Uccelli migratori da scoprire a Tremalzo

Riapre la stazione del MUSE che studia gli uccelli migratori
Aperta tutti giorni dal 16 agosto al 28 ottobre 2022 –
Visite guidate ogni martedì alle 9 (fino al 13 settembre)

Il Trentino è il luogo ideale per entrare in contatto con la natura, grazie anche ai numerosi centri di ricerca che studiano sul territorio le piante e gli animali. Noi siamo andati a visitare un luogo affascinante, che si trova a Passo Tremalzo, nella splendida Val di Ledro: la “Stazione di inanellamento e monitoraggio Casét”. Qui, a circa 1600 metri di altitudine, si trova il più importante valico del Trentino attraverso cui gli uccelli migratori autunnali passano durante il loro lungo viaggio verso sud. Ed ogni anno, da agosto a fine ottobre, i ricercatori del MUSE svolgono qui attività di ricerca e monitoraggio sulle specie in transito.

Pensato per valorizzare e conoscere il Sito di Importanza Comunitaria Tremalzo-Tombea, mediante spazi dedicati a centro didattico ed espositivo, il Centro Visitatori e Area Didattica “Monsignor Mario Ferrari”, è composto di tre ambienti, con diverse funzioni: un’area espositiva permanente di circa 120 metri quadri che, mediante un percorso scandito dal succedersi delle stagioni, permette di scoprire l’ambiente di Tremalzo e le sue peculiarità; una sala multifunzionale per attività divulgative, riunioni e conferenze e infine una sala didattica. Il progetto propone un percorso in grado di suggerire una visione complessiva della zona naturalistica di Tremalzo, abbracciandone i diversi aspetti, dall’orografia alla geologia alla paleoglaciologia, dalla flora alla fauna locale e alpina, dalla storia agli usi e costumi di valle basando la propria narrazione sul succedersi delle stagioni.   

Ma come funziona esattamente la procedura di inanellamento? Gli uccelli vengono catturati grazie alle reti che intercettano in parte la loro traiettoria. Poi, ogni ora circa, vengono prelevati da mani esperte che li mettono in un sacchetto traspirante in cotone, senza fare loro del male. Un ricercatore (in questo caso Alessandro Franzoi) prende i parametri (come il peso, la lunghezza delle ali, la misura della zampa, il grado di grasso e la lunghezza del becco) e li legge ad alta voce a chi ha il compito di segnarli sul registro. Un’operazione molto importante è quella dell’applicazione di un anellino alla zampa (da qui il termine “inanellamento”, assolutamente indolore, che permette di riconoscere l’uccello nel caso venisse catturato nuovamente dando la possibilità così di ottenere preziose informazioni sulla sua vita ed i suoi spostamenti.
Dalla pagina Facebook della Stazione, ricca di foto ed informazioni, scopriamo che al 30 settembre 2016 sono state studiate ben 53 specie, con 2731 catture, di cui la top ten: 1020 Pettirossi (Erithacus rubecula), 556 Balie (Ficedula hypoleuca), 326 Crocieri (Loxia curvirostra), 98 Tordi bottaccio (Turdus philomelos), 92 Fiorrancini (Regulus ignicapilla), 81 Luí grossi (Phylloscopus trochilus), 61 Codirossi comuni (Phoenicurus phoenicurus), 56 Fringuelli (Fringilla coelebs), 45 Luí piccoli (Phylloscopus collybitha) e 41 Regoli (Regulus regulus).

Non vi resta che andare lassù e godervi tutta l’emozione di un’incontro così ravvicinato con la natura! La Valle di Ledro, poi, è splendida in questa stagione, con tante passeggiate, lo splendido lago e il Museo delle Palafitte.

Come arrivare al centro: oltrepassato il Biotopo d’Ampola, sulla sinistra si trovano le indicazioni per Tremalzo. Si percorre la strada fino ad arrivare al Rifugio Garibaldi (chiuso) e si svolta a sinistra attraversando il largo parcheggio. Ci si immette sulla forestale sterrata (indicazione Casét) e si prosegue per alcuni chilometri fino alla Bocca, dove non è più possibile proseguire a causa del divieto. Si scende quindi a piedi in dieci minuti.

Chi volesse scoprire i segreti delle migrazioni e soddisfare le proprie curiosità con inanellatori e volontari della stazione non deve far altro che prenotare una visita, contattando: la segreteria del MUSE, via mail all’indirizzo prenotazioni@muse.it oppure la segreteria del Museo delle Palafitte di Ledro, chiamando lo 848 004 848 da telefonia fissa o lo 0461 228502 da telefonia mobile.