Author - Alessandra

Val di Morins in inverno

Tenete bene a mente questo posticino perché siamo sicuri che lo adorerete! Ideale per una passeggiata facile, anche con bambini ai quali non piace particolarmente camminare, vi “ruberà” sono un paio d’ore ma tornerete a casa tutti soddisfatti.

COME ARRIVARE

Ci troviamo a Longiarù, un bel paesino adagiato in fondo alla omonima valle. Ci si arriva comodamente in auto senza problemi anche in inverno: le strade sono pulite, larghe e in questo caso anche senza grandi pendenze. Percorrendo la Val Badia, all’altezza di San Martino si svolta per Antermoia, Longiarù e Passo delle Erbe. Da qui sono circa 6 chilometri. Appena oltrepassato l’abitato di San Martino troverete sulla sinistra un bivio dove è segnalata anche la Val di Morins (o Murins). Si percorre tutta la strada che si addentra nella valle fino alla chiesa del paese e oltre, arrivando in località Freina.

PARCHEGGIARE

Ci sono diverse opzioni di parcheggio (specie fuori stagione non avrete particolari difficoltà a trovare): noi abbiamo lasciato la nostra auto all’ultimo parcheggio (c’è proprio l’indicazione “ultimo parcheggio possibile”), a fianco della piccola chiesetta che sorge sulla sinistra prima della frazione di Seres.

LA VALLE DEI MULINI

In inverno la passeggiata è ideale da fare dopo pranzo, quando ormai il sole è alto nel cielo e non più nascosto dalle montagne circostanti. Si costeggia il torrente fino ad arrivare ad un ponte. Fin qui a noi ha fatto compagnia un gatto, per niente intimorito: ci ha seguite reclamando coccole ad ogni passo, poi s’è infilato dentro il mulino per farsi una dormita, immaginiamo!

Inizia proprio sul ponte il percorso ad anello della Valle dei Mulini, Val di Morins in ladino. Sulla sinistra vedrete un arco in legno che ne segnala “l’ingresso”. In realtà ci si può venire sempre, non ci sono recinzioni o biglietti da pagare.

Il primo mulino è proprio quello dove è entrato il “nostro” gatto: un edificio in legno perfettamente restaurato, con la sua bella ruota. Lungo il sentiero, che sale prima verso il nucleo di case di Miscì, sulla sinistra e poi ridiscende verso l’abitato di Seres, compiendo un anello, si trovano otto mulini ad acqua, restaurati e funzionanti (non in inverno ovviamente), una teleferica e un sistema di canalizzazioni che prende l’acqua dal rio Seres per portarla alle ruote. Torneremo in estate per vederli in funzione perché dev’essere molto interessante,  nel frattempo ci godiamo la passeggiata, il paesaggio idilliaco e romantico, con queste costruzioni antiche mezze coperte dalla neve, e la splendida giornata di sole.

Il sentiero non è consigliato ai bimbi piccoli in inverno, perché presenta tratti ghiacciati ed altri (almeno adesso che la neve si stava parzialmente sciogliendo) scivolosi o con pozze di neve semi sciolta. Non si può venire nemmeno in passeggino perché il fondo è sconnesso e pietroso, ma i bambini dai 4-5 anni in su si divertiranno molto, anche perché la salita non è impegnativa e l’intero giro si effettua senza quasi accorgersi, tra una curiosità e l’altra.

I mulini sono tutti realizzati interamente in legno, tranne uno dei due mulini a doppia ruota, nella parte alta del percorso, che è stato costruito parzialmente in muratura. Qui un tempo si macinavano orzo e cereali. Ancora oggi in estate, quando l’acqua del rio Seres scorre abbondante, è  possibile vederli in funzione.

Nel paese di Seres, durante la discesa, si trova anche un agglomerato di fienili ( li vedrete sulla destra) storicamente interessante perché ci racconta a modo suo la storia di questo paesino e della sua gente.

Il museo contadino Lüch De Oriana (tel. 0474 590 161), situato proprio all’interno di uno di questi antichi masi, raccoglie una collezione di attrezzi contadini e utensili casalinghi. In inverno è chiuso, tuttavia se osserverete con attenzione le architetture e quello che circonda i masi potrete farvi comunque un’idea di quella che era la vita contadina ieri e di quello che è oggi.

Rientrati al punto di partenza sul ponticello sapete chi ci aspettava? Proprio lui, il micio! Che ci ha scortato zampettando fino all’auto!

Non avete voglia anche voi di venire a vedere la valle dei mulini?

Per informazioni potete contattare l’Ufficio del Turismo di San Vigilio:  tel. 0474 523175

Per mangiare consigliamo il Ristorante Lüch de Vanc della Pension Odles (tel. 0474 590108) , proprio di fronte al Museo, aperto anche al pomeriggio per una merenda con un bel tagliere o una fetta di torta. Noi ci siamo fermati a fare una foto con il loro “orso” ma non per mangiare, tuttavia ci fidiamo di chi ci è stato e ci ha raccontato che accoglienza e cibo sono super!

 

Vi serve un’altra idea su cosa fare in zona in inverno?

  • Belvedere di Costaces: breve escursione ad anello sopra il Passo delle Erbe, leggete QUI
  • Escursione panoramica ai prati di Goma, con vista su Sasso della Croce e Plan de Corones: QUI il racconto.

Ai prati di Göma con la neve

Come forse avrete capito, il Passo delle Erbe (quota 2006 m) è un posto che abbiamo proprio nel cuore, e dove ci piace tornare in ogni stagione, tante sono le bellezze delle quali si può godere in questo luogo. Oggi vogliamo raccontarvi l’escursione che abbiamo fatto qualche giorno fa,  complice un sole meraviglioso e delle temperature gradevolissime.

