronizzate.

Maggiori info: www.termepejo.it

Passeggiando tra “Il respiro degli alberi”

Ecco una proposta che farà felici i genitori alla ricerca di una semplice passeggiata, con una splendida vista una volta raggiunta la meta. Siamo a Lavarone dove ci aspetta il sentiero tematico “Il respiro degli alberi”, un percorso di arte contemporanea nel bosco: una sorta di Artesella, che ha come elemento conduttore delle singole opere l’albero elemento di vita.

Si parte più precisamente dalla frazione di Lanzino (indicazioni sulla curva al limitare del gruppo di case, direzione Folgaria). Sono due chilometri e mezzo su una strada forestale in leggerissima salita (cento metri di dislivello). Al momento c’è sufficiente neve per tirare anche la slitta o il bob.

Osservando le varie opere ci siamo divertiti a trovare i titoli che avevano dato gli artisti  alle varie opere… un bello sforzo di immaginazione anche per i più piccoli!

Attorno solo silenzio e quiete, e la Vigolana a fare da vedetta. L’opera vincitrice per noi? Assolutamente “Virtuosa natura” di Aldo Pallaro. Quelli che per lui sono funghi per me son rose, ma poco importa. Peccato che un paio di opere siano state leggermente rovinate dal maltempo di fine ottobre, ma speriamo si possano risistemare.


Tra un’opera e l’altra potrete ammirare anche qualche bello scorcio sulle Dolomiti di Brenta e il paesino di Centa San Niccolò in basso.

Cammina, cammina (45 minuti, un’oretta a farla lunga) e siamo arrivati al Belvedere e non so che dire ma vedere dall’alto un lago per me è sempre un’emozione. E il lago di Caldonazzo non fa eccezione.
Il respiro degli alberi6Si torna indietro sullo stesso percorso, dopodiché il mio consiglio è di fermarvi a mangiare al Ristorante Caminetto, poco distante in località Bertoldi (0464 783214). E’ vero che è un albergo, ma entrate e non ve ne pentirete. Per finire la giornata in allegria non vi resta che attraversare la strada ed andare al Neveland (chiuso purtroppo in questo periodo), la pista per i gommoni e la slittinovia.

Malga Mondifrà, bellezza e bontà


Una passeggiata molto carina da fare in inverno nella zona di Madonna di Campiglio è sicuramente quella che porta a Malga Mondifrà. Ci si arriva facilmente dal parcheggio del Grosté (info costi, QUI), a Passo Campo Carlo Magno. La partenza si trova direttamente nel piazzale, dal lato opposto agli impianti.

Si tiene la destra e prima si procede in leggera salita, costeggiando le piste da sci e il bosco, dopodiché c’è un saliscendi piacevole, perfetto per trascinare i bimbi piccoli sul bob o la slitta.

Sono circa due chilometri di saliscendi, fattibili in una quarantina di minuti abbondante (dipende dalle condizioni della neve, a meno che non ci sia neve fresca la strada è sempre ben battuta). Passerete accanto alle piste da fondo e poi ecco l’ultima piccola salita finale.

Un’alternativa molto piacevole è quella di utilizzare la proposta di trasporto di Malga Mondifrà sulla motoslitta o gatto delle nevi per la cena in malga.

Un’esperienza sempre molto divertente per i grandi e i piccoli! La struttura offre piatti tipici della tradizione trentina: taglieri di formaggi e salumi, polenta e spezzatino, salsiccia e funghi e così via. Degni di nota anche i dolci fatti in casa, dallo strudel alla panna cotta al tiramisù, anche se le recensioni ultimamente non sono molto positive.
Insomma, un bel posto da visitare di giorno facendo una facile passeggiate e sicuramente un’esperienza speciale da provare la sera, con trasporto in motoslitta o gatto delle nevi.

Info apertura:
la malga in questo periodo è aperta tutti i giorni, per prenotare o maggiori informazioni 📞 338 1344386

Per scoprire altre belle escursioni ed esperienze invernali a Madonna di Campiglio e dintorni, CLICCA QUI!

Alla Cascata del Lupo: sentiero avventuroso!

