Author - Silvia

Le peonie selvatiche al Rifugio Campei

La nostra amica Letizia l’aveva sempre detto: lo spettacolo della fioritura delle peonie sul Monte Baldo è qualcosa di magico. Se poi si somma all’avvistamento di un capriolo, delle marmotte, di un asino fantastico, delle mucche in alpeggio, ottimo cibo e stupenda vista, capirete perché oggi sono così felice.  Solitamente la fioritura di questa specie, ormai rara allo stato spontaneo, avviene verso la metà di giugno, ma con il caldo delle ultime settimane lo spettacolo è già iniziato. Per chi volesse assaporarlo deve però fare in fretta: dura infatti pochissimi giorni. Così noi oggi siamo partiti presto all’avventura: io, Samuel, mia mamma ed appunto Letizia, che ci guida sempre alla scoperta del meraviglioso altipiano di Brentonico. Arrivati a Mori, abbiamo seguito le indicazioni per Brentonico, San Valentino, fino ad arrivare alla Bocca del Creer (1617 metri), dove si trova il rifugio Graziani. Lì si parcheggia comodamente: troverete tante macchine di persone che si dirigono verso il rifugio Altissimo (escursione meravigliosa, con vista emozionante sul lago di Garda, un’ora e mezza di cammino), mentre noi praticamente in solitaria ci siamo diretti verso Malga Campo: una mezz’ora di passeggiata pianeggiante su comoda strada sterrata, fattibile anche con i passeggini da trekking, che vi porta a questa struttura molto carina abitata solo d’estate. Abbiamo subito fatto amicizia con l’asinello Sirio, che si è lasciato coccolare e ci ha seguiti docilmente, mentre le mucche pascolavano placidamente nei prati.

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Alla malga, gestita da Alessio e Sabri, si possono acquistare i formaggi prodotti, ma anche gustare taglieri di formaggi ed affettati, frittate e – come raccontano loro – in generale”cibi semplici”. Un luogo bellissimo anche per i bimbi più piccoli, con tavoli ed ombrelloni per l’ombra. In cinque minuti raggiungere poi la croce, con bella vista sulla vallata.

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Proseguendo la strada non è più per passeggini, ogni tanto un po’ esposta, ma gradevole e fattibile con i bimbi. Milioni i fiori di diversi specie che incontrerete: botton d’oro, l’aquilegia, il geranio “sanguinium”, l’erica, il ranuncolo,i rododendri, ma soprattutto (e solo in questi giorni) le meravigliose peonie selvatiche.

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Da lì in poi la strada comincia a scendere: costeggerete la montagna ed attraverserete il bosco fino a raggiungere i grandi prati che circondano il Rifugio Campei a quota quasi 1500 metri (calcolare un’ora e un quarto da Malga Campo). Con un fantastico prato inglese, splendida vista e cucina casalinga ed accurata. Noi oggi abbiamo mangiato la polenta (sempre più difficile trovare quella “vera”, come questa, e non istantanea) con il formaggio fuso, la “peverada” e degli ottimi cappucci conditi con il cumino e il ginepro del Baldo. I secondi si aggirano sui 10 euro, mentre l’orzotto con il radicchio rosso e i funghi porcini 8 euro. Tutto preparato al momento e, come piace a noi, home made.

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Al ritorno la strada è un po’ faticosa perché ovviamente in salita fino a Malga Campo, ma la brezza fresca ha reso tutto più sopportabile anche in una giornata calda come questa. Come dite? Dove abbiamo visto il camoscio e le marmotte? Non appena arrivati, verso le nove del mattino, a poca distanza dal parcheggio. Qui sul Monte Baldo la natura vi può sorprendere in qualsiasi momento, basta lasciarla fare.

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Sull’Adige in gommone con i bimbi con Trentino Wild

Se vi capita di passeggiare sulle roste dell’Adige a Trento e di vedere un gommone carico di persone grandi e piccole decisamente allegre ed entusiaste…beh, quelli sono sciuramente Cristina e il suo team che percorrono il fiume con i gommoni! La trasmissione del Trentino dei bambini  ha permesso anche a noi  di vivere questa bella esperienza con Trentino Wild che organizza delle gite sul fiume anche per famiglie! L’appuntamento a Roncafort, dove solitamente partono le zattere delle Feste Vigiliane, e briefing all’asciutto (divertente anche per i bambini) sui comandi che ci avrebbe dato Cristina durante la navigazione (fermi, avanti, indietro, sul fondo!). Si viene subito tranquillizzati sulla non pericolosità di questa avventura, che infatti è adatta anche ai bambini dai tre anni in su. Emozioni e risate felici per tutti, per non parlare di quando si riceve dagli istruttori il binocolo per non lasciarsi sfuggire nulla! Anche quando l’Adige è in gran forma causa pioggia si parte senza problemi: salvagenti ben stretti e una grande curiosità di vedere la città da quell’affascinante prospettiva.

