Rifugio Passo Selle e alta via Bepi Zac

La zona di Passo San Pellegrino è conosciuta da tutti per la passeggiata che porta al Fuciade, ma ce n’è un’altra molto interessante che porta prima al Passo delle Selle, con l’omonimo rifugio (fattibile da tutti) e poi prosegue sulla cresta di Costabella lungo l’alta via Bepi Zac, più impegnativa e solo con bambini abituati ad andare in montagna, nonché provvisti di attrezzatura per ferrata.

Ma andiamo con ordine. Dal parcheggio del Passo (1918 metri) si prende la seggiovia Costabella (orari e prezzi QUI), che in una decina di minuti porta a quota 2282 metri. Da qui in 45 minuti di cammino su sentiero piuttosto comodo, con alcuni strappi (250 metri di dislivello circa) arriverete al Rifugio Passo delle Selle (quota 2530 metri), costruito sul valico che dà sulla Val San Nicolò.

Qui la gita può terminare per chi non è allenato o abituato a fare vie attrezzate. Si può quindi tornare dalla via dell’andata. Altrimenti potete proseguire sulla destra per il sentiero attrezzato Bepi Zac. Rispetto ad una ferrata, dal punto di vista tecnico non presenta grandi difficoltà: è un normale sentiero di alta montagna, in cui, solo in alcuni punti è presente un cavo di acciaio che permette di continuare in sicurezza. Sono pochi i punti che richiedono di usare le mani per aiutarsi: il passaggio più scomodo è una placca di qualche metro, da attraversare diagonalmente. Meglio comunque essere muniti di imbrago e caschetto.

Tutte queste creste furono teatro di durissimi combattimenti tra italiani e austriaci durante la Prima Guerra Mondiale. Troverete tante testimonianze del conflitto, tra cui trincee, baracche, scale e passatoie in legno. Un vero e proprio museo all’aperto, significativo anche per far capire ai bambini quanto è successo e come vivevano lassù i soldati.

Si comincia subito in salita, continuando a vedere il rifugio mano a mano che ci si alza.

Si raggiunge la cresta in 40 minuti circa, con un saliscendi continuo tra una cima e l’altra, sempre rimanendo attorno ai 2700 metri. Alla vostra sinistra le più belle cime delle Dolomiti: il Latemar, il Catinaccio, il Sassolungo e il Sassopiatto, il gruppo del Sella, il Piz Boè, sua maestà la Marmolada.

Attraverserete gallerie, passerete accanto ad un dormitorio austriaco dove dormivano 12 soldati (rimasto come allora) e proseguirete a fasi alternate aiutandovi con cordini metallici e passerelle fino a raggiungere dopo un paio d’ore dal rifugio la Cima della Campagnaccia (2.737 metri).

Si prosegue in discesa, verso la sella che poi porta alla Cima di Costabella. Qui si trova un bivio che consente un rientro anticipato verso il punto di partenza. Proseguendo, invece, si sale fino alla Cima di Costabella, 2762 metri, il punto più alto dell’itinerario.

Dopo un tratto di discesa una spettacolare scala di legno, alcuni passaggi con cordini metallici e altre gallerie. Continua il saliscendi fino al Castello di Costabella, un grande masso scavato all’interno che ospita un piccolo museo con fotografie dell’epoca e vista pazzesca sulla Val di Fassa. Consigliato deviare per visitare il castelletto e le postazioni dei combattimento.

Anche qui vista spettacolare verso sud, questa volta sulle Pale di San Martino. Noi qui abbiamo approfittato anche per mangiare i panini, che dopo tutta questa strada la fatica si faceva sentire.

Per la descrizione nel dettaglio di tutto l’itinerario (ma pensiamo che sia più bello lasciarsi piacevolmente farsi sorprendere dal percorso) potete dare un’occhiata QUI. Dopo un paio d’ore dalla cima della Campagnaccia si prende il bivio per rientrare, in un’ora circa, scendendo lunghi ma non troppo difficili ghiaioni. Ancora qualche prato da attraversare, fino a raggiungere Baita Paradiso, dove abbiamo fatto una meritata merenda.

A questo punto potete decidere se risalire fino all’arrivo della seggiovia e scendere così, oppure tornare direttamente a piedi fino al parcheggio (scelta consigliata). Chi non vuole prendere la seggiovia e sceglie di fare una passeggiata più tranquilla può raggiungere direttamente dal parcheggio Baita Paradiso. Ve l’abbiamo raccontato QUI.

Tempo di percorrenza totale: 7 ore circa, con soste. 700 metri di dislivello circa.