Author - Manuela

Giocattoli che durano: ne vale la pena?

Risposta immediata al titolo: sì, un giocattolo che dura vale davvero la pena di essere acquistato. Presa di posizione “contro” i tempi attuali? Può essere, ma secondo noi ne vale la pena per diversi motivi, uno dei quali riconosciuto anche da Stefano Scarparo Alves, papà di Kidsonthetree, che lo riassume così: “penso che un buon giocattolo è quello che fa divertire i bambini ma che è anche in grado di resistere nel tempo per continuare a farci svagare anche con qualche segno di vecchiaia”. 

Se vi sembra un discorso anacronistico visti i tempi che corrono avete un po’ ragione, ma proprio per contrastare questa strana e a volte poco sana abitudine dei tempi moderni, in cui tutto è “evanescente” ed estemporaneo,  un giocattolo che dura è un’ottima scelta, almeno secondo noi. Kidsonthetree, ve ne renderete sicuramente conto dando un occhio al sito e ai prodotti che propone, sceglie spesso giocattoli di legno che, si sa, è per antonomasia simbolo di durata e di qualità.

La riflessione di Stefano nasce da un libro e probabilmente non a caso, visto che anche i libri, come i giochi in legno, sono un simbolo di intramontabilità. Il libro in questione è “Clown” edito per l’Italia da Camelozampa. É un silent book illustrato da Quentin Blake, un famosissimo illustratore. Ricco di immagini e dettagli questo libro non solo, nella famiglia di Stefano è piaciuto alle sue figlie, ma soprattutto è piaciuto a lui perché lo ha portato a riflettere proprio sul tema di questo articolo: il valore degli oggetti e, specificatamente visto che è del papà di Kidsonthetree che stiamo parlando, sul valore dei giochi.

Spesso nel chiedere a Stefano il perchè della scelta abbastanza frequente del legno come materiale per i giochi che propone con il suo marchio, la risposta che si ottiene è che principalmente ha il desiderio di trovare giocattoli prodotti con materiali più vicini al mondo della natura. Ma non da meno è l’importanza della durata nel tempo dei giocattoli. Secondo lui la durata nel tempo di un giocattolo è importante proprio perché vuol dire trasmettere alle generazioni future i nostri valori, la nostra storia. Avete mai ritrovato un giocattolo di quando eravate piccoli? Che magia! Soprattuto se di legno, il profumo dei ricordi rimane impregnato in ogni singolo elemento ed è sicuramente una sana esplosione di gioia.

Anche nella famiglia di Stefano le sue bambine adorano scoprire i giocattoli vecchi di quando erano piccoli papà e mamma. È un’attività (e un gioco ovviamente!) che si divertono a fare a casa dei nonni. Ma quando tornano a casa e raccontano delle loro scoperte, spesso si crea l’occasione per pensare e parlare del passato, dei ricordi, dell’infanzia, dei vecchi giochi.

Come dice Stefano prendere in mano un vecchio gioco, magari di legno, è un’esperienza molto interessante non solo per constatarne la resistenza e la capacità di conservare i ricordi, ma anche per ammettere la magica resilienza di questo tipo di giocattoli ormai non più consueti, ma sicuramente da riscoprire.

 

Tecnologia e giocattoli: prendiamo coscienza

Sono tante le domande che a noi genitori vengono (o dovrebbero venire) spontanee rispetto ai giochi tecnologici, alcune di esse sono forse giustificate dal fatto che la nostra generazione non è cresciuta a pane e tecnologia, ma è stata invece catapultata in questo mondo solo in età adulta, quando la nostra coscienza era già formata per discernere cosa è giusto o sbagliato. Ma di fronte ai nativi digitali cosa dobbiamo pensare? Stefano Scarparo Alves, fondatore di Kidsonthetree, che spesso ci mette davanti a interessanti quesiti legati al mondo dei bambini e al loro svago, si pone queste importanti domande: “Perché i giocattoli sono un trend in crescita? Perché i bambini di oggi sembrano preferire i giochi tecnologici a quelli classici? I giochi classici e tradizionali vanno ancora di moda?” Sicuramente in questa forma, o in altre, queste domande saranno sorte più o meno a tutti e forse in parte, siamo anche riusciti a dare una personale risposta.

