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Equitazione Trento: il maneggio in città!

Qualche tempo fa Stefania era stata a fare una visita al GSD Equitazione Trento e i suoi bambini si erano trovati splendidamente, come potete leggere nell’articolo che segue, ma dovete innanzitutto sapere qualche dato tecnico e cioè che si tratta di una vera e propria scuola di equitazione riconosciuta e affiliata alla Federazione Italiana Sport Equestri dove operano istruttori diplomati dalla stessa e operatori tecnici specializzati in attività con pony. Qui vengono proposti:

  • corsi di avviamento all’equitazione per bambini a partire dai 7 anni di età
  • abbonamenti con lezioni settimanali o bisettimanali per tutti i livelli
  • corsi per il conseguimento delle patenti agonistiche FISE
  • attività agonistica salto ostacoli, giornate a tema per imparare a conoscere e capire i cavalli.

Ed ora gustatevi il racconto della  nostra Stefania!

Ma chi lo sapeva che in città, proprio a 2 passi dal centro c’era un piccolo maneggio con cavalli, un asinello e un allegro cagnolino in perenne ricerca di coccole e carezze? Avevamo promesso a Gaia per i suoi 8 anni (lo so era il giugno scorso ma non abbiamo mai avuto occasione di concretizzare prima) qualche lezione di equitazione; ama i cavalli (e gli animali in genere) e ci è sembrata un’idea decisamente migliore dell’ennesimo giocattolo che poi finisce in un angolo della cameretta.

maneggio trentoServe dirlo? Gaia e Samuel erano entrambi emozionatissimi! Hanno iniziato a saltellare appena arrivati e hanno smesso solo quando Giovanni (operatore tecnico attività ludica) ha spiegato loro che qui bisogna fare piano e non urlare perché altrimenti i cavalli si potrebbero spaventare. I bambini sono andati insieme a Giovanni a spazzolare Pepito, un dolcissimo pony bianco e io ho potuto approfittare della momentanea calma per scambiare qualche parola con Loredana l’istruttore di riferimento di questo maneggio. Mi ha parlato di questo lavoro che non è un lavoro ma una vera e propria passione, dei progetti futuri e delle speranze. Impossibile non cogliere nelle sue parole un profondo amore per i cavalli e anche per i bambini. Anche i miei si sono subito sentiti talmente a loro agio che non sarebbero più andati via!

maneggio trentoHo scoperto che l’equitazione non è solo uno sport, è una vera terapia che aiuta i bambini (e non solo) a catalizzare l’attenzione e le energie ed è quindi ideale per bambini con disturbi di attenzione, iperattivi o che hanno problemi nella sfera dell’apprendimento; il cavallo parla, non con la voce ma con il suo corpo. Il cavallo va ascoltato, capito e compreso e tutta l’attenzione che riceve viene ripagata con sguardi (e dolci “musate”) che dicono più di mille parole.

La parte più bella è stata sicuramente quando Giovanni ha proposto ai bambini di salire a cavallo; emozione palpabile e cuore che batteva a mille! Gaia è stata subito responsabilizzata, a lei il compito di tenere il cavallo per le briglie mentre Giovanni aiutava Samuel a salire!

maneggio TrentoPrima di andare via abbiamo coccolato l’asinello e Puffo, il maestoso cavallo bianco in pensione e prima di andare via ho promesso ai bambini che saremo tornati prestissimo: questa volta per iniziare il corso, per entrambi. Per Gaia lezioni classiche di equitazione, per Samuel che è più piccolino, lezioni più improntate sul gioco e sulla conoscenza del cavallo. E come potete immaginare, sono 3 giorni che mi chiedono quando si comincia!

Maneggio Trento

Se poi volete regalare ai vostri bambini l’emozione di una settimana a cavallo, l’estate viene organizzata una colonia diurna dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16 (per bambini dai 6 ai 14 anni) in cui si impara a conoscere i cavalli facendo attività di scuderia, lezioni di equitazione e giochi. Gruppi di 8-10 bambini. Oppure sempre in estate ma per bambini un po’ più grandi (perché più impegnativa) corsi intensivi settimanali dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30 in cui si impara ad andare a cavallo, ad accudirlo e curare la scuderia Gruppi di 3-4 bambini.

