Avete mai assistito alla produzione del formaggio? Questa mattina ci siamo svegliati di buon ora (certo non quanto il casaro…). La nostra guida ci attendeva al Rifugio Garibaldi, in quel di Tremalzo. Insieme siamo partiti alla scoperta del mondo dell’alpeggio!
Tremalzo: il mondo dell’alpeggio

Vista lago
Tremalzo è la località di pascolo storica per gli abitanti della Valle di Ledro. Qui, tra prati e boschi che si contendono gli spazi, si trovano infatti alcune malghe, tra cui la Malga Tremalzo di Bezzecca, mèta del nostro giro.
Come arrivare a Tremalzo
Il rifugio Garibaldi a Tremalzo si raggiunge facilmente. Basta una mezz’ora d’auto da Passo Ampola (nei pressi dell’omonimo lago: leggi Al biotopo del lago d’Ampola), tra Val di Ledro e la valle del Chiese. Si sale su una ampia strada asfaltata a tornanti, dapprima nel bosco e poi, più in quota, tra i prati.
Il mondo dell’alpeggio: verso Malga Tremalzo
Raggiunto il punto di ritrovo al Rifugio Garibaldi ci siamo subito incamminati tutti verso Malga Tremalzo di Bezzecca.
Anche la malga è poi comparsa all’orizzonte, circondata da verdi alberi che la mantengono fresca anche nelle giornate più calde.
La lavorazione del latte
Ad accoglierci abbiamo trovato Marco, gestore della malga ma soprattutto casaro. È lui infatti che quotidianamente lavora il latte delle mucche per trasformarlo in tanti deliziosi prodotti. Tutto il procedimento si svolge qui grazie, è il caso di dirlo, alle mani del nostro amico casaro. Questo è infatti un lavoro nel quale molti passaggi vengono ancora effettuati a mano, come da antica tradizione.

Malga Tremalzo – Il Mondo dell’Alpeggio
E’ stato interessante assistere alla lavatura ed alla porzionatura del burro mentre ascoltavamo i racconti di Marco.
Successivamente ci siamo occupati anche del formaggio, con tre diverse lavorazioni: il primosale e un altro formaggio a pasta molle tipo taleggio, per i quali il latte viene tenuto ad una temperatura meno calda, ed un terzo tipo di formaggio, destinato ad una stagionatura più lunga, il quale invece viene riscaldato ulteriormente dopo aver proceduto con il taglio della cagliata (che avviene dapprima con una lama e poi con uno spino che tradizionalmente era costituito da un ramo di albero a molte punte – oggi esiste un apposito utensile!)
Il casaro successivamente ricompatta a mano la pasta, fino ad ottenere una massa omogenea, che va posta nelle apposite forme e “strizzata” anche con l’aiuto di teli a trama sottile per far fuoriuscire il siero che verrà poi impiegato per la produzione della ricotta. I formaggi così ottenuti vengono lasciati scolare (le forme da stagionare vengono compresse, per favorire questa operazione, sotto dei pesi).
La giornata del casaro
Le mucche da latte di Marco sono circa 25, alle quali si aggiungono alcuni vitelli e manzette. Si producono giornalmente circa 600 litri di latte, che oggi si sono trasformati in dieci kg di burro, 4 belle forme di formaggio da stagionare, una decina di formaggi tipo taleggio e altrettante forme di formaggio fresco. Il lavoro in malga al mattino inizia già verso le 5.30, quando viene effettuata la prima mungitura. E non finisce con le forme messe a riposare e scolare… Durante la giornata è necessario infatti girare più volte i formaggi. Questo per favorire la fuoriuscita di siero residuo ed evitare la formazione di muffe.
Curiosità sul mondo dell’alpeggio
In attesa di qualche assaggio, abbiamo approfittato per andare fino alla stalla a vedere i vitellini!
La guida ci ha raccontato altre curiosità, come il fatto che le ortiche indicano che il terreno è ricco di azoto.
I prodotti dell’alpeggio
Siamo poi tornate alla malga dove abbiamo assaggiato vari tipi di formaggio, compresa una formaggella aromatizzata all’erba cipollina (ma se preferite c’è anche allo zafferano, o al peperoncino). E dopo che la nostra lingua ed il nostro stomaco hanno approvato e gradito ci siamo spostate nello shop e qualcosa abbiamo preso anche da portare a casa, compresi degli yogurt freschi, disponibili in vari gusti (buonissimi!).
E’ stato affascinante ascoltare i racconti e le spiegazioni di Marco, mentre osservavamo i movimenti sicuri e sapienti grazie ai quali in poche ore il latte si è trasformato in formaggio sotto i nostri occhi: storie e gesti di una vita che scorre con ritmi diversi da quelli cui siamo abituati, storie di un lavoro che è soprattutto una passione di famiglia… perché sarebbe bello che anche tutti i nostri bambini crescessero con delle passioni e con la volontà necessaria per trasformarle in realtà.
Marco, oltre all’azienda agricola (che prende il nome del soprannome di famiglia, Batistì) gestisce, con la sua famiglia, l’agritur La Dasa in località Derco, a Bezzecca, in Valle di Ledro. Abbiamo dato una sbirciata al sito e ci sembra proprio un bel posticino, sia per mangiare che per dormire (le stanze sono super!).
Nei dintorni di Tremosine
Dopo aver assistito alla trasformazione del latte in burro e formaggio sono ancora molte le cose che si possono fare nei dintorni del mondo dell’alpeggio di Tremalzo.
- Che ne dite di un bel giro al biotopo del lago d’Ampola?
- Un tuffo nella storia al Colle Santo Stefano di Bezzecca
- Relax nel fresco della Val Concei












