Author - Andrea

TUTTI in ORCHESTRA!

La Scuola di Musica “I Minipolifonici”, oltre alla consueta attività didattica all’interno delle proprie sedi, è impegnata da anni nelle Scuole pubbliche, dall’infanzia alle superiori, con vari progetti musicali, che vengono di volta in volta richiesti dai diversi Istituti.

Uno di questi progetti, denominato “Orchestra a Scuola, Scuola in Orchestra” e dedicato alla musica strumentale, è molto particolare e innovativo.
In sintesi, il progetto consiste nell’insegnare a bambini e ragazzi delle scuole primarie e delle scuole medie a suonare in orchestra, senza però alcuna lezione individuale, ma solo attraverso lezioni collettive.
La modalità è la seguente: due docenti di strumenti ad arco (un violinista e un violoncellista) entrano in una classe e tenendo una sola lezione collettiva a settimana, per l’intero anno scolastico, insegnano gradualmente a tutti gli alunni a suonare in un’orchestra d’archi (violino, viola, violoncello e contrabbasso). Nel caso di un’orchestra di fiati, invece, gli insegnanti in compresenza sono tre (un flautista, un clarinettista che cura anche i sax e un docente di ottoni).
Gli strumenti musicali utilizzati restano sempre a scuola e vengono quindi adoperati da più allievi, ovvero dalla classe che sta facendo la lezione in quel momento.
Questo progetto, che da diversi anni è attivo in alcune scuole pubbliche, tra cui l’Istituto Comprensivo di Vigolo Vattaro , sta funzionando molto bene; allievi, genitori e dirigenti scolastici sono molto soddisfatti!

Il progetto, per il valore che ha, dovrebbe essere molto più diffuso, ma dal momento che le scuole pubbliche hanno sempre meno risorse per queste iniziative “I Minipolifonici” hanno deciso di realizzarlo all’interno della propria Scuola, con il titolo “TUTTI in ORCHESTRA
Il corso, dedicato alla fascia d’età 2004-2007 ovvero dalla 4° elementare alla 2° media, si terrà il sabato mattina da gennaio a giugno. Gli strumenti necessari allo svolgimento delle lezioni saranno messi a disposizione dalla Scuola.
 
Per poter comprendere al meglio l’iniziativa è possibile partecipare all’incontro di presentazione del progetto che si terrà sabato 26 novembre alle ore 10.00, presso la sede della Scuola di Musica “I Minipolifonici” a Trento, in Via Piave 5.

Informazioni e iscrizioni:
Scuola di Musica “I Minipolifonici”
Via Piave 5 38122 – TRENTO
Tel. 0461 934880
segreteria@minipolifonici.trento.it

Dal Passo del Redebus al Rifugio Tonini

Il rifugio Tonini è stato purtroppo distrutto da un incendio nel dicembre 2016, siamo in attesa di avere informazioni sulla sua ricostruzione.

Il Rifugio Tonini è incastonato ai piedi della catena dei Lagorai, si raggiunge con una bella e facile passeggiata partendo dal Passo del Redebus, il passo che collega la Val dei Mocheni con l’altopiano di Pinè, raggiungibile in circa quarantacinque minuti di macchina da Trento.

Come raggiungerlo?
Da Trento prendete la strada statale (SS 47) per la Valsugana fino all’uscita per Civezzano, da qui seguite le indicazioni per l’Altopiano di Pinè. Attraversate Baselga di Pinè, quindi proseguite oltre i laghi di Serraia e delle Piazze verso Bedollo. Un chilometro prima del paese di Bedollo girare a destra in direzione Passo del Redebus, Regnana e parcheggiate la macchina in prossimità del passo.

Da qui, attraverso una strada forestale per lo più pianeggiante ed immersa nel bosco, raggiungerete in circa un’ora e un quarto un parcheggio a circa una settantina di metri dalla Malga Stramaiolo -aperta fino a metà settembre – (che potrebbe essere un buon punto di arrivo per chi preferisce una passeggiata più semplice, e un pranzetto in malga).
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Da qui, seguendo le indicazioni per il Rifugio Tonini, inizia un tratto del sentiero in salita, che si alternerà successivamente con dei leggeri saliscendi, e vi farà raggiungere in circa 1 ora e mezza di camminata il Rifugio Tonini, circondato da grandi distese erbose e dalla Catena del Lagorai alle sue spalle.
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L’ambiente è accogliente e offre diversi piatti della tipica tradizione trentina tra cui il classico formai rostì e la luganega con polenta funghi e fasoi. Noi abbiamo avuto anche la fortuna di trovare un bell’accompagnamento musicale che ha allietato il nostro pranzo.
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Reddito di inclusione: come richiederlo?