Quando lo abbiamo provato noi non ci siamo fatti mancare niente: un grande gregge di pecore, gli elicotteri militari sopra le nostre teste che avevano terminato la benzina e che son dovuti atterrare all’aeroporto Caproni, notizie relative alla flora e alla fauna circostante, un coccodrillo sfuggito alla savana che ci faceva strada, ma anche un desiderio espresso nel momento in cui si sono incrociate le due funivie di Sardagna (…solo noi conosciamo questa tradizione? Avrò collezionato migliaia di desideri fin da quando ero piccola, tanti per fortuna avverati!) e saluti con le pagaie in alto ai curiosi che ci osservavano. E poi una versione alternativa della canzone La Vecchia Fattoria (perché, Chiara, non c’erano anche i lupi?), il doppio “giro della morte” (trattasi di semplice giravolta del gommone) che a Gardaland gli fa un baffo e grandi risate a vedere il nonno di Filippo che ci ha seguito in bici per tutto il tragitto scattandoci delle belle fotografie ad ogni ponte e spuntando a sorpresa in vari punti.

Una bellissima esperienza, che dura in totale un’ora e mezza (gli istruttori la tarano in base ai partecipanti, scegliendo se far prevalere le nozioni culturali, naturalistiche o più divertenti per i piccoli) e termina al Bici Grill a Trento Sud. L’escursione viene effettuata su prenotazione (entro le ore 12 del giorno precedente) con un minimo di 8 persone, e viene effettuata anche da Rovereto fino a Nomi (totale di 2 ore). Costo: 20€ a persona (16€ con età inferiore ai 16 anni).

Per prenotazioni ed informazioni: 329.2743226. Divertimento assicurato!

Tra i masi di S.Orsola a vedere i caprioli

Protagonista della nostra passeggiata di ieri è l’incontaminata e selvaggia Val dei Mocheni con i suoi prati, i suoi maestosi boschi di larici e le sue baite tradizionali. Abbiamo scelto un giro adatto a  famiglie con bambini dai 6 anni in su, (non segnalato benissimo, ma ce la si può fare chiedendo anche a qualche anima pia di passaggio!) che copre tratti asfaltati, sterrati ed erbosi. C’è la possibilità di scegliere tra  il percorso corto di un’ora  o quello lungo della durata di due ore. Noi abbiamo optato per il secondo.

Parcheggiata la macchina a S.Orsola abbiamo subito seguito un incredibile profumo  di pane che ci ha portati al vicino panificio, dove un simpatico signore ci ha fatti entrare direttamente nel suo laboratorio. Ci siamo fatti preparare dei deliziosi panini e via! La prima località che troviamo è “Gheghe” per poi IMG-20150407-WA0012arrivare a “Castello”, così chiamata  perché dall’alto domina la valle che si incomincia a vedere in tutta la sua bellezza. Raggiungiamo poi Maso Broli e qui le due varianti  si dividono. Procediamo sulla strada forestale che ci porterà ai masi Battistoni e Moretti, diventati ora fattorie di montagna. Qui il paesaggio è davvero incredibile, sopratto quando la Panarotta,  il Fravort e il Rujòch sono completamente imbiancati e le cime si stagliano nette nel cielo blu che ci accompagna!
IMG-20150407-WA0011Scendiamo poi fino alla Madonna della Fonte attraverso una strada forestale dove prendiamo un comodo e tortuoso sentiero tornando poi a Maso Broli: leggiamo infatti che il percorso corto, leggermente in discesa, arriva direttamente alla località “Broli” attraversando due piccoli ruscelli.

Decidiamo che è venuta l’ora di gustarci il nostro delizioso panino, ci sediamo su dei tronchi e…stupore! Un capriolo sbuca proprio sotto di noi e con un balzo raggiunge gli altri tre che stavano più in alto: che emozione! Proseguiamo verso Fratelle, non scendiamo verso “Predaroneri”, ma raggiungiamo direttamente il centro di S.Orsola rimanendo sulla strada comunale. A noi questo giro in mezzo a boschi misti di latifoglie e aghifoglie e prati verdissimi è piaciuto molto, ci ritorneremo di sicuro in autunno alla ricerca dei buonissimi funghi!