Maneggio Trento

Importantissimo da specificare: in questo maneggio solo personale esperto!

E’ presente un istruttore FISE di secondo livello discipline olimpiche, tecnico di equitazione di campagna di secondo livello – tecnico specializzato in riabilitazione equestre/ippoterapia.

Due istruttori FISE di primo livello

Un operatore tecnico equitazione di campagna e attività ludica con i pony.

Per maggiori informazioni o prenotazioni 3486121847.

Il maneggio (Gruppo Sportivo Dilettantistico Equitazione Trento affiliato alla Federazione Italiana sport equestri) si trova a Trento sud, via Madonna Bianca 28 (venendo da sud tra la rotatoria del Mc Donald e quella che porta alla Coop si trova il cartello che indica di entrare in una via sulla sinistra.) Orari di apertura: dalle 14,30 alle 19 dal lunedì al sabato e la domenica su prenotazione.

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L’importanza del linguaggio

Siete stati bravissimi e come sospettavo non ci avete deluso! Vi avevamo infatti suggerito di proporre qualche domanda, nel caso ne aveste avute, al nostro Lorenzo Cannelli, il logopedista che ci affiancherà in questa rubrica dedicata a tutti i problemi legati alla prima infanzia, ma anche all’età scolare. Le domande sono arrivate in fretta e con nostra grande gioia Lorenzo risponderà piano piano a tutte. Tra le tante perplessità alcune si riferivano a un aspetto che scopriamo, grazie a lui, essere fondamentale per lo sviluppo sano dei nostri piccoli cuccioli d’uomo: il linguaggio. Ecco direttamente dalla sua penna cosa ci spiega Lorenzo in modo semplice e immediato, a proposito di questo delicato argomento.

In questa settimana mi sono arrivate molte mail e riscopro con gioia un mondo di genitori curiosi, attenti e molto spesso preoccupati sulle tappe di acquisizione del linguaggio dei loro bambini! 
Volevo innanzitutto ringraziarvi per la fiducia e spero di essere
esauriente nelle risposte.

1348014598Il linguaggio è un sistema complesso e molto articolato che al pari della competenza psicomotoria necessita di tappe di sviluppo ben delineate e una lenta maturazione sia fisiologica che anatomo-cognitiva.
 Il linguaggio è la MANIFESTAZIONE DELL’ESSERE, la progressiva rivelazione di un soggetto comunicante che attraverso la voce racconta chi è e il suo pensiero.

children-talking-and-playing-telephoneDalla nascita fino ai primi anni, il linguaggio (inteso inizialmente come babbling, gridolini e versetti) è, al pari del movimento, una competenza immatura che prosegue per tentativi. 
Saranno gli adulti che lo circondano a rinforzarlo, parlando al bambino con voce cantilenante, innaturalmente chiara per delimitare le frequenze dell’orecchio del bambino perché lui possa potenziare la comprensione di determinati suoni del nostro linguaggio. Nasceranno su ripetizioni le prime sillabe ripetute che avranno valore semantico (es: “bi-bi” per molti, tra cui io, era il bere) e così via fino ad una maturazione cognitiva che permetterà di creare una libreria di parole per formare le prime piccole frasi.
 Ma, vi chiedete, se tutto questo processo è da considerarsi così “naturale” dove va posta allora l’attenzione?
2014-04-30-facetoface1Innanzitutto sulla stimolazione del bambino che va affrontata già dai primi mesi spronandolo a fare dei versetti, lasciando il piccolo divertirsi con la sua voce. Importante controllare spesso che senta tutti i suoni alternando le orecchie e richiamandolo sia con la voce sia con piccoli giochi sonori. Attenzione a quei bambini che fin dai primi anni di vita presentano spesso rinorrea (naso intasato) o otiti perché il muco altera le frequenze del parlato.

Un’altro argomento importante e particolare attenzione va posta sulle letterine, soprattutto sulla loro assenza, sulla distorsione o sull’inversione. Ma per tutto questo avremo sicuramente tempo da dedicare assieme proseguendo questo viaggio nel meraviglioso, ma delicato, mondo del linguaggio!