Dal 1° gennaio 2018 il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) è stato sostituito dal Reddito di inclusione (REI), come previsto dalla legge delega per il contrasto alla povertà e dal decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, attuativo della legge delega.  Poiché il SIA è concesso ogni due mesi per le domande presentate nel bimestre precedente, a decorrere dal 1° novembre 2017 la richiesta per il SIA non può più essere presentata. Coloro ai quali è stato riconosciuto il SIA nell’anno 2017 continueranno a percepire il relativo beneficio economico, per tutta la durata e secondo le modalità previste. Da gennaio 2018 i beneficiari del SIA sono inoltre abilitati ai prelievi di contante entro il limite previsto per il REI (240 euro al mese).

Cos’è il Reddito di inclusione (REI)?

Il Reddito di inclusione (REI) è una misura di contrasto alla povertà dal carattere universale, condizionata alla valutazione della condizione economica. I cittadini possono richiederlo dal 1° dicembre 2017 presso il Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso che verranno indicati dai Comuni. Il REI si compone di due parti:

un beneficio economico, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI);
un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.
Dal 1° gennaio 2018 il REI ha sostituito il SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione).

A chi si rivolge?

Il REI nel 2018 sarà erogato alle famiglie in possesso dei seguenti requisiti.

Il richiedente deve essere congiuntamente:

  • cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  • residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda.

Requisiti familiari
Il nucleo familiare deve trovarsi in almeno una delle seguenti condizioni:

  • presenza di un minorenne;
  • presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore;
  • presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica).
  • presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione*.

 

Requisiti economici
Il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di:

  • un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6mila euro;
  • un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni) non superiore a 3mila euro;
  • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro;
  • un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).

Altri requisiti
Per accedere al REI è inoltre necessario che ciascun componente del nucleo familiare:

  • non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria;
  • non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
  • non possieda navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).

IL BENEFICIO ECONOMICO
Il beneficio economico varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare (vedi tabella 1) e dipende dalle risorse economiche già possedute dal nucleo medesimo.

Tabella 1: valore mensile massimo del beneficio economico

Numero componenti
Beneficio massimo mensile
​1
​187, 50 €
​2
​294, 50 €
​3
​382, 50 €
​4
​461,25 €
​5 534,37 €*
​6 o più
​539,82 €*

* Importi modificati per effetto della Legge di Bilancio 2018

In particolare, il valore del beneficio massimo mensile è ridotto dell’importo mensile degli eventuali trattamenti assistenziali percepiti dalla famiglia nel periodo di fruizione del REI, esclusi quelli non sottoposti alla prova dei mezzi, come ad esempio l’indennità di accompagnamento.

Inoltre, se i componenti del nucleo familiare percepiscono dei redditi, il beneficio mensile del REI è ulteriormente ridotto di un importo pari al valore dell’ISR adottato ai fini ISEE (non considerando i benefici assistenziali già sottratti). L’ISR tiene conto, tra l’altro, delle spese per l’affitto (che vengono sottratte dai redditi fino a un massimo di 7mila euro, incrementato di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo) e dei redditi da lavoro dipendente (che vengono sottratti per il 20%, fino ad un massimo di 3mila euro).

Per sapere di più su come si calcola il beneficio effettivo di REI clicca qui

Il beneficio viene concesso per un periodo massimo di 18 mesi e, se necessario, potrà essere rinnovato per ulteriori 12 mesi. In tal caso, la richiesta di rinnovo potrà essere inoltrata non prima di 6 mesi dall’erogazione dell’ultima mensilità.

Per fruire del REI occorre avere una attestazione ISEE in corso di validità. Poiché l’ISEE ordinario scade a gennaio di ogni anno, al fine di evitare la sospensione del beneficio, chi presenta la domanda per il REI dal 1° gennaio 2018 deve essere già in possesso dell’attestazione ISEE 2018.

