Archive - Novembre 2018

Latte di mamma che diventa prezioso

Tante sono le mamme che vivendo con gioia il momento dell’allattamento vorrebbero fermare il tempo per poter godere della relazione unica e insostituibile che si instaura con il proprio bebè durante i momenti di contatto. Pamela Cosentino, mamma e imprenditrice, ha trovato il modo perfetto per cristallizzare questi attimi di unione attraverso una tecnica unica che aveva intravisto negli States, ma che lei stessa insieme al suo team, dopo oltre sei mesi di studi, è riuscita a migliorare e perfezionare, tanto da averne una ricetta infallibile e da poter registrare un marchio: “Ricordi sotto chiave”. Di cosa si tratta? Della creazione di gioielli speciali che contengono latte materno, in sostanza un piccolo miracolo d’amore.

Se la cosa vi suona un po’ strana lo comprendiamo, ma i prodotti di “Ricordi sotto chiave” sono davvero belli e racchiudono un segreto incredibile, quello del latte materno, che ogni mamma (ma anche qualche papà ci scommettiamo) vorrebbe conservare per sempre. Potrebbero sorgere dubbi sull’autenticità del contenuto e sulla salubrità dei materiali in effetti, ma non vi preoccupate: gli oggetti (perché non solo di gioielli si parla) che Pamela e il suo staff creano nel laboratorio di Trento di via Solteri 77/1 sono certificati persino dall’Università degli studi di Bologna, facoltà di biologia. Si può dunque stare tranquilli: il latte materno c’è, lo prova il DNA che ne è risultato dagli esami e insieme a una serie di stabilizzanti che permettono al latte di non ammuffire o incappare in altri processi di decomposizione, crea la parte preziosa degli oggetti ideati da Pamela.

É stato proprio il desiderio di Pamela in quanto mamma, con l’aiuto di Arianna, a dar vita a questa nuova realtà che dà la possibilità a tante mamme oggi di fare lo stesso.

Come fare se si vuole ordinare qualcosa da Ricordi sotto chiave?
É semplicissimo: basta contattare Pamela o, se si è sul territorio di Trento, recarsi al laboratorio di via Solteri, 77/1, una sede tutta nuova che trovate anche alla pagina facebook “Coccolami Shop di Ricordi Sotto Chiave” oppure scegliere online la base che si desidera tra i tanti anelli, ciondoli, bracciali, orecchini (guarda QUI la serie) per poi contattare Pamela o, in alcune regioni, anche le referenti sul territorio. 

Per procedere alla creazione poi, alla mamma che ha già scelto il gioiello o l’oggetto che le piace, viene richiesto l’invio del latte: in media* l’equivalente di un cucchiaio da minestra che, se deve essere spedito, va sigillato in un palloncino da festa con un bel nodo stretto (non servono sacchetti o provette) e in seguito confezionato in una busta o in una scatolina, che rimane la cosa migliore per farlo arrivare a Trento integro.  Il latte non deve esser congelato e siccome per chi produce il gioiello è importante il colore e non il fatto di esser commestibile, si può conservare in frigo fino alla spedizione. Il ritardo nella spedizione non altera il colore e quindi si può stare tranquilli e la spedizione può essere fatta in tutta Italia nelle modalità che trovate QUI.  (*in media, perché poi dipende dalle dimensioni della base che viene scelta).

Sfogliando la official page Facebook di Ricordi Sotto chiave ci siamo lasciati commuovere da questa frase (a corredo di una foto che riportiamo sotto), che ci ha fatto capire il valore di questo progetto anche per quando i bambini di chi acquista questi pezzi unici saranno cresciuti:
“Appena arrivata😍😍 grazie ragazze! E pensare che un giorno la indosserà lei…ancora più emozionante! ” Valentina

Un suggerimento che arriva dall’esperienza di Pamela è quello di non avere fretta nello spedire il latte entro i primi mesi di vita, perché il primo latte é molto grasso e addirittura potrebbe compromettere la ricetta, quindi è bene godersi il momento e pensare successivamente a questo bel regalo. Se qualcuno invece desidera regalare un prodotto “Ricordi Sotto Chiave” può sempre usufruire di un buono sconto, QUI viene spiegato come e, in tempi natalizi, potrebbe essere proprio un’ottima idea! 