Il nostro punto di partenza è stato l’ampio parcheggio al Passo delle Erbe (gratuito in inverno), da dove partono anche le escursioni in slitta con gli Husky  e la pista da slittino. Ricordate che durante la stagione invernale si può arrivare qui solo salendo dalla Val Badia, in quanto la strada che sale dalla Val di Funes è chiusa.

Il percorso

Si sale lungo il sentiero 8A che porta in direzione del Putia: meraviglioso il panorama che si apre davanti agli occhi! Vi consigliamo di partire nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio, perché prima il sole rimane nascosto dietro la montagna per gran parte del tragitto.Nel nostro caso la temperatura non era troppo rigida ed era anche quasi mezzogiorno, quindi è andata comunque benissimo. Dopo circa 20 minuti si arriva sui pascoli: un mare di neve sconfinato che vi abbaglierà. Potete rimanere sul sentiero principale o prendere una delle altre tracce battute (vengono usate per lo sleddog) restando alla sinistra del sentiero. Davanti a voi vedrete la Malga Munt de Fornella (chiusa in inverno): proseguite mantenendo la sinistra fino al limitare del bosco, dove il sentiero si fa più stretto (vedrete una roccia con due “troni” di legno ed una Madonnina: siete nella direzione giusta!).

A questo punto il sentiero si addentra nel bosco in un continuo saliscendi.Noi abbiamo trovato la traccia abbastanza battuta e ce la siamo cavata senza problemi con i soli scarponcini. Nel caso in cui ci fosse più neve o ghiaccio (visto che ci sono anche zone in ombra o in pendenza) non è male avere con se i ramponcini e, soprattutto quando si arriva sui prati di Göma, anche le ciaspole. Resta pur sempre un percorso fattibilissimo anche con bambini abituati a camminare sulla neve  (o nello zaino, se piccoli), a meno che non abbia nevicato molto e di recente e manchi completamente la traccia.

In questo tratto passerete accanto ad un grande masso puntellato con dei tronchi e camminerete in mezzo agli alberi di pino cembro: in circa 20-30 minuti uscirete dal bosco e sbucherete sui prati. Bellissimi fioriti in estate ma avvolti nel bianco della neve fanno un effetto ancora più stupefacente! Alle vostre spalle il Sass de Putia, a sinistra il Monte Muro e davanti il Plan de Corones, le montagne del Parco Fanes Sennes Braies e il Sasso di Santa Croce: un vero e proprio “bagno” di candore e di silenzio!

La pace regna sovrana in questo luogo, prendetevi il tempo, anche con i bambini, di fermarvi ad ascoltare un silenzio al quale purtroppo non siamo più abituati!Si stava così bene che noi ne abbiamo approfittato per giocare un po’ nella neve e rilassarci prendendo anche un po’ di sole, lontani da tutto e da tutti.Dai prati si scende ancora qualche decina di metri e, superato il ponticello, si arriva alla Ütia da Göma (quota 2111 m), che però in inverno è chiusa.

Mangiare

Se la fame chiama niente paura: tornando indietro (si rientra per lo stesso sentiero dell’andata, l’8B e poi l’8A) troverete aperta la Ütia Cir (tel. 338 5885808 ) appena pochi metri prima del parcheggio, dove stazionano i cani da slitta. Ci sono tavoli e sdraio all’esterno ma noi abbiamo un debole per l’interno: piccolo e accogliente, tutto in legno. La troverete aperta per la stagione invernale fino a Pasqua!

Altre esperienze da fare in inverno in zona:
  • Belvedere di Costaces: passeggiata sul versante opposto, da fare al mattino se arrivate presto, per scaldarvi al sole! Se poi vi piace slittare, c’è anche la pista da slittino! Leggete QUI
  • Halslhutte: passeggiando o con gli sci da fondo dal Passo delle Erbe in inverno si percorre la strada verso la Val di Funes, trasformata in pista da fondo, fino a questo rifugio. QUI il racconto
  • Sleddog: imperdibile esperienza a contatto con la natura e con gli animali. Ve ne parliamo QUI
  • Val di Morins: un percorso ad anello nella valle di Longiarù alla scoperta degli antichi mulini. Curiosate QUI

 

San Vigilio: slitta con cavalli

Se come me siete genitori sapete che a volte è davvero difficile trovare qualcosa che faccia davvero contenti i propri figli… specialmente quando si avvicinano all’adolescenza! Proprio per questo voglio condividere con voi questa super idea che ho avuto e che si è rivelata un successo. Oltre a piacere sicuramente anche ai bambini più piccoli (quelli che erano con noi si sono divertiti tantissimo) piacerà anche a voi genitori e, perché no, anche ai nonni, se li porterete con voi. Insomma, direi l’ideale a tutte le età! Adesso vi racconto tutto!

COME ARRIVARE

Innanzitutto siamo arrivati fino al paese di San Vigilio di Marebbe, in Val Badia. Provenendo dalla Val Pusteria si svolta per la Val Badia e dopo aver percorso circa 10 km, nel centro di Longega si svolta a sinistra, deviando per San Vigilio e la valle di Tamersc.

SAN VIGILIO DI MAREBBE

San Vigilio in inverno è una vivace località sciistica, quindi qui troverete anche un po’ di “movida” in più rispetto ad altri posti, ma ogni tanto ci sta anche quello, a noi piace variare! I parcheggi dove poter sostare più a lungo sono quasi tutti a pagamento, tuttavia le tariffe ci sono sembrate oneste (4 € l’intera giornata , nel parcheggio dell’impianto di risalita). Dal parcheggio siamo scese in centro paese, fino allo snow park, un grande prato, a ridosso della chiesa, dove è possibile portare il proprio bob o slittino e divertirsi in autonomia sulla neve (ovviamente c’è una collinetta!): lo riconoscerete per le grandi sculture in ghiaccio che si trovano a ridosso del marciapiede di Strada Catarina Lanz.