Consigli utili, qualche idea per aiutarsi a capire se il nostro piccolo ha qualche difficoltà, con la postilla fondamentale di rivolgersi sempre e comunque ad un esperto, come Lorenzo, per poter verificare se i dubbi sono fondati o meno e adottare le giuste strategie di intervento.

Grazie al nostro logopedista del cuore e se avete domande continuate a inviarle a logolorenzo@live.it.

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Logopedia non ci fai paura! Ecco Lorenzo

Sapete quanto ci piace avere nuovi amici, soprattutto quando hanno qualcosa di interessante da dire e consigli utili da dispensare. Oggi vi presentiamo un ragazzo giovane ma con grande passione per quello che per lui non è solo un lavoro, ma piuttosto una grande passione e a volte anche una missione. Lo si vede da come gli brillano gli occhi quando parla dei “suoi bambini” e dei risultati che riesce ad ottenere o dei progetti che cerca di perseguire. Da oggi ci darà delle risposte su argomenti che ci fanno un pochino soffrire, perché non piace a nessun genitore vedere un figlio in difficoltà, ma sappiate, e lo dico per esperienza personale, che se si incontrano le persone giuste e si crede fermamente nel percorso che si decide di seguire le cose possono solo andare meglio.

Lorenzo Cainelli, così si chiama il nostro nuovo amico, ci spiega cosa fa nella vita ed è a disposizione per voi se avete delle domande, dei quesiti o se volete conoscere meglio il suo lavoro. Da vero professionista qual è ha preparato il suo curriculum vitae in modo che possiate capire il suo tipo di esperienza e in questo articolo ci ha spiegato le prime nozioni utili.slide1

CHE COSA FA UN LOGOPEDISTA?

Beh, è davvero difficile da spiegare! Soprattutto se lo si chiede ai bambini che vengono in studio e che all’inizio sperano solamente di saltare qualche ora di scuola! Eppure, se dopo qualche tempo si prova a richiedere a loro che cos’è il logopedista,  quel  «ci vado perché faccio fatica con le paroline..» è la descrizione più bella della nostra mission di riabilitatori!
Ufficialmente la logopedia ha molte definizioni, soprattutto in una società in continua evoluzione in cui molti ambiti si intersecano, si mescolano e si confondono. Fortunatamente nel nostro lavoro abbiamo dei punti fissi, una stella polare che ci aiuta a restare focalizzati sul  linguaggio, sulla parola e sulla voce.

IL LINGUAGGIO È UNA COSA MOLTO SERIA!

Lo è per davvero, perché è il mezzo, lo strumento con cui esprimiamo ciò che siamo e, che siano le letterine ad avere dei problemi, la parolina o persino la frase intera, quello che avverte dentro di se un bambino e quello che rimanda all’esterno è un terribile  senso di inadeguatezza e di disagio. E se questo disagio, in tutte le sue forme, rimane e sedimenta allora le difficoltà del linguaggio si ripercuoteranno inevitabilmente anche negli apprendimenti di cui esso è diretta manifestazione.

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IL LINGUAGGIO FORMA IL PENSIERO!

Sapere questo è fondamentale, soprattutto nei primi anni di vita, quando il lessico non è ancora sufficiente per poter supportare ogni situazione. Quello che il bambino sa e riesce a dire è tutto ciò che ha! Se avete voglia di seguirmi in questo primo percorso con Il Trentino dei bambini, avremo modo di capire le tappe del linguaggio e scoprire come piccole accortezze possano portare giovamento nell’atto comunicativo. Approfondiremo le letterine mancanti, la R che non compare, la voce roca di chi grida tanto fino ai primi anni di scuola con la gestione delle prime sillabe in lettura e scrittura. Tante piccole situazioni che parecchi di voi, credo, conoscono bene.

OGNI BAMBINO HA I SUOI TEMPI!

Questa è la regola di base e non va dimenticato che le forzature sono inutili, soprattutto se non vi sono le basi che supportano ciò che potrebbe essere motivo di ulteriore frustrazione.
Ma altrettanto fondamentale è essere sempre attenti e vigili (con serenità) per evitare che il linguaggio e/o gli apprendimenti diventino ulteriori fattori di ansia.

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Per farvi capire meglio cosa fa un logopedista vi racconto questo esempio che vedete in fotografia.

