Author - Manuela

Spazio mamme “Mama pamoja”

“Mama pamoja – Mamme insieme” è uno spazio per incontrarsi come mamme e come donne, per condividere l’intensa e profonda esperienza della maternità nella zona di CAVALESE. (Trovate la pagina Facebook “Mama-pamoja-Mamme-insieme”).

L’esperienza di diventare genitori è meravigliosa ed impegnativa allo stesso tempo, nascono tante difficoltà e si è continuamente alla ricerca di nuovi equilibri. Come dice il proverbio africano, per crescere un bambino servirebbe l’aiuto di un intero villaggio. Nelle culture di molti paesi è davvero così, attorno alla neomamma si crea una rete di sostegno, composta principalmente da altre donne e mamme: una piccola comunità solidale che nella quotidianità rende più facile il compito di chi è appena diventata madre.

“Mama pamoja” in swahili significa “mamme insieme”. E’ il nome scelto per questo spazio rivolto in particolare alla socializzazione tra mamme, al confronto, alla condivisione delle proprie esperienze. Uno spazio dove potersi incontrare come mamme e come donne, dove condividere l’intensa e profonda esperienza della maternità, chiacchierare dei cambiamenti che comporta, confrontarsi sui tanti dubbi che ogni giorno nascono, consigliarsi sui più svariati temi che una mamma si trova a dover affrontare quotidianamente e semplicemente ascoltarsi, nutrirsi ed arricchirsi una con l’altra assieme ai nostri piccoli.

In pratica: la nuova vita con un neonato – la nuova vita di coppia – la nuova “me”, tra allattamento, svezzamento, pannolini, rientro al lavoro e tante chiacchierate che facciano sentire tutte appartenenti al meraviglioso mondo delle mamme. Ci sono inoltre tante attività collaterali: corsi di massaggio neonatale, incontri con esperti, incontri informativi sui pannolini lavabili e sull’utilizzo della fascia porta bebè, sull’allattamento e sullo svezzamento, sui rimedi naturali per risolvere i piccoli disturbi e tanti altri argomenti. La partecipazione agli incontri è gratuita e libera (l’orario di apertura è dalle 10 alle 12 ma potete venire e andare in piena libertà). E’ sufficiente aderire all’associazione Gebi (quota annuale euro 10).

Ecco le attività di GIUGNO 2016:13403296_1134039576669999_1129564103844577435_o

Inoltre non dimenticate l’evento del mercatino delle famiglie, per lo scambio di oggetti per bambini del 9 luglio. Tutte le info QUI.

Passo S.Pellegrino: Giardino delle Formiche

Nuova Cabinovia 8 posti Falcade – Le Buse e Funivia Col Margherita
aperte dal 2 luglio fino all’11 settembre dalle 9 alle 12:30 e dalle 14 alle 17:30

Seggiovia Costabella aperta dal 19 giugno all’11 settembre  dalle 9 alle 12:50 e dalle 14 alle 17:30

Prezzi QUI.

CiqPPsdWYAAQzp4Con il nuovo impianto di risalita Cabinovia Falcade  – Le Buse, si può raggiungere facilmente il Giardino delle Formiche. Si tratta di un  sentiero tematico a quasi 2000 m di altezza. Impreziosito da immagini e didascalie, avvicina i bambini al mondo della Formica Rufa, con scorci mozzafiato sulla piana di Falcade. Un’occasione per conoscere anche gli altri animali del bosco e la ricca flora alpina delle Dolomiti, possibile grazie alle tabelle esplicative poste lungo il percorso. É un percorso facile, pensato per i bambini e dura circa 30 minuti.

Per chi invece prende la funivia Col Margherita (2514 m) un panorama da sogno è il regalo che troverà all’arrivo. Si può anche salire a piedi e in ogni caso si potrà ammirare la straordinaria terrazza naturale che consente di ammirare la sottostante vallata del San Pellegrino e le principali cime dolomitiche da due particolari “balconi panoramici” attrezzati con panchine, cannocchiali e pannelli informativi sulle vette circostanti e la loro descrizione geologica. Il primo guarda verso nord congiungendo in una sorta di abbraccio virtuale il Gruppo del Latemar alla Marmolada, mentre l’altro è rivolto verso sud in direzione delle Pale di San Martino e della Catena del Lagorai.

