Bambini e felicità. L’idea Kidsonthetree

Che Kidsonthetree avesse come scopo principale la felicità dei bambini ci è sembrato fin dal primo incontro abbastanza chiaro. Che i giochi e le attività che propone e sceglie accuratamente per i piccoli utenti fossero orientati a una crescita sana, equilibrata e creativa, anche. Ma ci piaceva approfondire con chi ha fatto nascere e con chi ha fortemente voluto questo marchio, Stefano Scarparo Alves, il concetto di educazione e crescita dei bambini, che accompagna non solo il suo lavoro, ma anche la sua vita privata. Stefano è prima di tutto un papà di due bimbe e grazie a loro si pone, in modo costruttivo, delle domande importanti sul loro futuro e soprattutto sui modi concreti per crescerle felici. La variabile? Il mondo che ci circonda, la modernità che ci costringe a guardarci bene le spalle da falsi maestri e falsi miti. Abbiamo interrogato Stefano su questo tema, ponendogli un’unica domanda: “Come possono i genitori “moderni” crescere dei figli realmente felici”? . Sul blog di Kidsonthetree trovate un intero articolo-guida, di cui qui alcuni punti salienti, frutto delle risposte di Stefano alle nostre domande.

Come hai cominciato a chiederti se è possibile crescere dei bimbi felici?

Sono papà di due bambine. Ho cominciato  a pensarci negli ultimi tempi, vedendole crescere e manifestare i loro gusti, ma anche i loro disappunti e i loro capricci. Per questo motivo ho cominciato a chiedermi sempre più spesso che cosa dobbiamo insegnare a questi bambini che vivono in società ricche di stimoli, di beni, di materialità e se è possibile crescere dei bambini felici.

Sei riuscito a trovare delle risposte?

Sì, in parte soprattutto grazie all’intervento al Ted Talk della scrittrice Jennifer Senior  “For parents, happiness is a very high bar“, che mi ha aperto gli occhi rispetto a questo argomento partendo da una riflessione sul gran numero di manuali educativi per genitori oggi sul mercato. Secondo la scrittrice Senior non sarebbero per nulla d’aiuto, ma sarebbero solo un segnale della crescente ansia dei genitori contemporanei. Io sono d’accordo con lei. 

Intendi che secondo te i papà e le mamme contemporanei sono in crisi?

Esatto. Lo sono perché è cambiato il ruolo dei genitori. Ed è cambiato il ruolo dei figli. I ritmi e gli impegni lavorativi odierni, le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano rendono il lavoro dei genitori, quello “dell’essere presenti”, molto difficile.

La situazione è così disastrosa?

Ho delle speranze a dire il vero: mi consola e mi rincuora leggere ogni tanto sondaggi e articoli in cui si dice che i padri di oggi sono più presenti rispetto ai padri del passato. Io nel mio piccolo mi sto impegnando, sopratutto rispetto al tempo che ricordo mio padre abbia dedicato a me.

E ora la domanda cruciale: come possiamo insegnare ai nostri figli ad essere felici? 

Non si può. La felicità sia un fantastico obiettivo, ma piuttosto vago.  Meglio forse concentrarci, come genitori, nell’ educare bambini attivi, creativi e sensibili e sperare, semplicemente, che la felicità arrivi. Anche grazie all’amore che vivono.

Cosa suggeriresti, su due piedi,  a un genitore in crisi educativa?

Di stare tranquillo, perché sono convinto che le aspettative che abbiamo per noi genitori siano molto e a volte troppo severe. In tempi passati e contesti con cambiamenti meno repentini probabilmente le nostre stesse aspettative di genitori sarebbero state meno rigorose. E di lasciar stare i manuali perchè, a mio avviso, i principi vanno ricercati prima dentro noi stessi.

Lucido, concreto ed efficace il pensiero del papaà di Kidsonthetree. Se volete scoprire come l’idea che muove Stefano si possa ritrovare anche nelle attività di Kidsonthetree cliccate QUI: troverete i nostri articoli sulle belle proposte per i bambini! Non dimenticate di seguire il sito www.kidsonthetree.com e la pagina facebook Kidsonthetree.