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Un poster non fa adolescente (o sí?)

Come iniziare bene una giornata: “Ah, diventiamo grandi qui eh? Significa che stai invecchiando anche tu (sogghigno malefico di sottofondo)” è stato il buongiorno della nonna (alias mia mamma) alla vista dei primi poster di Sophie appesi sopra il letto. E l’immagine successiva è quella di me che sprofondo nel baratro dei ricordi appesa al bavero della giacca di pelle di un Tom Cruise troppo Top Gun, dal sorriso storto  ma sexy come non mai. Ok stop! Ma un poster fa già adolescenza? Cioè ho ancora del tempo per godermi la mia bambina? Perchè io lo voglio!

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Comunque, chi di voi non ha mai attaccato poster (anche a caso a tratti) nella sua cameretta?  Mia sorella era imbattibile: ricordo ancora il faccione di Pierre Cossò e di Scialpi che mi sorridevano all’ingresso della sua stanza. Era ed è una cosa deliziosa, meno delizioso lo scotch che si appiccia al muro o all’armadio e che il papà deve togliere con due ore di duro lavoro comprensive di paternale, stucco che cola e moniti per il futuro. Ma tanto il giorno dopo lo scotch tornava sempre insieme al faccione di qualche nuova icona del pop (Bon Jovi mon amour) o della TV. E qui, cari miei, apro un capitolo che non dovrei aprire mai ma lo farò con voi, perché possiate smettere fin da subito di rompere le scatole ai vostri figli con assurde paranoie da attaccamento morboso a film, telefilm, serie TV. Alzi la mano e scagli la prima pietra chi non ha mai guardato E.R. (oh mio Dottor Ross perché ora bevi solo caffè? Tristezza), Beverly Hills 90210 (anche a 18 anni sì.. e allora?), Dowson’s Creek (auauauauananway, ricordate?), O.C., ma anche C.S.I Miami e altri polizieschi o Una mamma per amica? Non necessariamente in questo ordine si intende, ma ammettetelo… anche voi li avete visti almeno (si fa per dire) un duemila volte circa e alla fine, quando avete scoperto che non li avreste più potuti rivedere se non in alcuni penosi remake o repliche varie vi siete ridotti più o meno così:

Grazie a FRARTWORKS per l'immagine.

Grazie a FRARTWORKS per l’immagine.

Insomma alla fine, diciamocelo, chi siamo noi per disturbare l’estro creativo ed emulativo dei nostri figli preadolescenti (abbiamo ancora 11 anni… lo giuro!) o adolescenti se siamo la generazione Dowson’s Creek? E poi che male c’è? Sognare aiuta e noi meglio se realizziamo che l’adolescenza è alle porte e che in fondo non è poi cosa male, basta saperla affrontare (lo sto dicendo davvero?).

Ho letto dei consigli importanti scritti dal psicoterapeuta Roberto Pellai che possono venire in soccorso di noi mamme e papà di figli dagli undici anni in su. Li riporto qui per voi e…che la forza sia con noi! (Star Wars? Chi io? naaaaa….)

  1. Anche se un figlio sembra indifferente, per lui conta molto ciò che dicono o fanno mamma e papà.

  2. A un figlio adolescente serve un genitore che continui a essere padre e madre, non un amico.

  3. Di fronte ai cambiamenti del figlio, l’adulto deve cambiare il suo modo di porsi, di fare il genitore.

  4. Considerate i cambiamenti di vostro figlio come segnali di conquista della sua autonomia.

  5. Accogliete le nuove richieste di vostro figlio senza bollarle come pretesti per allontanarsi da voi: anche attraverso nuove esperienze, l’adolescente trova il suo posto nel mondo.

  6. Quando vostro figlio raggiunge un buon risultato, ditelo in modo chiaro con frasi tipo : ‘Sono orgoglioso di te!’.

  7. Se siete esasperati, non buttatevi in liti furibonde, lasciate passare la notte e comunicate a vostro figlio cosa avete deciso (eventuali sanzioni, castighi) il giorno dopo.

  8. Non date mai permessi che vi sembrano eccessivi per vostro figlio: la libertà non va data in blocco ma va fatta conquistare attraverso passaggi graduali.

  9. Evitate di fare ricatti morali continui (‘Così mi farai venire un infarto!’), o di essere autoritari, giocando sempre a braccio di ferro per ogni cosa. Questo modo di comportarsi trasforma la crescita in una lotta senza frontiere e mina la stima dell’adolescente.

  10. Amatelo per ciò che è. Sostenetelo. (Questo l’ho aggiunto io, perché ci credo)

E per i poster non disperate, verrà anche il giorno in cui finirà questa storia e allora…vi lamenterete del fidanzato…. 😉 

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