L’emozione di vivere l’alba a Malga Sass

Quando si dice “alba in malga” istintivamente viene in mente una situazione di fatica, freddo, stanchezza. Niente di più sbagliato (almeno, se non la si fa tutti i giorni). Ci sono stata con Samuel, ormai 13 anni, e temevo si sarebbe annoiato… e invece si è divertito moltissimo, imparando un sacco di cose nuove.

Siamo arrivati alla struttura nel pomeriggio: la strada è un po’ lunga, ma il luogo e il cibo meritano assolutamente. Se volete una nuova meta per le prossime gite, segnatevela senza dubbio: è aperta fino a fine settembre/ottobre (dipende da come va l’autunno a livello di temperature).

Il tempo di sistemare le cose, conoscere i nostri nuovi amici che avrebbero vissuto assieme a noi questa nuova esperienza e via! Con Elena e Thomas, accompagnatori di territorio, abbiamo scoperto un sacco di curiosità sulle piante, sui fiori della zona e sugli animali che lì vivono. Il programma prevedeva una passeggiata di un’oretta circa, con vista sulla Val di Fiemme, ma ci ha sorpreso un temporale e siamo dovuti tornare indietro. Ma l’entusiasmo è rimasto immutato, grazie agli accompagnatori che ci hanno sorpreso con mille storie e nuove invenzioni (Thomas ci ha spiegato tutti i trucchi per fare le fotografie con lo smartphone, nelle situazioni e luoghi più inconsueti… un vero mago di creatività!)

Ridendo e scherzando è arrivato il momento della cena, con ottimi antipasti, canederli o zuppa d’orzo, polenta e spezzatino ed un ottimo strudel. Bambini contenti e genitori pure! A fine pasto Mario, il gestore, si è fermato a raccontarci un po’ la sua storia e quella della malga: aneddoti, ricordi e curiosità che ci hanno accompagnato dolcemente all’ora di andare a dormire nelle nostre stanze, tra letti in legno e coperte calde per la notte.

E poi… driiiin! alle 5 il suono della sveglia, vestirsi in modalità automatica, andare a recuperare le mucche che nella notte a causa del temporale si erano allontanate dalla malga… insomma, un’avventura! Ma che gioia quando le abbiamo trovate! I bambini si sentivano dei perfetti pastori, affiancando Massimo nel suo lavoro. Siamo poi arrivati alla stalla, dove abbiamo provato a mungere, scoprendo di essere decisamente tagliati per questo lavoro (Samuel addirittura mungeva a due mani). Ecco arrivato quindi il momento tanto atteso della colazione: super! Torte fatta in casa con la ricotta e gli amaretti, oppure pere e noci; yogurt, pane fatto in casa con burro e marmellata, affettati vari, crepes…una goduria!

Ma non è finita: ancora un po’ di lezioni naturalistiche di Thomas, davvero eccezionale nel suo modo d’essere, e poi ci aspettava la casarada, cioè la produzione del formaggio e in questo caso della Tosela. Massimo ci ha spiegato passo a passo come si produce, facendocela assaggiare appena pronta…e che emozione portarsene a casa un pezzetto!

Insomma, non ci siamo fatti mancare niente, anzi! Ci siamo salutati con la promessa che ripeteremo di certo quest’esperienza, magari sempre in Val di Fiemme a Malga Sadole (altra struttura da visitare assolutamente!).  Ecco qui le nostre facce allegre… chi parlava di fatica, freddo e stanchezza!?! 😉