Il papà di Kidsonthetree, ferrato in materia, ci fa notare che i giocattoli tecnologici sono un business in crescita perché il progresso ha reso possibile trasferire tecnologie, processi produttivi e tecniche anche nell’ambito dei giocattoli permettendo così la realizzazione di nuovi e stimolanti giochi impensabili fino a 20-25 anni fa. Come ingegnere lui ritiene che l’aumento dell’offerta di giochi tecnologici di per sé sia un evento naturale legato al progresso e allo sviluppo tecnologico, una sorta di evoluzione.

Come sempre, essendo Stefano anche un papà, spesso cerca di capire e comprendere perché alle sue figlie piace “giocare con il tablet” e perché i giochi tecnologici abbiano, spesso, la capacità di “annientare” il gusto del giocare semplice dei bambini. A volte ci confessa di avere l’impressione che i giochi tecnologici siano dotati di una misteriosa forza di attrazione nei confronti dei bambini più potente di una grossa calamita.

Il punto è anche che senza l’intromissione dei genitori, che per primi avvicinano i propri bambini alle tecnologie, i piccoli non avrebbero opportunità di usare facilmente tablet, smartphone e computer. Ovviamente oggigiorno sono oggetti molto diffusi e sono diventati di uso quotidiano ed essenziale, quindi, come un tempo la televisione, è quasi impossibile “starne alla larga”. Questo status delle cose, ovviamente porta ad abbassare sempre più l’età in cui i bambini ne vengono in contatto e imparano ad usarli. Il punto di vista di Stefano Scarparo Alves è quello di chi crede che il problema della società di oggi non sia il vietare l’uso di dispositivi e giochi tecnologici (sarebbe piuttosto anacronistico seppur non impossibile!) ma quello di saper imporre dei limiti di utilizzo e saper spiegare ai bambini la differenza tra virtuale e reale. Quello che preoccupa nelle nuove generazioni è l’attrazione così forte per il virtuale direttamente proporzionale all’alienazione dalla realtà e dalla quotidianità di ognuno di noi.
La vera domanda è: “É così vero che i bambini di oggi preferiscono giocare con i giochi tecnologici? O forse lo preferiscono perché spesso è più semplice e comodo per noi genitori?”. Un esame di coscienza non guasta. E i giochi classici? Che ruolo hanno nella società di oggi? Si possono considerare ancora di moda? Anche noi, come Stefano, crediamo che i giochi classici e tradizionali nella società di oggi siano ancora molto importanti, forse lo sono ancora più di un tempo, perché sono questi i giochi che ci riportano alla realtà, alla quotidianità, alle emozioni del cuore e al fare concreto.

Virtualmente, anche le relazioni umane, sembrano più facili, ma…saltare la corda dal vero non è così semplice come farlo su un tablet. È facile costruire una torre con i mattoncini virtuali ma farla dal vero, osservare le oscillazioni e ascoltare il momento del crollo dei mattoncini è cosa diversa. È facile rincorrere gli avversari nello schermo ma correre in un prato, arrampicarsi su un albero, giocare a nascondino in un parco è cosa differente. È facile chattare e fare partite virtuali con compagni a distanza ma giocare tutti insieme davanti ad un gioco in scatola, condividere emozioni reali, risate o amarezza per la partita persa è ben differente.

Quella di Stefano e di Kidsonthetree, le cui proposte sono legate al mondo del vero e del tradizionale, anche se con grande spirito di innovazione, sono delle riflessioni, ma è bene ogni tanto fermarsi a pensare a cosa davvero dobbiamo fare noi genitori di fronte a questi interrogativi.

Per scoprire la vasta gamma di proposte di Kidsonthetree sfogliate il sito!

Immaginazione o immaginario? I giochi giusti

Che cos’è l’immaginazione? Che differenza c’è tra l’immaginazione e l’immaginario? Queste sono le domande che Stefano Alves Scarparo, ideatore di Kidsonthetree si è posto e continua a porsi ogni volta che sceglie e introduce un nuovo gioco.