Sull’Altopiano di Piné, vicino al Lago delle Piazze, abbiamo esplorato per voi uno splendido angolo di Trentino, uno di quei posti un po’ magici: un bosco proprio dietro un abitato dove in poco tempo si raggiunge una  splendida cascata; la cascata del Lupo!
Lasciate la macchina nell’ampio parcheggio proprio dietro la chiesa di Piazze (per raggiungerla provenendo da Piné, svoltate a sinistra poco prima di arrivare all’Albergo Miramonti, è una curva praticamente a U quindi non potete sbagliare, da li in un paio di minuti raggiungerete la chiesa), e seguite il sentiero che parte proprio nei pressi dell’isola ecologica.

Si tratta di un sentiero per veri avventurieri, una discesa fatta di scale di roccia e gradinate disegnate dalle radici degli alberi, un pendio piuttosto impegnativo ma breve (circa 20 minuti per arrivare alla cascata) che però saprà entusiasmare i piccoli esploratori! Insomma…bellissimo, ma da percorrere con molta attenzione soprattutto in discesa e con i bambini piccoli, ed ovviamente un po’ faticoso nella risalita.

Il percorso, come detto, non è molto lungo, mettete in preventivo un paio di orette, tra andata, ritorno e sosta alla cascata, se invece volete fare un’escursione che vi occupi tutta la giornata potete continuare, come segnalato, e raggiungere le splendide Piramidi di Segonzano (1 ora e 50 minuti), dove potete trovare aperto, durante il periodo estivo il ristobar chiosco alle Piramidi.

Altro punto di accesso alla cascata:
In alternativa soprattutto con bambini piccoli e se volete evitare la ripida discesa, e di conseguenza la faticosa seppur breve salita, vi consigliamo di partire da Segonzano. Nel dettaglio, se arrivate da Cembra una volta giunti a Faver, seguite le indicazioni per Segonzano superate l’abitato fino ad arrivare al ristobar chiosco alle Piramidi, e pochi metri dopo svoltate a sinistra prendendo un strada asfaltata e in cinque minuti raggiungerete un piccolo parcheggio dove potete lasciare la macchina. Da li in un quarto d’ora si raggiunge la Cascata del Lupo.

La fatica verrà di sicuro ripagata con un bellissimo spettacolo. Le immagini parlano da sole: la potenza e la forza di una cascata ammalia piccoli e grandi; il colore verde  dei muschi sulle pareti rocciose, poi, sono di un’intensità incredibile.
cascata lupo 5Un posto incantevole che merita una visita in qualsiasi stagione, con particolare attenzione in inverno, soprattutto per il problema ghiaccio.  In assenza della neve, ma con le basse temperature, guardate che spettacolo diventano le cascate (foto di Giorgio Da Teai – Gruppo Fotoamatori Segonzano). Sculture per mano di acqua e natura che lasceranno a bocca aperta i bambini! Con la presenza di neve invece, vista la ripidità del percorso e la formazione di ghiaccio, sono indispensabili i ramponcini, quindi sconsigliamo l’escursione con i bambini piccoli.

E voi, lo conoscete già questo splendido angolo di Trentino?

Che panorama dal Belvedere a Lavarone!

Gita invernale sull’altopiano di Lavarone: dopo aver raggiunto la frazione Bertoldi, ci siamo diretti al piccolo abitato di Slaghenaufi dove si lascia la macchina nel primo parcheggio sulla destra.