SULLA NEVE CON LA SLITTA TRAINATA DAI CAVALLI

Ed è proprio da qui che si parte per un’esperienza unica: una gita con la slitta trainata dai cavalli! Conosciuto Andrea, il nostro cocchiere, ed i cavalli, abbiamo preso posto sulla slitta con il resto del nostro gruppo. Copertine sulle gambe e via, si parte! La slitta è ingegnosa: si parte con le ruote (le vie del paese sono ovviamente pulite, quindi è impossibile slittare!) ma poi, appena fuori dal centro, le ruote vengono sollevate, la slitta poggiata sulla neve e… si vola!!! Attraverso i prati innevati, in un paesaggio da sogno, vi sembrerà tutto magico! Attenzione però perché ci sono anche dei momenti adrenalinici! Nessuno di noi infatti si aspettava che una slitta trainata da due cavalli potesse correre così veloce!

Il paesaggio è incantevole, con le montagne del Parco Nazionale Fanes Sennes Braies sullo sfondo e il rio San Vigilio sulla sinistra. Ci sono venute a salutare anche un gruppo di simpatiche anatre, che poi hanno preso il volo! Si arriva così alla spiaggetta Ciamaor, dove ci fermiamo per far riposare i cavalli e dove i bambini hanno la possibilità di offrire loro del fieno.

Qui si possono anche fare delle belle foto con i cavalli e con le altre “scenografie” presenti: una slitta, delle casette di tronchi, le sculture di ghiaccio.  Mentre noi adulti sorseggiamo un buon grappino, i bambini si perdono ad osservare gli altri due cavalli al pascolo. Chiacchierando scopriamo anche che Andrea ha un passato di tutto rispetto come scalatore ed ha scalato anche sull’Himalaya: sempre bello conoscere persone nuove e ascoltare le loro storie!

Purtroppo il tempo stringe, ed è ora di fare ritorno: si attraversa il Rio San Vigilio e, abbassate le ruote, si riparte. Si passa accanto all’Owl Park ( ve lo abbiamo raccontato QUI) ed al centro sportivo e poi si transita nel bosco, fino alla parte alta del paese, per poi ridiscendere. Finisce così, dopo circa un’ora, questa bella esperienza, sotto gli occhi invidiosi di chi ci vede passare comodi e caldi sulla nostra slitta…

Se capitate da queste parti in inverno ve la consigliamo assolutamente: il prezzo è onesto e vi porterete a casa davvero un bellissimo ricordo.

Se c’è neve i giri in slitta proseguono fino a Pasqua. Necessario prenotarsi telefonicamente affinché possano organizzare i gruppi (la slitta parte con un minimo di 5 persone)

Per informazioni:

Noleggio Sci Andrea e Marco

Tel: 0474 501176
Cell: 333 444 7148
E-mail: comploi.andrea@virgilio.it

 

Hotel Almazzago: relax in famiglia

Alloggiare all’hotel Almazzago è la scelta ideale per chi cerca una vacanza all’insegna della comodità e vuole viziarsi un po’, senza rinunciare ad un ambiente accogliente e familiare. Situato in posizione dominante sulla vallata, si trova nella graziosa e tranquilla frazione di Daolasa, nel comune di Commezzadura, al centro della Val di Sole.

La sua collocazione permette di raggiungere facilmente tanti punti d’interesse: Val di Pejo, Val di Rabbi, Passo del Tonale e Madonna di Campiglio, ed è quindi l’ideale per chi vuole esplorare più territori nel corso della stessa vacanza.

L’hotel, di recente ristrutturazione, si sviluppa su 4 piani ed offre alla sua clientela camere di diverse tipologie: dalla classic alla family in stile alpino, fino alle superior, alle junior suite ed alle suite, sempre arredate con legno naturale, ma con un design più moderno ed essenziale.

Noi siamo stati in una bellissima family room: molto spaziosa con mobili e rivestimenti in legno, un piccolo ingresso dotato di salottino che si affaccia sulla camera matrimoniale e di fronte la zona per le piccole con due letti singoli. Due servizi privati forniti di doccia e asciugacapelli. Una grande tv, un terrazzo, cassaforte e frigobar. Questa stanza è una vera e propria oasi di pace!

L’hotel è dotato di una SPA con lettini per il relax, bagno turco, sauna finlandese, bio sauna e docce aromatiche e di una piscina davvero bella, con effetti cromatici, zona idromassaggio e soprattutto grandi vetrate che si affacciano sul curatissimo giardino esterno, al quale si può accedere direttamente dalla piscina e dove ci si può rilassare dopo una rigenerante nuotata sui lettini prendisole.

Non mancano le attrattive anche per i più piccoli e per i giovani: oltre a fornire culle, seggiolini e menù specifici per bambini e neonati, i vostri bambini troveranno un parco giochi esterno con altalena, giostre e tappeto elastico. Una stanza, al secondo piano, dedicata al divertimento dei più piccoli con castello e vasca con palline (anch’essa con affaccio sul giardino) e al piano superiore una grande sala polifunzionale con biliardo, calcetto e ping-pong.

Il trattamento offerto è quello di mezza pensione, con un ricco buffet dolce e salato per la colazione e cena a quattro portate, con la possibilità di scegliere tra diversi piatti. Per i bambini si può optare o per la porzione ridotta dal menù degli adulti o per una delle pietanze proposta appositamente dalla cucina per i piccoli ospiti. Cibo ottimo, preparato con ingredienti del territorio di qualità, piatti curati e porzioni abbondanti.

Nella hall troverete anche un bar e nello spazio antistante una selezione di depliant e brochure informative per organizzare al meglio le vostre giornate di vacanza. Non dimenticate di scaricare la app di Trentino Guest Card cui avrete diritto gratuitamente per tutta la durata del vostro soggiorno, che vi darà diritto a svariati sconti e agevolazioni.

