Libretto Famiglia: cos’è e come funziona

Questo strumento dell’Inps permette alle famiglie di avvalersi di servizi di prestazione di lavoro occasionale (come baby sitter, lavori domestici, supporto compiti ecc..), cioè di quei lavori che vengono intrapresi in modo sporadico e saltuario da parte di persone che non esercitano attività professionale o d’impresa). Non è possibile utilizzare prestazioni di lavoro occasionale con lavoratori con i quali si abbia avuto negli ultimi sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.

Si tratta di un libretto nominativo prefinanziato (simile a quelli che si usavano un tempo nelle banche per il risparmio), composto da titoli di pagamento il cui valore nominale (orario) è fissato in 10 euro (un’ora di lavoro viene considerata 10 €). Di questi 10 euro, 8 euro costituiscono il compenso netto del lavoratore, mentre 1,65 euro vengono accantonati per la contribuzione IVS alla Gestione Separata, 0,25 euro per il premio assicurativo INAIL, e 0,10 euro per il finanziamento degli oneri gestionali.

Quali sono i vantaggi per il lavoratore?

Ha diritto all’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, con iscrizione alla gestione separata INPS e all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Che attività sono ammesse? 

Sono tassativamente queste:

  • piccoli lavori domestici, inclusi i lavori di giardinaggio, di pulizia o di manutenzione;
  • assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con disabilità;
  • insegnamento privato supplementare (lezioni di recupero individuali)

Come si attiva il Libretto Famiglia?

Sia l’utilizzatore che chi presta il servizio devono accedere e registrarsi alla piattaforma tramite il servizio online dedicato sul portale INPS, in autonomia oppure tramite i patronati (noi per le info ci siamo rivolti al patronato INAS della CISL tel. 0461 215253).

Come per tutti i  servizi online dell’INPS, l’accesso è consentito ai soli soggetti in possesso di un PIN rilasciato dall’Istituto, di un’identità SPID, almeno di livello 2, di una Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Quindi prima di accingersi a fare domanda di Libretto Famiglia, bisogna avere una di queste posizioni.
Una volta attivato cosa bisogna fare?

La famiglia che lo utilizza è tenuta a comunicare al termine della prestazione lavorativa, e non oltre il terzo giorno del mese successivo, allo svolgimento della prestazione stessa:

  • i dati di chi presta il servizio;
  • il compenso pattuito (in tagli da 10€/ora);
  • il luogo di svolgimento della prestazione;
  • la durata;
  • l’ambito di svolgimento;
  • altre informazioni per la gestione del rapporto.

Il lavoratore riceve notifica di queste comunicazioni tramite mail o SMS.

Come si “acquista” un Libretto Famiglia? 

Il libretto famiglia può essere acquistato, nel senso di caricato con del denaro effettuando dei versamenti tramite modello F24 – Elide, con causale LIFA, oppure tramite il Portale dei pagamenti.

Chi paga il lavoratore e come ? 

É l’INPS a pagare, entro il 15 del mese successivo a quello in cui la prestazione si è svolta,  i compensi pattuiti a seconda della modalità prescelta dalla famiglia all’atto della registrazione.