Da qui parte un sentiero che conduce alla Baita Belem e al punto panoramico del Belvedere. La strada forestale è comoda e il dislivello contenuto, vi consigliamo vista la neve che può coprire alcune tabelle e segnali, di seguire sempre le indicazioni per monte Cimone e tenervi sulla strada principale.
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Se avete un bob potrebbe essere una bella idea portarlo con voi e utilizzarlo nei tratti più in pendenza. In circa un’oretta si arriva a Baita Belem e da qui si raggiunge il Belvedere in circa 10 minuti.
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Quest’ultimo tratto è il più impegnativo ed esposto, per questo motivo vi consigliamo di tenere i bambini per mano. Una volta raggiunto il punto panoramico il paesaggio che vi aspetta è incantevole spaziando dal monte Bondone, al Lagorai, e nel fondovalle la fanno da padroni il lago di Levico e Caldonazzo.
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Durante il ritorno abbiamo optato per un pranzetto allo chalet Tana Incantata che si trova direttamente sulle piste da sci ed è facilmente raggiungibile con una deviazione di circa un quarto d’ora (ben segnalata). Il locale è molto bello ed accogliente e si possono trovare i piatti tipici della cucina trentina. Noi abbiamo scelto degli strangolapreti con la fonduta di formaggio Vezzena e del “tonco de pontesel” con polenta di patate e classica, tutto ottimo! Unico suggerimento, nel weekend evitate le ore di punta, essendo sulle piste lo chalet è molto affollato. Da qui in circa 25 minuti si raggiunge tranquillamente la macchina.
tanaincantata-lavarone-iltrentinodeibambiniScendendo verso la fraz. Bertoldi, se i bambini hanno ancora energie, non perdete l’occasione di provare la discesa coi gommoni e la slittinovia del Baby Park Neveland.

Piste da sci a misura di famiglia a Lavarone!

Il comprensorio sciistico di Lavarone, da sempre attento alle esigenze delle famiglie, vi aspetta con i vostri bambini per sfrecciare sulle piste di questa family ski area. 30 km di piste perfettamente innevate si estendono dalla frazione Bertoldi di Lavarone fino all’incantevole natura di Passo Vezzena.
Il paesaggio è caratterizzato da boschi fitti di abeti e radure in cui rilassarsi e rifocillarsi nei tipici rifugi di legno gustando la tipica cucina cimbra.

Spettacolari viste sulle catene montuose circostanti, in particolare Becco di Filadonna e le Dolomiti di Brenta a fare da splendido sfondo per tramonti indimenticabili, come quello che si può ammirare dalla Baita del Neff.

Crediti Fotografici © Alessio Marzari

Grazie a piste azzurre che collegano tutte le aree del comprensorio, Lavarone è ideale anche per principianti e bambini mentre agli sciatori esperti consigliamo di non farsi sfuggire l’impegnativa discesa Avez del Prinzez, pista nere di 2 km. Gli appassionati di snowboard prediligeranno il Prinze Park in località Bertoldi.
In prossimità degli accessi al carosello non mancano gli apres ski, i servizi di noleggio sci con attrezzature per tutte le esigenze e i campi scuola coni maestri della Scuola Italiana Sci di Lavarone pronti a insegnarvi tutti i trucchi per scheggiare in sicurezza sulle piste.

Non solo sci ma anche tanto divertimento per i più piccoli a bordo pista grazie a Neveland, baby park sulla neve attrezzato con vari giochi e strutture gonfiabili a cui è abbinata una pista per gommoni, una slittinovia ed un tappeto primi passi.

Entrata libera al parco giochi dove è possibile slittare gratuitamente grazie alle cunette di neve appositamente create con mezzi propri slitta, bob, padellino (possibilità anche di noleggio). La slittinovia e il tubing per scivolare con i gommoni sono invece a pagamento.

Qui è anche attiva “Ski Family in Trentino“, l’iniziativa promossa dall’Agenzia per la famiglia della Provincia di Trento: al costo dello skipass giornaliero di papà e/o mamma, tutti insieme a sciare (fino al compimento dei 18 anni)! E poi prezzi convenzionati per ristoranti e noleggio attrezzatura. Per maggiori info QUI.

Grotta di ghiaccio dello Stubai

Siete pronti per questa esperienza unica? Una meraviglia poco oltre il confine del nostro amato Trentino Alto Adige che vi permetterà di fare un viaggio nelle profondità del ghiaccio glaciale. La grotta di ghiaccio vicino all’ Eisgrat sul Ghiacciaio dello Stubai vi regalerà una visione affascinante di un mondo fatto di neve e di ghiaccio. Con una lunghezza di circa 200 metri, una larghezza di due metri e un’altezza di 2,5 metri la grotta di ghiaccio promette un’esperienza davvero avventurosa.
grotta di ghiaccio-stubai-iltrentinodeibambiniViste spettacolari, giochi di luce e colori magici vi porteranno a vivere in prima persona i vari fenomeni del ghiacciaio e siamo sicuri rimarrete incantati dal fascino del ghiaccio eterno. Nella grotta si possono ammirare diversi fenomeni del ghiacciaio, come morene e sfaccettature, i singoli strati di ghiaccio o le inclusioni. Il bianco scintillante del ghiaccio glaciale si trasforma qui in un blu mistico. Partendo da Trento arriverete a destinazione in circa 2 ore e 20 di viaggio, non poco ma, lo splendido territorio che andrete a visitare e la grotta di ghiaccio vi ripagheranno con un’esperienza indimenticabile. 🙂

