La Contadina (Storo). Azienda agricola a 720 metri d’altitudine che si occupa di coltivazione di piccoli frutti, orticole, piante officinali. Si trova nel tranquillo paese di Bondone (Storo, a circa un’ora e mezza da Trento), circondata dalla natura.
I laboratori sono impostati generalmente sulle piante officinali e piante da raccolta spontanea e loro trasformazione, anche nell’orto botanico del vicino Castel S. Giovanni, raggiungibile con una breve passeggiata.
Aperta tutto l’anno, su prenotazione, è il punto di partenza per scoprire numerose curiosità: il paese dei carbonai, i camminamenti e le fortificazioni della Grande Guerra e la Val di Daone con le sue bellezze naturali.
Visite guidate e attività circa da metà maggio, solo su prenotazione e con un numero minimo di partecipanti (contattare il gestore per accordarsi).
Indirizzo: Via Giusti, 12, Bondone
Per maggiori informazioni e costi: 0465.299546, 339.1378985, info@lacontadinabondone.it
Che bello sentire che a vincere la famosa statuetta per il miglior corto animato é un film che ha come tema l’amicizia! Ma soprattutto sentire che l’amicizia in questione é quella incondizionata tra uomo e animale che tanti di noi, ma non ancora abbastanza, sperimentano o hanno sperimentato giorno per giorno come padroni di cani o gatti. Si, perché “FEAST“, cortometraggio della Disney vincitore di quest’anno, parla della fantastica storia di Winston e il suo padrone, senza parole, perché non servono, bastano due occhioni dolci e una linguetta furba a scoprire il senso più profondo del rapporto uomo/animale. Il succo é che l’uomo sa dimenticare e far passare in secondo piano rapporti importanti, l’animale non conosce tradimento, ama senza limiti o gelosie. Grande insegnamento da un piccolo cucciolo di cane. Mi piace tantissimo questa storia breve ma profonda che può essere di grande esempio, mi ricorda i miei cuccioli (Deha il cane e Giulio e Ruhm i gatti) che nonostante il grande impegno riempiono la nostra casa e le nostre vite di gioia.
Un inno all’amicizia e un omaggio non solo ai cani, ma a tutti gli animali e alla loro grande anima.
Se volete vedere il corto insieme ai vostri bimbi cliccate QUI, 6 minuti di grande tenerezza assicurata.
Buona visione!
L’allevamento del Mazaról é una di quelle piccole azienda familiari di montagna, che ci piacciono tanto, perché qui il lavoro si sposa con la passione per il biologico e la didattica ed é aperta anche in inverno! Situata nella Valle del Vanoi, nel Trentino orientale, vicino a Fiera di Primiero e a San Martino di Castrozza.
Le attività specifiche con gli animali sono su prenotazione mentre la visita agli animali in autonomia è sempre possibile perchè aperta tutto l’anno. Qui vengono allevate una cinquantina di capre da latte che diventa formaggi freschi e stagionati, yogurt e ricotta buoni da leccarsi i baffi. Inoltre questo é il regno delle api: sono allevate un centinaio di famiglie con le quali si producono svariate qualità di miele. Non mancano altri prodotti gustosi come salami di capra, piccoli frutti e grazie al ricco orto biologico vengono coltivati tantissimi ortaggi. La filosofia che anima il lavoro della giovane coppia che gestisce questo bel posto é tutta da scoprire, soprattutto per quanto riguarda la cura alternativa degli animali che, pare, diano prodotti molto energetici grazie a particolari trattamenti omeopatici che ne salvaguardano l’equilibrio biologico.
Le attività che vengono proposte sono tante e tutte volte a dare un’idea realista del lavoro in fattoria: Allevare capre da latte – Conoscere come vivono, cosa mangiano e cosa ci offrono le capre. Laboratorio: dare fieno, mungere il latte, accudire i capretti. Durata dell’attività: 1 ora. Periodo: da febbraio a ottobre.