Il versamento del beneficio decorre dal mese successivo alla richiesta. Condizione necessaria per accedere al beneficio è aver sottoscritto il Progetto personalizzato, con il quale la famiglia è tenuta a svolgere determinate attività.

Se il nucleo familiare non rispetta gli impegni previsti nel progetto senza giustificato motivo o se, per effetto di dichiarazioni false rilasciate nell’attestazione ISEE, risulta aver percepito un importo superiore a quello che gli sarebbe spettato, l’importo versato sulla Carta può essere decurtato fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla sospensione e alla decadenza del beneficio. Sono inoltre previste sanzioni fino a 5mila euro nel caso in cui il beneficio sia stato fruito in maniera del tutto illegittima per effetto di dichiarazioni false riscontrate nell’attestazione ISEE volte a nascondere una situazione di relativo benessere.

Calcolo del beneficio massimo mensile
Per una famiglia composta da un singolo componente, la soglia di riferimento per il calcolo del beneficio massimo mensile è pari a 2.250 euro (vale a dire il 75% dei 3mila euro previsti dal decreto in sede di prima applicazione) e cresce in base al numero dei componenti il nucleo familiare, sulla base della scala di equivalenza dell’ISEE. Il beneficio massimo mensile si ottiene, quindi, dividendo l’importo annuo per 12 mensilità (vedi tabella 1).

Importo annuo del beneficio massimo:

Numero componenti
Scala di equivalenza ISEE
Soglia di riferimento in sede di prima applicazione
​1
1.00 2.250,00 €
​2
1.57 ​3.532,50 €
​3
2.04 ​4.590,00 €
​4
​2.46
​5.535,00 €
​5 2.85 6.412,50 €*
​6 o più ​3,20 6.477,90 €**

* Importi modificati per effetto della Legge di Bilancio 2018
** La soglia non può eccedere il valore annuo dell’assegno sociale incrementato del 10%, pari per il 2018 a 6.477,90€

PROGETTO PERSONALIZZATO DI ATTIVAZIONE SOCIALE E LAVORATIVA

Il Progetto viene predisposto dai servizi sociali del Comune, che operano in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e le scuole, nonché con soggetti privati attivi nell’ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit.

Il Progetto riguarda l’intero nucleo familiare e prevede specifici impegni che vengono individuati da operatori sociali opportunamente identificati dai servizi competenti, sulla base di una valutazione delle problematiche e dei bisogni. La valutazione prende in considerazione diverse dimensioni: le condizioni personali e sociali; la situazione economica; la situazione lavorativa e il profilo di occupabilità; l’educazione, l’istruzione, la formazione; la condizione abitativa; le reti familiari, di prossimità e sociali.

La valutazione è organizzata in un’analisi preliminare, (da svolgersi entro 25 giorni dalla richiesta del REI) e in una più approfondita, qualora la condizione del nucleo familiare sia più complessa. Se in fase di analisi preliminare emerge che la situazione di povertà è esclusivamente connessa alla mancanza di lavoro, il Progetto personalizzato è sostituito dal Patto di servizio o dal Programma di ricerca intensiva di occupazione (varie misure di politica attiva del lavoro, in capo ai Centri per l’impiego, previste dai decreti attuativi del Jobs Act – D.lgs. 150/2015, artt. 20 e 23).

Il Progetto deve essere sottoscritto dai componenti del nucleo familiare entro 20 giorni lavorativi dalla data in cui è stata effettuata l’analisi preliminare. Solo per il 2018, il beneficio economico verrà concesso per un periodo massimo di 6 mesi, anche in assenza della sottoscrizione del progetto.

Iter della domanda
La domanda può essere presentata a partire dal 1° dicembre 2017 presso il Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso che verranno indicati dai Comuni. Il beneficio viene concesso dall’Inps che, con la Circolare n. 172 del 22 novembre 2017 ha messo a disposizione degli operatori il modulo di domanda e le istruzioni operative, tra cui il modello REI-COM, da compilarsi nel caso di variazione della situazione lavorativa in corso di erogazione del beneficio. Per sapere di più su quando è necessario compilare il modello REI-COM.

