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Capire insieme la “disortografia”

Io quando pronuncio la parola “discalculia” guardo dritto negli occhi le persone con cui sto parlando, per capire se sanno cosa vado dicendo o se, per comprensibile circostanza, fanno solo finta di comprendere. Non è facile stare al passo con le definizioni e le caratteristiche che rientrano nello spettro dei “disturbi specifici di apprendimento” (DSA), soprattuto se, fortunatamente, non ci si ha mai avuto a che fare. Il nostro amico logopedista, Lorenzo Cannelli, che ci aveva già dato delle dritte in un post precedente rispondendo ad alcune domande, ci conduce questa volta alla scoperta di uno dei tipici disturbi dell’apprendimento: la “disortografia” e non trattandosi lui di un’enciclopedia ma di un professionista con esperienza e ampie capacità comunicative (e rassicuranti aggiungerei), è interessante capire la sua visione di questo “disturbo”. Ecco cosa ci scrive:

Se guardate nei libri di linguistica molto spesso si definisce l’italiano come una lingua trasparente. Un linguaggio che ha una concordanza quasi perfetta tra la parte scritta e la parte letta. Pensiamo infatti alla parola “scrivere” che in italiano si legge proprio come si scrive, rispetto all’inglese write, al tedesco schreiben e al francese ècrire.
Ma non è così semplice! In verità l’italiano è una lingua SEMI-trasparente e, anche se i nostri ragazzini sono più fortunati rispetto ai coetanei tedeschi o francesi (la cui incidenza è doppia), la disortografia è una difficoltà molto presente e viva nelle nostre scuole! Questa caratteristica fa parte dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento e porta ad una mancata automatizzazione dei processi ortografici della scrittura.

 Infatti i suoni (come la V/F) e la loro rappresentazione grafica non sempre trovano una corretta corrispondenza!

esempio di un paziente disortografico seguito da Loreno

Esempio di scritto di un paziente disortografico seguito da Lorenzo

Le variabili chi, ci, ca, cie ad esempio sono tra le più comuni variazioni fonologiche.
Assieme alle doppie, all’acca, alla QU e a tutti quei gruppi di lettere che non trovano corrispondenza nel suono parlato.

Scrivere in italiano potrebbe sembrare una componente molto semplice, rispetto alle altre lingue del mondo, ma dobbiamo far capire che questo non è così per tutti, alcuni possono non arrivare ad una completa automatizzazione di questa abilità! 
Bisogna dirlo ai Skull-and-swordsnostri ragazzi che la lingua italiana è ricca di trabocchetti ed inganni! E gli studenti che presentano queste difficoltà di apprendimento devono stare molto attenti a non cadere proprio in queste classiche trappole! Io spesso racconto loro che me li immagino come pirati alla ricerca di un tesoro: devono stare molto attenti, con gli occhi e le orecchie ben allenate ad ogni piccola variazione e magari, aiutati da una bella mappa (compensatrice)! 
Ma anche noi adulti, da buoni pirati, impariamo a chiudere un occhio se vediamo spesso certi tipi di errori. Difficilmente un ragazzino con disortografia si accorge dell’errore commesso e l‘aiuto più grande proviene da se stesso, da una rilettura guidata, una consapevolezza della complicazione del sistema di scrittura. Ora, grazie al computer, hanno la possibilità di accorgersi velocemente dell’errore vedendo la serpentina rossa e il suggerimento del PC ma questo deve diventare un aiuto importante e non la completa sostituzione della scrittura che, al pari della lettura, deve rimane un piacere e non una tortura!

disortografia

Grazie a Lorenzo e a questa chiara introduzione su uno dei disturbi specifici dell’apprendimento  che piano piano andremo a conoscere. Se qualcuno volesse fare delle domande Lorenzo è a disposizione e risponderà proprio tramite il nostro sito. Scrivete a : logolorenzo@live.it