L’immaginazione è una creazione della mente. È la capacità della mente di ognuno di noi di creare immagini partendo da un’attività del nostro cervello.
L’immaginario invece è l’insieme delle immagini in cui è avvolta la nostra mente cioè, passatemi l’espressione, è un “piatto pronto” per il nostro cervello.

Il punto è che nella nostra società sempre più social e mediatica, l’immaginario di ognuno di noi è molto sollecitato e spesso “completo”, e c’è da chiedersi se questo aiuta veramente lo sviluppo. In quanto padre, oltre che titolare di un marchio che propone giocattoli, ha deciso di provare e di sperimentare per capire il potere dell’immaginazione e dell’immaginario. Come? Regalando alle sue bambine alcuni giochi definiti “destrutturati”: giochi aperti, liberi che offrono molte possibilità di utilizzo, iniziando poi ad osservarle per capire come si muovevano di fronte a questo tipo di offerta.

Stefano ha notato che all’inizio hanno effettuato giochi semplici, ma che con il passare del tempo invece la complessità degli scenari, dei personaggi, dei paesaggi e della combinazione di più materiali aumentava. Questo percorso lo ha affascinato: creazioni di casette o navicelle del tempo e anche aggiunta di materiali di riciclo hanno avuto la meglio. Secondo Stefano però non sempre immaginazione batte immaginario e a provarlo sono stati un’altra volta i comportamenti delle sue bambine: quando iniziano a giocare dopo un periodo di esposizione alla televisione più lungo delle loro abitudini, i giochi liberi sono impregnati di personaggi televisivi e delle loro storie. I racconti e gli scenari sono un po’ una ripetizione del cartone animato e l’immaginazione ci mette un po’ più di tempo per liberarsi e creare delle storie più fantastiche e più creative.

Tutti sappiamo che le tecnologie e i social media ci stanno aiutando e facilitando in moltissime attività ma, come sempre, spetta a noi adulti dosare e calibrare il giusto mix tra evoluzione e tradizione. E così anche negli insegnamenti ai nostri figli, nella scelta dei giochi e delle loro attività di svago, dobbiamo sempre tenere presente oltre che alle nostre necessità anche le loro preferenze e soprattutto la necessità di trovare qualcosa che stimoli il loro pensiero critico e la loro attività creativa.

In questo il catalogo Kidsonthetree è la trasposizione del pensiero del suo creatore, dove si trovano tantissime proposte legate allo sviluppo dell’immaginazione. QUI potete sfogliare tutte le proposte e scegliere quello che fa al caso vostro.

Mini Rugby Trento: tutta una scoperta!

Qualcuno di famoso diceva: “Un pallone tondo te lo restituisce anche il muro, una palla ovale solo un amico”. La filosofia del mini rugby è proprio quella che solo assieme ai tuoi compagni puoi raggiungere dei risultati.

A Trento il mini Rugby fonda le sue radici nel 2000, quando la società Rugby Trento spicca il volo da Terlago e atterra a Trento, prendendo un assetto più strutturato. Dei primi anni in cui si girava per il Triveneto con pochi bambini le cose sono molto cambiate e ad oggi tutte le categorie sono complete, dai piccolissimi della U6 fino alla U12, con la possibilità di schierare addirittura due formazioni in alcune categorie. Il tempo ha dato quindi ragione alla società! 

Obiettivi come: far sviluppare la fiducia in se stessi, rispettare le regole del gioco, sostenere la propria squadra sono capisaldi di tutte le categorie. Mentre obiettivi più specifici sono calibrati per ogni fascia di età e si evolvono man mano che i bambini crescono:

  • nell’Under 6, dai 4 ai 5 anni, si pone più attenzione alla motricità e sul far prendere confidenza ai piccoli con il proprio corpo sviluppando l’affettività.
  • dall’Under 8 si inizia a lavorare sullo spirito di squadra, sul relazionarsi con il gruppo, percependo il compagno come un alleato e non come un avversario.
  • nell’Under 10 a fianco al lavoro sulle capacità del singolo si cerca di sviluppare il lavoro di gruppo e le prime abilità tattiche
  • dall’Under 12 il focus è quello di preparare i ragazzi al gioco dei più grandi, in un campo più grande con regole più complesse.