Cosa fare nei dintorni:

Durante il nostro soggiorno nella stagione invernale abbiamo trascorso una giornata al family park di Folgarida, QUI il nostro racconto. Una piacevole serata presso l’agritur Bontempelli con l’uscita in carrozza trainata dai cavalli, cliccate QUI per tutte le informazioni. Una bellissima escursione in Val di Rabbi attraverso il ponte sospeso fino a malga Fratte e ritorno in slittino, ne abbiamo parlato QUI. E per finire una gita in Val di Pejo da Fede Ranch tra cavalli e animali della fattoria, cliccate QUI per tutte le informazioni e una visita all’area faunistica e al centro visitatori di Pejo alla scoperta del Parco Nazionale dello Stelvio (cliccate QUI).

Informazioni e prenotazioni:

L’Hotel Almazzago è aperto tutto l’anno: in estate sarà punto di partenza per le escursioni più belle, in inverno un campo base strategico per tutte le attività correlate  agli sport invernali.

🌐 www.hotelalmazzago.com,
📞0463 973183

Ice Rink: pattinare a Pinè

APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 14.00 alle 16.30
Qui info e prezzi sempre aggiornati.

Lo Stadio del Ghiaccio di Baselga, gestito dall’ Ice Rink Pinè, si trova sull’ altopiano di Pinè, a poco più di mezz’ora di strada da Trento. E’ l’unica struttura in Trentino dotata di una pista coperta e di un anello olimpico esterno. La struttura è così costituita da:

  • un palazzetto con piastra di ghiaccio 30 x 60 e 1800 posti a sedere
  • un anello esterno con sviluppo lineare di 400 metri sia per il pattinaggio di velocità su ghiaccio che per la pratica del pattinaggio a rotelle su cemento e d’inverno, l’anello di 400 mt diventa una pista artificiale per il pattinaggio di velocità, sede di numerose manifestazioni nazionali ed internazionali.

Nella struttura sono a disposizione spogliatoi, sala massaggi, infermeria, bar, sale riunioni, palestra e parcheggio esterno (gratuito). Per far prendere confidenza ai bambini ci sono dei “pinguini” ma anche degli “orsetti” a cui ci si può appoggiare per fare i primi passi sul ghiaccio.
In estate si può pattinare su ghiaccio nella pista interna, mentre fuori vengono organizzate attività ed eventi per bambini e famiglie come tiro con l’arco ed arrampicata. In inverno molto amato l’anello esterno, a cui si può accedere anche di sera.

Costo: biglietto adulti: 4 €  Biglietto ragazzi (fino a 14 anni): 2,50 €. Noleggio pattini: 2,50 € Noleggio tutor: 3 €

A noi piace perché:

  • è una delle migliori strutture in Trentino, l’unica che in inverno permette di stare dentro o fuori a seconda del tempo (e del freddo)
  • è una delle più convenienti, rapportando qualità e prezzo (sì, ci sono delle piste di pattinaggio all’aperto temporanee, ma si sognano un ghiaccio così)
  • si raggiunge facilmente anche da Trento
  • c’è un bar bello grande che si affaccia sull’anello interno
  • c’è un parcheggio camper e parco giochi nei dintorni. Sosta libera e gratuita, vietato il campeggio. Nessun servizio camper è presente nel parcheggio.
Per maggiori informazioni 📞 0461 554167  www.icerinkpine.it
Trovi altre piste di pattinaggio in Trentino Alto Adige QUI.

Munt da Rina, colori d’autunno

Bella passeggiata nei pressi del Passo delle Erbe, in Val Badia, approfittando di queste ultime splendide giornate quasi estive. Cercavamo un posto dove poter godere appieno della bellezza dei colori autunnali e così è stato. Si tratta di una passeggiata piuttosto semplice. Tra una chiacchiera e l’altra e l’osservazione di tante piccole curiosità, in un paio d’ore scarse siamo arrivate fino a quota 1947 metri, alla Ütia Munt da Rina.

Punto di partenza per questa escursione il paese di Antermoia, situato a metà strada tra San Martino in Badia ed il Passo delle Erbe.

Dal centro di Antermoia si sale  nel bosco lungo la strada principale fino a trovare, su un tornante, le indicazioni per Alfarei, un piccolo agglomerato di case poco distante. Da qui la strada  è ufficialmente chiusa al traffico, se non per i residenti. Superate le poche case si prosegue in direzione del nuovo fienile, seguendo le indicazioni per il sentiero 20b.

Il dislivello totale in questa escursione non è elevato (circa 300 metri), tuttavia si alternano tratti in salita con altri in discesa ed altri ancora pianeggianti.

Seguite sempre le indicazioni: i sentieri sono il 20b, nel tratto iniziale, ed il 26b nel secondo tratto.

A circa metà percorso ci si ritrova su un grande prato costellato di baite in legno: da qui potrete ammirare le montagne in lontananza tra cui spiccano il Plan de Corones ed il Sasso di Santa Croce.  Noi ci siamo fermate qualche minuto, quanto basta per riposare ma anche per dare un’occhiata un po’ più da vicino alle graziose casette,  scoprire delle singolari sculture in legno e pietra e trovare un minuscolo ruscello che scende quasi totalmente nascosto sotto l’erba.

Una volta pronti si riprende quindi a camminare: troverete il segnavia all’estremità inferiore del grande prato. Impossibile sbagliare, le indicazioni sono sempre chiare lungo tutto il percorso. Per qualche centinaio di metri la vista si apre sulla valle sottostante con il solito panorama mozzafiato.

Rientrati nel bosco, ad un certo punto troverete un altro bivio, dove un segnavia avverte che mancano 10 minuti alla malga: sarete quindi quasi arrivati a destinazione. E quest’ultimo tratto di forestale sarà anche il vostro ultimo sforzo prima di potervi rifocillare (noi abbiamo trovato un caldo anomalo e più che altro non vedevamo l’ora di bere qualcosa!)