Il Comune raccoglie la domanda, verifica i requisiti di cittadinanza e residenza e la invia all’Inps entro 15 giorni lavorativi dalla ricezione. L’Inps, entro i successivi 5 giorni, verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio e invia a Poste Italiane la disposizione di accredito. Poste emette la Carta REI e tramite lettera invita il beneficiario a recarsi presso qualunque ufficio postale abilitato al servizio per il ritiro. Prima di poter utilizzare la Carta, il titolare dovrà attendere il PIN, che gli verrà inviato in busta chiusa presso l’indirizzo indicato nella domanda.

Carta REI
Il beneficio economico viene versato mensilmente su una carta di pagamento elettronica (Carta REI). Completamente gratuita, funziona come una normale carta di pagamento elettronica con la differenza che, anziché essere caricata dal titolare della carta, è alimentata direttamente dallo Stato. La carta deve essere usata solo dal titolare e permette di:

prelevare contante entro un limite mensile di 240 euro, al costo del servizio (1 euro di commissione per i prelievi negli ATM Postamat; 1,75 euro per i prelievi negli altri circuiti bancari) ;
fare acquisti tramite POS in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati;
pagare le bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali;
avere uno sconto del 5% sugli acquisti nei negozi e nelle farmacie convenzionate, con l’eccezione degli acquisti di farmaci e del pagamento di ticket.
La carta può inoltre essere utilizzata negli ATM Postamat per controllare il saldo e la lista movimenti.

Per coloro che già beneficiano del SIA 
Coloro ai quali è stato riconosciuto il SIA nell’anno 2017 continueranno a percepire il relativo beneficio economico, per tutta la durata e secondo le modalità previste. I beneficiari del SIA saranno inoltre abilitati, a partire dal 1° gennaio 2018, ai prelievi di contante entro il limite previsto per il REI (240 euro al mese).

Se i beneficiari del SIA soddisfano anche i requisiti per accedere alla nuova misura, potranno richiedere la trasformazione del SIA in REI. In ogni caso verrà garantita la fruizione del beneficio maggiore. Qualora si decida di passare dal SIA al REI, la durata del REI sarà ridotta del numero di mesi per i quali si è percepito il SIA. Il beneficio, in tal caso, verrà erogato sulla stessa Carta di pagamento.

Coloro che già beneficiano del SIA e non intendono passare al REI, alla scadenza del SIA possono comunque richiedere l’accesso al REI, se in possesso dei requisiti. In questo caso il REI avrà una durata massima di 6 mesi, al fine di assicurare una copertura complessiva del beneficio (SIA+REI) pari a 18 mesi.

Coloro che hanno finito di usufruire del SIA con il bimestre settembre/ottobre 2017 e che risultano avere i requisiti per accedere al REI riceveranno il beneficio anche nel bimestre novembre/dicembre, al fine di non interrompere il beneficio.

A decorrere dal 1° novembre 2017 la richiesta per il SIA non può più essere presentata.

 

STRUMENTI DI COMUNICAZIONE

 


Fonte © www.lavoro.gov.it

A Malga Streva… dove le caprette ti fanno ciao!

Un luogo speciale nel cuore della Vallarsa, ci ha portato a vivere emozioni uniche. 🙂

Aspettare l’alba a Malga Streva!
alba-in-malga-strevaAbbiamo conosciuto le oltre 100 caprette che vivono a Malga Streva, e i bambini si sono destreggiati nella mungitura!
capretta-malga-strevaUna ricca colazione con prodotti a Km0 e i fantastici muffin di Patrizia!
albeinmalga-malga-strevaE dopo la colazione… una bella passeggiata sul sentiero del Losco e Nonno Fò!
malgastreva-iltrentinodeibambini malga-streva-iltrentinodeibambiniPotevamo non ammirare e imparare come Patrizia prepara i buonissimi formaggi di Capra: fiore all’occhiello di Malga Streva!
caseificio-malga-streva

Prestito sull’onore: chi può richiederlo?

Il prestito sull’onore è un prestito in denaro concesso senza interessi (ovvero a tasso zero), tramite i Servizi Sociali delle Comunità per un periodo di tempo concordato, non superiore a cinque anni. Questo prestito viene erogato alle famiglie e persone che si trovano in situazioni temporanee di gravi difficoltà finanziarie, anche su segnalazione di soggetti pubblici o privati operanti nella rete dei servizi.

