Author - Silvia

Capoeira

Un incrocio tra arte marziale, danza e acrobazia, la capoeira è una disciplina afro-brasiliana che ha ormai conquistato il mondo e, dal 2014, è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Questa lotta mascherata come danza fu sviluppata da schiavi brasiliani nell’epoca del colonialismo e oggigiorno la libertà di espressione e di movimento, ma non solo, è una dei sui principali obiettivi.

La parola chiave in qualsiasi accademia di capoeira è “jogar” o giocare! Capoeira è gioiosa e scherzosa, e bambini la trovano particolarmente divertente. Senza dubbi la capoeira è un’ottima attività fisica in cui bambini corrono, saltano e si buttano! Li aiuta a sviluppare loro equilibrio, coordinazione, flessibilità e conoscenza del corpo. Ma non solo, capoeira da la possibilità a loro di crescere loro autostima, sviluppare la loro identità e scatenare la loro creatività.

TRENTO

Capoeira Trento – I corsi per i bambini sono nella sala prove a Teatro Sanbapolis (Via della Malpensada 82/A) Il corso è per bambini tra 8-15 anni.

Scuola di Capoeira São Salomão presenta i corsi di Capoeira per Bambini con insegnante Brasiliano! Iscrizioni aperte tutto l’anno, prime due lezioni gratuite! I piccoli capoeristi entrano infatti a far parte di una sorta di grande famiglia nella quale ciascuno avrà un soprannome, scelto dal maestro in base alle caratteristiche del bambino.” (Claudia Porta, www.lacasanellaprateria.com)  Per info  e iscrizioni contattare: associazionesaosalomao@gmail.com

Corsi organizzati a TRENTO presso Palestra rossa del Liceo Rosmini – Via Barbacovi, 7
ROVERETO presso il CID Centro Internazionale della Danza, Rovereto.
PERGINE – MADRANO presso Palestra della Scuola elementare di Madrano

 

Alle Piramidi di Segonzano in passeggino

C’eravamo già stati qualche anno fa (QUI il post) e bisogna proprio dire che le Piramidi di Segonzano (Val di Cembra) non deludono mai. Ma per chi ha bimbi piccoli, o addirittura il passeggino, c’è una bella variante per ammirare dall’alto questo meraviglioso spettacolo naturale.  La forma classica è quella di un tronco di cono sormontato da un masso, che costituisce l’elemento protettivo contro l’azione erosiva delle piogge e che ne ha permesso la formazione. Ci sono poi quelle a punta, dove il masso è caduto, e quelle a cresta, costituite da una lama di terreno seghettata ed affilata. In alcuni casi sono raggruppate a canne d’organo, davvero un colpo d’occhio incredibile.

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Il percorso normale (circa tre ore in totale) è bello, ma un po’ impegnativo. Seguitemi allora per capire come arrivare ad una comoda passeggiata di alcuni chilometri, su strada asfaltata, percorribile quindi anche con il passeggino. Lasciate l’auto al parcheggio di Luch, sopra Segonzano. Subito bello il panorama sulla Valle di Cembra. Il primo chilometro presenta qualche salita, ma la vista sul primo e sul secondo gruppo di queste conformazioni bizzarre offre piacevoli soste. Dopodiché è praticamente pianeggiante (potete anche parcheggiare più avanti) e in un’ora circa arriverete nel paesino di Quaras, abitato anche in estate solo da poche anime.

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Il passaggio è consentito anche alle auto, ma sono davvero poche quelle che si incontrano, anche nei giorni festivi.

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Chi vuole proseguire per un po’ si può inerpicare tra le case e prendere il sentiero a destra. In un’ora circa di salita arriverà al paese di Bedollo, con vista panoramica sul lago delle Piazze. Altrimenti si torna indietro per la stessa strada.

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E per mangiare? Una buona idea è fermarsi alla Locanda alle Piramidi di Segonzano a gustare deliziose specialità trentine. Una trattoria semplice, con persone gentili, ottimi piatti e buoni prezzi, come quelle che piacciono a noi.

Colors Caffè 12, il caffè che ci mancava!

Immaginate la scena: casa in ristrutturazione, 2 bambini scatenati che chiedono attenzione, io che per lavorare ho bisogno di un computer e una connessione internet e… niente connessione! Morta, defunta, cancellata sotto chili e chili di calcinacci e polvere! Che fare? Come ogni internauta che si rispetti ho subito fatto un appello social: “Chi, wifi munito, ospita me, la prole e un computer per qualche ora? Io prometto di stare buona e zitta in un angolo, i bambini non so!