La Malga Munt da Rina

Ecco quindi che salendo all’ombra dei larici in lontananza si inizia a intravedere la sagoma della Malga. Piccola ma molto graziosa, questa malga ha come mascotte un cane bassotto. Lo troverete un po’ dappertutto: dalle decorazioni in legno appese ai vetri esterni, ai tovaglioli e persino sotto forma di deliziosi biscottini che vengono serviti assieme al caffè. Ovviamente non manca anche un bassotto in carne ed ossa, che si aggira simpaticamente tra i tavoli della veranda ed i tavoli sul prato.

I tavoli sul prato sono contraddistinti ognuno da un nome diverso, inciso su un fiore di legno. Noi in questa splendida giornata abbiamo scelto di sederci all’aperto per farci coccolare dal sole: mangiare all’esterno era doveroso con una giornata così bella!

A fianco dei tavoli è inoltre presente una zona parco gioco. Troverete alcuni giochi in legno per i bambini, tra cui un paio di altalene, una mucca cavalcabile ed anche una sorta di bowling artigianale, sempre in legno, con il quale Melania e Carolina si sono divertite un sacco.

L’attesa dei nostri piatti, visto l’affollamento inaspettato, è stata un po’ lunga ma ne è valsa comunque la pena. Ci è piaciuto molto il classico piatto di uova, patate e speck, ma una  menzione particolare la meritano le torte: rotolo alla panna e mirtilli, rotolo alle castagne, tiramisù, torta di farina di carrube… noi abbiamo provato lo strudel e la torta di papavero e noci senza farina: deliziosi! Buono anche il biscottino a forma di cagnolino che è arrivato con il caffè!

È possibile raggiungere questa malga anche dal campo sportivo del paese di Rina, sull’altro versante della montagna: in questo caso è necessaria circa un’ora e mezza per arrivare. Qui si può inoltre salire anche in mountain bike: molti anche gli avventori in sella alle due ruote.

Se avete esaurito le forze, dopo pranzo  potrete sdraiarvi nel grande prato alle spalle della malga a riposare mentre i bambini giocano. Se però avete ancora energia potete proseguire l’escursione fino al Col dal Lé (2178 m) ed al laghetto di Rina, nel quale troverete anatre e cigni!

Si rientra per la via dell’andata, in un’oretta e mezza. Il ritorno, nel nostro caso, è stato quasi magico, sotto una “nevicata” di aghi dorati che, spinti da una lievissima e tiepida brezza, volteggiavano verso il terreno.

La Malga Munt da Rina è aperta da metà maggio a inizio novembre, per la stagione estivo-autunnale. Tenetelo presente se pensate di fermarvi per uno spuntino!

La passeggiata è comunque molto tranquilla e fattibile anche senza punto di appoggio/ristoro.

Per maggiori informazioni sulle aperture:

Munt Da Rina- Welschellener Alm
tel. 335 6614500
sito: www.muntdarina.com

Se cercate altre idee per passeggiate in zona:

  • Salita facile e con vista spettacolare al Rifugio Monte MuroQUI il nostro racconto;
  • Passeggiata panoramica per tutta la famiglia alle baite del Sass de Putia: ve la raccontiamo QUI
  • Belvedere di Costaces: noi ci siamo stati in inverno ma è bellissimo anche in estate! Guardate QUI
  • Land art in Val dl’Ert: percorso nel bosco alla scoperta di installazioni di arte contemporanea. Leggete QUI
  • Utia Ciampcios: un paradiso per chi ama la natura e gli animali: ci siamo stati e trovate QUI tutte le info

Pisciadù: cascata in Val Badia

Alzi la mano chi non ama le cascate! In Trentino Alto Adige ce ne sono di bellissime e spettacolari, ed in alcuni casi è anche molto facile raggiungerle. È il caso delle Cascate del Pisciadù, a Colfosco, sulla strada che dalla Val Badia sale al Passo Gardena. Si possono raggiungere attraverso una facile passeggiata, anche coi bambini più piccoli nel passeggino. Se siete di passaggio o volete avvicinarvi il più possibile in auto vi consigliamo di parcheggiare nei pressi degli impianti di risalita (nuova seggiovia Sodlisia), vicino all’Hotel Lujanta (parcheggio a pagamento, 2€/h). Altrimenti potrete partire anche dal centro del paese, allungando un po’. Il dislivello totale è poco più di 150 metri e la passeggiata è in ogni caso semplice e, di per sé, breve: in poco più di mezz’ora si arriva a destinazione. Vale quindi la pena prendersela con comodo e indugiare su questi prati che in determinati momenti dell’anno si tingono dei colori dei fiori (noi abbiamo visto tanti crochi), circondati dalla bellezza di un anfiteatro di montagne senza eguali.

Per iniziare ci si lascia alle spalle il Sassongher e si prosegue verso le imponenti pareti del Sella. Ma andiamo con ordine! Superata la nuova seggiovia Sodlisia compare il sentiero 650: una strada di terra battuta che conduce attraverso i prati alle cascate, il cui salto è già visibile anche in lontananza. Si tratta di una stradina quasi totalmente pianeggiante, anzi, il primo tratto è addirittura in leggerissima discesa (fino alla stazione a valle della funivia Plans-Frara, con le sue cabine rosse e gialle). Da qui in poi si prosegue in mezzo ai prati, costellati di tipici fienili, a testimonianza delle antiche tradizioni ed economie locali: una gioia per tutti i bambini, che potranno dare sfogo alla loro voglia di correre in tutta sicurezza. Fate solo attenzione alle bici, perché il sentiero si collega nel tratto iniziale, con una pista di MTB trail, e non mancano ciclisti che scendono a valle in velocità.

Le pareti del Sella si fanno sempre più incombenti, fino ad arrivare ad un piccolo ponte. Qui si trova una bella area picnic, con bagni, panche, tavoli e anche alcuni grossi sassi su cui i più piccoli si divertiranno ad arrampicare.

