Ecco un itinerario interessante, lontano dai luoghi più turistici del Trentino ma suggestivo Suggestivo percorso a libero accesso che dalla sella di Serrada (Folgaria) sale gradualmente l’alto versante destro della valle di Terragnolo, fino a raggiungere il Forte Dosso delle Somme. Spettacolari i passaggi tra le alte pareti di roccia, in particolare la “Forra del Lupo”, così come spettacolari sono i panorami che si aprono sul massiccio montuoso del Pasubio, teatro di aspri combattimenti nei secoli passati. Il tracciato, che coincide con la trincea, ha una lunghezza di quasi cinque chilometri ed un dislivello di 420 metri. E’ possibile evitare il tratto finale, il più impegnativo, deviando in località Caserme sulla strada sterrata che sale al Forte. Per il rientro può essere utilizzata la stessa strada o il percorso SAT che porta al Rifugio Baita Tonda (caratteristica struttura circolare in legno, ristorazione molto buona) e poi porta a valle, al centro di Serrada. Percorso adatto a bambini da 6 anni in su. Presente lungo il percorso una nuova cartellonistica con interessanti immagini storiche della Forra del Lupo.
Info:
Tel. 0464.724100
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Nel video alcune fasi di lavoro dei volontari durante il ripristino della Forra:

Anche se il tempo non prometteva niente di buono e siamo tornati in macchina inzuppati, i bimbi che si rinfrescavano i piedi e giocherellavano con l’acqua c’erano e sembravano più che soddisfatti. Personalmente mi ha colpito l’isoletta che al di là del ponticello che congiunge il percorso Kneipp con l’argine del fiume, è stata allestita con tanto di corrimano di sicurezza rigorosamente in legno e panchine belvedere. Mi è sembrato subito un ottimo rifugio per meditare un po’ e rinfrescarsi nelle lunghe giornate estive. Bello! A noi è piaciuto molto, peccato che non abbiamo potuto godercelo più a lungo. Unico neo per noi non roveretani è stato rintracciare l’ingresso più adatto alla ciclabile, ma ora abbiamo capito: sia che proveniate da nord che da sud il punto di riferimento è il centro commerciale Millenium, perchè alla rotatoria che lo precede venendo da nord dovete prendere indicazioni per Borgo Sacco e proseguendo dritti sotto il cavalcavia arrivate a un ponte, prima del ponte c’è il parcheggio e l’accesso al percorso. Idem se venite da sud: portatevi fino alla rotatoria dopo il centro commerciale e seguite per Borgo Sacco, stesse indicazioni. 
olo ha a disposizione un pavone che scorazza nei vigneti, ma l’attrazione principale è un bellissimo stagno ricco di pesci, tartarughe e papere. Ci sono poi le faraone che corrono di qua e di là, un bellissimo border collie e soprattutto una pace unica. Noi ci siamo seduti su uno dei grandi tavoli all’esterno e abbiamo sorseggiato
una bibita mentre Timothy rincorreva il povero pavone per strappargli una preziosissima piuma, con scarso successo. Alla fine, come ho svelato in anteprima a Silvia che era curiosa, non è riuscito nella sua impresa ma il proprietario, gentilissimo, gliene ha regalata una rendendolo felicissimo. Maso Oliva é un posto scoperto un po’ per caso, ma che ti regala bei momenti immersi nella natura e nel buon cibo. Non siamo riusciti a fermarci a cena, ma sarà una delle prossime tappe perché ora che sappiamo che c’é il nostro amico pavone (dorme in cima al pino del maso tra l’altro… che stranezza) non possiamo non andare a trovarlo. C’erano persino un sacco di ciliegie già pronte e tanti bimbi che tentavano di raccoglierle: un’immagine di altri tempi.