Non solo, per gli amanti della storia ci sono anche escursioni che partono dalle stazioni a monte della seggiovia Costabella e della funivia Col Margherita. Ripercorrono le tracce della Grande Guerra nella valle del Passo San Pellegrino. Sulle Creste del Costabella e sull’Alta via del Monzoni come su Cima Bocche e Cima Juribrutto si combatté ininterrottamente da maggio 1915 a novembre 1917 e questi terribili campi di battaglia costituiscono oggi uno straordinario museo a cielo aperto visitabile da tutti con caverne, trincee, fortini, postazioni militari e numerosi altri reperti ancora ben conservati.

Noi nei dintorni abbiamo provato l’escursione che porta al Rifugio Passo delle Selle e l’Alta via Bepi Zac, ma anche la passeggiata meno impegnativa che porta a Baita Paradiso.

 

Pelé: un film rivelazione (per tutti)

“E’ la nostra diversità che ci rende meravigliosi”. Potrei terminare qui la descrizione di un film che per noi è stata una rivelazione. Siamo andati a vederlo con l’idea che avremmo assistito alla solita biografia osannatrice di doti sportive uniche e inimitabili, grandi scene di calcio, rocamboleschi virtuosismi da palleggiatori e goal da urlo. E invece no: ci siamo trovati davanti a una pellicola dai grandi valori umani e anche sportivi. La storia di Pelè tocca ambiti vastissimi: dalla questione razziale, al concetto di diversità come valore, passando per le grandi sfide sportive e, ultima, ma non per importanza, l’amicizia.

pelè02-660x350
Tutti sappiamo che Pelè é brasiliano, pochi sanno che ha iniziato a giocare senza scarpe (i “sem sapatos” si chiamava l’improbabile squadra di ragazzini da cui tutto è iniziato). Tutti sappiamo che è stato un grande campione, pochi sanno che ha dovuto subire umiliazioni e perdite importanti, come quella del suo amico d’infanzia travolto da una valanga di fango (preparate tantissimi fazzoletti). Tutti sanno che Pelè ha sempre avuto un modo di giocare unico al mondo, pochissimi sanno da cosa deriva quel gioco: dalla ginga. Io sono di parte, perché ho avuto modo di vedere la ginga grazie agli amici brasiliani che fanno capoeira, di cui la ginga è, passatemi il termine il “passo base”, ma per chi non la conosce sappiate che rappresenta l’identità del Brasile, l’eredità della schiavitù e il simbolo della rivalsa.

467547042-maxw-654Pelé è molto di più di un calciatore: lui è rivalsa, forza, determinazione, sacrificio…un esempio e un simbolo. Un diciassettenne che sfugge alla povertà brasiliana grazie all’amore della famiglia inseguendo un sogno e che riporta il Brasile in cima al mondo, riconquistandosi con forza la dignità del suo popolo, lo stesso popolo  in lacrime davanti alla vittoria della sua nazionale. Non una semplice vittoria, ma la rinvincita dello stile “ginga” dei giocatori brasiliani, per anni schiacciato e proibito e improvvisamente diventato, grazie a Edson Arantes Do Nascimento (per gli amici Dico e per tutti noi Pelè), l’unico modo possibile di giocare per tutti quelli che avevano nel petto un cuore brasiliano. Anche per quelli che lo rinnegavano.

Una fantastica lezione di amicizia e determinazione, da guardare insieme ai nostri figli non una, ma mille volte. Un’esaltazione dell’importanza della diversità, che di questi tempi deve essere imprescindibile. Questa volta lo dico anche io: w il calcio (di Pelè)!