Omeopatia classica? Sì, grazie

Ora, io non sono mai stata una fissata con la medicina alternativa. Ho fatto alcune cure omeopatiche per risolvere dei lievi disturbi, senza rimanerne impressionata, però è un mondo che mi incuriosisce e mi affascina. Quando ho avuto ospite nel mio programma su Rttr la dottoressa Angela Trigilia, medico chirurgo, da 13 anni esperta di omeopatia classica, mi ha subito convinta. Innanzitutto come persone, perché si vede che ha a cuore il benessere delle persone. E poi mi piaceva questo approccio per cui ogni persona ha il proprio rimedio omeopatico, UNO SOLO, che non agisce contro una determinata patologia, ma preso quotidianamente rafforza il sistema mentale, energetico ed immunitario del paziente.

Vi racconto brevemente come funziona, senza andare nel tecnico (tra l’altro non ne sarei capace): io sono andata da lei nel suo studio di Cognola e abbiamo avuto un colloquio di circa 2 ore. Nella prima parte mi ha fatto molte domande dal punto di vista fisico (nascita, infanzia, malattie, situazione familiare,…), dall’altra ha indagato sulle mie caratteristiche caratteriali e psicologiche. Ha così individuato il mio rimedio (in gocce), che ho cominciato a prendere per tre volte al giorno, aumentandone il numero all’occorrenza (vi spiegherà tutto lei, comunque sentirete ben presto come reagisce il vostro corpo). C’è bisogno di una fase di rodaggio, infatti l’individuazione del rimedio non è scientifica e lei non è una maga, quindi si procede a tentativi. Nel mio caso però ha l’azzeccato subito. nel caso in cui non sia giusto bisogna stare attenti a sintomi quali mal di testa,  stitichezza e depressione. Io in brevissimo tempo ho cominciato ad avere più energia, ad essere meno stanca, a vedere risolti i piccoli malesseri che avevo. E’ da un anno che non prendo medicinali (a parte per una recente rogna seria di salute, ma quella è un’altra storia) perché quando ho mal di testa , mal di pancia, o altri piccoli malanni chiamo Angela e lei mi spiega come aumentare il dosaggio o come procedere con la somministrazione delle gocce. E tutto passa.

Quindi, in sunto, in un anno non mi sono mai ammalata (niente tosse, raffreddore, febbre, nonostante molte persone attorno a me l’avessero), ho energia da vendere (fosse altro per tutto l’impegno che mi richiede il Trentino dei bambini e gli annessi!) e mi sento molto molto bene. Informazione di servizio: i rimedi dell’omeopatia classica (o unicista) aiutano molto anche le donne in gravidanza (fino al settimo mese, poi vanno sospesi fino a quando si allatta), i neonati e ovviamente anche i bambini. Io ho diverse amiche che si sono rivolte a lei anche con i pupi e il risultato è unanime: evviva la Trigilia!

Se avete occasione di passare lei domani sera (giovedì 26 marzo) terrà una conferenza a Gardolo, nella sala circoscrizionale (piazza Lionello Groff) alle ore 20 e 30. Altrimenti potete contattarla al numero 338.3166787

Come regalo di compleanno… gita in sleddog!

Per maggiori informazioni sulla possibilità di praticare lo sleedog sull’Alpe Cimbra, CLICCA QUI!

Era il regalo di compleanno di Samuel dell’anno scorso, e ben 364 giorni dopo siamo riusciti a renderlo realtà, alla vigilia delle sue undicesime candeline! Lo scorso inverno infatti avevamo dovuto rimandare a causa delle condizioni meteo/neve. Ma il magico incontro con gli alaskan husky che trainano la slitta sulla neve era sempre nella nostra testa. La settimana scorsa però, tutto era perfetto: tanta neve fresca e sole meraviglioso. In nemmeno 40 minuti di macchina da Trento siamo arrivati a Passo Coe (pochi chilometri da Folgaria) e seguendo le indicazioni lungo la strada siamo arrivati facilmente da Massimo e i suoi bellissimi cani.

