Marocche di Dro: un luogo lunare

Passeggiata inusuale che affascinerà grandi e più piccoli, esplorando la più grande frana delle Alpi fino a vedere persino le orme dei dinosauri impresse nella roccia. Ecco a voi le Marocche di Dro, testimoni del tumultuoso passato geomorfologico della zona.

DA DOVE PARTIRE

Sono diversi i punti di accesso alla camminata ad anello, tutti con sosta gratuita:

  • Centrale di Fies (una decina di posti auto). Si scende vero la ciclabile e si gira a destra. Consigliato perché così la parte in salita è all’inizio.
  • Aree sterrate a sud del lago di Cavedine, lungo la strada che porta a Drena. Questo è l’accesso più comodo se il vostro scopo è soprattutto vedere le orme dei dinosauri.
  • Parcheggio sulla strada che da Dro porta verso Drena. Altri parcheggi più avanti, con ampi spazi verdi e tavoli per picnic.

A SPASSO SULLA LUNA

Noi siamo partiti proprio da quest’ultima, procedendo verso destra con calma, leggendo tutti i cartelli e soffermandoci spesso ad ammirare questo paesaggio lunare pieno di sorprese.
Abbiamo impiegato circa tre ore, percorrendo 5 chilometri e mezzo.

Il percorso è adatto alle famiglie con bambini dai 6/7 anni in su pil sentiero non “va via liscio”, ma è piuttosto “accidentato”, inerpicandosi tra le grosse rocce. Meglio avere degli scarponcini. Dopo un primo tratto troverete un cartello con indicata il percorso più breve (Laghi Soli, di circa un’ora e mezza), ma noi abbiamo proseguito dritti.
Il sentiero è suggestivo, a tratti desertico: alberi bonsai che crescono su pochi millimetri di terra, la selce rimasta intrappolata che affiora su enormi pietre creando mosaici bellissimi, le pietre modellate dall’acqua piovana che sembrano sculture…

LE IMPRONTE DEI DINOSAURI

Dopo circa un’ora e mezza di saliscendi, facendo una breve deviazione, ecco la roccia con le impronte dei dinosauri. Si tratta di orme lasciate attorno ai 190 milioni di anni fa da dinosauri diversi, almeno un grosso erbivoro di 6-7 metri di lunghezza e un carnivoro, su alcuni massi sparpagliati nella zona della cosiddetta frana di Kas, nella parte più a est della Riserva Naturale delle Marocche.

Giunti al culmine dell’anello ecco il lago di Cavedine in lontananza. Abbandonato questo paesaggio roccioso ci si addentra in una zona decisamente più verde perché, come spiegato dai cartelli, questa frana è precedente e quindi è già ricoperta di vegetazione. Un paesaggio molto piacevole, in mezzo a boschi, con ampi slarghi dove ci si può fermare a riposare.

Si scende quindi verso il fiume Sarca, sulla destra vediamo la centrale idroelettrica di Fies. Un tratto breve di ciclabile fino a quanto un cartello ci invita a rientrare nel percorso. Si costeggia l’oasi verdeggiante di Laghi Soli dove troverete anche una casa (proprietà privata) costruita in un posto magico.
Si percorre l’ultima parte del percorso nuovamente in un ambiente arido e pietroso per arrivare piano piano al punto di partenza.

CONSIGLI UTILI
  • portarsi da bere e cibo perché all’interno del biotopo non c’è nessun punto di ristoro e nemmeno nelle vicinanze;
  • distribuire questo percorso almeno su una mezza giornata, perché i prati dopo un’ora e mezza invitano a una sosta; leggere i cartelli che sono fonte inesauribile di informazioni e curiosità;
  • preferire i mesi non troppo caldi perché le temperature possono diventare roventi
  • per chi ha bambini più piccoli ci si può immettere sul percorso nei parcheggi che si trovano a sud del Lago di Cavedine, così da e andare direttamente in 10 minuti a vedere le orme dei dinosauri.

Una passeggiata naturalistica, dove i bambini proveranno l’emozione di essere stati proiettati in un mondo fantastico, popolato da dinosauri: proprio quelli che vedono nei cartoni animati o leggono sui libri!

NEI DINTORNI

Trovate altre info sulle Marocche QUI.

Date un’occhiata anche alla mini-guida su Cavedine e dintorni: tanti spunti per cose belle da fare in zona: consultala QUI