Ledro Land Art, installazioni nel bosco

Si tratta di una pineta che si trova poco distante dal Lago di Ledro, in località Pur e che ospita una ventina di singolari opere ideate per promuovere la riflessione su pratiche artistiche e territorio naturale. Lasciate la macchina dove indicato dai cartelli, soprattutto in questa stagione dove non ci sono molti turisti. Avrete la possibilità così di effettuare una breve passeggiata (meno di un chilometro, pianeggiante, strada asfaltata) nella natura prima di arrivare all’inizio del percorso. Potete seguire l’itinerario o come abbiamo fatto noi esplorare e scoprire le opere con assoluta casualità… così come apparivano ai nostri occhi.

Tra le opere di questi ultimi anni: l’”UFO” ovvero “Incontri ravvicinati” di Giulio Valerio Cerebella e Luisa Benevieri che rappresenta un evento nel quale una persona testimonia di essere venuta in contatto con un oggetto volante non identificato e con esseri viventi ad esso collegati. Per apprezzarla appieno è necessario entrare nel “raggio teletrasportatore” e per i bambini, al di là del significato profondo di questo gesto, sarà molto divertente!

 

Ma anche il Tritone alpino, nato da un progetto promosso dal Piano Giovani Alto Garda e Ledro e organizzato dall’associazione Smarmellata di Arco. Ad inizio agosto 2020 è stato grazie ad un workshop collettivo e aperto a tutti, con il quale ogni persona poteva dare un contributo, che è stata ultimata l’opera. . La realizzazione ha visto la partecipazione di 20 persone, e il risultato è decisamente travolgente. L’autore è sempre Franz Avancini, per gli amici Franz, ormai di casa in Valle di Ledro che l’anno scorso ha progettato la Scimmia.

E ancora le simpatiche galline e il gallo di Matteo Cretti (“Sign’ O the Times”), un richiamo alla ruralità, alla tutela delle tradizioni ad un mondo che ritrovi ed esalti il rapporto uomo natura. E’ sempre più raro vedere polli che razzolano liberi nei cortili mentre sono molti gli allevamenti intensivi di grandi dimensioni. Il gallo e le quattro galline sono il simbolo dei tempi che cambiano e delle tradizioni che stanno scomparendo.

Si incontrano mucche con grandi corna d’acciaio, una chiocciola al limitare del bosco, una scopa gigante nella radura (bravo Plamen!), corde di violino del nostro amico Matteo Boato, altalene sospese, ma anche trincee, omini di pietra come una grande famiglia, mani enormi e significative e uno scimmione davvero gigante. Per ognuna di queste c’è ovviamente l’indicazione dell’artista e del significato della loro opera, così da approfondire quello che vedono gli occhi degli adulti. Per i bambini sarà invece uno stupore continuo e l’occasione per stimolare la loro fantasia e riflessione. Non mancano panche per riposare, altalene, una fontanella a fine percorso per dissetarsi, tavoli per il picnic…e il sentiero che costeggia Ledro Land Art è facilmente percorribile con il passeggino (con quelli più strutturati si può andare ovunque, anche vicino alle opere) o in bicicletta.

Noi lo abbiamo visto per voi, cliccate su parco d’arte Ledro Land Art per scoprire il nostro “provato per voi”!

Guardate qui la nostra avventura! 😉