20150210_142114La pista è di circa tre chilometri e gira attorno al lago Coe, in uno scenario di bellezza unica. Le escursioni previste ogni giorno sono sei: alle 10, 11 e 12, mentre al pomeriggio alle 14, 15 e 16. Un’oretta dedicata ad un massimo di tre persone per comprendere come funziona questa incredibile disciplina e per imparare a guidare la propria slitta. Già, è proprio questo il bello: in un quarto d’ora Massimo ti spiega la posizione, come usare il freno, come dare i comandi ai cani, per poi passare rapidamente alla parte pratica. Tutto molto più facile di quel che sembra! Samuel, al via con la sua muta di due husky meravigliosi, aveva il cuore a mille. Salvatore, il suo papà, era più agitato di quel che dava a vedere… ma il sorriso che aveva dopo il primo giro era piuttosto eloquente.

Via come il vento…come potete vedere in questo video:

Dal secondo giro in poi il percorso si amplia, dirigendosi verso gli imponenti missili di Base Tuono. In salita si spinge un po’, pattinando, mentre in discesa i cani vanno che è una meraviglia.Durante il terzo giro il divertimento regna sovrano, dopo aver preso completamente confidenza con questa nuova situazione. Che si vorrebbe non finisse mai. Perché un’ora scorre in fretta ed il commento di Samuel appena sceso dalla slitta è stato: “Ma io volevo continuare…..”

Possono guidare la slitta i bambini a partire dagli 8 anni (40 euro fino ai 14 anni, 50 euro gli adulti). I bambini più piccoli, tra i 3 e i 6 anni, possono essere trasportati dall’istruttore (15 euro, 15 minuti). Dove mangiare? Noi consigliamo la vicina Osteria Coe, con un bel self service che offre piatti buoni e genuini. In questi giorni, poi, mangiare fuori è una meraviglia.

Che gita spettacolare a Malga Pioverna!

La premessa è che queste foto (pur bellissime) non rendono giustizia a quel che si vede arrivati alla meta. Perché stare lassù con il cielo azzurro ed una corona di montagne pazzesca è un tuffo al cuore, un posto che ti fa dire: “Solo in Trentino un’emozione così”. Vi porto oggi sull’alpe cimbra, cioè nei territori di Folgaria, Lavarone e Luserna, che io ho scoperto davvero solo negli ultimi anni. Luoghi a meno di un’ora da Trento, che riservano bellissime sorprese. Anche con le ciaspole.

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Arrivate a Passo Coe (6 chilometri da Folgaria, 1600 metri circa di altitudine), paradiso per chi fa sci di fondo con 35 chilometri di piste, e parcheggiate la macchina (a pagamento, 60 centesimi l’ora). Dovete salire sulla collinetta che c’è alle spalle del negozio di noleggio sci (scritta gigante, non potete sbagliare), accanto al tappeto mobile per gli sciatori, e attraversare con attenzione la pista. Dopodiché è tutto indicato e il sentiero battuto (ma con le ultime abbondanti nevicate le ciaspole sono obbligatorie), con una prima parte totalmente piana, in una conca fuori dal mondo. Questa è una passeggiata (45 minuti in totale, anche meno) da fare con bambini abituati a camminare, perché nell’ultima parte (15 minuti circa) si affrontano tutti i 150 metri di dislivello. Una salita abbastanza ripida, niente di più, che però ripaga la fatica con un panorama incredibile. Si vede il Lagorai, l’Adamello, la Presanella, le Dolomiti di Brenta, fino alla Marmolada e il Sassolungo. E poi lassù, vicino ai baiti di Pioverna, c’è davvero una quiete incredibile. Un posto dove fermarsi anche a mangiare o bere qualcosa, ammirando la splendida vista, oppure a giocare senza pensieri con la neve appena caduta (consigliato un cambio).

ciaspole_alpecimbra15 Alla destra dei baiti potete continuare sul tracciato che fa un percorso circolare per poi ricongiungersi a metà circa della salita effettuata all’andata. Chi fosse spaventato dall’eccessiva fatica (o dalla presenza di bimbi piccoli) del percorso indicato può prendere invece che per Malga Pioverna per Malga Piovernetta, effettuando così una passeggiata assolutamente pianeggiante, ma io in questo caso consiglierei uno zaino portabimbi e via! Rientrati a Passo Coe consiglio senza dubbio l’Osteria Coe: ambiente carino e traquillo, con una terrazza fuori nelle giornate più calde, offre un self service molto buono. Io come tradizione ho scelto lo stinco con le patate al forno, ma anche le salsicce e la polenta prese dal mio amico Andrea emanavano un profumino. Prezzi onesti, buona qualità, personale cordiale e attento alle richieste delle persone intolleranti ai latticini come me. La mia ciaspolata è stata indimenticabile anche perché fatta in compagnia di una guida alpina. Una scelta ottimale anche per le famiglie! Sul prossimo post scrivo tutto, promesso!

