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Velturno: castagne, sole e pascoli

Amiamo l’Alto Adige e lo amiamo particolarmente in autunno, quando in Trentino quasi tutte le malghe e i rifugi sono chiusi e invece lì è tutto aperto, per quella meraviglia che sono i “törggelen”, cioè l’usanza di passeggiare tra i castagni vestiti con mille sfumature colorate e fermarsi nei masi ad assaggiare il vino novello accompagnato dai piatti tipici autunnali. Così oggi siamo stati in un luogo dove è d’obbligo andare se vi piace questa proposta: a Velturno, in Val d’Isarco.

Proveniendo da Trento si oltrepassa Bolzano e si esce a Chiusa. Ancora sei chilometri ed eccoci arrivati. Potete lasciare la macchina al primo parcheggio oppure accanto a Castel Velturno (consiglio di entrare almeno nel cortile per ammirarne lo splendore).

SENTIERO DEL CASTAGNO.

Incamminatevi a sud, verso Chiusa per intenderci, e seguite le indicazioni del Sentiero del Castagno (a volte indicato in tedesco come “Keschtnweg”, ma con il frutto sempre visibile). Abbiamo subito incontrato un chiosco dove vendevano tra le altre cose le castagne e frittelle di mele.

DSC_1377Poco più avanti ecco Maso Radoar, che offre la stessa proposta tutti i weekend fino alla fine di novembre. Molto grazioso con le sue panche all’esterno, soprattutto in una bella giornata come questa. Proseguendo la strada si inerpica brevemente tra i prati, per poi proseguire con un dolce saliscendi. Abbiamo visto anche alcuni passeggini, ma la strada non è propriamente agevole, con radici e a tratti il fondo un po’ sconnesso. Quindi adatta a chi già cammina, oppure per genitori provvisti di zainetto porta-bimbi.

La prima parte attraversa il bosco, poi invece ecco spuntare come per magia lunghe distese di prati con mucche al pascolo. E dalla parte opposta della valle fanno capolino la magnifica catena montuosa delle Odle, che possono essere ammirate anche a graziosi binocoli in legno attaccati ad un grande castagno.

Dopo trequarti d’ora di passeggiata abbiamo visto splendidi cavalli in libertà ed una deliziosa chiesetta sulla sinistra con un bel prato e una panchina con vista meravigliosa dove poter fare una breve sosta o un picnic.

Dopodiché è iniziata la discesa da cui si può ammirare l’imponente Monastero di Sabiona, che domina la cittadina di Chiusa.

DOVE MANGIARE.

In dieci minuti siamo arrivati quindi alla nostra meta: il Gasthof Huber, un maso con diversi tavoli all’esterno, l’ideale per godere di queste ultime giornate di sole caldo,  dove i bambini possono giocare liberamente e…

... “volare” sulle sempre amate altalene, queste poi sono davvero panoramiche 🙂 DSC_1318

Ottima la cucina a prezzi molto buoni, canederli (in brodo, di spinaci e di formaggio oppure di rapa rossa con salsa di gorgonzola), gulasch di manzo, salsiccia con crauti, omelette dolci  e salate, piatti di affettati e così via. E come contorno un canederlo o riso, o patate lesse. Niente male, eh? E per chi arriva per merenda diversi piatti disponibili, taglieri di affettati e ottime torte alte almeno quattro centimetri (alle castagne, al grano saraceno e mirtilli rossi o frittelle di mele).

Consiglio: se andate per pranzo arrivate presto, verso le 11.30, per accaparrarvi i migliori tavoli al sole. Si torna indietro dalla stessa strada, oppure potete scendere in un’ora fino a Chiusa (ma poi la salita al ritorno sarà impegnativa, da mettere in conto). Meglio andare in questa deliziosa cittadina con la macchina, una volta recuperata.

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