L’associazione mentale per cui il Rugby viene visto come uno sport con molti infortuni, e che per giocarlo sia necessario essere ‘imponenti’ è ancora forte. Nel gioco c’è spazio per tutti, dal più piccolo ma agile e veloce al più grande forte e potente, anche i più timidi, con l’aiuto dei compagni possono scoprire le proprie potenzialità. L’importante è metterci grinta e determinazione e il divertimento sarà assicurato. Per le mamme papà che temono che il loro figlio o figlia (sono sempre più le bambine che provano la palla ovale) si possa far male rassicuriamo che nel mini Rugby, sia nel gioco che durante l’allenamento, l’attenzione alla sicurezza è molta. Il contatto con il terreno e tra i compagni viene affrontato gradualmente.

Durante gli allenamenti ai bambini viene insegnato a cadere ed eseguire il “temuto” placcaggio in maniera corretta, per evitare di fare e farsi male. Inoltre gli educatori pretendono il rispetto delle regole, in modo particolare quelle legate alla sicurezza, sia dentro che fuori dal campo cercando di farne comprendere l’importanza ai ragazzi.

Tutti coloro che fossero incuriositi sono invitati a partecipare agli Openday di settembre (15 settembre e 22 settembre) o a raggiungere il campo di via Fersina durante un allenamento, sia per una prova gratuita sia per richiedere informazioni. In questo modo i genitori avranno la possibilità di toccare con mano la realtà di questa società, confrontandosi con accompagnatori, educatori, genitori oppure buttando il loro pargoletto ‘nella mischia’.

Per maggiori informazioni cliccare QUI, o far riferimento a Marco che risponde all’indirizzo email minirugby@rugbytrento.it e al numero 3479140139.

Seguite il Rugby Trento sui social facebook o instagram

Peluches, li conosciamo bene?

Quando sentiamo parlare di cose naturali, biologiche, anallergiche e via discorrendo, ci fermiamo sul serio a capire di quali materiali sono composti o quali certificazioni hanno? Qualcuno di noi forse sì e alla domanda  “I giocattoli naturali esistono?” forse sarebbero anche in grado di rispondere. Noi, lo ammettiamo, non ci avevamo mai veramente pensato e Stefano Alves Scarparo, sul blog di Kidsonthetree, ci ha dato un ottimo spunto per cominciare a porci delle domande serie sull’argomento. In particolare si concentra sui peluches, un oggetto amatissimo dai bambini, l’antipodo per eccellenza dei giochi digitali, oggetto di mille giochi di ruolo e spesso amico e confidente, dalla notte dei tempi, di tantissimi bambini.

La vera domanda allora è: “Che cosa valutare nella scelta di peluches e dei giocattoli di stoffa?” 
Stefano racconta che quando è nata la sua prima figlia la sua vita, come per la maggior parte dei genitori,  è completamente cambiata. Mutano gli interessi, le esigenze e le priorità si trasformano e spesso, affiorano nuovi aspetti del tutto ignorati e per Stefano Alves, uno di questi aspetti è proprio stato l’interesse per i giocattoli naturali ed ecologici che si è poi trasformato in una nuova avventura chiamata proprio kidsonthetree.com

Grazie a Kidsonthetree scopriamo che ci sono anche (ma non solo) peluches fatti con materiali naturali. Nonostante il progresso tecnologico e l’automazione industriale, questo tipo di giocattolo prevede ancora una parte di assemblaggio a mano, ammesso che si parli di peluches di buona qualità. Ovviamente, a seconda di quante sono le fasi manuali e di quanta cura viene messa nella realizzazione dei dettagli più piccoli, non solo si avrà un prodotto di qualità diversa, ma anche il prezzo finale subirà delle oscillazioni, a volte anche notevoli.