La lista delle spese ammissibili riguarda:

  • spese sanitarie non coperte dal Servizio Sanitario nazionale o spese assistenziali;
  • spese insorte a seguito di separazione, divorzio o morte del coniuge;
  • spese relative all’alloggio (anticipo canone di locazione, acquisto primo arredo, interventi di manutenzione straordinaria);
  • spese scolastiche di figli che frequentano scuole secondarie di secondo grado, di
  • formazione e riqualificazione professionale o corsi universitari;
  • spese per completamento di versamenti per contributi volontari a fini pensionistici;
  •  spese relative ai concepiti e ai neonati.

L’ammontare del prestito va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 10.000 euro in funzione delle necessità dei richiedenti.

Chi può richiederlo?

I destinatari dell’intervento sono:

  • coppie sposate da non più di cinque anni;
  • famiglie con tre o più figli a carico;
  • famiglie con gemelli;
  • famiglie con figli disabili;
  • gestanti e puerpere sole;
  • famiglie con un genitore e figlio/i minori.

Si considera come componente della famiglia anche il concepito.

Quali sono i requisiti per presentare la domanda?

La domanda deve essere presentata da un componente della famiglia in possesso dei seguenti requisiti:

  • maggiore età;
  • residenza anagrafica in un comune della provincia di Trento;
  • cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’unione europea;
  • possesso della carta di soggiorno per i cittadini extracomunitari.
  • la condizione economica e patrimoniale del nucleo familiare deve rientrare nei limiti dei parametri ICEF (che potrà essere calcolato GRATUITAMENTE presso le sedi di Caf Cisl presenti in Trentino, prendendo appuntamento tramite il numero unico 0461.277277) determinati dalla Provincia autonoma di Trento.

L’interessato dovrà presentare la domanda al Servizi Sociali delle Comunità, redatta su apposito modulo e corredata dai documenti necessari. I Servizi Sociali comunicheranno alla banca il nominativo del beneficiario, l’ammontare del prestito e il piano di ammortamento. La banca liquida il prestito al beneficiario in un’unica trance. Il beneficiario rimborsa alla banca la quota capitale attraverso il pagamento di rate mensili costanti.

Per saperne di più potete contattare l’ ufficio competente della Comunità di Valle di residenza.

Fonte @Dossier Politiche Familiari

Alla scoperta dei borghi di Civezzano

Oggi amici vi faremo conoscere un itinerario che vi porterà a scoprire alcuni borghi antichi circondati da natura e colline coltivate, nello splendido territorio dell’Ecomuseo dell’Argentario. Da dove si parte? Da Civezzano, raggiungibile in meno di un quarto d’ora di macchina da Trento. Parcheggiate nei pressi del cimitero e troverete sulla sinistra le indicazioni per il primo dei borghi, Garzano. Dopo i primi 200 metri su uno stretto marciapiede si attraversa la strada e ci si trova subito su un sentiero ciotolato nel primo tratto, da qui in circa 10 minuti si raggiunge Garzano e, voltandoci, abbiamo già un primo scorcio sull’abitato di Civezzano.

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Dopo un piacevole giro del piccolo centro abitato si segue il sentiero SAT 471 (che vi accompagnerà lungo tutto l’itinerario) e si sale verso i borghi di  Barbaniga per giungere fino a Mazzanigo da dove si può godere di uno splendido panorama, e un’area attrezzata: ideale luogo per una pausa e uno spuntino al sacco. Il percorso attraverso questi borghi è sempre in salita quindi, soprattutto per i piccoli escursionisti, serve un po’ di allenamento. Da Mazzanigo si scende quindi verso Penedallo e da qui verso Seregnano dove si trova l’omonimo castello, situato in una posizione strategica che domina la valle. Da qui si prosegue verso l’abitato di Bampi, per ricongiungerci infine con la strada che ci riporta a  Civezzano. Il percorso è percorribile in circa 2 ore di passeggiata e rappresenta un’ottima alternativa per un’escursione adatta a tutta la famiglia vicino a Trento.
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Qui nella mappa l’tinerario (a destra) dell’escursione completa.
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Parto prematuro: cambia il congedo di maternità.

Cambia la disciplina del congedo obbligatorio di maternità in caso di parto “fortemente” prematuro. L’INPS ha precisato che la riforma del Testo Unico della Maternità interessa soltanto i casi di parto “fortemente” prematuro: solo quando la nascita si verifica prima dei 2 mesi antecedenti alla data presunta del parto.