Martina di seconda elementare (con pregressi disturbi del linguaggio) si trova a completare questa breve storiellina in cui la sirena ha come amici un polipo e una conchiglia.

Martina sa che “CONCHIGLIA” è una parola davvero difficile e che sicuramente non riuscirà a scriverla correttamente. Non ci prova nemmeno e preferisce dire “la conchiglia non è più sua amica!”.

Io capisco, sorrido ed evito di fargliela scrivere.

Ma ciò che rimane è che la povera sirena ha perso un’amica.

Ecco chi è Lorenzo Cannelli: un logopedista con la passione per la sua missione (fa rima ma ci piace) e con il sorriso sulle labbra, oltre che con splendide idee sempre in testa. Ci aiuterà a capirne un po’ di più e anche a capire che non ci sono bambini sbagliati o che non possono fare le cose come gli altri, ci sono solo bambini; a volte da aiutare perché possano sentirsi meno a disagio e meno frustrati. Noi non vediamo l’ora di leggere il suo prossimo intervento!

Se nel frattempo avete bisogno di contattarlo, Lorenzo è disponibile, intanto per email a logolorenzo@live.it. Se manderete delle domande per email nel prossimo post Lorenzo risponderà volentieri! 

Un libro noioso e soporifero. Geniale.

Vi parlerò onestamente, il libro di cui sto per raccontarvi non mi ha entusiasmato: troppo lungo, troppo noioso e con delle illustrazioni un po’ anonime. Timothy si è addormentato a metà di pagina tre. Vi basta? A me poi non è piaciuto nemmeno leggerlo: uno sbadiglio ad ogni pagina e un sacco di ripetizioni. Se vi consiglio di acquistarlo? Assolutamente…sì!

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Non sono impazzita ovviamente, vi sto solo raccontando del caso editoriale del momento: “Il coniglio che voleva addormentarsi di quel genio di Carl-Johan Forssén Ehrlin che ha messo insieme, oltre alla sua esperienza, una serie di tecniche psicologiche di rilassamento e ha creato un libro che mancava nel panorama delle tecniche per tentare di addormentare i pupi (ricordate il tanto discusso “Fate la nanna?”). E’ un volumetto anche scontato da un certo punto di vista, ma vi assicuro che ha i suo fascino e, secondo me, funziona. Però attenzione: non sono ammessi errori nella lettura, i genitori devono prima essere certi di cosa stanno per fare. Niente paura, ovviamente, si tratta solo di rendere efficace o meno il libro, nulla di più, ma in ogni caso, siccome la lettura non è per niente entusiasmante, meglio essere consci delle regole. IMG_3804Le trovate tutte elencate nella prima pagina alla voce “Istruzioni per il lettore”. Prima di tutto dovete sapere cosa significa il grassetto, il corsivo e le parentesi quadre. Dovete coinvolgere in modo “passivo” il vostro bambino e assicurarvi che le condizioni ambientali siano giuste per facilitare il sonno.

Io ho provato e nonostante fossi partita davvero scettica alla fine mi sono ricreduta. Ora non so se Timothy si è addormentato fisso per via del libro o per via del fatto che era stanco morto dopo un giorno intero tra lavoretti, corse, giochi e molto altro, certo è che si è addormentato molto facilmente e soprattutto mi pareva rilassato più del solito. Leggendo però ho provato a immaginare la situazione con un bambino più piccolo e più reticente al sonno e credo che potrebbe realmente funzionare.IMG_3805
Io vi consiglio di provare. Secondo me è un’esperienza da fare e in fondo anche se il libro, come avevo premesso, non è avvincente, la lettura a voce alta per i bambini non può che far bene. Unico neo, secondo me, è il prezzo: 14,90€ mi é sembrato un po’ tanto, anche se ho la certezza che per i genitori che hanno problemi di “nanna” con i propri bambini, se funzionasse non sarebbe nulla di che. Insomma bisogna valutare l’efficacia per considerarne il prezzo giusto o meno.
Edito da Mondadori lo trovate disponibile anche come e-book. Io l’ho acquistato a Lavis da Elena, de La Pulce d’acqua, perché come sempre a me piace il gusto degli acquisti nelle piccole realtà.

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Buona nanna a tutti!