Molti peluches sono realizzati con fibre sintetiche oppure hanno l’imbottitura di poliestere. Esistono anche peluches e altri giocattoli di stoffa che sono realizzati completamente con materiali naturali, ma in qualche modo questa seconda opzione è meno nota e meno diffusa. Due aspetti fondamentali hanno però maggior rilievo in questa questione: i motivi economici e quelli estetici.  I peluches realizzati con materiali naturali hanno infatti un prezzo più elevato perché il costo della materia prima e della manodopera, come si diceva, è più elevato rispetto alle fibre sintetiche; in più i colori dei peluches naturali sono meno vivaci perché la materia prima di origine non ha colori sgargianti.

Gli unici a poter fare la differenza sono i genitori, con le loro scelte, anche  dei giocattoli morbidi e dei peluches, oltre che con tutto il resto dei prodotti, di cui spesso Kidsonthetree nel suo blog ci ha parlato. Si può scegliere valutando sicuramente l’aspetto estetico ed economico, ma soprattutto, almeno questo è il consiglio di Stefano Alves Scarparo, valutando anche la composizione del materiale, l’origine delle materie stesse e i processi di lavorazione. Richiede sicuramente un po’ di tempo e di attenzione in più, ma ne vale certamente la pena.

Se volete avere maggiori informazioni su questi temi e dare un’occhiata alla selezione dei prodotti proposti da Kidsonthetree, visitate il sito e fatevi ispirare, cliccando QUI.

 

Il parco fluviale di Commezzadura

Se avete voglia di fare una fresca pausa estiva in un luogo polifunzionale all’aria aperta, quello che fa per voi è il parco fluviale di Commezzadura.  Il Comune di Commezzadura, in Val di Sole, è formato dalle frazioni di Mestriago, Mastellina, Deggiano, Almazzago e Piano, tutti paesini tipici, costruiti attorno a piccole chiese, oltre che dalla località di Daolasa e dal villaggio turistico di Costa Rotian. In inverno questa zona è famosa per il nuovo collegamento con gli impianti sciistici di Folgarida-Marilleva-Madonna di Campiglio. Nella stagione invernale, oltre allo sci alpino, è possibile praticare lo sci nordico; Commezzadura offre infatti un anello di 5 chilometri, con parziale illuminazione notturna.


In estate invece è il fiume Noce ad essere la grande attrazione.
Attorno a questo corso d’acqua ci sono tantissime attività, ma soprattutto è qui che sorge il nuovo parco ricreativo fluviale. Si trova tra il fiume Noce e la pista ciclabile e si tratta di uno spazio attrezzato con un campo di bocce in terra rossa, un’area gioco, alcune panchine con dei tavoli, un gazebo e un laghetto artificiale in cui i bimbi possono sguazzare.

Info: 0463 974163 (Comune di Commezzadura) – 0463 901280 (Azienda Turismo Val di Sole)

Passo Giovo: un parco giochi naturale

Appuntamento a 1800 metri, a Passo Giovo, dove i bambini possono percorrere (anche in passeggino) un meraviglioso sentiero alla scoperta della natura e del mondo animale.

MontagnaAvventura (16)

Il giro, perlopiù pianeggiante e piuttosto breve, si percorre in 45 minuti… al netto delle pause, voi calcolate tranquillamente tutta la giornata e probabilmente ancora non ne avrete abbastanza. Per noi è stato così!

MontagnaAvventura (23)

Si parte a monte della cabinovia Racines – Giovo (uscita dell’autostrada Vipiteno, poco più di un’ora e mezza da Trento) e da qui si snoda questa semplice e suggestiva passeggiata, alla scoperta delle 16 postazioni naturali. Si è circondati da un contesto davvero da favola: sembra di camminare all’interno di un dipinto!

MontagnaAvventura (40)

Vediamo alla fine qual è  il mondo che vi piace di più” ci chiede Gaia, con lo sguardo concentrato sulla piantina che abbiamo preso a valle. E tra MondoMarmotte, MondoFormiche, Vista degli Scoiattoli e le tantissime altre installazioni la scelta è davvero impossibile!