Arrivati a questo punto ci si trova proprio sotto le cascate, che si sentono, ma non si vedono! Per vederle dovrete abbandonare eventuali passeggini e seguire il sentiero che sale nel bosco sulla sinistra, tenendo i bambini per mano. In realtà, nonostante da più distante sembri lontanissimo, per arrivare al punto panoramico più alto ci vogliono solo altri dieci minuti, camminando su scaloni, ponticelli e rocce. Un tratto quindi più avventuroso, ma fattibile da tutti prestando un po’ di attenzione.

Qui, oltre ad avvicinarsi all’acqua in più punti e poter ammirare la sua discesa a valle, si arriva vicinissimi al punto in cui l’acqua sgorga dalla feritoia nella roccia ed è possibile ammirare da sotto la parte alta della cascata. Se non temete di bagnarvi, altrimenti evitate le giornate fredde!). Lasciandovi invece lo scrosciare dell’acqua alle spalle potrete ammirare la Val Badia, facendo spaziare la vista su tutte le cime più belle.

Impossibile andarsene senza testare di persona la temperatura dell’acqua: non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ma provate ad immaginare! Nell’area picnic, ideale sia per fermarsi per un veloce spuntino che per una sosta più lunga, troverete anche una fontana dove riempire le borracce o far bere gli amici a quattro zampe.

Se invece i vostri programmi sono altri (noi ci siamo poi diretti verso Passo Gardena, altro spettacolo per gli occhi! – volendo, in stagione, lo potete raggiungere con la funivia Plans Frara, verificate QUI orari ed aperture) potrete rientrare in tranquillità sul sentiero dell’andata (calcolate una mezz’ora) o prendere, nei pressi della cascata, il sentiero 28 che costeggia le pareti del gruppo Sella e poi il 651 per completare l’anello.

Una passeggiata adatta a tutti e priva di difficoltà ma che vi lascerà il cuore pieno di emozioni e gli occhi pieni di bellezza.

Altre escursioni in Val Badia:

  • Salita facile e con vista spettacolare al Rifugio Monte MuroQUI il nostro racconto;
  • Passeggiata panoramica per tutta la famiglia alle baite del Sass de Putia: ve la raccontiamo QUI
  • Belvedere di Costaces: noi ci siamo stati in inverno ma è bellissimo anche in estate! Guardate QUI
  • Escursione alla Ütia Ciampcios, paradiso di pace affacciato sul gruppo del Puez: lo trovate QUI
  • Val dl’Ert: percorso di land art dedicato all’arte contemporanea nel bosco sopra San Martino in Badia: a noi è piaciuto tantissimo, guardate QUI

Estate al Rifugio Monte Cauriol

Rifugio meraviglioso in Val di Fiemme, nel cuore del Lagorai, il Monte Cauriol. Partendo da Ziano di Fiemme si imbocca la strada per la Val di Sadole, ben indicata dalla segnaletica turistica di colore marrone, e la si percorre per circa tre chilometri. A questo punto si può optare per lasciare l’auto nel parcheggio sulla destra e proseguire a piedi sulla cosiddetta “strada vecia di Sadole” oppure, se preferite conservare tutte le energie per le passeggiate in quota, proseguire ancora un paio di chilometri su fondo sterrato fino ad arrivare all’ultimo parcheggio utile, a poco più di un chilometro dalla nostra meta.

Noi abbiamo scelto la prima possibilità, che taglia nel bosco costeggiando il Rio Sadole. Se avete il passeggino da trekking e buon allenamento di braccia scegliete una delle altre opzioni.

Il paesaggio è davvero bello, di quelli che sanno di montagna autentica: attraverso i boschi ed i prati del Lagorai, in poco più di un’ora di semplice cammino arriverete a destinazione presso il rifugio Baita Monte Cauriol. Ad attendervi Barbara e Tommaso che, con la collaborazione dei figli Anna e Daniele, gestiscono la struttura dal 2020, anno al quale risalgono i lavori di ristrutturazione che hanno dato agli ambienti il loro aspetto attuale.

La prima cosa che farà innamorare subito i vostri bambini sarà l’area gioco esterna: più di un semplice parco giochi, un vero e proprio sogno con altalene di vario tipo, dondoli, pareti per arrampicata, palestra ginnica e perfino una tenda indiana. Non mancano nemmeno un piccolo ruscello e un percorso con ruote e dislivelli per giocare con l’acqua. E che dire della vista sul Catinaccio?

Potrete lasciare i bimbi a giocare in sicurezza mentre vi godete il sole sulle sdraio o aspettate il pranzo sulla terrazza esterna. Se invece siete in comitiva o volete festeggiare qualche compleanno con una bella merenda e un occhio sempre vigile sul parco giochi c’è anche la possibilità di avere una saletta tutta per voi!

Il rifugio sorge proprio di fronte a Malga Sadole, quindi aspettatevi di trovare anche la compagnia di mucche ed asinelli, per la gioia dei più piccoli.

La cucina offre piatti della tradizione: polenta, luganega, spezzatino, formaggio fuso, orzetto, gulasch, fagioli in bronzon, canederli… ma se siete indecisi optate per il Piatto Cauriol e non ve ne pentirete! Ottimi anche i dolci e da provare lo yogurt locale con miele e castagne o con i mirtilli.

Dal rifugio è possibile raggiungere con una passeggiata adatta a tutti il Pian delle Maddalene, perfetto per una gita in famiglia, o Passo Sadole (ne avevamo parlato QUI).

La nostra intenzione era quella di esplorare ancora un po’ i dintorni, ma il tempo è stato inclemente e così, poco male, ci siamo rilassati in buona compagnia, tra giochi da tavolo, buon cibo e il calore del camino acceso!

Abbiamo trascorso la notte in una delle quattro camere disponibili al piano superiore, con il ticchettio lieve della pioggia in sottofondo e la vista sulla natura incontaminata. Esperienza da provare se volete riscoprire il piacere di dormire immersi nel silenzio e nella quiete.

