Affermazione forte? Forse, ma veritiera a sentire quanto ci racconta l’ideatore del marchio Kidsonthetree che sulla ricerca e su seri principi educativi ha basato tutto l’assortimento di giocattoli che propone agli utenti: di legno, di design, bio e organic, ma soprattutto con “qualcosa da dire”. Perché un bimbo creativo, capace di uscire dagli schemi, in grado di stupirsi, di provare empatia, di prendere decisioni socialmente compromettenti è un bambino che si può considerare “salvo”? E soprattutto da che cosa? Lo abbiamo chiesto direttamente a Stefano Alves Scarparo, papà di Kidsonthetree e la sua risposta è stata chiara:
Manca davvero poco a quella che io definisco la “rivoluzione informatica”, ci dice Stefano. Per essere pronti al mondo del futuro prossimo ci dovranno essere sempre più persone con competenze tecnico-scientifiche, ma è altrettanto vero che saranno sempre più necessarie anche competenze opposte. Mi riferisco a tutti gli ambiti dove l’intelligenza umana surclassa quella artificiale. Saranno fondamentali la capacità di empatizzare, la capacità di creare arte, la capacità di interazione umana, l’intelligenza emotiva. I compiti tecnici e ripetitivi verranno sempre più delegati agli algoritmi. Rimarranno invece a carico dei cervelli umani la capacità di scegliere tra due o più soluzioni dove è importante valutare costi e benefici sociali al di là del mero vantaggio di efficienza, remunerativo o produttivo.
Siamo a rischio schematizzazione, dunque? Contro cosa potremmo scontrarci?
Rischiamo di farci ingabbiare nel nostro micro cosmo perchè l’intelligenza artificiale sarà sempre più brava nel riconoscere i pattern, gli schemi logici delle nostre scelte. L’unico modo per “salvarci” sarà la nostra creatività.
A noi queste due brevi risposte bastano per comprendere la missione che Stefano si è posto nello scegliere, proporre e spiegare i giocattoli che vende nel suo sito: nulla è dettato dal caso. La creatività, l’educazione alla manualità, all’intelligenza vivace e intuitiva, il rispetto per la natura sono principi chiave che, anche alla luce dell’idea di Kidsonthetree rispetto al futuro più prossimo, si possono trovare nella filosofia del suo marchio.
Quanto è importante la natura nell’educazione alla creatività?
Infinitamente. É ben noto che che moltissimi progressi tecnologici sono il frutto dell’osservazione della natura. Migliore è la copia della natura che siamo capaci di realizzare, migliore è il risultato tecnologico. Se davvero amiamo i nostri figli dovremmo insegnare loro ad amare la natura: per imparare a rispettare la casa dove viviamo, perché solo conoscendo bene la nostra casa, i suoi punti di forza e i suoi lati deboli possiamo creare e inventare qualcosa di utile a migliorare lo standard di vita.
Di nuovo la creatività e l’invenzione. Saranno davvero queste due doti umane a salvare il nostro futuro?
I robot ci sostituiranno in molte cose ma la creatività è ancora dell’uomo! Ecco perché stimolare la creatività è fondamentale per riuscire a pensare fuori dagli schemi. La capacità di essere creativi e di non seguire uno schema logico e prevedibile ci darà sempre quella marcia in più in questo mondo sempre più automa, sempre meno umano. I valori essenziali come la vita, la compassione, l’amore e la capacità di stupirsi sono e determineranno sempre la differenza tra l’uomo e l’algoritmo (per quanto sofisticato possa essere).
Ci piace pensare che Stefano abbia proprio ragione e anche se così non fosse, insegnare ai bambini la gioia della creatività, il piacere di inventare qualcosa, la manualità e il contatto con la natura, non dovessero salvarci come minimo ci miglioreranno la qualità della vita.
Se volete leggere per intero il pensiero di Stefano potete farlo attraverso il suo blog, in particolare leggendo questo articolo legato all’intelligenza artificiale e da cui nasce questa nostra breve intervista.
Per tutto quello che riguarda la proposta di giocattoli che Kidsonthetree dedica ai suoi piccoli utenti e alle famiglie, non potete non dare un occhio al catalogo online e alle condizioni di spedizione, facilitate ed economiche per tutta Italia.













Stretto e sterrato, incredibilmente azzeccato per i lama che si fermano a brucare qualsiasi cosa verde troviamo per la strada, questa via inusuale ci conduce nel verde tra Covelo e Frizzi e ci fa scoprire le rocce calcaree da cui continua a traspirare acqua creando divertenti e sottilissime cascatelle (super in estate! ). Scopriamo anche la storia delle fontanelle in cui si lavavano i panni degli appestati, la spiaggia che Danila ha rinominato “i Caraibi del Bondone” e dove di solito quando il tempo è più umido, si gode della vista e della frescura di una meravigliosa cascata. E ancora i mulini, ben due: uno che è ancora un rudere, proprio accanto al torrente Arione, che attraversa la zona e passa ad Aldeno, e uno, meraviglioso, appena restaurato e curatissimo dal proprietario, che è anche visitabile su richiesta, il Mulino dei Frizzi. Tutt’intorno i campi che con cura sono stati disboscati e resi vivibili.






Il percorso alterna campagne di meli, in questi giorni splendidi con i fiori rosati, o uliveti verdi chiari, con il fascino di cui vi parlavamo in apertura di articolo. L’eremo di S.Paolo, che si trova lungo il percorso, merita sicuramente una visita. E’ un po’ nascosto e abbarbicato sotto la roccia, ma recentemente ristrutturato e con un bellissimo affresco della Sacra Famiglia che non potrà che stupire.
Per finire, la passeggiata più lunga anche se forse la più semplice, parte dalla località Laghel. Dalla chiesetta S.Maria di Laghel subito sulla sinistra si seguono i cartelli con la scritta “sentiero Laghel – Ceniga”. La strada a tratti su fondo cementato, a tratti sterrata o in mezzo al bosco, è davvero molto suggestiva: campagne che sembrano giardini si alternano a uliveti e a boschi frondosi. Il tutto in un’escursione che dura circa tre ore. Tantissimi sono i fiori e le farfalle gialle che ci hanno fatto compagnia durante questo rilassante percorso, testimoni della primavera ormai arrivata.





In Vallagarina, con sede a Rovereto, esiste un’agenzia preposta alla risoluzione di problemi legati all’accessibilità alle attività sportive, ma anche alla proposta di progetti legati allo stesso ambito: 


Ecco il programma completo delle attività:

La situazione è così disastrosa?