A Valfloriana alla cava delle bore

Avete mai sentito parlare delle cave delle bore? Non si tratta di una specie di miniera, ma di una particolare opera in muratura che serviva per il trasporto a valle del legname. Le “bore“, infatti, altro non sono che i tronchi degli alberi. Il trasporto avveniva lungo la “cava“, una sorta di lunghissimo scivolo in pietra lungo il quale, con l’aiuto di ghiaccio e neve, venivano fatti scorrere i tronchi.

Oggi le cave sono state dismesse, soprattutto dopo l’alluvione del 1966. Ne rimangono però alcuni esempi, a testimonianza di un passato che sembra ormai lontanissimo, benché per secoli il bosco sia stata la principale fonte di sostentamento per le popolazioni di montagna. La cava che abbiamo visitato oggi si trova in Valfloriana, ma avevamo visitato, in zona, anche quella di Predazzo (leggete QUI)

COME ARRIVARE

Percorrendo la strada che collega la Valle di Fiemme con la val di Cembra verso Segonzano, all’altezza di Casatta si trova un semaforo: si svolta e si inizia a salire, per circa 7 chilometri, superando gli abitati di Montalbiano e Sicina e proseguendo fino al Bait dal Manz. La strada è asfaltata e non presenta difficoltà particolari, bisogna solo prestare attenzione ad eventuali veicoli provenienti in direzione opposta, perché è stretta!

LA CAVA DELLE BORE

Parcheggiata l’auto troviamo subito un cartello che ci fornisce qualche informazione importante sulla cava. La cava è visitabile in autonomia tutto l’anno. Noi abbiamo optato per farci accompagnare da Elena, una bravissima accompagnatrice di montagna, che, oltre a farci strada, ci ha spiegato tante cose interessanti che altrimenti non avremmo mai scoperto.

I PERCORSI

Per visitare questa cava c’è un giro ad anello più lungo (circa 5 chilometri, con un dislivello di 300 metri), che porta fino alla parte alta della cava,  ed un giro più facile e corto (circa 2 chilometri, 100 metri di dislivello), più adatto a chi ha bambini.  La presenza della guida è preziosa anche per districarsi tra i numerosi cantieri che si occupano della pulizia del bosco a seguito di Vaia e del proliferare del bostrico:  a causa della presenza dei cantieri sono infatti possibili deviazioni o interruzioni dei sentieri.

LA FLORA DEL BOSCO

Durante la nostra passeggiata nel bosco abbiamo scoperto alcune piante, come lo sfagno, un tipo di muschio con il quale le donne cucivano addirittura un costume, quello dell'”Om dal bosc” (l’uomo del bosco). Ci sono poi l’acetosella, che somiglia ad un trifoglio ed ha un sapore acidulo che ricorda il limone, le orchidee selvatiche e i finti “mirtilli” (sono velenosi, da non mangiare assolutamente!): abbiamo imparato che ogni cosa nel bosco ha un suo ruolo importante.

IL LAVORO LUNGO LA CAVA

La cava è circondata da un ambiente davvero suggestivo: tra muschi, felci, fiori ed il torrente che scroscia non mancano le sorprese. La cava è stata sistemata e pulita e si riesce ad immaginare molto chiaramente come funzionava: grazie ai racconti di Elena sappiamo ora che lungo questi “scivoli” lavoravano molti uomini, il cui compito era sorvegliare il proprio tratto di competenza, intervenendo per rallentare l’eventuale velocità eccessiva dei tronchi e comunicando con una sorta di passaparola con l’uomo alla stazione successiva. Anche in caso di incidenti in tal modo il passaparola arrivava rapidamente a valle, permettendo l’invio tempestivo di soccorsi.

Si trattava di un lavoro pesante, pericoloso e decisamente faticoso: pensate che addirittura nei periodi di maggior lavoro questi boscaioli lavoravano anche di notte, rischiarando il buio con delle lanterne…

La cosa che ci è piaciuta di più? Il meccanismo dello sburf: un particolare “svincolo” studiato per rallentare la velocità eccessiva dei tronchi. Oggi si trova in una radura quasi magica, ma provate ad immaginarvelo con i rumori dei tronchi lungo gli scivoli e i canti “scacciafatica” degli uomini…

INFO UTILI
  • LUOGO: Valfloriana (Val di Fiemme)
  • PARTENZA: Bait dal Manz (1250 m)
  • ARRIVO: percorso ad anello “cava de le bore”
  • ALTITUDINE: circa 1500 m per il percorso alto e 1100 per il percorso basso
  • DISTANZA:  5,5 km (giro alto); 2 km (giro basso)
  • DURATA: 3- 3,5 ore
  • DISLIVELLO: 300/100 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Maso Fiordibosco (Sicina), tel.0462 910002; Baita delle Fate (Dorà), tel. 0462 910067
INFO E PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE

Per maggiori informazioni sulle visite guidate si può contattare la Rete di Riserve Val di Cembra-Avisio all’indirzzo: reteriservecembra@gmail.com .

Potete anche consultare la nostra agenda per conoscere le date delle visite ed effettuare direttamente la prenotazione cliccando  QUI. O visitare il sito di APT Valle di Fiemme

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