Al Rifugio sono presenti, a piano mansarda, due stanze da 6/7 persone più altre due stanze da 2/4 persone. L’arredamento ed i pavimenti sono in legno naturale, ed i letti vengono forniti con la biancheria (dopo le giornate torride dei giorni precedenti è stato troppo bello farsi una dormita sotto il piumone!). A disposizione degli ospiti vi sono due ampi bagni con doccia, anch’essi nuovi. Al mattino ad attenderci c’era Barbara con una abbondante colazione: pane, marmellate, biscotti, frutta fresca, succo di frutta… naturalmente non potevamo esimerci dal provare lo yogurt fresco… delizioso!

Ultime chiacchere, il nostro ricordo sul diario degli ospiti ed era ora di ripartire.

Non dimenticate di controllare il sito ed i social per conoscere anche tutti i numerosi eventi che animano l’estate qui al Rifugio Monte Cauriol: escursioni notturne, osservazione del cielo e delle stelle, pomeriggi didattici per bimbi alla scoperta degli animali e del territorio del Lagorai (curati da Anna, la figlia di Barbara e Tommaso, studentessa di Scienze Ambientali, in collaborazione con altri esperti). Torneremo presto a trovarvi anche noi, ciao ciao Monte Cauriol!

Il rifugio è aperto nel 2022 tutti i giorni dal 2 giugno a mercoledì 21 settembre. Poi i weekend del 30 settembre e 1 ottobre e 8/9 ottobre

Info: ☎ 0462 836002
📱348  2422737
✉️ rifcauriol@gmail.com
www.rifugiocauriol.it

Per altre idee su cosa fare il Val di Fiemme in estate, consultate la nostra MINI-GUIDA, cliccando QUI

Tires: esplorando la Val Ciamin

Esistono ancora luoghi speciali dove regna il silenzio, radure nel bosco che riescono a catapultarci in atmosfere da film fantasy, dove tutt’attorno le vette spiccano verso l’alto. Il luogo di cui vogliamo raccontarvi oggi è proprio così… lontano dal caos e relativamente poco frequentato, ma facile da raggiungere ed adatto a tutta la famiglia.

Arrivando da Trento si esce dall’autostrada a Bolzano Nord e si seguono le indicazioni per la Val d’Ega. Superato Tires, con il suo inconfondibile campanile, ci si spinge fino alla località Bagni Di Lavina Bianca (Weisslahnbad, in tedesco), dove si trova un grande parcheggio.

È qui che lascerete la vostra auto, ma vi ricordiamo che tutta la valle è raggiungibile molto comodamente anche tramite i mezzi pubblici (gratuiti con il Südtirol Alto Adige Guest Pass ed inclusi con la Mobilcard): un servizio molto efficiente del quale abbiamo fruito già altre volte, e che, oltre ad evitarvi lo stress di guidare e dover trovare parcheggio, è assolutamente vantaggioso per l’ambiente.

Dopo aver parcheggiato ci si inoltra subito all’interno del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio lungo il sentiero n.3 (dei grandi cartelloni fotografici vi daranno il benvenuto mostrandovi alcune delle meraviglie presenti in questa area delle Dolomiti). Dopo soltanto una decina di minuti, superato un ponticello, ci si trova dinnanzi all’antica segheria Steger Säge, oggi centro visitatori. La segheria, azionata dalla forza dell’acqua che fa muovere gli ingranaggi collegati alla ruota del mulino, oggi viene messa in funzione una volta alla settimana per una dimostrazione pratica di taglio del legname. Accanto alla segheria c’è la Malga Ciamin, ma ovviamente la nostra mèta è ben lontana e dobbiamo proseguire.

Il sentiero che dobbiamo percorrere inizia proprio tra la malga e la segheria. Questo pezzettino, pur non presentando particolari difficoltà, non è adatto ai passeggini perché alquanto stretto e con molte radici esposte. Arrivati al primo bivio seguiamo l’indicazione per Dosswiesen (segnavia 13A) e in pochi minuti arriviamo sulla strada forestale, dove seguiamo le indicazioni per la Val Ciamin. La strada (bianca) è ampia e in costante, leggera, salita. Passiamo accanto a una piccola grotta, sempre accompagnati dallo scrosciare del Rio Ciamin che scorre in basso nella vallata, poi ad un capitello, finché la strada si fa più pianeggiante.

Una sosta per rinfrescarci alla fonte Schwarzer Letter, la cui acqua  sgorga dalla roccia nera e si dice rimanga freschissima a lungo, e proseguiamo, sempre risalendo il corso del fiume. La prima radura a cui approdiamo è lo Schafer Leger, dove incontriamo alcune mucche che se ne stanno beate a prendere il sole sull’erba.

Da qui si prosegue ancora, con alcuni tratti un po’ più in salita, si supera un ponticello, si costeggia il greto del fiume. Iniziamo ad intravedere le aguzze torri del Principe, che si riveleranno in tutta la loro spettacolarità una volta arrivati a destinazione. L’arrivo è a circa un’ora e mezza dalla partenza (considerate che abbiamo fatto qualche sosta per vedere la segheria, le mucche, dissetarci e ammirare il panorama): in mezzo al bosco si apre una pittoresca radura con una piccola casetta in tronchi. Nel mezzo troneggia un classico di questi luoghi, un crocefisso di legno, sotto il quale è collocata anche una panca con intagliato il nome Rechter Leger, “pascolo adagiato sul versante destro”, mentre sullo sfondo, oltre il greto del Rio Ciamin, si spingono fino a toccare il cielo le cime del Principe. I padroni di casa qui sono alcuni piccolissimi e docilissimi pony, da accarezzare, e i cavalli Haflinger (c’erano anche un paio di giovanissimi puledri). Noi ci siamo seduti sulla panchina per mangiare un frutto, ma i pony sembravano decisamente più interessati alle nostre mele di quanto non lo fossimo noi! Attenzione soprattutto coi bambini più piccoli perché la golosità li fa avvicinare molto!