Se qualcuno si chiedesse da che età è consigliato io direi dai sette anni, per via di alcune scene e anche per il fatto che non è solo “un film di calcio”, ma  piuttosto uno spaccato di vita.

Agritur Rincher

Agritur Rincher (Roncegno Terme). Struttura a 11 chilometri dal paese, a 1400 metri d’altitudine, dove si allevano mucche e vitelli di razza Rendena assieme ad una grande varietà di animali da cortile. Nel caseificio proprio il latte viene trasformato in caciotte e ricotte, in vendita assieme ad altri prodotti. I prodotti della fattoria sono protagonisti anche della buona cucina ad un chilometro di distanza. Potrete assistere alla magia che trasforma il latte in formaggio, oppure fare conoscenza con mucche, pecore, capre pezzate mochene, conigli e cavalli, galline, oche e anatroccoli. La fattoria è aperta tutto l’anno su prenotazione per un minimo 5/6 persone. Possibilità di degustazioni e merende, su prenotazione. In primavera, fino all’inizio dell’alpeggio, gli ospiti possono partecipare alla lavorazione del fieno ed alla raccolta dei prodotti dell’orto. Accordandosi con il gestore c’è la possibilità di seguire un percorso organizzato, per scoprire la vita in fattoria, (almeno 5/6 persone).

Indirizzo: Roncegno Terme
Contatto: 347.8403522, info@rincher.com

www.rincher.com

Centro permanente di flora e fauna alpina Castel Tesino

Il Centro della Flora e della Fauna si trova in località Le Parti a Castello Tesino, in prossimità del centro sportivo, una zona immersa nella natura e nel verde che si collega al paese con due comode passeggiate.
All’interno il Centro propone la ricostruzione di tutti gli ambienti alpini, dando spazio e visibilità a gran parte delle specie animali e floreali che caratterizzano l’ambiente montano. Ad ogni habitat è stata associata una descrizione puntuale e dettagliata, in modo da rendere la visita anche un momento culturale e informativo, non solo ricreativo. Oltre agli animali alpini sono presenti anche le sezioni relative ai pesci che popolano le acque di montagna, una sezione dedicata interamente ai rettili, una ricca raccolta di minerali e delle teche dedicate agli insetti e alle farfalle. Da non perdere è poi la ricostruzione della grotta dell’Orso Speleo, con dettagli che rendono questo spazio davvero suggestivo.
In aggiunta al Museo è visitabile anche l’annesso parco esterno, di particolare pregio paesaggistico, dove sono presenti moltissimi alberi che caratterizzano le montagne Trentine, diverse specie floreali e arbustive e coloratissime aiuole fiorite. Il parco è visitabile attraverso una comoda passeggiata, che offre anche delle aree di relax dotate di panche e tavoli. Degno di nota è anche l’anfiteatro naturale ricreato all’interno del parco, che in estate ospita eventi musicali e appuntamenti di animazione per i più piccoli.

Orario apertura maggio e giugno 2016:
– martedì, mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18.30;
– sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30;
– chiuso lunedì e venerdì, visite guidate su prenotazione.

Info:
APT Valsugana – Ufficio di Castello Tesino
Tel. (0039) 0461 727730 oppure (0039) 0461 593322

Crediti fotografici @www.visitvalsugana.it

Da oggi c’è la “tata a teatro”

Vi siete detti mille volte:  “Mi sarebbe piaciuto andare a vedere quello spettacolo ma i bambini? Chi li tiene?”. Appartenete alla categoria dei genitori “a turno”? “Oggi tocca a te andare a teatro, la settimana prossima a me!”. Arrivano le tate che vi salveranno da questo oblio: le “tate a teatro”. Scioglilingua? Anche, ma soprattutto un servizio utile e ben pensato grazie alla professionalità di TATA APP di “Progetto ’92” e all’intuizione del Centro Culturale S. Chiara. Un’idea che permetterà di godere della stagione di prosa anche a chi ha bambini tra i 3 e gli 11 anni. Per ora il servizio è limitato agli spettacoli in cartellone la domenica pomeriggio e si svolgerà nelle sale al primo piano di  Palazzo Festi, opportunamente attrezzate e predisposte per il gioco e l’accoglienza. Ci sarà  la lettura di fiabe, laboratori creativi e tanti giochi: un vero e proprio “asilo a teatro”.