Le idee di Pamela sono tantissime in realtà e non riguardano solo il latte perché sul sito e nello show di via Solteri trovate tantissime proposte come quella sfiziosa “Ogni riccio un capriccio” per conservare una ciocchetta di cappelli dei vostri piccolini oppure il kit per il calco della manina o le idee per conservare i dentini dei piccoli. Oltre a questo tanti prodotti per la cura del bebè, per il portare e per l’arredamento della cameretta. Insomma: potete sbizzarrirvi insieme a Pamela, a cui non manca di certo l’entusiasmo, nel trovare il giusto prodotto per voi o per fare un bel regalo!
Inoltre da Ricordi Sotto Chiave si possono trovare informazioni su fasce e marsupi ergonomici e ad arricchire il tutto c’è la collaborazione con le Consulenti del portare e dell’allattamento in Trentino e da qualche tempo anche con la realtà “Il Melograno”

Museo del Miele di Lavarone

Voi non amate le api? Noi tantissimo! Certo, se le si infastidisce reagiscono, ma con loro vale il motto ”vivi e lascia vivere”: tu non le disturbi, loro non ti pungono. È semplice. E che dire poi del miele? Sostanza divina, nettare degli dei, dolce, pieno di proprietà nutritive e ricco di fascino, antico e privo di scadenza, insomma una delizia. Ecco che allora un giro a Lavarone, al Museo del Miele della famiglia Marigo, è davvero una gita da programmare!

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Il museo è una bella avventura che questa famiglia di apicoltori da generazioni ha voluto  intraprendere soddisfacendo la curiosità di scolaresche, gruppi di turisti e famiglie desiderose di capire come funziona la vita di un apicoltore e di scoprire tante cose sulle api, il miele e i suoi derivati. La piccola ma curata struttura che ospita il museo è familiare e accogliente e il nostro tour inizia con un video che ci propone Amelio, il titolare dell’azienda e “guida” del museo. I bambini si entusiasmano subito con un divertente e utile libriccino da colorare tutto dedicato alle api.
La stanza è tappezzata di bellissimi cartelloni sulla vita delle api e sulle loro abitudini. Molto coinvolgenti. Non si può che rimanere incantati da un cartellone che parla della “danza delle api” e si scopre con stupore che sanno fare un sacco di “variazioni” interessanti e complesse, a seconda del messaggio che vogliono lanciare! Lì c’è anche una piccola arnia didattica, con le pareti di vetro e un passaggio che dà all’esterno: i bambini sgranano gli occhi nel vedere quel brulicare di api indaffarate nelle loro faccende “domestiche” e cercano disperatamente la regina che, ci spiega Amelio, è più grande e si riconosce bene, ma non sempre si vede. Spiega cosa fanno le operaie, come si distinguono dai fuchi, cosa succede quando la regina “migra” e porta con sè parte del suo alveare per crearne uno nuovo.
Scopriamo con stupore che il propoli non viene prodotta dalle api, ma si trova in natura! Le api questo giro la sanno lunga: insegnano che viene usata come sigillante, diversamente da noi che la usiamo come antibiotico locale. E a suon di “mamma ma l’ape regina ha la corona?” o “mamma ma le api muoiono subito come le farfalle?” la visita procede e nel piano di sotto si possono osservare, oltre agli indumenti tipici dell’apicoltore (tuta, maschera protezioni, guanti e affumicatore, con i quali i bambini si divertono un sacco a giocare), una ricchissima collezione di arnie, o meglio “bugni” come li chiama Amelio. Arrivano non solo dall’Italia, ma anche dall’Africa e da altri Paesi e soprattutto alcuni sono molto antichi. Vediamo come funziona uno smielatore, un affumicatore e conosciamo tanti piccoli segreti di un apicoltore, compresa l’informazione non poco utile che il miele non scade mai e che persino quello trovato in antiche tombe faraoniche era ancora buono.

