Tra Viel del Pan e Sass Pordoi

L’escursione che vi raccontiamo oggi è stata un susseguirsi di emozioni per gli occhi e per il cuore! Non è una passeggiata particolarmente impegnativa ma è piuttosto lunga, quindi potete valutare di percorrerne solo un tratto. Tuttavia, fatta tutta in un giorno vale davvero lo sforzo (possono farla anche i bambini senza particolari problemi, del resto le cose da ammirare sono davvero tantissime!). Noi abbiamo lasciato la macchina ad Alba di Canazei, nel parcheggio degli impianti di risalita, per salire a bordo della modernissima funifor che in 5 minuti ci ha portate al Col dei Rossi. Già la sola risalita regala un panorama spettacolare, ma è appena si esce dalla stazione a monte della funivia che si sente il primo vero tuffo al cuore, con la vista che spazia a 360 gradi su Sassopiatto, Sassolungo, Piz Selva, Sass Pordoi, Piz Boè, Marmolada…

Da qui si scende qualche centinaio di metri lungo una lieve discesa, fino al vicino Belvedere, dove i bambini possono provare una moto e un trenino di legno, suonare il campanello nella casetta del gallo o anche fare, come ho fatto io, una foto con il sosia del Gruffalo!
Il sentiero a questo punto si dirama e si deve tenere la destra, seguendo le indicazioni per Viel del Pan: in altri dieci minuti si arriva al moderno Rifugio Fredarola, a quota 2388 mt s.l.m. Qui inizia il vero e proprio Viel del Pan, che collega Passo Fedaia a Passo Pordoi. Si tratta di un sentiero per lo più pianeggiante, abbastanza ampio e dal fondo per lo più regolare, in terra battuta, percorribile anche con il passeggino da trekking. Il rifugio deve il suo nome (Viel del Pan significa “Strada del Pane”) al commercio della farina, che veniva trasportata lungo questo tragitto d’alta quota perché ritenuto più sicuro.

Abbiamo camminato circa 45 minuti, tagliando in orizzontale la montagna, su prati scoscesi di un verde incredibile che mi hanno istantaneamente riportata con la mente sulla mia amata isola scozzese di Skye, con il grigio del ghiacciaio della Marmolada a fare da contrasto dall’altra parte della vallata.
Ci siamo fermate più volte cercando di scorgere qualche marmotta tra le rocce, ma pur essendo molto chiacchierone, purtroppo non erano molto propense a farsi vedere! Punto d’arrivo di questa nostra prima tappa di oggi era il rifugio Viel dal Pan, che si trova a 2432 metri.
Affacciandosi alla staccionata davanti al rifugio e guardando verso la Marmolada si può ammirare il sottostante lago di Fedaia, anch’esso raggiungibile se si prosegue il cammino (non è però un percorso adatto ai bambini, anzi è consigliato solo ad esperti, visto il forte dislivello e i tratti esposti).

Noi quindi ci siamo fermate ad assaggiare la cucina ma non abbiamo proseguito oltre. Il personale è stato molto cortese ed il servizio molto rapido, pur essendoci molte persone. Ci siamo poi rimesse in cammino sulla stessa via dell’andata e, giunte all’altezza del rifugio Fredarola, abbiamo deviato a destra, salendo verso il sovrastante Rifugio Sas Becè.

A metà della salita abbiamo preso il sentiero che costeggia ad est il Sas Becè e che, in una ventina di minuti, scende  fino al Passo Pordoi  a quota 2240 mt s.l.m. (adatto allo zaino portabimbo ma forse un po’ troppo difficoltoso per il passeggino da trekking): eccoci così in men che non si dica nuovamente a camminare su una strada asfaltata, su un tratto reso famoso dalle imprese dei più noti corridori del Giro d’Italia. Sconfinato per pochi metri in Veneto, abbiamo attraversato la strada e percorso pochi metri per tornare in Trentino e salire sull’incredibile funivia che porta sulla sommità del Sass Pordoi, alla famosa Terrazza delle Dolomiti (per i più temerari la salita si può fare anche a piedi: dalla cabina della funivia si vede l’incredibile ultimo tratto del sentiero, un suggestivo quanto apparentemente durissimo zig zag tra le rocce sgretolate!

Lo spettacolo che lassù si è presentato davanti ai nostri non ha paragoni: abbiamo avuto la sensazione di trovarci sulla luna e al contempo di fronte a un poster: uno sguardo da 2950 metri di altitudine su tutte le Dolomiti, un’esperienza assolutamente da provare almeno una volta nella vita. Tanto bello da sembrare irreale!

Le bambine hanno costruito la loro piramide di sassi e giocato con la poca neve sopravvissuta alle temperature estive. Attenzione coi bambini però, perché pur essendoci ampi spazi si è circondati da dirupi e il fondo ghiaioso e di pietrisco può risultare sdrucciolevole.

Ci è dispiaciuto tornare “con i piedi per terra” ma purtroppo era ora di incamminarci per il ritorno. La puntatina fatta al negozio di souvenir che le bambine hanno insistito per fare e che si è conclusa con l’acquisto di una marmottina di peluche ci ha però portato fortuna: infatti, risalendo lungo il Sas Becè, ne abbiamo scorta finalmente una in carne ed ossa che faceva capolino tra le rocce.

Arrivate ai piedi del Becè, senza tornare al Rifugio Fredarola, abbiamo imboccato il sentiero pianeggiante sulla sinistra, sentiero che ci ha riportate al Belvedere e poi alla stazione di Col Dei Rossi (in tutto, da passo Pordoi, un’oretta scarsa).

Complice la bella giornata ed il caldo anche in quota, credo che questa resterà a lungo nella top ten delle nostre più belle passeggiate!