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Windsurf – Torbole

Corso settimanale per principianti, da lunedì a venerdì, da maggio a settembre. Comprende:

  • lezioni mattutine con utilizzo del materiale del CST,
  • quota sociale
  • tessera FIV,
  • assicurazione,
  • pranzo a fine lezione
  • T-shirt/gadget e attestato di fine corso.

Costo corso windsurf dalle 9 alle 13.30: 240 euro
Costo corso windsurf + intrattenimento pomeridiano fino alle 17: 310 euro

Sconti: 20% per residente in Trentino-Alto Adige e figli di soci CST. Extra 10% per residenti nel Comune di Nago-Torbole e soci della Cassa Rurale Alto Garda. Dal terzo fratello in poi applichiamo il 50% sconto

DUE SETTIMANE:

  • Costo corso windsurf dalle 9 alle 13.30: 420 euro
  • Costo corso windsurf + intrattenimento pomeridiano fino alle 17: 540 euro

Sconti:  20% per residente in Trentino-Alto Adige e figli di soci CST
Extra 10% per residenti nel Comune di Nago-Torbole e soci della Cassa Rurale Alto Garda
Dal terzo fratello in poi applichiamo il 50% sconto

Tutti a slittare a Malga Mortigola

Quanti luoghi ancora non conosciamo! E quanti ancora ne scopriremo! Ecco qui per voi una bella idea per il sabato e la domenica, se volete abbinare una slittata ad un posto dove si mangia bene. Sto parlando dell’Agritur Malga Mortigola, a quota 1200 metri, sulla statale che da Brentonico porta a S.Giacomo.

É una zona che frequento poco, ma che devo dire riserva sempre delle belle sorprese. Questo posto ci è piaciuto un sacco perché:

  • la struttura ha attorno un sacco di spazio, con pendii dove i bambini possono slittare in sicurezza, parco giochi e prati dove giocare liberamente
  • la cucina è tipicamente familiare, con pasta fatta in casa e molti prodotti provenienti dall’agritur lì accanto (sempre di proprietà della famiglia), come i formaggi prodotti con il latte delle loro mucche. Noi abbiamo preso delle ottime tagliatelle con funghi e maialino, ma anche dei tortelli ripieni e delle pappardelle al ragù di cervo. Pane buonissimo preparato poco prima, acqua e caffè 30 euro: non male, vero? Ci sono poi moltissimi piatti tipici, ma anche più raffinati.
  • la famiglia  che lo gestisce è molto gentile (Marco, il capofamiglia è all’inizio di poche parole, ma poi molto disponibile) e si vede che le parole d’ordine sono “qualità” e “materie prime genuine”

 

 

Ecco la fiaba personalizzata, provata per voi

Ve l’avevo promesso e così ho fatto: per Natale alla mia nipotina Gaia ho regalato una fiaba personalizzata, per toccare con mano una proposta che avevo conosciuto tramite Facebook e che mi ispirava un sacco. Una fantastica idea di Eleonora Scali, che ha ideato una serie di fiabe in cui si possono inserire i nomi dei bambini, così come quelli dei loro genitori, dei nonni, degli amici, degli zii. Non è finita qui, perché c’è anche la possibilità di inserire il nome della scuola e della città in cui vivono, oltre che una loro foto in copertina. In questo modo ci saranno tanti riferimenti precisi per il piccolo, che diventerà il protagonista della storia… e chi non ha mai sognato di esserlo in una bella fiaba? Io per Gaia ho scelto la storia del brontosauro Piede di Piombo, perché mi piaceva che ad un certo punto della storia – dopo essere stata catapultata nell’era Giurassica ed aver salvato i dinosauri – potesse tornare dai suoi amici Silvia, Salvatore e Samuel (cioè noi). Ho fatto solo un piccolo errore indicando la città, perché lei vive a Dakar (in Senegal) e faceva un po’ di difficoltà a localizzarci lì, che non siamo ancora stati a trovarla (ma prontamente ho corretto, come ai migliori tempi sul libretto del liceo!). Beh, lei è stata contentissima di questo regalo, dove apparivano anche i suoi genitori ed i suoi nonni, anche perché la storia è davvero carina, il libretto aveva una bellissima confezione con degli stickers sbrilluccicosi e in fondo ha trovato anche un disegno da colorare.