Spettacolo pilota per questa novità? “Le sorelle Macaluso” in programma domenica 1 maggio alle ore 16 al Teatro “Sociale” in occasione della chiusura della Stagione di Prosa 2015/2016.

Ecco come funziona in questa particolare prima occasione: il servizio si rivolge a bambini dai 3 agli 11 anni e sarà offerto a partire dalle 15.30 (mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo) fino alle 18.30. Potranno fruirne le persone in possesso del biglietto di accesso a Teatro per la giornata del 1° maggio e sarà gratuito per i possessori di biglietti interi e per gli under 25. E chi invece ha un biglietto over 65? I nuovi babysitter insomma: i nonni? Loro non godranno del servizio gratuito ma potranno usufruirne ad un costo di 4 euro. Limite numerico massimo: 14 bambini e ricordate che per il servizio è gradita la prenotazione al numero verde 800 013952, ma che se decidete all’ultimo minuto potete prenotarlo direttamente alla cassa del teatro all’atto dell’acquisto (salvo disponibilità).

 

 

La conoscete Mila?

Qualche giorno fa ho postato sul nostro gruppo facebook “Quelli del Trentino dei bambini” il nuovo trailer di “Mila”e ho avuto un sacco di “likes” perché in quel trailer, in forma “cartoon” compare nientepopodimeno che la meravigliosa piazza Duomo di Trento. Ma sapete qual è la cosa stupefacente di questo trailer? Non che ci sia la nostra piazza dentro (anche se rimane pur sempre un evento), ma il fatto che sia una traccia visibile di una grande impresa.

Ma Mila chi è? Ecco la prima volta che si è mostrata al mondo:

Mila è un cartone animato che racconta la storia di una bambina la cui vita prende una piega inaspettata durante la Seconda Guerra Mondiale. Quella bambina è mia madre” (Cinzia Angelini, Director). Ecco chi è Mila, ed ecco cosa racconterà questo film che di belle qualità non ne ha solo una a quanto pare. Ancora una volta non è questa però la cosa che vogliamo dirvi di Mila, sebbene la trama sia incredibilmente importante e intrigante perché vera e perché così vicina ai nostri luoghi del cuore, la storia infatti è ambientata nel 1943, durante i bombardamenti di Trento.

250 artisti, 25 paesi, un unico obiettivo: “Mila è un progetto di corto animato basto sul volontariato che tratta il tema dei danni collaterali causati dalla guerra”. Ecco la grandezza di Mila. Ecco quello che vogliamo che voi sappiate di Mila: che è un film nato dal volontariato di professionisti del settore per far comprendere non solo che i cartoni sono versatili e possono raccontare ogni cosa, ma soprattutto quali effetti può avere la guerra sulle vite delle persone.  Si parla di civili, soprattuto di bambini.

Il progetto, prodotto da Ibiscusmedia in associazione con Pixel Cartoon, ci piace da impazzire, non lo nascondiamo. Lo avete visto il visetto di Mila? Irresistibile, come le motivazioni che stanno muovendo questo incredibile team, anzi questa “crew”. Guardate il trailer e capirete tantissimo di loro, delle motivazioni, degli obiettivi. E poi ci vedete Trento, più bella che mai. Bella come sa essere lei, bella come solo i cartoni possono rendere bello un luogo fatto di mattoni e di sassi (e un po’ di porfido e tanto di storia). Eccolo:

Ma i costi ci sono sempre e sono tanti, anche se tu sei volontario e con te altre 249 persone.  In questi casi, nel 2016, che si fa? Il crowfunding! Se non lo conoscete ve lo spieghiamo in due parole: cercare il sostegno economico del pubblico per  finanziare i propri sforzi creativi. Un “cappello” virtuale con cui si chiede un finanziamento, anche piccolo, per portare avanti il progetto che si ha in mente. In questo caso Mila ha bisogno di aiuto per portare a compimento il suo grande obiettivo. Sarà su Indiegogo nei prossimi mesi, con l’obiettivo di ottenere il supporto necessario, tenete d’occhio le campagne di crowfunding! Mentre aspettiamo il via per sostenere questa iniziativa che non solo ci piace dal punto di vista estetico, ma che ci fa pensare e riflettere in tanti modi, per ora c’è anche la possibilità di acquistare un gadget di Mila direttamente dal sito e supportare anche in questo modo il progetto, basta cliccare QUI.

Io lo ammetto: non sto nella pelle. Voglio vedere Mila, voglio che il progetto vada a buon fine e voglio che tutti possano ammirare Trento “cartoon version”. Tanti “voglio” lo so, ma in questo caso si può. 😉

Mila_Poster_2015

 

Monte Pin

Aperto da giugno ad ottobre.

Monte Pin (Livo). Ai piedi della catena montuosa delle Maddalene, potrete andare alla scoperta di come nasce il miele, con visita all’alveare dalla camera di volo. Da maggio ad ottobre possibilità di pernottamento con zona relax, spaccio-vendita di mele, succo di mela, miele. Il percorsi didattico “Vita in azienda” costa 10 euro a persona (gratis fino ai 4 anni), con gustosa merenda con prodotti propri e locali. La passeggiata durerà 2-3 ore. Lì vicino non perdete il bel percorso tematico “Il lavoro, le fate e le streghe“.

Indirizzo: frazione Preghena, 49, Livo
Contatto: 0463.535033 339.7344678, info@agriturmontepin.it

Longanorbait

Centro equestre, fattoria e B&B aperto tutto l’anno, in un contesto di grande bellezza naturale. Ni ci siamo stati in inverno (qui il nostro racconto), ma immerso nel verde è spettacolare anche d’estate. Per i bambini possibilità di effettuare giri sui pony, andare a cavallo, stare una giornata intera in fattoria diventando piccoli contadini. Le famiglie possono anche partecipare ai trekking a piedi per riscoprire insieme la natura e avvicinarsi all’orienteering. Per i bambini simpatica l’attività ludico-ricreativa (onoattività) con gli asinelli, animali capaci di stabilire una relazione speciale con l’uomo. QUI l’elenco e la descrizione delle attività.

Aperto anche tutto l’inverno, meglio nelle ore più calde, per fare un giro sul pony o a cavallo. Prenotare in anticipo.

Noi ci siamo stati, ecco il nostro racconto.

Indirizzo: località Carpeneda 34, 38064 Folgaria
Contatto: 328.8622466, info@longanorbait.it. SITO

 

Salamandre e tritoni sull’Argentario: che nottata!

Lo sapevo! L’Ecomuseo dell’Argentario avrebbe accontentato anche i più esigenti tra i piccoli esploratori con l’escursione in notturna e così è stato. Timothy non stava nella pelle e nemmeno il brutto tempo lo avrebbe fermato. E per fortuna diciamo ora noi, infatti Sandro ci ha spiegato che se il tempo è un po’ uggioso e umido le gite come queste vengono ancora meglio perché anfibi e altri animali dei nostri boschi escono più volentieri e sono più visibili. Punto di partenza è stato il parco giochi di Bosco di Civezzano dove una schiera di bambini emozionati, insieme a papà e mamme curiosi, hanno scoperto insieme alle guide, in particolare il naturalista Sandro Zanghellini, cosa sarebbe successo durante quella particolare escursione. Prima di tutto hanno chiarito che nessuno deve avere aspettative particolari dal mondo della natura: essa non si comanda e si può, al limite prevedere, ma senza nessuna pretesa. Non era detto, ci ha spiegato Sandro, anche guida di media montagna super esperto e appassionato, che avremmo visto dei rapaci né degli anfibi e magari avremmo visto invece qualcosa di inaspettato. Messe le cose in chiaro eccoci pronti per partire e, frontalini accesi, ci siamo incamminati nel bosco alla scoperta della vita notturna.DSC_0269