Chiudiamo la visita con un passaggio veloce alla biblioteca al terzo piano, spesso animata da studenti o ricercatori. Immancabile un passaggio dal negozio ben curato e fornito adiacente al museo: miele, caramelle, melata, creme nocciola e miele, propoli, pappa reale, grappe … insomma il paradiso degli amanti dei prodotti delle api.  Merenda da re con crostini miele e nocciola e poi tutti fuori a godere del paesaggio meraviglioso e del prato enorme che circonda il museo. Un posticino da visitare questa Casa del miele di Lavarone, in cui imparare tante cose e far gioire il palato. Le visite sono su prenotazione.

Il museo delle api e del miele è aperto tutto l’anno su prenotazione.

Per informazioni:
Az. Apistica Amelio Marigo – Loc. Tobia Lavarone (Trento)
📧📞 0464 783315
museo@museodelmiele.com
🌐 www.museodelmiele.com

🌼Questo museo vanta il MARCHIO FAMILY IN TRENTINO che è un marchio di attenzione promosso dalla Provincia Autonoma di Trento,  quale riconoscimento per l’impegno a rispettare determinati requisiti a garanzia del benessere delle famiglie che si rivolgono a questa realtà 🌼

Lo facciamo un salto al Bosco Incantato?

🌼Questa realtà vanta il MARCHIO FAMILY IN TRENTINO che è un marchio di attenzione promosso dalla Provincia Autonoma di Trento,  quale riconoscimento per l’impegno a rispettare determinati requisiti a garanzia del benessere delle famiglie che si rivolgono a questo esercizio 🌼

Quando si parla con Alessia, cuore di questa realtà che vi stiamo per presentare, si capisce che in realtà non è di mura che dobbiamo parlare ma di sogni e di progetti. La vita delle persone è a volte complessa ma ci sono cose che ti danno la forza di credere che ci sia davvero l’opportunità di sorridere giorno per giorno. Ecco cos’è Il Bosco Incantato: un sogno ad occhi aperti per Alessia e la sua famiglia. Un marito, due figli e la voglia palpabile di creare qualcosa per regalare attimi di felicità ad altre famiglie.
Raggiungere li B&B ti fa già capire qualcosa: Bedollo è un posto bellissimo, con un panorama da urlo. Il lago di Serraia si staglia bello e colorato dalla terrazza della cucina e non si riesce a smettere di fare foto. L’Altopiano di Pinè, dove sorge il Bosco Incantato, riserva luoghi da scoprire davvero interessanti per tutti, soprattutto a misura di famiglia. DSC_7060

Se state pensando ad un B&B di quelli standard e commerciali, dovrete ricredervi: Alessia apre letteralmente le porte di casa sua. Si passa per la cucina dove si respira il calore di una famiglia trentina, tra avvisi per la scuola, scatole di biscotti, disegni dei bambini, giochi e il profumo di torta e caffè dalla moka. Proprio a fianco, sull’esterno, un piccolo parco giochi casalingo con l’altalena e altre giochini (Giada, la bimba di Alessia, che spesso fa da cicerone  è tutta ambiziosa di raccontare come ci si diverte lì) e subito vicino l’ingresso la stanza degli ospiti, con di fronte un tavolino per la colazione (che sforna, ovviamente, direttamente Alessia con le sue mani). La stanza ha il letto a castello e un tavolo con un sacco di depliant e volantini, gli adesivi richiamano il mondo delle fate e il colore la fa da padrone. Ci sono a disposizione giochi, libri, ovviamente le guide del Trentino dei bambini ma anche il forno a microonde e i piatti e le pentole per aiutare chi deve fare una vacanza in economia.IMG_9195

Ma non è finita perché la famiglia Casagrande mette a disposizione una stube in stile trentino per cucinare, ma soprattutto per ritrovarsi insieme (anche in pigiama confessa Alessia ridendo). Ci sono i giochi di società e noi le immaginiamo le sere d’inverno passate lì, oppure immaginiamo i bambini al piano superiore, a dividere con gli altri piccoli di casa il divano e i tanti giochi, i dvd e i libri per le storie. E c’è il camino!

IMG_9126
E’ un progetto di condivisione e di amore quello del Bosco Incantato. Non vogliamo raccontare troppi dettagli, ma solo darvi l’idea della sensazione che abbiamo avuto noi, ovvero quella che si tratti proprio di una famiglia che vuole ospitare un’altra famiglia con tutto il senso di comunità che questa idea può portare con sé. E vicino, a pochi passi, c’è anche un’azienda agricola con la stalla con le pecore e gli animali e i bambini potranno vivere da vicino alcuni momenti importanti della vita contadina (lo yogurt e il gelato Alessia lo prende lì per i suoi ospiti… slurp).IMG_9303

Ci sono tantissime offerte di solito se guardate il sito   e anche tante idee, a seconda del periodo, per passare del tempo insieme.