La risposta è arrivata immediata, come un faro nella nebbia, Eva, vicina di casa dall’energia travolgente mi scrive “Vieni nel mio bar, qui hai tutto: spazio, internet e angolo giochi per i bambini” Neanche il tempo di finire di leggere che ero già per strada, diretta con il mio bagaglio presso il Colors Caffè 12 (in via Pranzelores), dove ho preso possesso di un tavolo (e del wifi a disposizione dei clienti) e per un paio di ore sono riuscita a lavorare come mai prima in casa.

I bambini si sono annullati davanti a giochi, libretti e costruzioni, hanno intrecciato nuove amicizie (che nel tessuto sociale di 2 meno che decenni non è mai male) e non mi hanno chiamato neanche una volta. No, lo ripeto perché forse non è chiaro: non hanno chiamato neanche una voltaDa quel giorno il Colors Caffè 12 è diventato il mio punto di riferimento.

Come non manca mai di puntualizzare Marco, marito di Eva e proprietario con lei del locale “non è un bar per bambini, non scriverlo che poi gli altri clienti scappano!” ma è un bar in cui i bambini non solo sono i benvenuti ma sono anche felicissimi di tornare perché “qui è tutto alla nostra misura” a partire dai gestori, che non perdono l’occasione di passare qualche minuto a giocare con i più piccoli. 20150902_100842

Il Colors Caffè 12, per  i “grandi” è il posto ideale in cui bere un caffè insieme agli amici o in cui fermarsi a pausa pranzo. Mentre i “piccoli” hanno a disposizione tutto quello che possono desiderare: giochi, servizi a loro dedicati e un menù tarato per le loro esigenze, in cui tutto è proposto in maniera ridotta.

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Il Colors Caffè 12 è a Trento Nord, in via Pranzelores 83, , vicino al Top Center, dietro agli uffici dell’Ad Personam.

 

Passeggiando alla Malga di Bes

Oggi vi porto in uno di quei posti  in Trentino meno conosciuti, ma non per questo meno affascinanti. Dopo avervi raccontato il sentiero meraviglioso dove a giugno di possono ammirare le peonie selvatiche(bellissimo comunque anche tutto l’anno), ma anche il Sentiero del Ventrar e lescursione classica sul Monte Altissimo dove ammirare il Lago di Garda dall’Alto, vi porto nuovamente sull’Altopiano di Brentonico, poco distante da Mori. Salite fino a Brentonico, proseguite verso S.Giacomo e S.Valentino e poi a destra verso il Rifugio Graziani. Sulla sinistra troverete il Rifugio Fos ce, che ci dicono avere un’ottima gestione. Già lì capirete il tema della giornata: splendido panorama, mucche e natura a vista d’occhio. Scendete un po’ sulla strada da cui siete arrivati (oppure c’è direttamente un piccolo spiazzo dove lasciare la macchina) e prendete a sinistra la strada forestale che sale nel bosco (se non partite dal rifugio, invece, ovviamente sulla  destra arrivando da S. Valentino).

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La strada, sterrata, è fattibile anche con i passeggini da trekking, perché dopo il primo tratto di salita iniziale spiana portandovi in un’atmosfera magica: davanti a voi Malga Bes, chiusa al pubblico, ma con le sue decine di mucche che pascolano liberamente fino alla fine del periodo di alpeggio (normalmente fino a metà settembre).

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Fin qui (in realtà è possibile proseguire ancora un pezzetto) si arriva con il passeggino, poi il sentiero sulla sinistra si fa meno agevole. Salendo ancora una mezz’ora incontrerete il pastore con le altre mucche, ammirerete lo splendido panorama e facilmente arriverete al Rifugio Graziani.

Da qui avete diverse alternative:

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  • proseguire verso Malga Campo (una mezz’ora pianeggiante) dove vi aspetta l’asinella Siria e una gestione genuina (affettati e formaggi, frittate, succo di mela)
  • tornare indietro: o sul sentiero da dove siete venuti, oppure salendo i gradoni che trovate proprio accanto al punto in cui siete arrivati.  Così facendo percorrerete la riserva di Bes, con le sue 60 specie di orchidee diverse, ammirerete uno splendido panorama e tornerete con un giro ad anello al limitare del bosco iniziale. Ancora qualche centinaio di metri sulla destra ed eccovi di nuovo alla macchina.

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Al ritorno vi consiglio di fare una sosta al bel parco giochi di S.Giacomo (sulla strada) oppure al grande parco nel centro di Brentonico.

