LAVIS
RITMOMISTO – nella nuova sezione dei corsi Ritmomisto arriva una “BABY AREA” tutta dedicata a neomamme e bebè. Per le donne in gravidanza ecco il corso MUOVIAMOCI COL PANCIONE che è accessibile dalle donne in gravidanza a partire dal quarto mese. Il laboratorio ha cadenza settimanale ed è formato da 5 incontri
TRENTO
L’ACQUA CHE BALLA Dal 1992 propone percorsi rivolti alle donne e alle coppie in attesa e ai neo genitori.Lo yoga del grembo, tenuta da Laura Tonello, è una pratica yoga speciale che è al contempo terapeutica e spiritualmente fertile. Sarà una pratica ritmica, gentile, fluida e gioiosa. Maggiori info QUI
STEFANIA POGGIANELLA OSTETRICA Corsi movimento corporeo e rilassamento in gravidanza – Appuntamento fisso, un incontro a settimana, per quanto a lungo si desidera. Iscrizioni sempre aperte. I corsi si svolgono presso la sala del Centro Shuitao in Via Marsala 9, a Trento. Per maggiori info: QUI
ARTEA Il Metodo Pilates è un programma di allenamento che consiste in sequenze di esercizi eseguiti al materassino, in piedi o con l’ausilio di piccoli attrezzi il cui compito è quello di facilitare l’esercizio o di aumentarne l’intensità. Il corso è strutturato in maniera differente in base all’avanzamento della gravidanza: II trimestre (5 allieve), III trimestre (5 allieve). Il corso prevede 2 incontri a settimana della durata di 1 ora ciascuno. Dal momento che i gruppi sono molto piccoli e si rivolgono ad un’utenza “speciale”, e’ possibile fare delle variazioni orarie sulla base delle vostre richieste. prendete contatto con la segreteria al tel 345 8571465
PERGINE
CENTRO FAMIGLIE VALSUGANA Yoga e Mamma, corso di Yoga per gestanti. Il percorso aiuta sul piano fisico a mantenersi in forma, favorendo l’elasticità e l’armonia del corpo durante la gravidanza e nel recupero dopo la nascita del bambino e sul piano interiore a sperimentare un maggior contatto con se stessi e ad imparare a rilassarsi. Maggiori informazioni QUI


Affiatati, irriverenti (epica la scena, un po’ da grandi, delle coperte che si muovono vorticosamente), ridanciani, allegri, beffardi (evidente la presa in giro alla tipica dominanza della donna nella coppia, con la nonnina che obbliga il compagno a fare ciò che lei desidera), divertenti e con un’ottima sintonia su ciò che di bello riserva la vita: ridere insieme, divertirsi con i coriandoli, decorare la propria tana d’amore, viaggiare, cantare e, attenzione attenzione, ballare! Certo perché se domani andrete a vedere lo spettacolo domenicale rimarrete incantati dal potere che la musica ha in questo spettacolo e soprattutto dalla maestria con cui i due protagonisti riescono a mantenere un ritmo della narrazione, senza narrazione, proprio grazie alla musica. E che dire della performance cantata del nonnino? Super! Vi lasciamo la suspance del finale … vi sveliamo solo che oltre a loro sul palco compare una spettacolare palla da… discoteca. Il resto scopritelo voi!



Ecco perché vi parlo del Berry House proprio qui, sul sito dei bambini e delle famiglie per antonomasia. Ieri c’erano piedini con i calzini antiscivolo che scorrazzavano per i tavoli, 6 tavoli in tutto, per la precisione, ed erano piedini felici. Sarà perché forse erano di bimbi che avevano il piacere di soggiornare in questo stupefacente luogo anche per la notte. Sarà che magari erano piedini che fino a qualche minuto prima erano in aria per via dell’altalena allestita nella stanza. Sarà che un luogo confortevole lo è e basta e che il bianco, il grigio, il legno grezzo e tutti gli addobbi di Natale ti trasportano in un’altra dimensione. Sarà che ci sono piatti che ti lasciano con la voglia di riprovare a gustarli e a scoprire sapori nuovi.
Un salto con la memoria ai grostoli di carnevale, non unti, non di carnevale, ma un inevitabile richiamo alla tradizione e alla cucina squisitamente casereccia seppur con impiattamento da lode. Non sono un critico culinario, è ovvio, ma i miei occhi e la mia pancia son rimasti felici. Può bastare?
I prezzi? Onesti a mio avviso e con un bellissimo menù del giorno tra cui scegliere cosa mangiare. Un secondo di ottima qualità che non supera i 16€ mi pare più che ragionevole.

devono mangiano 12 chicchi d’uva, uno per ogni mese dell’anno. Tradizione antica che risale ad un aneddoto storico di un re, agli inizi del ‘900, che ha Capodanno distribuì grappoli d’uva al popolo.
E gli amici tedeschi? Notoriamente “tutti d’un pezzo”? A Capodanno in Germania, tra le tante cose, usano addirittura una tecnica divinatoria chiamata ‘Bleigiessen’ per predire il futuro. Come? Con la chimica: viene fatto colare del metallo fuso nell’acqua fredda e si interpreta la forma che questo assume una volta solidificato. Immaginatevi che storie fantasiose…però molto divertente!



nostri ragazzi che la lingua italiana è ricca di trabocchetti ed inganni! E gli studenti che presentano queste difficoltà di apprendimento devono stare molto attenti a non cadere proprio in queste classiche trappole! Io spesso racconto loro che me li immagino come pirati alla ricerca di un tesoro: devono stare molto attenti, con gli occhi e le orecchie ben allenate ad ogni piccola variazione e magari, aiutati da una bella mappa (compensatrice)!
Ma anche noi adulti, da buoni pirati, impariamo a chiudere un occhio se vediamo spesso certi tipi di errori. Difficilmente un ragazzino con disortografia si accorge dell’errore commesso e l‘aiuto più grande proviene da se stesso, da una rilettura guidata, una consapevolezza della complicazione del sistema di scrittura. Ora, grazie al computer, hanno la possibilità di accorgersi velocemente dell’errore vedendo la serpentina rossa e il suggerimento del PC ma questo deve diventare un aiuto importante e non la completa sostituzione della scrittura che, al pari della lettura, deve rimane un piacere e non una tortura!
Il linguaggio è un sistema complesso e molto articolato che al pari della competenza psicomotoria necessita di tappe di sviluppo ben delineate e una lenta maturazione sia fisiologica che anatomo-cognitiva.
Il linguaggio è la MANIFESTAZIONE DELL’ESSERE, la progressiva rivelazione di un soggetto comunicante che attraverso la voce racconta chi è e il suo pensiero.
Dalla nascita fino ai primi anni, il linguaggio (inteso inizialmente come babbling, gridolini e versetti) è, al pari del movimento, una competenza immatura che prosegue per tentativi.
Saranno gli adulti che lo circondano a rinforzarlo, parlando al bambino con voce cantilenante, innaturalmente chiara per delimitare le frequenze dell’orecchio del bambino perché lui possa potenziare la comprensione di determinati suoni del nostro linguaggio. Nasceranno su ripetizioni le prime sillabe ripetute che avranno valore semantico (es: “bi-bi” per molti, tra cui io, era il bere) e così via fino ad una maturazione cognitiva che permetterà di creare una libreria di parole per formare le prime piccole frasi.
Ma, vi chiedete, se tutto questo processo è da considerarsi così “naturale” dove va posta allora l’attenzione?
Innanzitutto sulla stimolazione del bambino che va affrontata già dai primi mesi spronandolo a fare dei versetti, lasciando il piccolo divertirsi con la sua voce. Importante controllare spesso che senta tutti i suoni alternando le orecchie e richiamandolo sia con la voce sia con piccoli giochi sonori. Attenzione a quei bambini che fin dai primi anni di vita presentano spesso rinorrea (naso intasato) o otiti perché il muco altera le frequenze del parlato.