Dal latte al formaggio -Seguendo la via del latte delle capre si arriva a conoscere la sua trasformazione in yogurt, formaggi e ricotta. Laboratorio: estrazione della cagliata, messa in stampo e rivoltamento dei formaggi. Durata dell’attività: 2.30 ore. Periodo: da febbraio a ottobre.
Pascolo delle capre – Accompagnare le capre al pascolo nel bosco per scoprire cosa preferiscono mangiare, imparare ad accudirle e a farsi seguire. Laboratorio: creare un gregge, rispettare il bosco, riaccompagnarle in stalla. Durata dell’attività: 1 ora. Periodo: da febbraio a ottobre.
La fienagione – Dall’erba al fieno, un percorso pieno di segreti per creare un alimento di qualità, tempo permettendo.
Laboratorio: lo sfalcio, l’essicazione, la raccolta, la concimazione. Durata dell’attività: 2 ore. Periodo: da maggio a settembre.
La vita nell’alveare – Conoscere la vita delle api, osservare le api al lavoro all’interno dell’alveare. Laboratorio: estrazione di un telaio pieno di api dall’alveare, assaggio del miele direttamente nel favo.Durata dell’attività: 1.30 ore. Periodo: da marzo a ottobre.
I prodotti dell’alveare – La smielatura, la raccolta del polline e la pulizia della cera. Laboratorio: disopercolatura dei favi di miele, costruzione di una candela di cera.Durata dell’attività: 1.30 ore. Periodo: da febbraio a ottobre.
L’allevamento delle api regine – Conoscere la tecnica per riprodurre api regine e come si organizza una stazione di fecondazione. Laboratorio: trasferimento delle larve sui cupolini d’allevamento. Durata: 2 ore. Periodo: da maggio a luglio.
Il bosco ed il legname – Il bosco ci da la legna per riscaldarci, per costruire, e per le recinzioni. Conoscere le varie piante e i segreti di come vanno tagliate, in quale periodo e come vanno lavorate. Laboratorio: tagliare una pianta, sramare, scortecciare, fare legna da ardere. Durata dell’attività: 2 ore. Periodo: tutto l’anno.
L’orto – L’orto è una risorsa che oggi non ha prezzo; imparare a seminare secondo il calendario lunare e a coltivare senza uso di fertilizzanti, pesticidi e insetticidi. Laboratorio: La concimazione, la luna e la semina, la pulizia dell’orto, la raccolta. Durata dell’attività: 1 ora. Periodo: da maggio ad agosto.
Se si vogliono sperimentare queste interessanti attività si possono organizzare visite per un minimo di mezza giornata sino a più di qualche giorno. L’azienda è in grado di fornire un locale riscaldato per degustazioni o attività interne, inoltre è presente una cucina per coloro che desiderano prepararsi in proprio un pranzo caldo. E se lo si desidera si può anche dormire in fattoria e utilizzare una zona notte riscaldata con dei letti e dei materassi (a carico dei visitatori ci sono le lenzuola e le coperte o sacco a pelo).
Azienda Agricola Allevamento del Mazaròl di Elisa Caramore – Tel. & Fax +39 0439.719347 • e-mail • Loc. Zortea 92, 38050 Canal San Bovo – Trento
A volte basta unire le forze per sconfiggere la paura di chiedere, parlare, confrontarsi e cercare di alzare la propria voce su argomenti che ci stanno a cuore ma che fatichiamo ad esprimere. Molto spesso i genitori dei bambini o ragazzi con un Disturbo Specifico dell’Apprendimento (tra cui il più noto la dislessia, ma ce ne sono anche di meno comuni) non hanno il coraggio di parlarne o, ancora peggio, non sono consapevoli di ciò che dovranno affrontare o di ciò che sta succedendo ai loro figli. Anche in Trentino, sebbene non se ne parli granché devo dire, esistono tantissimi casi di DSA nelle scuole, già in quelle materne ed elementari. Purtroppo però di fronte ai casi di DSA c’è ancora tanta ingnoranza e poca consapevolezza. Ecco allora che un gruppo di genitori che hanno vissuto e vivono da vicino la diagnosi di un disturbo specifico dell’apprendimento hanno deciso, dopo un incontro tenuto all’Auditorium di Lavis nel 2014, di costituirsi in un gruppo ufficiale, per poter concretizzare progetti e condividere informazioni in materia. Non si tratta di uno studio di specialisti, ma di genitori, insegnanti, persone che vivono i DSA da vicino e vogliono provare a porre fine o almeno rimedio a situazione difficili e discriminanti per i propri ragazzi e nel contempo fare informazione, la cosa più utile in questo momento.