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Al Rifugio Negritella

Sarà la sesta volta che rimaniamo a dormire al rifugio Negritella, in Val di Fassa, a quasi duemila metri d’altitudine. E ogni volta abbiamo la conferma che questo sia il luogo ideale per dimenticare la frenesia di tutti i giorni ed immergersi in un ambiente con un’energia particolare.

Si sale a piedi da Vigo di Fassa (chiedete della strada per le mountain bike, ci mettete un’oretta e mezza) oppure con la funivia (il Negritella dista poi 5 minuti a piedi, se avete bambini piccoli) e vi accorgerete dell’atmosfera magica che si respira lassù non appena avrete di fronte le spettacolari cime del Catinaccio, del Vajolet e del Larsec. Con queste splendide giornate di settembre, poi,…

Noi questa volta siamo saliti a piedi e subito abbiamo visto un cerbiatto fermarsi nel prato ad osservarci. Arrivati alla meta Sandro e Cesare, che erano andati a fare legna, ci hanno accolti con una merenda d’eccezione: brise fresche affettate, pane fatto in casa, speck e formaggio di malga. Serve dire altro? Dopodiché io e Samuel siamo andati un po’ per funghi e un po’ alla ricerca dei caprioli e dei cervi (si vedono facilmente all’imbrunire), ma questa volta non abbiamo trovato nè gli uni nè gli altri. Però, seduti in cima al prato, con la Valle di Fassa ai piedi e quelle cime maestose, non ce la siamo sentiti di lamentarci più di tanto!

Dal rifugio ci sono passeggiate ed escursioni per tutti i gusti: in una mezz’ora di sentiero pianeggiante ed adatto ai passeggini da trekking si arriva al Gardeccia, con un bel parco giochi; in un’ora e mezza di passeggiata un po’ più impegnativa si arriva alla Roda di Vael; in un’oretta si arriva anche alla Malga Vael, con un percorso affascinante che ricorda a tratti i canyon. Noi il giorno dopo abbiamo deciso di prendere il sentiero delle “caore” (capre in dialetto, e se lo fate capirete subito il perché, tanto va su dritto) per raggiungere in tre ore il rifugio Vajolet, sotto le sue omonime e famose cime. Escursione da fare con bimbi un po’ allenati a camminare, ma sono tante le sorprese che ripagano della fatica: le stelle alpine, le marmotte a due passi, i rododendri tra le rocce, un panorama mozzafiato.

Tornati alla base la cucina di Sandro Benamati appaga il palato: pasta fresca e gnocchi fatta in casa, materie prime freschissime e gustose, affettati e formaggi presi dai piccoli produttori, ogni piatto – cucinato rigorosamente con la stufa a legna – con quel tocco in più che solo i bravi chef danno. E quando si mette passione in quello che si fa, lo si vede subito. Sandro, per lungo tempo ristoratore a Canazei gestisce dal 2005 questa struttura con 25 posti letto e camere con vista (praticamente senza tende…e che colpo al cuore svegliarsi alle sei con quello spettacolo di fronte!) sulle più belle cime del Trentino. Un pezzo per volta ha realizzato il suo sogno con le proprie fatiche. Noi ci andiamo spesso anche d’inverno, anche perchè le piste attorno sono l’ideale per le famiglie, e amiamo quello speciale mini centro benessere ad alta quota: la sauna fatta esternamente a baita, il piccolo bagno turco, il letto con il materassino costituito da un sacco imbottito di fieno, la pavimentazione composta con le pietre di un rio vicino,…

Il problema è trovare posto. Il Negritella è infatti un gioiellino che ha colpito i tanti visitatori da ogni parte del mondo che prenotano da un anno all’altro, come una famiglia di australiani che timbrano puntuali il cartellino o la coppia di olandesi che richiede sempre la stanza “Vajolet” convinta che il nome derivi dal colore viola in inglese e non dalle spettacolari montagne che ti guardano dalla finestra.
Noi lassù sospendiamo i pensieri e vedere i bambini che si perdono a giocare fuori tra di loro o con i gattini e la fantastica terranova Scavia, senza pensare ai videogiochi o alla tv, è bellissimo. Per non parlare di quando decidono di cooperare alla vita del rifugio sparecchiando spontaneamente o aiutando con qualche lavoretto…allora ci crete che l’atmosfera è magica, o no?

Sull’Altissimo: sempre un’emozione!

