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Dolci scoperte: il MMape di Croviana!

Le api racchiudono un mondo che da sempre affascina tutti, grandi e piccini. Il MMape ovvero il Mulino Museo dell’ape, a Croviana, in Val di Sole è il posto ideale per soddisfare ogni curiosità in materia. E sapete come ci si può arrivare facilmente senza togliere l’auto dal garage? Con la ferrovia Trento Malè, il trenino che parte dalla città e sale in Val di Non e in Val di Sole appunto. Certo, ci si impiega circa un’ora e mezza abbondante, ma la stazione di Croviana poi è praticamente a 700 metri dal mulino e si può raggiungere a piedi senza problemi, anche con i passeggini. Se viaggiate in famiglia avete la possibilità di far viaggiare due figli sotto i 18 anni gratuitamente a fronte di due biglietti adulto pagati (cercate qui le tariffe). Arrivati a Croviana, la vera sorpresa in realtà è l’area (Le Plaze) che sta sotto il mulino: una zona verde a fianco al torrente con tavole da pic nic e un bellissimo laghetto popolato di ochette coraggiose. Un posto piacevole in cui fare merenda o pranzare al sacco, magari proprio prima o dopo la visita al MMape.IMG_2299

Il museo è ricavato dentro a un vecchio mulino, che conserva ancora la ruota originale ed è circondato da meravigliosi fiori colorati, un ponticciolo e acqua fresca oltre che alla mitica arnia didattica da cui parte la visita guidata. Se i vostri bambini sono di quelli che si stufano in fretta quando i grandi parlano, forse la visita con guida non è indicata perchè è un po’ lunga, pur essendo estremamente dettagliata e bellissima da ascoltare, una delle migliori che io abbia mai sentito sulle api. Meglio fare un giretto in autonomia. IMG_2296

Nell’arnia didattica si possono vedere le api in azione e la giovanissima guida ci spiega, dimostrandocelo sul campo, che le api normalmente non attaccano (temerario entra solo con la copertura superiore, lasciando le gambe scoperte e ne esce “illeso”). Impariamo a conoscere l’arnia, il favo, il melario, i fuchi, le larve, le operaie e naturalmente lei, la star: l’ape regina. Apprendiamo il perché la colorano con diverse tinte a seconda delle età e la vediamo girare serenamente per il favo, bella più di tutte grazie alla pappa reale che la rende longeva (fino a 5 anni contro i 36 giorni delle operaie) e grande, perfetta per mettere al mondo altre api.IMG_2345

Quando siamo andati noi la visita all’interno partiva con la degustazione: cucchiaino alla mano i bambini zompettano tra un vasetto e l’altro e intervallano l’assaggio con pezzetti di mela. Tra millefiori, melata, castagno e la magia del miele cristallizzato proseguiamo nella scoperta dei prodotti speciali (pappa reale, veleno, propoli e vi dicendo) delle nostre amiche, facciamo un giro nella camera oscura al piano superiore che ci insegna come viene creata, cresciuta e “usata” un’ape. Scopriamo antiche arnie e tecniche di produzione del miele, com’è fatta un’arnia oppure un favo e come si produce realmente il miele.IMG_2352

Impariamo che le api sono essenziali per la nostra esistenza e che senza di esse saremmo morti. Maturiamo un po’ di ansia alla scoperta che si stanno estinguendo e che, purtroppo, dipendono in tutto e per tutto dagli apicoltori perché non esistono più, sappiatelo, “wild bees”, api selvatiche. Tutte quelle che vedete sono “da allevamento”. Sguardi un po’ preoccupati, ma anche l’ottima sensazione che se lo insegniamo ai piccoli forse qualcosa può cambiare… chissà. IMG_2357

Scopriamo la danza delle api in tutte le sue forme, odoriamo i ferormoni e indossiamo persino gli occhiali che ci fanno capire come vedono loro: non avvertono il rosso non lo avvertono, adorano il giallo, ma noi preferiamo la nostra percezione del colore…decisamente. In ogni caso evitate  l’abbigliamento giallo limone in gita per non scatenare una rivoluzione ronzante. 😛 DSC_2544

All’ultimo piano una bella mostra fotografica entomologica: insetti vari tra ragni, coccinelle e naturalmente api.

Ultima, importantissima scoperta che facciamo è che se acquistiamo qui, ma anche in tutti i negozi di cose per il giardino, i sacchettini di sementi di fiori di campo (se lo chiediamo ai negozianti ci aiuteranno a scegliere bene) e li piantiamo nel nostro giardino, orto, prato, aiuteremo le api a stare meglio e a continuare a svolgere un lavoro fondamentale per l’umanità. Ecco perché tanti fiori “di campo” colorati fuori dal MMape: tutto si spiega.

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Vicinissimo al MMape e con qualche importante collegamento, non solo di gestione, è il Bosco Derniga, a Ossana. Vale una visitina visto che siete in zona (se siete in Trento Malè già più difficile, in questo caso progettate una gita in macchina).

Per tutte le info su orari di apertura, visite ecc, relativa al MMape cliccate QUI.