Nel sito DSA Trentino – Domani Saremo Autonomi – trovate non solo la mission di questo gruppo, ma anche gli eventi e le iniziative già avviate, le news e, utilissima, una lista di siti, blog, contatti che possono essere utili per capire ed affrontare la difficile sfida di essere genitori di un bambino con difficoltà di apprendimento. La cosa più importante é però che questo sito e le iniziative di questo gruppo sono tutte in divenire e ognuno di noi, più o meno esperto in materia, può aiutare a migliorarlo e farlo progredire, mantenendo bene chiaro in mente che “i DSA sono una caratteristica personale e NON una malattia e che il diverso modo di apprendere può diventare una a potenzialità”. Un bambino con DSA É un bambino che deve essere aiutato, soprattutto a credere in se stesso e a trovare il sistema per affrontare da solo la vita scolastica. I bambini con DSA devono sapere che oggi hanno le stesse opportunità di tutti gli altri studenti loro coetanei. Un bambino con DSA va prima di tutto riconosciuto. Per tutto questo crediamo che questo nuovo gruppo di auto-mutuo-aiuto può essere un grande punto di paretenza.
Prossimo incontro : venedi 27 febbraio 2015 a Lavis.
Premetto che i miei figliuoli, particolarmente creativi e piuttosto estranei ai giochi convenzionali e soprattutto poco attratti dai videogame e dalle consolle-gioco, ogni tanto chiedono di giocare con lo smartphone o il tablet. Non siamo genitori con la paura dell’intossicazione digitale ma nemmeno perdiamo di vista l’utilizzo che i bimbi possono farne (ricordate il libro che abbiamo letto per voi sui nativi digitali ? QUI) . Ecco, detto questo vi voglio parlare di una serie di APP (applicazioni) che ho conosciuto proprio attraverso i miei bambini e la cui filosofia, pare assurdo, ho voluto scoprire a posteriori proprio perché loro ne erano così attratti, molto di più che rispetto ad altre app più note e commerciali. Volevo capire il perché. Sto parlando dei giochi di TOCA BOCA. Mia figlia Sophie passa molto tempo ad acconciare, tagliare, asciugare i capelli di strani personaggi; Timothy costruisce casette con mattoni speciali e colora, misura, progetta insieme a tanti piccoli aiutanti. Cucinare? Certo! Con ingredienti paradossali e per clienti decisamente mostruosi. Corse in macchina? Oh si! Ma senza gara, per il gusto di correre e studiare il percorso. Visioni spaziali? Anche! Costruiamo sempre robot pazzeschi con elementi di recupero e disegni bellissimi.
Ecco, queste sono le app TOCA BOCA, che si aprono sempre con un jingle carinissimo che non scorderete facilmente. Ma la cosa che secondo me vi colpirà di più sarà leggere la filosofia e la mission del team di esperti che sta dietro questa marca di app:
“Noi siamo uno studio che crede nel GIOCO PURO. Giocare per il gusto di giocare. Giocare senza regole, senza livelli o senza risultati prestabiliti” .