L’incredibile (e semplice) passeggiata sul Monte Casale, dove si vedono ben cinque laghi, ci ha fatto innamorare. Il sentiero del Ventrar, tutto cielo e lago di Garda, ci ha lasciato a bocca aperta. Le passerelle sospese tra Torbole e Tempesta sono una cosa eccezionale. Così come la bellezza del lago di Molveno dall’alto del Pradel. C’è però un’escursione di questo tipo che ho nel cuore e che in autunno (così come in primavera) dà il meglio di sé, lontano dalle folle dei turisti (meglio però se andate durante la settimana). Ed è quella che porta in cima al Monte Altissimo, poco più di 2000 metri, partendo dal rifugio Graziani, a 1620 metri d’altitudine. Attenzione perché non c’è molto parcheggio, quindi se arrivate un po’ presto è meglio.

Come si arriva? Da Mori si sale verso Brentonico, proseguendo per S. Giacomo e poi S. Valentino. La strada è un po’ tortuosa, nell’ultimo tratto, ma fattibile. A mio parere l’unica ragione per fermarsi (brevemente) al Rifugio Graziani sono i ciuffi di stelle alpine (coltivate ma bellissime) che delimitano la proprietà.

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Dopodiché avanti tutta: calcolate almeno un’ora e mezza di costante salita. D’altra parte sono 400 metri di dislivello. Ma – parlo a voi, proprio a voi che sono le prime volte che venite in montagna! – mai farsi spaventare dalle salite, tanto meno se siete in compagnia di bambini. Perché si arriva in cima facilmente con:

  • un passo dopo l’altro,
  • qualche sosta per prendere fiato ed ammirare il paesaggio
  • un racconto di voi bambini, una storia, qualche curiosità sugli elementi della natura

Vi consiglio di seguire la strada forestale, invece del sentiero che sale piuttosto ripido arrivando prima alla meta. Per diversi motivi. Vedrete ad esempio la grotta con la Madonnina

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e il primo incontro a sorpresa con il Lago di Garda nel suo splendore

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Circa a metà cammino noterete sulla destra una deviazione che porta ad un piccolo promontorio, oltre il quale inizia una distesa di piccoli abeti, larici e cirmoli. Sono gli alberi piantati, su un terreno di circa 100 ettari, a partire dal 1975, da Augusto Girardelli, che così ha voluto ricucire le ferite alla montagna provocate dall’uomo e dalle intemperie. Emozionante la pietra rosa con incise queste parole: “Questo cirmolo è il solo cresciuto su mille seminati, il giorno in cui fu trucidato l’onorevole Aldo Moro il 9 maggio 1978. Da una morte ad una pianta che nasce dedico questo cippo allo statista scomparso”.

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Ancora un ultimo sforzo ed eccoci al Rifugio Altissimo “Damiano Chiesa” . Il rifugio ha recentemente cambiato gestione. Per Info: cell. 391 3839019​ – Pagina Facebook). Ottima cucina (canederli, orzetto, goulasch, coniglio, polenta e formai rostì, crauti con salamelle e polenta 11, carne salada e fasòi, dolci fatti in casa), ambiente caratteristico, qualche gioco per i bimbi fuori, tra cui uno scivolo, una paretina da arrampicata e una sabbiera. Suggestivo posto per rimanere anche a dormire, in camerata o nelle camere fino a quattro posti. Un cartello indicativo sulla porta: “Qui si entra clienti e si esce amici”.

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Ancora pochi minuti di cammino ed ecco la splendida vista – immensa, a perdifiato – su tutto il lago di Garda, con vista su Riva e Torbole.

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Altra cosa, molto interessante anche per i bambini. A nord del rifugio, accanto alla chiesetta, si trovano numerose trincee (in parte restaurate), ricoveri in roccia e alcune gallerie (due delle quali visitabili con la dovuta prudenza e l’ausilio di una torcia) della Grande Guerra. Oltre ad un osservatorio che indica il nome delle montagne circostanti, a 360 grandi. Anche questa è un’emozione.

Crediti Fotografici Foto copertina @Gianpaolo Calzà

Il giro dei 5 Laghi

Sono tante le escursioni che si possono effettuare partendo da Madonna di Campiglio. Una delle più emozionanti è senza dubbio il Giro dei 5 laghi, da affrontare con bambini un minimo allenati visto che il sentiero è piuttosto lungo (sei ore e mezza) ed in certi tratti impegnativo. Chi vuole però assaggiare le bellezze del luogo può farlo percorrendone anche solamente un pezzetto: il panorama vale davvero la pena!