La prima cosa da dire è che, nonostante i tentativi di richiami non siamo riusciti a sentire i rapaci: troppe persone e troppo rumore, ci ha detto Sandro. Questi volatili sono cacciatori notturni, capaci di mimetizzarsi e di non farsi notare quanto avvertono un potenziale pericolo. Timothy ne è rimasto un po’ deluso, ma si è assolutamente ripreso quando, anche senza aver visto o sentito i rapaci, Sandro ha trovato due bei rospi e ci ha spiegato un po’ di cose su di loro. Ancora meglio quando ne ha scovato le uova, dischiuse e dalla consistenza gelatinosa e divertente, ma anche chiuse, confermando che quelle che avevamo trovato ai laghetti di Ruffrè erano proprio uova di rana. Son soddisfazioni!DSC_0341

Ma la gita ci ha riservato anche la grande meraviglia dei tritoni: addentratosi nel biotopo (“Proprio dentro mamma sai, con i piedi nell’acqua”, ha voluto precisare Timothy), Sandro ne esce con un bottino non indifferente, ben due bellissimi tritoni, appunto. Se non lo conoscete si tratta di un anfibio del genere delle salamandre, abbastanza comune nei nostri stagni e biotopi, ma sempre affascinante. Anche qui spiegazioni e domande divertenti a cui con grande maestria Sandro non si sottrae.DSC_0290

Ci piace Sandro, divertente e grande conoscitore del mondo animale che regna nei nostri boschi, ma ci piace ancora di più, soprattutto a Timothy devo dire, quando ci spiega cos’è il “bolo”. Non sapete di cosa si tratta? Se siete sensibili tappatevi le orecchie, ma la natura ha dell’incredibile: si tratta dei resti letteralmente sputati dai rapaci notturni tipo gufo, allocco e civetta, una volta digerite le prede. In sostanza sono piume, peli e ossicini che non riescono a mangiare. Timothy ha così scoperto una nuova curiosità sui rapaci e il che è una conquista non da poco, a parte che da ora in poi sarà ricercatore ufficiale di bolo…aiuto! Sandro, vista l’assenza di rapaci “dal vivo”, mostra un esemplare imbalsamato di allocco e i bambini sono comunque contenti. Se non lo sapete c’è grande differenza tra le piume di un allocco e di un falco, ci ha istruiti Sandro: le piume delle ali dell’allocco infatti sono frastagliate mentre quelle del falco sono unite. Perchè? L’allocco è un animale notturno e le ali frastagliate non emettono alcun rumore, permettendogli di cogliere di sorpresa la preda nel buio. Wow, c’è veramente da stupirsi.DSC_0309

La felicità tocca il massimo quando scopriamo che la gita ha anche uno “spuntino di mezzanotte” (in realtà quando dallo zaino di Sandro escono pane, lucanica e Nutella sono appena le 22:45 ma l’effetto è lo stesso): una bellissima sorpresa. Il pic nic di notte in compagnia in mezzo a un bosco non ha prezzo e nemmeno il ritrovamento fortuito e quasi alla fine del percorso, di una bellissima salamandra. Affascinante. Divieto assoluto di toccarla (infranto immediatamente da Timothy purtroppo) e grande meraviglia per quel manto pezzato giallonero.DSC_0376

Stanchissimi, dopo aver camminato un bel po’ lungo il sentiero, aver scoperto tantissime cose belle e sentito i pipistrelli con il bat detector, si rientra al punto di partenza e i bambini, nonostante il sonno delle 23:20, saliti in macchina chiedono subito “Quando ci torniamo?”. Direi ottimo risultato!DSC_0447

DSC_0276