La nuova disciplina prevede la possibilità che il congedo possa avere una durata complessiva maggiore dei 5 mesi previsti, potendo aggiungere ad essi tutti i giorni compresi tra la data del parto prematuro e l’inizio del congedo di maternità calcolato secondo la data presunta del parto.

La formula per calcolare l’astensione obbligatoria è: tre mesi + due mesi + i giorni che vanno dalla data del parto “fortemente” prematuro alla data prevista di inizio del congedo obbligatorio.

In concreto:

Bambino nato “fortemente” prematuro il 1 aprile 2016, atteso per il 23 giugno 2016.
La durata complessiva del congedo indennizzato di maternità si determina sommando ai 5 mesi canonici i 21 giorni che vanno dal giorno successivo al parto (2 aprile) fino al giorno precedente la data di inizio del congedo ante parto (22 aprile). Prima della riforma, sarebbe stato di soli 5 mesi post partum a partire dal 1 aprile.

Bambino nato prematuro il 23 maggio 2016, atteso per il 23 giugno 2016
In questo caso invece il parto prematuro è avvenuto entro i due mesi antecedenti la data presunta del parto, pertanto si applica la disciplina ordinaria con il limite di durata dei 5 mesi, per cui un bambino nato con un mese di anticipo il 23 maggio, il periodo del congedo rimane fissato nei cinque mesi compresi tra 23 aprile al 24 settembre 2016.

Alle lavoratrici dipendenti e alle lavoratrici iscritte alla Gestione separata
La nuova disciplina, in vigore dal 25 giugno 2015, interessa le lavoratrici dipendenti e le lavoratrici iscritte alla Gestione separata e si applica agli eventi verificatisi da quella data.

Il periodo transitorio
Poiché la circolare applicativa è arrivata a circa dieci mesi di distanza dall’entrata in vigore della norma, l’INPS ha precisato che è possibile, a domanda della lavoratrice, ottenere un ricalcolo dell’indennità di maternità tenendo conto anche dei giorni inizialmente non conteggiati.

Fonte: @www.patronato.acli.it

Club Ippico San Giorgio

Il Club Ippico San Giorgio ad Arco, offre con la sua scuola di equitazione, la possibilità di frequentare quest’affascinante mondo. Vengono date lezioni ai bambini dai 4 anni in su, agli adolescenti e agli adulti. Per i nostri giovani allievi ci sono a disposizione dei pony idonei. La Scuola di equitazione è aperta tutto l’anno e  caso di pioggia è a disposizione una tensostruttura.

Al Club Ippico San Giorgio è inoltre possibile organizzare feste di compleanno in compagnia degli amici pony e degli animali della animal farm ( Per info: 327 2430363).

Info e prenotazione:
tel.  329 38 17 634
www.clubippicosangiorgio.it

Giro del Monteghello: che bella escursione!

Sono veramente felice di potervi raccontare questa escursione. Il motivo? Troppe volte ci perdiamo nella ricerca di percorsi distanti centinaia di chilometri dimenticandoci che il Trentino ci permette di vivere la natura letteralmente “a pochi passi da casa”. Ed è per questo che non vedo l’ora di parlarvi del Giro del Monteghello. Un’ escursione che parte dal centro storico di Rovereto più precisamente dal Castello, sede del Museo Storico Italiano della Guerra. Il percorso ha una durata di circa 3 ore e mezza, con un dislivello di 300 metri, ed è prevalentemente esposto al sole. Per l’occasione, oltre alla splendida giornata di sole, ho avuto l’opportunità di farmi accompagnare da un caro amico appassionato conoscitore dei luoghi che andremo a toccare durante l’escursione. Imboccata via Castelbarco e proseguendo per via dell’Acquedotto (non spaventatevi per i primo 200 metri abbastanza ripidi perché sono gli unici), ci troviamo sulla cosiddetta “strada vecia”, uno sguardo alle nostre spalle e ci si può già affacciare sul primo scorcio che dà sul Castello di Rovereto e il torrente Leno.
castello-rovereto-il-trentino-dei-bambiniProseguendo lungo il sentiero verso Noriglio raggiugiamo località Valteri e, una volta in paese, scorgerete sulla vostra destra una fontana. Da qui proseguite a sinistra e, attraversata la strada provinciale, si entra in frazione Campolongo. Una volta passata la zona pedonale in ciotolato vi troverete di fronte ad un capitello con le indicazioni “giro  del Monteghello”. Da qui in poco tempo si raggiunge il parco giochi “Abitalbero” (ci piace!!) e l’abitato di Zaffoni.
Arrivati nella piazzetta del paese troverete le indicazioni del percorso sulla vostra sinistra, è molto semplice e piacevole e in poco tempo si raggiunge l’imbocco di una galleria. Noi abbiamo provato ad addentrarci ed è veramente molto lunga, ma non essendo messa in sicurezza vi consigliamo di ammirarla dall’esterno (sperando in un futuro ripristino).
GALLERIA-GRANDE-GUERRA-ILTRENTINODIBAMBINIRitornando sul sentiero principale dopo pochi metri grazie ad una breve digressione sulla vostra sinistra (non c’è l’indicazione ma il sentiero sul prato è visibile) potete arrivare alle uscita della galleria dove durante la Grande Guerra si trovava la postazione dei cannoni e da dove si può ammirare uno splendido panorama su Rovereto da una parte e Noriglio, Trambileno e le Piccole Dolomiti sullo sfondo.