MontagnaAvventura Collage

Dopo “l’alpeggio dei Bambini” con la piccola fattoria con gli animali da accarezzare abbiamo deviato verso Kalcher Alm – Malga Calice aperta da metà giugno 2019 a inizio ottobre, dove abbiamo deciso di fermarci per il pranzo. Io ve la consiglio di cuore si mangia benissimo, si esce a stomaco pieno e si paga poco! Samuel ha spolverato il suo piatto di canederli al burro.

MontagnaAvventura (70)

con grande tristezza di mamma e papà che speravano di poterne gustare almeno un po’! Si raggiunge in circa mezz’ora e, nonostante il pienone del ferragosto, il servizio è stato rapido e preciso. E’ anche presente un piccolo parco giochi con un tappeto elastico che si affaccia sulle montagne che a Gaia e Samuel è piaciuto tantissimo!

MontagnaAvventura (66)

Una volta convinti i bambini a riprendere il nostro giro “Ancora un minuto mamma!” “Guardate che se non ci sbrighiamo a MondoBrughiera non ci arriviamo”, siamo arrivati in una mezz’oretta al bivio che ci ha riportato a MondoAvventuraMontagna, Samuel con un pensiero fisso in testa “voglio vedere le formiche!

MontagnaAvventura (85)

Nella parte finale si trova un percorso kneipp con un’acqua gelata che, suppongo, venga fornita direttamente da un freezer celeste,

MontagnaAvventura (113)

i bambini, impavidi come pochi, sono riusciti a camminarci dentro per diversi minuti… Poi sono stati richiamati all’ordine: se volevano finire il giro prima della partenza dell’ultima cabinovia era ora di proseguire.

MontagnaAvventura (111)

Un grande scivolo. una canoa che si traghetta sull’acqua e tanti giochi per arrampicarsi… Qualche foto, un ultimo salto e poi via verso casa… con la promessa di un buon gelato a valle. Giusto per non lasciarli proprio a bocca asciutta.

Cliccando QUI trovate tutte le info sulla funivia Racines-Giovo, orari e costi e aperture stagionali.

Il diritto alla noia: Kidsonthetree ci crede!

Quando leggiamo gli articoli del blog di Kidsonthetree, per riprenderne poi delle parti da condividere con voi, comprendiamo il valore di poter acquistare giochi e materiali per bambini da chi ha una filosofia di ricerca e di vita. Anche per chi tira le fila di questo prezioso marchio il periodo estivo significa fine delle attività scolastiche e dei vari impegni sportivi, musicali o creativi dei figli e spesso, come genitori, anche per loro questo corrisponde ad un momento di tormento perché bisogna pensare a come organizzare le giornate dei ragazzi, soprattutto se si lavora. Pare che il punto fondamentale sia tenerli occupati in modo che non si annoino ed essere sicuri che qualcuno (o addirittura “qualcosa” li custodisca in nostra assenza).

Sono poi gli episodi della vita spesso, a farci comprendere certi concetti che forse, nella frenesia quotidiana, scordiamo di valorizzare. Così è successo a Stefano Alves Scarparo , autore degli articoli del blog di Kidsonthetree, la cui primogenita Eleonora, durante un lavoretto creativo propostole ha detto “Io sono stanca. Mi fai sempre fare cose, lavoretti e io non mi diverto. Non faccio mai quello che voglio.” La risposta al “cosa vorresti fare allora?” è stata incisiva e diretta: “Un bel niente!”. Touché! Questa reazione ha scatenato in Stefano una sana voglia di comprendere, da chi ha studiato l’argomento, quale sia davvero il valore della noia. In moltissimi articoli, sia di settore che blog, ha trovato spessissimo due citazioni che lo hanno fatto molto riflettere e che condivide volentieri con noi:

“La capacità di annoiarsi permette al bambino di crescere” – dello psicoanalista Adam Phillips;

“Se i genitori trascorrono tutto il tempo a riempire il tempo libero dei loro figli, allora il bambino non avrà mai la possibilità di imparare a fare questo per se stesso” – della psicologa infantile Lyn Fry.