IMG_9353

Crediamo che questa famiglia abbia avuto una splendida idea che il fatto che sia stato il primo B&B ad ottenere il marchio FAMILY TRENTINO sia un segnale di quanto amore è stato messo nella sua realizzazione. Se vi ho incuriositi, anche se siete trentini e volete cambiare aria per qualche giorno, chiamate il Bosco Incantato: troverete una voce gentile che saprà darvi tutte le informazioni che desiderate!

Il Bosco Incantato B&B
Via dei Sonteni 6 – 38043 Bedollo (Tn)
Telefono: +39 0461.555073 e cellulare 347.9308086
E-mail: info@ilboscoincantatobb.it

Giocattoli che durano: ne vale la pena?

Risposta immediata al titolo: sì, un giocattolo che dura vale davvero la pena di essere acquistato. Presa di posizione “contro” i tempi attuali? Può essere, ma secondo noi ne vale la pena per diversi motivi, uno dei quali riconosciuto anche da Stefano Scarparo Alves, papà di Kidsonthetree, che lo riassume così: “penso che un buon giocattolo è quello che fa divertire i bambini ma che è anche in grado di resistere nel tempo per continuare a farci svagare anche con qualche segno di vecchiaia”. 

Se vi sembra un discorso anacronistico visti i tempi che corrono avete un po’ ragione, ma proprio per contrastare questa strana e a volte poco sana abitudine dei tempi moderni, in cui tutto è “evanescente” ed estemporaneo,  un giocattolo che dura è un’ottima scelta, almeno secondo noi. Kidsonthetree, ve ne renderete sicuramente conto dando un occhio al sito e ai prodotti che propone, sceglie spesso giocattoli di legno che, si sa, è per antonomasia simbolo di durata e di qualità.

La riflessione di Stefano nasce da un libro e probabilmente non a caso, visto che anche i libri, come i giochi in legno, sono un simbolo di intramontabilità. Il libro in questione è “Clown” edito per l’Italia da Camelozampa. É un silent book illustrato da Quentin Blake, un famosissimo illustratore. Ricco di immagini e dettagli questo libro non solo, nella famiglia di Stefano è piaciuto alle sue figlie, ma soprattutto è piaciuto a lui perché lo ha portato a riflettere proprio sul tema di questo articolo: il valore degli oggetti e, specificatamente visto che è del papà di Kidsonthetree che stiamo parlando, sul valore dei giochi.

Spesso nel chiedere a Stefano il perchè della scelta abbastanza frequente del legno come materiale per i giochi che propone con il suo marchio, la risposta che si ottiene è che principalmente ha il desiderio di trovare giocattoli prodotti con materiali più vicini al mondo della natura. Ma non da meno è l’importanza della durata nel tempo dei giocattoli. Secondo lui la durata nel tempo di un giocattolo è importante proprio perché vuol dire trasmettere alle generazioni future i nostri valori, la nostra storia. Avete mai ritrovato un giocattolo di quando eravate piccoli? Che magia! Soprattuto se di legno, il profumo dei ricordi rimane impregnato in ogni singolo elemento ed è sicuramente una sana esplosione di gioia.

Anche nella famiglia di Stefano le sue bambine adorano scoprire i giocattoli vecchi di quando erano piccoli papà e mamma. È un’attività (e un gioco ovviamente!) che si divertono a fare a casa dei nonni. Ma quando tornano a casa e raccontano delle loro scoperte, spesso si crea l’occasione per pensare e parlare del passato, dei ricordi, dell’infanzia, dei vecchi giochi.

Come dice Stefano prendere in mano un vecchio gioco, magari di legno, è un’esperienza molto interessante non solo per constatarne la resistenza e la capacità di conservare i ricordi, ma anche per ammettere la magica resilienza di questo tipo di giocattoli ormai non più consueti, ma sicuramente da riscoprire.