Noi abbiamo visto tanti genitori con bimbi piccoli sulle spalle (complimenti per la forza e l’entusiasmo!), ma anche qualche bambino di quattro-cinque anni che piano piano ha affrontato anche la salita verso lago Lambin…ma che emozione arrivare lassù!

Si potrebbe salire direttamente da Campiglio, ma noi abbiamo preso la telecabina dei Cinque Laghi (info apertura e costi, QUI) per ridurre i tempi di un’ora e mezza, vista la giornata incerta a livello meteorologico. Splendido il panorama all’arrivo sul Brenta, uno di quelli che ti fa ringraziare di vivere in un posto così bello.
In una mezz’ora di passeggiata pianeggiante (attenzione con i bambini, perché il sentiero è un po’ esposto) caratterizzata da ciuffi d’erba che sembravano dipinti da Monet abbiamo quindi raggiunto il lago Ritorto (2053 metri) con il suo blu spettacolare e le mucche a completare il quadro da cartolina.

Da lì comincia la salita (non troppo lunga, ma intensa) per il lago Lambin: in un’oretta eccoci davanti a questo specchio d’acqua immerso in un paesaggio lunare! Lassù, a 2329 metri sul livello del mare, ci siamo mangiati i nostri super segalini con lo speck e il formaggio…vi siete mai chiesti perché in montagna i panini sembrino sempre più buoni?!

Una breve pausa, per fortuna baciati dal sole visto il vento freddo, e poi in partenza verso il lago Serodoli e il lago Gelato (2376) con un piacevole saliscendi ed un continuo stupore di fronte a questo incredibile contesto naturale.

L’ultimo tratto presenta una discesa continua di due ore circa, che porta al lago Nambino (1768 m) e quindi di nuovo a Madonna di Campiglio. Se andate a fine luglio, metà agosto, verrete ricompensati da mirtilli e lamponi a volontà! Altrimenti potete ripercorrere il sentiero al contrario, scendendo di nuovo con gli impianti.

 

Sentiero ciclabile nel parco di Paneveggio

Nel Parco Naturale di Paneveggio Pale di San Martino c’è il nuovo sentiero ciclabile che segue il torrente Travignolo fino a Pian dei Casoni e a Malga Venegia. A partire da metà giugno e fino a tutto settembre, al Centro visitatori del Parco di Paneveggio è possibile noleggiare la mountain bike per raggiungere gli spettacolari scenari dolomitici della Val Venegia lungo il nuovo sentiero ciclopedonale.

In particolare, segnaliamo la possibilità di raggiungere gli spettacolari scenari dolomitici della vicina Val Venegia attraverso la nuova pista ciclopedonale che collega, in leggera salita, Paneveggio a Pian dei Casoni e a Malga Venegia. E per i meno allenati la possibilità di caricare la Mtb sulla navetta gratuita che serve la Val Venegia e di godersi, in discesa, il rientro a Paneveggio.

Le tariffe, invariate rispetto a quelle dello scorso anno, sono davvero interessanti e comprendono anche la fornitura di un caschetto protettivo:
– ½ giornata (dalle 8.45 alle 12.15 o dalle 14 alle 17.15) € 5,00;
– Giornata intera (dalle 8.45 alle 17.15) € 8,00;
– Speciale Famiglia: se noleggi più di due biciclette una è gratuita.

Che divertimento con il laser game

Abbiamo terminato questi 20 giorni di vagabondaggio per tutto il Trentino (in arrivo tantissimi post, tenetevi pronti!) con il botto! Già, è proprio il caso di dirlo, perché negli ultimi giorni abbiamo provato un sacco di attività bellissime con Trentino Wild, che d’ora in poi sarà il nostro centro preferito per il rafting e non solo! Ieri mattina al Trentino Wild Village, a Caldes (Val di Sole) ci siamo infatti cimentati con il laser game. E lo sappiamo che i giochi con le armi non sono educativi, che non bisogna incitare i bambini alla violenza, ma siamo convinti che un’eccezione ogni tanto si possa fare. Inutile dirlo, a Samuel – che pure non è un appassionato del tema – è piaciuto moltissimo. E anche a me e Salvatore ha divertito molto. Gruppi di adulti: prendetelo in considerazione anche per una sfida tra di voi!