Altre info dettagliate QUI.
grotta di ghiaccio dello Stubai-1

Come arrivare:

In inverno si arriva alla grotta di ghiaccio a piedi su un sentiero per escursioni invernali segnalato partendo dalla stazione a monte Eisgrat. Sono consigliate calzature robuste (scarponi). Si seguono le frecce blu all’uscita principale della stazione a monte Eisgrat lungo la pista n°2 fino alla grotta di ghiaccio. Con gli sci o lo snowboard si parte invece dalla stazione a monte Eisgrat sulla pista n°2 e si gira a sinistra dopo 200 m circa sotto la stazione a monte Eisgrat.
Per chi pensa all’estate invece,  il tragitto fino alla grotta di ghiaccio a piedi è di 10 minuti circa su un sentiero escursionistico dalla stazione a monte Eisgrat. Il sentiero purtroppo non è adatto alle sedie a rotelle.

Informazioni utili:

L’apertura invernale è ancora da definire, per rimanere aggiornati clicca QUI.

I costi del biglietto d’ingresso partono da 3,00 euro. Per tutte le tariffe clicca QUI.

I cani non sono ammessi all’interno della grotta.

Crediti fotografici @www.stubaier-gletscher.com

Scopri QUI altre esperienze wow da fare in inverno in Trentino Alto Adige.

Dal Passo Redebus al Dosso di Costalta

Complici le belle giornate di sole in arrivo, ci è venuta voglia di fare una facile escursione, lungo un sentiero semplice e ben segnalato, adatta davvero a tutti con solo gli scarponi. Dall’Altopiano di Pinè abbiamo preso la strada per il Passo Redebùs (dopo Baselga si va verso Bedollo e poi si continua, 35 minuti circa in totale da Trento) dove abbiamo lasciato l’automobile. Dall’ampio piazzale seguendo la segnaletica ci siamo avviati su strada forestale ben battuta, in direzione Malga Cambroncoi e Dosso di Costalta.

Il bosco attorno è bellissimo, tra i pini che delimitano il nostro sentiero scopriamo scorci bellissimi che ci regalano immagini da cartolina, come il paese di Palù del Fersina con l’imponenti montagne innevate alle sue spalle e il cielo azzurro a fare da cornice a questo splendido paesaggio incontaminato. Unico inconveniente, fate attenzione al primo tratto che risulta un po’ di ghiaccio sul sentiero.

In circa venti minuti si raggiunge malga Pèc (chiusa) a quota 1580 metri e proseguendo ancora per circa 40 minuti si arriva a Malga Cambroncoi ( 1705 m ), situata in una bellissima posizione con panorama stupendo sulla catena del Lagorai. Intorno solo prati innevati dove le orme dei camosci ci raccontano di incontri notturni sotto la luna…

Davanti alla malga, aperta il sabato e la domenica in questo periodo*, i bambini possono giocare senza pericolo alcuno in attesa dell’ora di pranzo quando i gestori dell’agritur propongono piatti tipici trentini (noi abbiamo optato per un aperitivo e tagliere).

A fianco della malga fa bella mostra un grande crocifisso di legno, opera dello scultore Bruno Lunz, che è diventato nel tempo il simbolo del luogo. Da qui se volete proseguire la vostra escursione e meritarvi un panorama a 360° veramente emozionante vi consigliamo di raggiungere il Dosso di Costalta, un’oretta di camminata con i bambini e circa 300 metri di dislivello.

Dalla cima soprattutto nelle giornate con il cielo sereno vi aspetta lo spettacolo delle Dolomiti di Brenta innevate. Da qui si vede anche il lago di Serraia e Caldonazzo e alle vostre spalle la Catena del Lagorai. Noi nonostante la giornata soleggiata abbiamo trovato un bel pò di vento, quindi portate con voi una bella giacca, berretto e guanti.