Nell’epoca dell’iperconnessione queste citazioni regalano degli spunti importanti per i genitori, ma a dire il vero un po’ per tutti: se si lascia il tempo ai bambini di annoiarsi (o come dice Eleonora di “fare un bel niente!”) allora, prima o poi, troveranno da soli come impegnare il tempo con le attività che preferiscono. Che senso ha allora, per noi adulti, cercare sempre di impegnare il nostro tempo e quello dei nostri figli? A Stefano Alves Scarparo piace utilizzare la frase “Tutti i problemi dell’umanità derivano dall’incapacità dell’uomo di sedere tranquillamente in una stanza da solo” (Blaise Pascal) per darsi una spiegazione. Perché non provare anche noi adulti ad annoiarci un po’ allora? Il tempo delle vacanze può sicuramente essere uno dei momenti più adatti e opportuni per provare a metterci un po’ in ascolto di noi stessi per capire meglio chi siamo, che cosa ci piace, che cosa possiamo fare per coltivare meglio i nostri interessi e le nostre passioni. E per cercare di capire, soprattutto, quali sono le cose essenziali che ci fanno stare bene, al di là degli inevitabili condizionamenti che la società moderna e gli stili di vita ci impongono.

A noi questo invito di Stefano sembra davvero strepitoso, se siete in procinto di partire il consiglio è di spegnere le connessioni e attivare lo sguardo e l’udito e tentare di comprendere quanto meravigliosa può essere, a volte, la noia.

Pelle del bambino: cure naturali a Comano

L’estate, il caldo e il sole fanno venire davvero voglia di uscire, esporsi all’aria estiva e godere di giornate lunghe e intense. Purtroppo però proprio d’estate, per chi soffre di  alcune malattie della pelle o per chi è particolarmente sensibile, la sudorazione accentuata, i raggi UV e la maggiore esposizione all’ariaaperta possono creare alcuni problemi. Quale miglior occasione di fare un giro alle Terme di Comano, un luogo scelto ogni anno da oltre tremila famiglie  per la cura della dermatite atopica, ma anche di eczemi e psoriasi infantile? 

Una cosa fondamentale da sapere sulle offerte delle Terme è che la cura è completamente naturale, senza farmaci, con risultati che durano nel tempo e che il bambino viene seguito per tutta la durata della terapia da uno staff medico specialistico, con programmi di cura personalizzati e consulenze allergologiche. Nulla è lasciato al caso e sicuramente sapere che un importante studio clinico ha dimostrato come a distanza di alcuni mesi le cure termali sono più efficaci del cortisone può dare sollievo a quei genitori che sanno bene come questo farmaco si necessario in casi di disturbi della pelle, con effetti collaterali non sempre piacevoli. Scegliere l’acqua delle terme è certamente un ottima alternativa.

Le cure prevedono la balneoterapia: bagni termali in vasche singole, seguita immediatamente dall’applicazione di emolliente sulla pelle ancora umida del bambino per trattenere l’acqua, aumentando i benefici delle terapia termale. L’effetto delle cure è quello di ridurre le fasi acute e prolungare le fasi di remissione di dermatite e psoriasi. Anche le  infiammazioni, il prurito e l’arrossamento vengono ridotti perchè l’acqua termale di Comano, unica in Italia, ha proprietà antinfiammatorie, lenitive, emollienti, idratanti e rigeneratrici.

I bimbi possono accedere alle cure termali a partire dagli 8 mesi di vita, per un periodo ideale di 10-12 giorni, e comunque non inferiore ad una settimana.

Per quanto riguarda i costi, bisogna sapere che i bagni termali delle Terme di Comano per la dermatite atopica sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale ed è quindi sufficiente venire alle Terme di Comano con la ricetta del pediatra. All’inizio si fa una visita medica di ammissione iniziale per definire un piano di cura su misura di ogni bambino e va prenotata in anticipo ( clicca QUI per prenotare ).

Non mancano gli specialisti medici ed infermieristici che seguono  i bambini  quotidianamente durante tutta la cura. Effettuano una valutazione continua delle malattia, dell’evoluzione e dei miglioramenti. Il reparto è diretto dal dott. Ermanno Baldo, che è un pediatra allergologo,  per lunghi anni primario di pediatria all’Ospedale di Rovereto.

