La Val Sarentino si trova a soli 16 chilometri da Bolzano ed essendo il comune con la superficie più estesa della regione viene soprannominata “il polmone verde dell’Alto Adige“. A pochi minuti dal centro città ci si trova infatti immersi in un’atmosfera incantevole, circondati dal verde dei prati perfettamente curati così come perfettamente curato è ogni singolo dettaglio del paesaggio, dalle abitazioni ai cortili, dai fiori nei giardini ai recinti per gli animali.

Motivi per amare la Val Sarentino ve ne possiamo dare moltissimi: montagne verdissime con campi sterminati in cui si passeggia accompagnati solo dallo scampanellio delle mucche, ottima cucina, gli ometti di pietra, lunghe discese da fare con lo slittino (ve ne abbiamo parlato l’inverno scorso) e meravigliosi sentieri tematici. Noi infatti siamo proprio andati alla scoperta di uno dei più bei sentieri naturalistici in quota dell’Alto Adige: Urlesteig a Reinswald.

COME SI RAGGIUNGE
Provenendo da Bolzano, dopo 20 km, a Campolasta si svolta a destra in direzione Valdurna/Reinswald fino alla stazione a valle della cabinovia omonima. Il sentiero naturalistico Urlsteig si snoda in sei diversi tratti. Potete scegliere quale affrontare in base alle tematiche trattate, al dislivello, che può variare da 70 a 560 metri, e alla lunghezza di ciascuno. Qui trovate la cartina con le informazioni dettagliate di ciascun percorso.

Per i più allenati che non vogliono prendere la cabinovia, il consiglio è quello di percorrere il giro al contrario, così da stare per quasi tutta la salita all’ombra. Per questo giro ad anello calcolate 14 chilometri e circa 6 ore di cammino, le prime due ore sono di salita e portano alla malga Getrum, da qui fino alla funivia a monte è un dolce sali e scendi. La discesa è abbastanza ripida, ma sempre su comodo sentiero e permette di concludere il giro e tornare alla macchina.
Noi abbiamo preso la cabinovia (orari e tariffe li trovate QUI) che in pochi minuti ci ha portati alla stazione a monte a 2130 metri d’altitudine, e dopo un buon caffè al ristorante Pichlberg e due salti al parco giochi ci siamo incamminati verso il percorso numero 3, quello cioè dedicato alla storia e alla cultura che si snoda per poco più di 3 chilometri in direzione della malga Getrum.

A pochi metri di distanza dal ristorante Pichlberg ci fermiamo estasiati ad osservare il panorama dal telescopio: Gruppo delle Odle, Gruppo del Sella, Sasso Lungo e Sasso Piatto, Sciliar, Catinaccio, Latemar e avanti così in uno “skyline” dolomitico mozzafiato.

Questo percorso è pressoché tutto pianeggiante e percorrendolo è possibile scoprire tutte le proprietà del pino mugo, i segreti dell’agricoltura di montagna, le storie dei minatori del Seeberg e quelle dei pastori raccontate all’interno di una graziosissima baita con la quale si apre il percorso.
Proseguendo troviamo in successione il percorso Kneipp, da fare rigorosamente a piedi scalzi per godere a pieno degli effetti benefici, il sistema di irrigazione, la storia delle miniere e la visuale sul lungo muro di cinta che un tempo serviva a contenere i pascoli.
Non ci crederete ma le caprette sono arrivate proprio mentre stavamo leggendo il cartello che raccontava la storia dei pastori della Val Sarentino… che sia il risultato di una scenografia perfettamente allestita?

Si prosegue poi con il labirinto di pino mugo: un sentiero che s’inerpica tra la fitta vegetazione e che sembra non finire mai…

Subito sotto vi attende la divertentissima Zip Line per una velocissima discesa che vi trasporterà verso la conclusione di questo primo tratto con arrivo alla malga Getrum.

Anche se attraversando la terrazza soleggiata ed affollata veniamo catturati dagli inebrianti profumi della cucina, decidiamo di fare prima il nostro dovere concludendo in bellezza con la ferrata per bambini: un sentiero che si inerpica tra grossi massi e che, con l’aiuto di scalette e ponticelli, ci porta fino al piccolo terrazzino panoramico.

Al ritorno dalla ferrata la fame è aumentata ma fortunatamente l’ottima cucina della malga Getrum ha soddisfatto tutti i palati: gulash, canederli, tagliatelle e non potevano mancare 2 piatti di “Spiegeleier”, conoscete vero? Speck, patate saltate e uovo al tegamino.
Rifocillati e riposati decidiamo di proseguire il nostro percorso seguendo la parte del sentiero dedicata alla flora. Questo tratto si estende dalla malga per circa 2,5 chilometri e un dislivello in discesa di 270 metri.

Una cappella in cirmolo invita alla riflessione su Dio e sul mondo. Non dimenticate di suonare la campana all’interno!

Scendendo verso valle il sentiero rientra lentamente nel bosco lungo le sponde del rio Getrum. Qui le cinque postazioni vi insegneranno tanti segreti sulle piante di questa zona: larice, abete rosso, cirmolo e l’immancabile pino mugo. Al termine di questo tratto incontriamo un bivio: salendo verso destra ci sarebbe la possibilità di chiudere il percorso con un anello che, passando per i laghetti Urlelockn, ci riporterebbe alla stazione a monte degli impianti. Noi invece decidiamo di proseguire la discesa per avventurarci in altre due parti del sentiero.

Ed eccola qui la parte preferita da Gaia e Vanessa: il tratto che illustra la potenza della natura che può avere origine da un ruscello. Dai mulini alla stazione a valle, tra giochi d’equilibrio e ripari segreti, sono circa 10 minuti di cammino e si conclude con questa meravigliosa casetta sull’albero perfettamente arredata!

Concludiamo il nostro tragitto con la parte dei mulini di Reinswald: qui il nuovissimo parco giochi, sempre rigorosamente in legno, merita una lunga pausa alla scoperta del processo da bruco a farfalla. Questa parte del percorso Urlesteig così come la numero 1, quella dedicata all’acqua, sono interamente percorribili in passeggino.


Da qui per rientrare al parcheggio della stazione a valle della funivia camminiamo ancora per poco più di un quarto d’ora godendo ancora una volta di un panorama indescrivibile.

Amici camperesti potete sostare QUI.