Il ritorno si fa sulla stessa strada, potete tornare alla malga per il pranzo o scendere fino a Passo Redebus e approfittare delle buonissime torte fatte in casa da Lorenza o le ottime omellette dolci e salate che vi aspettano al Bar Passo Redebus.

Aperture e info utili: Malga Cambroncoi è aperta nel weekend a pranzo durante il periodo invernale. Orario. 9.30-16.00 – tel. 329 8016326. Sempre importante contattare la struttura per sapere le condizioni del percorso e se è necessario l’utilizzo di ramponcini o ciaspole!

 

Consigliata la prenotazione, visti i posti limitati della malga (telefonare prima di raggiungere Passo Redebus, dove sfortunatamente non c’è rete). Info: 329 8016326 (anche whatsapp)

Eravamo stati in questi luoghi anche d’estate, ecco il nostro racconto.

Baita Messnerjoch al Catinaccio

Una lunga escursione che piacerà tantissimo alle famiglie più avventurose e abituate ad andare in montagna. L’itinerario che vi suggeriamo oggi è una bellissima idea durante tutta l’estate e non solo. In Val d’Ega infatti, come in altre zone dell’Alto Adige, molte malghe e baite rimangono aperte tutti i giorni fino all’inizio di novembre.

Il nostro punto di partenza è Passo Nigra, e più precisamente l’ottavo tornante che troverete prima di raggiungere il passo. Qui si trova un piccolo parcheggio gratuito ai bordi della strada e il punto di partenza dell’escursione.

Come raggiungerlo?

Se partite da Trento vi consigliamo di prendere l’autostrada A22 in direzione Brennero, proseguite fino all’uscita Bolzano Nord e da qui continuate in direzione Tires. Una volta superato il paese ,proseguite seguendo le indicazioni per San Cipriano e Passo Nigra. Noi abbiamo impiegato circa 1 ora e 20 da Trento.

Cominciamo già col dirvi che il tratto più impegnativo è sicuramente quello iniziale che vi porterà a raggiungere Malga Haniger, che si trova in una posizione incantevole proprio dietro le Torri del Vajolet. Il primo tratto del sentiero 7 A si sviluppa su strada forestale nel bosco. Noi siamo stati fortunatissimi e abbiamo visto uno scoiattolo che saltava da un ramo all’altro e una mamma capriolo con i suoi due piccoli. Ad un certo punto potrete decidere se proseguire fino alla malga su strada forestale o, come abbiamo fatto noi, optare per il sentiero 7 un po’ più impegnativo ma sicuramente più affascinante e avventuroso.

Entrambi vi portano alla malga in circa 1 ora e un quarto di passeggiata. Malga Haniger (dove eravamo già stati partendo da Passo Nigra, qui il racconto) è stata l’ideale per la nostra tappa golosa -seconda colazione della giornata!-, abbiamo infatti assaggiato un ottimo strudel (malga aperta da giugno).

La malga offre inoltre diversi piatti tipici, tra cui spiccano i canederli, consigliatissimi da Silvia che ha avuto l’occasione di assaggiarli. Noi abbiamo invece deciso di proseguire verso Passo Nigra e, mentre le nuvole mattutine cominciavano lentamente a diradarsi, abbiamo potuto ammirare in tutto il suo splendore il gruppo del Catinaccio. Guardate che spettacolo!!

Incantati dalla natura circostante, con le Dolomiti alle nostre spalle e l’alpe di Tires e Bolzano di fronte, abbiamo proseguito il nostro itinerario (sempre il sentiero 7) fino al bivio dove trovate segnalata la Baita Messner Joch (sentiero 15).

Da qui raggiungerete la baita in circa mezz’ora di camminata, fatta di qualche saliscendi ma senza tratti impegnativi. La Baita, situata in una bella posizione, è curata in ogni minimo dettaglio e dispone di un bel parco giochi per i bambini.

Noi abbiamo deciso di assaggiare un tris di primi con canederli al formaggio, spinaci e ravioloni ripieni e delle ottime patate saltate con manzo lessato. Avremmo voluto assaggiare anche il dolce, ma eravamo veramente sazi.