Una cosa interessante pensata dalle Terme e la Scuola dell’Atopia: un programma di educazione terapeutica che insegna a gestire la dermatite atopica del proprio bambino. Si tratta di incontri di gruppo che insegnano ai genitori come gestire il bambino atopico dal punto di vista medico, comportamentale e psicologico.

Quattro sono gli argomenti trattati:

  • Dermatite: cos’è  – Cos’è la malattia, inquadramento, criticità e domande.
  • Dermatite: immagini e forme  – Modi di presentazione della dermatite atopica, complicanze, terapie generali e terapia termale.
  • Dermatite: come curarla – Per imparare la detersione, l’uso delle creme emollienti, l’impacco umido e l’uso del PO-SCORAD, per osservare l’evoluzione nel tempo della dermatite atopica.
  • Dermatite: domande e possibili risposte – L’approccio al bambino atopico dal punto di vista psicologico.

 

AlehaKids, sconti speciali per articoli di qualità!

Siamo ancora nel pieno dell’estate , ma da Aleha kid è già tempo di sconti, date un’occhiata alla sezione SALE e troverete l’articolo che fa per voi 🙂

Ormai l’acquisto online è diventato un servizio comodo e semplice con una scelta vastissima in tutti i settori… quello che vi consigliamo oggi è un sito dedicato al fantastico mondo che ruota intorno ai bambini. Si tratta di www.aleha-kids.com. Quello che troverete qui sono articoli di qualità, una selezione di marchi internazionali affidabili, qualche esempio: Babybjörn, Nattou, kiddimoto, 3sprouts e molti altri. La sede si trova in Alto Adige e la gamma di prodotti offerti, al momento copre una fascia d’eta che va da 0 a 6 anni con qualche piccola eccezione.

Per il primo acquisto riceverete uno sconto del 10 % che non è niente male! 😉

Uno dei tanti articoli dello shop online Aleha-kids.com a cui vogliamo dare risalto è un prodotto speciale, amatissimo dai bambini, ideale soprattutto in questo periodo: le biciclette senza pedali . Quelle proposte da Aleha sono di Kiddimoto. Si tratta di un marchio inglese molto bello e curato, con accessori adeguati alla bicicletta, (casco, zainetto ecc.).

Il bambino grazie a questo prodotto può imparare l’equilibrio e, come risaputo, il passaggio alla bicicletta normale, dopo aver provato l’esperienza “senza pedali” sarà molto più semplice. I prezzi sono variabili tra i 90 e i 110 euro e, se siete nuovi clienti, potete godere dello sconto del 10%… un’occasione da non perdere! Queste super biciclettine hanno forme e colori davvero “cool”: dalle ciliegine rosse che faranno impazzire le piccole bikers in erba, ai pirati o alle linee più strong perfette per i bimbi più spericolati.

Queste biciclette rientrano nella sezione del sito “In viaggio e passeggio”, ma in questa speciale sezione trovate un sacco di proposte anche per i più piccini e tanti accessori utili: dai passeggini, ai marsupi fino ai lettini da viaggio. Una selezione valida e ricercata.

Complementi d’arredo, elementi per la sicurezza e altre cose interessanti compongono la categoria “Home & living”, mentre “Cura e igiene” contiene anche prodotti per il bagnetto, vasini, seggiolini per il tavolo e tanti comodi accessori utilissimi per i più piccoli. Tante anche le idee regalo, dalle morbide copertine a teneri peluches e ai tanto amati doudou per i piccolissimi.

Interessante anche la sezione dedicata ai prodotti in offerta e, per chi è curioso di capire che marchi vengono venduti c’è una sezione apposita in cui scoprirli.

Comoda e immediata l’informazione sulla disponibilità della merce, che trovate nella scheda del prodotto stesso, proprio dove potete anche procedere all’acquisto.

Date un’occhiata a questo ricercato shop online e, se avete bisogno di maggiori informazioni questi sono i contatti: 342 688 8704 oppure INFO@ALEHA-KIDS.COM

Crediti fotografici @www.aleha-kids.com