panorama-rovereto-iltrentinodeibambiniRitornati sul sentiero principale si prosegue e quando la stradina accenna a scendere si curva verso le preère, cave in pietra, ora abbandonate, che sono state in passato un’importante fonte di lavoro per la popolazione locale, basti pensare che le lastre sono servite per la costruzione di moltissimi palazzi di Rovereto. Ripreso il sentiero verso nord si arriva sulle rocce nude al culmine del Monteghello dove si trova una croce. Da qui il panorama si affaccia sulla Valle dell’Adige e le montagne che la circondano. A nord del Monteghello si può vedere il paesino dei Toldi che raggiungiamo proseguendo lungo il sentiero, da qui si scende verso Rovereto seguendo la strada asfaltata che si snoda, a tornanti, dapprima fra resti di cave e costoni e poi tra vigneti terrazzati, da qui si giunge in Vallunga dove si attraversa la strada asfaltata che porta al bosco della città. Seguendo la stradina delimitata da alti muri si ritorna quindi nel centro storico di Rovereto dove si conclude la nostra escursione.

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Noi vi consigliamo veramente di approfittare delle prossime giornate di sole per provare questo itinerario e scoprire degli splendidi angoli nascosti… zaino in spalla, pranzo al sacco e si parte!! 🙂 Per vedere la traccia del percorso, CLICCA QUI.

Giardino botanico alpino Passo Coe

Situato nel cuore dell’altopiano di Folgaria, a 1610 metri, in un’ampia radura di 3 ettari alle pendici del monte Maggio, il giardino botanico alpino di Passo Coe è una straordinaria vetrina per stimolare la conoscenza del ricco patrimonio floristico spontaneo. Le piante crescono in rupi e roccere, prati e pascoli, boschi di conifere, cespuglieti, pozze d’alpeggio e ghiaioni, inserite nel loro habitat naturale di crescita. Vivaci macchie di colore sullo sfondo verde di prati e boschi richiamano l’attenzione del visitatore: le fioriture si alternano da fine primavera all’autunno.

Ma il giardino non è solo botanica: fenomeni di carsismo, come doline e campi carreggiati, e affioramenti di calcari ricchi di fossili rendono l’area interessante anche dal punto di vista geologico. Piante officinali, fitoalimurgiche e velenose, raccolte in aiuole dedicate, raccontano antiche tradizioni e superstizioni di montagna, mentre grano saraceno, patate, orzo e cavoli crescono nell’orto sfidando la breve stagione estiva, a testimonianza dell’antica tradizione alimentare dell’altopiano.

Nel corso dell’estate, il giardino sarà animato da una serie di eventi speciali, e in particolare visite guidate e laboratori su prenotazione.

Info:
Come si arriva?
Imboccando la strada Provinciale 143 che dal bivio di Folgaria Ovest porta verso le località Erspameri, Francolini, Fondo Grande, Fondo Piccolo, e quindi Passo Coe. Apertura al pubblico solo estiva!

Contatti:
T. 0464 452800
museo@fondazionemcr.itGiardino-botanico-Passo-Coe
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