Per il ritorno seguendo la strada dell’andata, mettete in preventivo circa 2 ore e mezza di passeggiata.

Sicuramente un’escursione abbastanza impegnativa, ma se sfruttate tutta la giornata si può fare senza problemi. Se invece optate per qualcosa di più semplice potete decidere di fermarvi a Malga Haniger o raggiungere la Baita Messner Joch partendo da Passo Nigra (circa un’ora di escursione), percorso che abbiamo già fatto lo scorso inverno (qui il nostro racconto).

Qualsiasi escursione decidete di fare non ve ne pentirete, perché il paesaggio e i panorami che vi aspettano vi ripagheranno sicuramente! 😉

Info utili:

  • Baita Messnerjoch aperta da metà maggio al 1 novembre. In inverno da fine dicembre a fine marzo.
  • Malga Haniger aperta tutti i giorni da metà maggio a metà novembre. In inverno dal 26 dicembre al 10 gennaio: tutti i giorni. Dall’11 gennaio: sabato, domenica e festivi.

A Malga Masi, bella escursione per famiglie

Malga Masi riaprirà con una nuova gestione a partire dal 15 maggio 2022.
Info 334 1872368 (Marco)

Semplice ma bella escursione quella che vi raccontiamo oggi. Ideale se volete trascorrere qualche ora in montagna con la vostra famiglia e cercate un itinerario alla portata di tutti per poi gustarvi un buon pranzetto in malga. La passeggiata che abbiamo fatto lo scorso weekend parte da Vetriolo (quaranta minuti in macchina da Trento), dove si trova un grande parcheggio proprio di fronte ad un’ampia terrazza panoramica che dà sulla Valsugana. Basterà attraversare la strada e troverete ben segnalate le indicazioni per Malga Masi. La strada forestale che conduce alla malga è prevalentemente nel bosco e adatta anche ai passeggini sportivi, anche se noi suggeriamo lo zainetto portabimbi.
Il dislivello per raggiungere la malga, che si trova a circa 1700 metri di altitudine, è di 200 metri e con i bambini mettete in preventivo un’oretta di camminata.

Noi siamo arrivati  troppo presto per mangiare e abbiamo deciso di proseguire la nostra passeggiata per circa 20 minuti e raggiungere La Bassa, un bel punto panoramico che dista 1 chilometro dalla malga (e 100 metri di dislivello). Vi consigliamo di fare questo sforzo in più perché il panorama che dà sulle Dolomiti di Brenta è davvero bello.

Nonostante la giornata un po’ nuvolosa nel fondovalle, siamo riusciti ad immortalare le Dolomiti che sembravano sbucare proprio dalle nuvole: davvero affascinante!


Da qui potete decidere di ritornare subito alla malga o, se avete voglia di completare l’escursione e i vostri bimbi non sono troppo stanchi, potete raggiungere la cima della Panarotta (altri 200 metri di dislivello) dove vi aspetta uno splendido panorama a 360°. Nel nostro caso la fame si è fatta sentire e abbiamo deciso di tornare a Malga Masi per gustarci un buon pranzetto.

Vista la bella giornata abbiamo deciso di mangiare all’aperto e abbiamo scelto un tagliere con affettati misti e formaggi prodotti in malga: veramente ottimi soprattutto quello stagionato. Come primo abbiamo invece scelto tra le proposte del menù del giorno dove hanno avuto la meglio i gnocchetti alla zucca con scaglie di ricotta affumicata, niente male!

Per finire in bellezza non poteva mancare la classica treccia mochena fatta in casa.
Finito il pranzo e grazie alla giornata mite, abbiamo deciso di approfittare delle comode sdraio messe a disposizione da Claudio, il gestore della malga, per rilassarci al sole prima del ritorno.

NUOVA GESTIONE CHE PROVEREMO A BREVE! 

Cucina tipica trentina (panini caldi e freddi, hamburger, pasta di lucanica alla piastra, polenta e spezzatino) grigliate di carne la domenica.

Malga aperta tutti i giorni dal martedì alla domenica con la cucina, e inizialmente i week-end per i pernottamenti»,. Per informazioni e prenotazioni 📞 334 1872368 (Marco)

Maggiori info: www.malgamasi.it