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Parto dall’inizio: questo posto, che si trova in località Contre ed è il centro rafting della Val di Sole più vicino a Trento, è bellissimo: proprio accanto alla pista ciclopedonale che costeggia il fiume Noce, immerso nel verde, con tanti giochi per i bambini, un campetto da calcio e addirittura un bar con la sabbia dove i piccoli si possono divertire come in spiaggia.  A 100 metri di distanza è stato costruito un campo gioco dove ci si può sfidare in un gioco di squadra senza l’utilizzo di pallini (tipici del soft air) o da sfere di vernice (usate nel paint ball).

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Il laser game funziona così: si indossa in testa una fascetta frontale con un particolare sensore collegato alla propria arma, disponibile di diverse dimensioni e caratteristiche. Io ci ho messo un po’ a capire che dovevo ricaricare il fucile, ma poi devo dire che ho scoperto di avere un’ottima mira! Eravamo in nove a giocare: ci siamo divisi in due squadre, sistemati nelle rispettive posizioni del campo (chi dietro una pila di copertoni delle auto, chi tra gli alberi, chi tra i pellet disposti a barriera,…) e via con la guerrilla. Quando la propria fascetta viene colpita da un avversario si sente una vibrazione e si è fuori dal gioco. Inutile dire che i più piccoli, probabilmente abituati con i videogiochi, hanno fatto strage, ma anche noi adulti ce la siamo cavata benino. Soprattutto partita dopo partita.

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Ci sono diverse possibilità: la più classica è quella a due squadre, oppure “tutti contro tutti”, ma anche la scelta di un VIP (l’unico ad avere la fascetta in testa) che viene difeso da proprie guardie del corpo.

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I costi? 30 minuti 14 euro a persona, un’ora 22, oppure 2 ore 32 euro. Se invece scegliete questo gioco dopo aver fatto una delle tante attività del centro solo 10 euro.

Info e prenotazioni: 0453.901263 info@trentinowild.it

Alla casa degli spaventapasseri siamo un po’ artisti anche noi!

Ma voi lo sapete cosa ci vuole per creare uno spaventapasseri? Noi lo abbiamo scoperto oggi grazie ad uno dei tanti laboratori organizzati da Mulino Angeli –  la casa degli spaventapasseri.

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In questo luogo, nascosto da occhi indiscreti, il tempo si è fermato. Basta entrare nell’antico mulino per rendersi conto di essere circondati dalla magia: gli spaventapasseri sono ovunque: osservano, scrutano, proteggono con il loro sguardo silenzioso e vigile: non sono qui per scacciare gli uccelli sono qui per scacciare brutti pensieri, stress e frenesia; come il mitico “spaventapaure” così bello che ne vorrei uno in casa pure io.

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Per creare uno spaventapasseri basta poco:  quello che offre la nostra casa; stoffe, vecchi indumenti, pezzi di legno, ma anche una vecchia bicicletta, metallo e vecchi barattoli e soprattutto tantissima fantasia!

Il laboratorio di oggi consisteva nel creare un vero spaventapasseri di legno per le piantine di casa.

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I bambini hanno levigato, colorato e incollato… poi in attesa che il colore si seccasse abbiamo fatto un giro per conoscere la storia di tutti gli spaventapasseri racchiusi in questo magico museo.

Sabato 1 agosto poi ne potrete ammirare molti di più: torna infatti il concorso più divertente della nostra regione, in cui i partecipanti potranno  creare il loro spaventapasseri.

Indirizzo: via San Silvestro 2, Marter, Roncegno Terme

Aperture 2018:

Giugno, luglio, agosto e settembre: martedì, mercoledì e giovedì 15.30-18.30 / venerdì, sabato e domenica 10.00-12.00 e 15.30-18.30 / chiuso lunedì
Maggio, ottobre (sino alla metà): martedì, mercoledì e giovedì 14.30-17.30 / venerdì, sabato e domenica 10.00-12.00 e 14.30-17.30 / chiuso lunedì

Tariffe per le attività 2018: 

  • Solo visita guidata (min. 10 partecipanti): € 4,00 a persona
  • Laboratorio didattico + visita guidata (min. 10 partecipanti): € 5,00 a bambinoù
  • Per attività di una giornata è previsto un incremento di € 2,00 a bambino
    I laboratori e le visite guidate possono essere richieste al di fuori degli orari di apertura

Tariffe d’ingresso: ENTRATA A OFFERTA LIBERA

Contatti

Mulino: Tel. 348.6505259
Biblioteca di Roncegno: Tel. 0461 764387
roncegno@biblio.infotn.it

Per richiedere le attività
AmBios – per una comunicazione dell’ambiente
info@ambios.it
www.ambios.it
Tel. 0461 722240