Il cielo si è fatto velocemente cupo attorno alle cime rocciose, e ci ha sorpresi anche un acquazzone. Ci siamo riparati sotto la falda del tetto della casetta, ma con pioggia e foschia l’atmosfera era probabilmente ancora più magica! Calata la pioggia siamo rientrati lungo la via dell’andata, mentre il sole tornava già a splendere. Prima di ridiscendere verso la segheria ed il parcheggio però siamo usciti dal bosco, sul Dosswiesen, i grandi prati che spalleggiano l’abitato di San Cipriano. Ad attenderci una malga deliziosa, dentro e fuori, la Untertrumpedeller Schwaige. Qui ci si può rilassare su una delle colorate amache all’esterno, prendere il sole sulle sdraio nel prato o semplicemente gustare un piatto della cucina casalinga sorseggiando qualcosa di fresco, magari uno degli sciroppi di produzione locale.

A disposizione dei bambini ci sono trattori giocattolo, due altalene e tantissimo spazio verde dove correre e giocare in libertà. Non rimarrà deluso proprio nessuno!

Secondo noi è una passeggiata molto bella, non troppo impegnativa ma neanche troppo corta, adatta anche alle belle giornate autunnali che presto arriveranno. La Malga Untertrumpedeller è aperta fino alla fine di ottobre tutti i giorni, ma per sicurezza potete chiedere maggiori informazioni telefonando al 347 8641258 o visitando QUI il loro sito

Altre escursioni in zona:

  • passeggiata da Passo Nigra a Malga Haniger: QUI il nostro racconto;
  • un pochino più impegnativo il giro fino a  Baita Messnerjoch: ne abbiamo scritto QUI

Seggiovia Merano-Tirolo: che idea!

Sappiamo bene quanto a volte sia difficile farsi venire in mente qualcosa di speciale, di alternativo… essere insomma capaci di tirar fuori dal cilindro il coniglio “giusto” in ogni occasione, per questo siamo particolarmente felici di condividere con voi le nostre esperienze meglio riuscite!

Vi abbiamo già parlato delle passeggiate lungo il Passirio e della passeggiata Tappeiner, che permettono di immergersi nella natura senza uscire dalla città ed apprezzarne la vocazione storica di città-giardino, ma lo sapevate che dal centro di Merano parte una piccola seggiovia che vi porta in collina, tra i frutteti ed i vigneti  del comune di Tirolo? Lungo la via dei portici, poco prima di arrivare nella piazza del Duomo dedicato a San Nicolò, si svolta seguendo le indicazioni per Tappeinerweg e Castello Principesco. Dopo 50 metri troverete sulla sinistra il castello, davanti a voi l’inizio della passeggiata e sulla destra l’ingresso alla seggiovia.

Inaugurata negli Anni 40 del secolo scorso, questa seggiovia ha il sapore nostalgico delle cose semplici di una volta. Un addetto vi aiuterà a salire sul vostro seggiolino e inizierete la vostra salita verso l’alto. All’inizio non vi sembrerà nulla di straordinario, ma poi, sorvolando i vigneti carichi di uva con i rumori della città che vanno pian piano scomparendo per lasciar posto ad un silenzio cui non siamo più abituati, vi troverete a guardarvi attorno con l’entusiasmo di un bambino!

La seggiovia è monoposto, e forse anche per questo potrà piacere particolarmente ai bimbi, che proveranno l’ebbrezza di fare da soli, proprio come i grandi! I bambini di età superiore agli 8 anni possono infatti occupare un  proprio seggiolino e viaggiare in solitaria, mentre quelli più piccoli potranno salire in braccio ad un adulto. Ad ogni modo, sarà quasi un peccato dover scendere così presto! Il viaggio dura circa 5-7 minuti e vi lascia alla stazione a monte, presso l’hotel Panorama. Qui, se trovate posto in terrazza, approfittate per fare una sosta e bere un bel cappuccino o qualcosa di fresco mentre ammirate la città e le montagne in lontananza.

Potete poi proseguire a piedi su strada asfaltata fino al centro di Tirolo: è una strada pianeggiante e molto tranquilla, circondata da vigneti e frutteti. L’unica pecca è che c’è poca ombra, quindi vi sconsigliamo di intraprenderla nelle giornate o nelle ore troppo calde, o perlomeno di farlo muniti di cappellini e borracce!

Noi abbiamo trovato anche un “chiosco” di mele: lasciando un piccolissimo contributo nel salvadanaio abbiamo prelevato dalla cassetta della frutta un croccante e salutare snack a km zero!

Rientrati dalla passeggiata, per chi volesse, sulla destra c’è la possibilità di ridiscendere verso il centro città a piedi, lungo la passeggiata Tappeiner. Il nostro consiglio è però quello di fare un biglietto andata e ritorno, perché è al ritorno che godrete della vista più bella sui tetti della città, sull’ippodromo e su tutta la piana che circonda Merano. In 5 minuti vi troverete nuovamente catapultati nel centro storico con le sue vie brulicanti di vita… Se però vi mancano già la pace e la tranquillità, superate il Duomo e dirigetevi verso il quartiere Steinach, il più antico della città: attraverso strette stradine ed edifici antichi ed affascinanti, arriverete sulle rive del Passirio, collegandovi alle passeggiate d’inverno e di estate…

 

* Biglietto a/r adulti  7 €, bambini 4 €. Per ulteriori informazioni leggete QUI (attenzione, il sito non è aggiornato e riporta i prezzi e gli orari del 2021).

Orario di apertura: continuato 9-19 nel periodo luglio-metà settembre; nei restanti periodi, tra aprile e  fine ottobre, orario continuato 9-18.

Cosa fare a Tirolo:

Cosa fare a Merano: