Archive - Ottobre 2017

Con un filo di magia

Con un filo di magia: Spettacoli, giochi e laboratori per bambini dai 3 ai 5 anni

Appare una valigia,
che cosa ne uscirà?
Oggetti piccoli con cui giocare,
buffe storie per sognare,
vecchi materiali da trasformare,
suoni curiosi da mescolare…

Un percorso pensato per i più piccoli come primo incontro con il mondo del teatro e della musica, un incontro delicato e semplice, ma allo stesso tempo divertente, sensoriale ed interattivo.
Ogni appuntamento sarà composto da un momento di racconto/spettacolo con marionette e burattini, ed un momento laboratoriale in cui giocare con corpo, suoni e materiali.

Condotto da: Michela Cannoletta

Martedì 14 NOVEMBRE ORE 17.00 LEZIONE DI PROVA (prenotazione OBBLIGATORIA)

Date e orari: Da martedì 14 novembre 2017 a martedì 16 gennaio 2018 dalle 17.00 alle 18.00
8 incontri di 1 h per bambini di 3-5 anni accompagnati da un genitore;
Costi: 90€ + 10€ di quota associativa a coppia (1 bambino + 1 genitore)

Ecco chi è Michela Cannoletta: “Milano classe 1983, vivo tra le Montagne Trentine, sebbene cresciuta nella Bella Toscana. Sono Maestra d’Arte, Scenografa ed Educatrice dall’animo girovago. Scolpisco il legno, invento storie, creo personaggi e spettacoli di teatro di figura, condivido con bambini e ragazzi passioni e conoscenze, proponendo laboratori di costruzione e percorsi teatrali. Dal 2010 faccio parte del “Teatro a Dondolo”, che si occupa di Teatro di Figura, con la quale propongo laboratori, spettacoli, e letture animate in festival, rassegne, scuole e ludoteche.”

 

Per maggiori informazioni e iscrizioni
Pituit Studio d’Arti
Via Aosta, 18, Trento
info@pituit.it
Tel. 0461 1595982
Cell. 392 7719702

PISAMONAS: le scarpine spagnole!

Avete mai sentito parlare di “PISAMONAS? No?! Beh siamo certi che da qui a qualche mese tutte voi mamme, come noi, sarete pazze per questa marca di scarpine per bambino e bambina rigorosamente “Made in Spain“. D’altronde le tendenze per l’inverno 2017/18 parlano chiaro… Sembra quasi che tutto il calore e la spensieratezza della Spagna abbiano invaso i piedi dei nostri bambini! Tra inglesine, polacchine, minorchine (eco della bellissima Minorca), sneackers e stivali c’è davvero l’imbarazzo della scelta…

Il marchio “Pisamonas” ha almeno tre assi nella sua manica:

  1. il prezzo, davvero molto conveniente;
  2. la qualità: sono infatti scarpe di fabbricazione originale spagnola certificata;
  3. la garanzia: ordinando online avrete spedizioni sempre gratuite e cambi sempre gratis!

Ma, direte voi, chi ci assicura la bontà di un prodotto nuovo, che non conosciamo in Italia?! Semplice! Garantiamo noi del “Trentino dei Bambini” che abbiamo testato per voi un paio dei loro grandi classici: i “polacchini per bambini” (sul sito troverete un’enorme scelta di colori, uno più bello dell’altro). E chi se non la vivacissima Bianca poteva mettere alla prova la “tenuta” delle “spagnole”?! 😉

Le polacchine sembrano la tipologia ideale di scarpe per Bianca: sono definite “dei fuoriclasse che resistono al ritmo quotidiano“, ideali per veri esploratori. E noi li abbiamo messi subito alla prova sul terreno autunnale e alle prese con i giochi di un bel parco soleggiato in Alta Val di Non. Tra teleferiche, scivoli, dondoli e corde sospese, direi che le “Pisamonas” hanno tenuto molto molto bene!

Oltre ad aver superato a pieni voti la prova di resistenza, dobbiamo dire che queste scarpe sono anche davvero molto molto belle: l’esterno è in tessuto, foderati con pelle all’interno e si possono ordinare sia con il velcro che con i lacci. Sono quindi perfetti per essere indossarti tutti i giorni, ma anche per occasioni speciali come le prossime Festività.

Insomma, “Pisamonas” ci ha convinto, al 100%, pubblicità a parte! 😉

Per tutte le informazioni e per ordini online consultate il sito ufficiale per l’Italia www.pisamonas.it

 

Giocare ad inventare: Kidsonthetree sa come

Fantasia, immaginazione, creatività sono parole chiave per la filosofia di Kidsonthetree, un marchio che ha fatto della ricerca e della qualità i suoi fiori all’occhiello. Parlando con Stefano Scarparo Alves, ideatore e anima del progetto Kidsonthetree il discorso sui giochi e le tipologie di giochi che i bambini preferiscono salta spesso fuori e in una recente chiacchierata siamo finiti a parlare di quelle volte in cui,  di fronte a un regalo fatto a un figlio si rimane delusi della reazione, magari perché il bambino è più attratto dalla confezione che dal giocattolo stesso. Vi è mai capitato? Fa sorridere, ma anche pensare. A Stefano con le sue figlie, ma anche a noi onestamente, è successo e questo ci fa soffermare sulla nostra capacità reale di riconoscere i gusti dei bambini, senza farci influenzare dai nostri. Stefano sostiene di aver sempre pensato che si trattasse di uno di quegli inevitabili (e numerosi) “eventi naturali e comuni” della vita del genitore imperfetto. Può essere sicuramente, ma ci racconta che da quando ha avuto modo di parlare con Jordi, ideatore, fondatore e realizzatore dei Nins® di Grapat il suo punto di vista in merito a questo episodio è di certo cambiato. Jordi gli ha infatti spiegato che toccando con le mani i giochi che produce i bambini “vedono al di là dei colori e poiché sono sensibili ad ogni prezioso piccolo tocco, accarezzano la consistenza del legno, i bordi arrotondati, le facce lisce e le sfere”, un po’ come se le mani potessero vedere. Un’immagine a dir poco suggestiva!

Girl Playing With Building Blocks — Image by © Royalty-Free/Corbis

I bambini hanno, ci racconta Stefano dal suo punto di vista, delle priorità sempre speciali, non sempre comprensibili agli adulti e a volte non si tratta di regalar loro giochi “sbagliati” o “corretti”, ma solo di diverse priorità. Spesso i materiali sono solo uno strumento, perché il gioco infantile è l’essenza dell’esistenza e l’espressione massima di vita. Attraverso il gioco i bambini si aprono al mondo e se li lasciamo fare vedremo che loro ci diranno io sono, io esisto”. Per scoprire il mondo è necessario anche passare attraverso il gioco libero e destrutturato, anche a favore dell’acquisto di autonomia.

Stefano, papà di due bambine, si rende conto nel quotidiano che mano a mano che la crescita dei bambini avanza, i giochi di trasformazione e di invenzione diventano sempre più complessi e più intriganti, rimanendo fermo il concetto però di gioco come occasione per creare qualcosa di nuovo, riprendere e sviluppare ulteriormente un’attività, un gioco lasciato il giorno prima. Persino degli scatoloni semplicissimi, imballaggi senza orpelli, possono diventare automobili, case per le bambole, stalle di cavalli oppure navicelle spaziali grazie ai colori e agli addobbi fatti di nastro adesivo, etichette, nastri e tutto quello che la fantasia suggerisce al momento.

I materiali, le consistenze e i colori sono caratteristiche essenziali dei prodotti selezionati e proposti da Kidsonthetree, in particolare quelli del marchio GRAPAT (proprio ideati da Jordi di cui si parlava prima), esaltano le forme, le tine e il legno di cui sono composti, regalando al bambino, al di là del gioco fine a sè stesso, anche l’opportunità della scoperta. Educativi di nome e di fatto, i giochi scelti da Kidsonthetree si possono visionare al catalogo online grazie al sito, dove troverete anche il blog di Stefano Scarparo Alves, che regala continui spunti sull’essere genitori.

Pinè: castel de la Mot e la leggenda di Jacopino

Baselga di Pinè, conosciutissima per il suo bel lago, è uno di quei luoghi che non devono trarvi in inganno: al di là dei posti più frequentati infatti, ci sono un sacco di belle passeggiate e luoghi carini da frequentare che sono assolutamente a misura di famiglia. Oggi, per esempio, per spolverare un po’ la mia memoria di bambina ex villeggiante, siamo partiti da Poggio dei pini, una nota zona residenziale degli anni Ottanta (alla rotatoria di Baselga, per chi arriva da Albiano, prendere la prima uscita per Vigo), ma questo percorso si può iniziare anche nel verso opposto partendo dall’abitato di Grill.

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Ci siamo inoltrati alla scoperta di una leggenda che aleggia sui boschi della zona: quella di Jacopino, terribile sovrano del pinetano nel Medioevo, decapitato dai contadini in rivolta e padrone di un castello, precisamente quello “de la Mot” o anche detto Castel Belvedere, di cui oggi rimangono solo pochissimi resti, ma di cui rimane intatta la meravigliosa posizione panoramica. “Sulle orme di Jacopino” è una bella passeggiata animata da cartelli e indicazioni curiose, create dalle classi della zona qualche anno fa: alcuni danno notizie sugli alberi che popolano il bosco (ontani, noccioli, betulle, abeti e pini per citarne alcuni), altri conducono proprio al castello dell’antico sovrano e al bellissimo maso Purga (dal nome della zona “Purga”, storpiatura dell’antico “Burg”, castello). All’inizio la passeggiata, che dura poco meno di un’oretta se non vi fermate, alla ricerca di funghi, fogli o animaletti autunnali, parte su una strada asfaltata che fiancheggia belle casette per villeggiatura e che, passata una coltivazione in serra di fragole, tipica di queste zone, conduce diretta al bosco.

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In questo bosco è concesso tirare con l’arco e infatti tutta la zona è costellata di bersagli a cielo aperto ed è divertente scovarne le strane posizioni, ma in realtà la cosa migliore è il fresco del sottobosco e, a detta dei bambini, gli stupefacenti incontri sul cammino: scoiattoli, lucertole e niente poco di meno che una bella salamandra. La luce del primo pomeriggio filtra fa gli alberi e anche se il sentiero nel bosco volge lentamente alla salita nessuno si lamenta perché i colori sono bellissimi grazie al foliage atunnale e l’aspettativa rispetto al castello è molta.Seguendo i cartelli che ci chiedono di farsi guidare dalla “spada di Jacopino” arriviamo a un bivio che ci fa sentire come Alice nel Paese delle Meraviglie: “per di qui o per di lì?”, “per il castello o per il maso”?, nase spontanea la domanda. Decidiamo per il castello e in men che non si dica, superato l’ultimo tratto di salita arriviamo ai ruderi e soprattutto allo spiazzo con vista panoramica sulle montagne che circondano la valle e sui paesi. img_5155

Proprio sul culmine del dosso (il Dos de la Mot appunto) che un tempo ospitava il castello ora ridotto a pochi sassi che formano modesti muretti, è stata installata una postazione con una panca e un “libro” molto particolare da sfogliare per scoprire il riadattamento della leggenda di Jacopino,  da parte degli studenti dell’Altopiano. Anche se pochi lo sanno il Castel de la Mot o anche “castel Belvedere” è uno dei più antichi del Trentino.

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Un po’ dispiaciuti per i pochi resti di questa struttura che doveva sicuramente riservare un grande fascino per chi arrivava dal sentiero, scendiamo e decidiamo di prendere anche la stradina che porta al maso Purga. Ottima scelta: in pochi minuti arriviamo proprio ai piedi di questo affascinante posto, conservato benissimo e che, scopriamo, era il luogo di servizio del castello. Ci fermiamo davanti alla tabella che descrive gli utensili del tempo: la gerla, la falce e così via e proseguendo un poco più avanti, sulla stradina che ci riporterà a Poggio dei pini, troviamo una fontanella di acqua fresca e il “capitel de le Caore”. Proprio alla fontanella un cartello ci avvisa che da lì in poi il cavaliere non ci avrebbe più fatto da guida verso la strada del ritorno. Poco male, ormai il percoso ad anello è chiaro: per un tratto si percorre uno stradino asfaltato e poco dopo  si ritorna al punto, nel bosco, in cui iniziava la salita per il castello. img_5162

Sconsigliata ai passeggini è invece consigliatissima per chi vuole passare un po’ di tempo in mezzo al bosco senza fare troppa strada e magari fermandosi a riposare un po’ al sole con una gran bella vista sulla valle e sulle montagne. Si parcheggia comodamente a Poggio dei pini, a poca distanza dal maneggio “Natura al trotto” e volendo, se si ha ancora un po’ di tempo, poi si può passeggiare nel centro di Baselga, godendo dei due nuovissimi parchi gioco (uno vicino alla centrale via Roma, l’altro proprio lungo le sponde del lago di Serraia). Consigliato, come sempre, lo storico gelato del Bar Pinetana oppure un dolcetto al Bar Bianco, tutto allestito in stile shabby chic (e che a me, lo ammetto, fa sempre tornare in mente quello spettacolare profumo di pizzette che c’era all’ora di merenda…d’estate, tanti tanti anni fa).