Sperimentazione Montessori: i dettagli

La legislazione nazionale prevede la possibilità di strutturare alcune realtà scolastiche secondo la metodologia pedagogica “Montessori”. Anche all’interno del sistema scolastico trentino risultano presenti in forma diffusa, nell’ambito dei processi educativi attivi, elementi della pedagogia montessoriana, tanto che negli anni è costantemente cresciuto l’interesse per questa metodologia, generando un significativo numero di richieste da parte delle famiglie. Con il provvedimento approvato nello scorso dicembre, la giunta provinciale autorizza la sperimentazione in tre scuole dell’infanzia e in due scuole primarie della provincia, per garantire un presidio di tale esperienza nelle località che hanno effettuato maggiori richieste.

Le scuole in cui si effettuerà la sperimentazione sono:

  • le Scuole dell’Infanzia equiparate G. B. Zanella” di Trento e “G. B. Chimelli” 1 di Pergine Valsugana,
  • la Scuola dell’infanzia provinciale Rione Sud “Giardino incantato” di Rovereto
  • gli Istituti comprensivi Trento 6: Schmidt e Bellesini (Cristo Re), Cadine, De Gasperi (Sardagna), Sandro Pertini (Sopramonte), S.Vigilio (Vela)
  • Rovereto Est: Regina Elena a Rovereto, Trambileno, Natalia Valduga a Terragnolo, Francesco Cavallin a Vallarsa;

I criteri per accedere alla classe montessoriana sono:

  • Precedenza ai bambini che hanno già sperimentato il metodo;
  • Precedenza ai bambini i cui genitori avevano già manifestato la propria preferenza al metodo montessori;
  • Precedenza agli alunni del bacino di utenza, ma la sperimentazione è aperta anche ai bambini esterni (si procederà per fasce chilometriche);
  • Per il resto, si procederà con un criterio cronologico, quindi consigliamo agli interessati di rivolgersi al più presto alle scuole.

Il metodo Montessori, molto diffuso all’estero, è noto per aver formato molti personaggi di rilievo della società contemporanea e si fonda su una scuola che rispetta la creatività dei bambini promuovendo l’autonomia, l’autostima e la capacità di collaborazione. Secondo questo metodo l’apprendimento reale si basa sull’interesse, ha una base sensoriale e si fonda sul mettere il bambino nella possibilità di “fare da solo” in un ambiente ordinato e accuratamente preparato, nel quale il ruolo dell’educatore è principalmente quello di osservare e facilitare il compito del bambino.

Noi ne siamo felici, e voi?