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Come si fa ad ordinare una favola personalizzata? Semplice, si consulta il catalogo, con indicata l’età per i bambini, un riassunto della storia e gli elementi personalizzabili. Ci sono anche fiabe legate ad eventi particolari, tipo l’arrivo della Befana e la Prima Comunione oppure il compleanno (forse quella che permette la maggiore personalizzazione). Fate la vostra scelta, poi guardate QUI come ordinare ed in pochi giorni (24-48 ore)  l’avrete a casa. Il costo? 15 euro + 5 euro per la spedizione (My Fairy Tale si trova a Marina di Carrara). Pronti per vedere la faccia di sorpresa dei vostri bambini o dei loro amichetti?

Sessualità e amore: intervista a Francesca Dorigatti

Venerdì 6 febbraio si terrà il primo dei tre incontri per genitori di bambini da 0 a 10 anni dedicati alla sessualità presso la sede della Cooperativa AM.IC.A (Piazza Pertini 3 – Fraz. Canezza (Pergine Valsugana). Un breve percorso che vuole far luce sia sulle questioni legate a questi temi inerenti sia al mondo dei bambini che alla relazione tra genitori. Abbiamo fatto qualche domanda a Francesca Dorigatti, pedagogista e consulente in Sessuologia, che assieme a Sara Libardoni, educatrice professionale e consulente in Sessuologia, guiderà gli incontri.

Francesca, perchè proporre un corso sulla sessualità e sull’amore? L’amore e la sessualità partecipano in modo rilevante alla costruzione della nostra identità personale e sociale. Sono presenti ogni giorno in ogni nostro gesto.

Quali sono i temi che mettono più in crisi i genitori rispetto alla sessualità dei figli? Solitamente la curiosità rispetto alla sessualità nei bambini inizia a manifestarsi attorno ai tre anni. Osservare il mondo che li circonda e la differenza fra sé e gli altri li portano a fare quello che i genitori sentono e vivono come interrogatorio: “Come nascono i bambini?”, “Perché maschio e femmina sono diversi?”, “Come è entrato mio fratello nella tua pancia?”, “Anche io ero lì?”. Superare questo momento di “impasse” è fondamentale per sostenerli, anche rispetto alla dimensione affettiva e sessuale, nella costante ricerca di senso e di significato.

Qual è l’atteggiamento giusto da assumere? I genitori sono i primi a raccontare il mondo ai loro bambini. Visto che il corpo, le emozioni e le relazioni ne sono parte integrante, utilizzare un linguaggio appropriato all’età, concreto e non troppo allusivo permette di parlare e descrivere – come tutto il resto – anche le parti del corpo, i vissuti e i comportamenti inerenti alla sessualità.

Quando dite che partecipando al corso si potrà “condividere le attenzioni educative per comunicare al proprio figlio un clima affettivo e sensibile riguardo alla sessualità”, cosa intendi? I genitori sono gli interlocutori principali dei loro bambini, pertanto possono facilitarli in questo viaggio di scoperta e conoscenza non solo amandoli , mangiando e giocando con loro ma anche parlando. E’ necessario fare in modo – ecco l’attenzione educativa – che ogni figlio sia messo nelle condizioni di esprimere emozioni, esplicitare domande e descrivere i propri bisogni, creando un clima accogliente ed empatico anche in fatto di sessualità.

Durante gli incontri verrà affrontato anche la questione della sessualità tra genitori, che spesso dimenticano il loro rapporto nel momento in cui si hanno figli. Quali consigli ti senti di dare? Il sostegno ai figli va di pari passo con la conservazione della dimensione dell’intimità nella coppia. La soddisfazione derivante dalla sessualità, come quella espressa nella relazione affettiva, nel lavoro, nelle amicizie è uno dei sistemi motivazionali fondamentali al benessere personale. Benessere che con impegno va costruito e conquistato ogni giorno da entrambi i componenti di una coppia.

Corso a parte, chi si trova in difficoltà con queste tematiche a chi si può rivolgere per un colloquio individuale? Per chi avesse un dubbio, si sentisse smarrito, o preda di un’emozione inspiegabile nella propria vita sessuale può richiedere un colloquio con un consulente sessuale per essere accompagnato nella riflessione sul significato del disagio sperimentato; essere aiutato a sviluppare nuove conoscenze; intuire insieme possibili alternative; essere orientato, eventualmente, a uno specialista più adatto alla presa in carico del problema. Io (fracdo75@libero.it 3394261632 e la collega Sara Libardoni libardoni.sara@gmail.com 3409164848 offriamo questo tipo di consulenza.

Chi volesse saperne di più su questi incontri o iscriversi trova tutte le informazioni QUI