Ecco é questo che piace ai miei bambini e lo hanno capito da soli, scegliendo queste particolari app senza ovviamente conoscerne lo studio che ci sta dietro. Io lo trovo fantastico e trovo che ciò che questi giochi trasmettono sia una grande gioia attraverso un’esplosione di colori e personaggi strampalati (quasi un inno alla diversità) in cui tutti possono divertirsi senza l’ansia da prestazione e, se mi permettete, consiglierei queste app anche ai bimbi con qualche difficoltà a scuola, perché secondo me incitano al problem solving in modo sereno. Ah, dimenticavo…niente “colori di genere”, maschio o femmina non fa differenza, niente trucchi pubblicitari e soprattutto la dichiarata volontà di essere giochi creati dalla prospettiva dei bambini. Vi pare poco?
Per citare TOCA BOCA: “The pure play opens the door” (il gioco puro apre le porte).
Al Multisala Modena si organizzano feste di compleanni per bambini nei giorni feriali dal lunedì al venerdì (festivi e prefestivi esclusi) e in orari pomeridiani prima della proiezione dei film. Lo spazio a disposizione per la festa è l’atrio del Multisala dove sarà allestito un tavolo addobbato a festa. Il tempo a disposizione è di 1 ora circa prima dell’inizio del film dalle ore 16.30 fino alle ore 17.30 circa. Il film, da scegliere tra quelli in programmazione, e l’orario potranno essere definiti a ridosso della data in cui si vuole organizzare la festa. Richiediamo la partecipazione di un minimo di 8-10 bambini. Il costo a bambino è di 10 € e comprende l’entrata al cinema e la consumazione di 1 porzione mista tra pop corn, cipster e caramelle nonchè 1 bibita alla spina (o acqua). Si possono portare anche le torte da casa. Per prenotare la festa e definire i dettagli è necessario telefonare allo 0461983237 oppure scrivere una mail a: filmax.programmazione@gmail.com.
Immaginatevi una struttura residenziale immersa nei boschi della Val di Cembra, tanta fantasia, creatività e soprattutto la possibilità di realizzare una vera casetta nella foresta con le proprie mani. Succederà a Casa Magnola, a Segonzano, grazie a un’idea carinissima della fondatrice dell’Italian Felt Academy, Agostina Zwilling, che ha pensato a un percorso originale, utile e unico. Si rivolge ai bambini tra i 6 e i 12 anni (e ai loro genitori) questa sette giorni di full immersion di attività ludico-formativa. Un bel modo per cercare una soluzione a piccoli-grandi problemi e alle paure, ma anche una bella occasione di lavoro manuale. Con il tessuto di feltro fatto a mano ricopriranno infatti la struttura della casetta, creeranno animali del bosco, scopriranno come fare un’anatra, degli uccellini, alberi e fiori. Realizzeranno quindi, sotto la guida esperta di Agostina e delle sue collaboratrici, la loro casa da favola.
Tutto il percorso è ispirato alla fiaba di Hansel e Gretel (troverete QUI la spiegazione del perché la scelta è ricaduta su questa fiaba) e i risvolti interessanti di questa proposta stanno non solo nel risultato creativo, ma anche e soprattutto nella possibilità di capire concetti come “diversità”, “ecologia”, “rispetto” e “cura”. Sì, perché gli stessi bambini dovranno anche prendersi cura della loro creazione, cercando di collaborare con i compagni di avventura nella sua manutenzione e creando un clima stimolante, giocoso e soprattutto divertente! Se vi state chiedendo quanti e quali materiali verranno usati, eccovi accontentati: lana, legno, tessuti, fili, aghi, colori, matite colorate, forbici, acqua, sapone, corde, chiodi, martello, tutti forniti dall’organizzazione!
Non so voi, ma noi stiamo già sognando! I laboratori dei bambini si svolgeranno sia di mattina che di pomeriggio (approssimativamente 9.30 -12.30 /15-18.00), dovranno avere vestiti comodi con diversi cambi a disposizione. E le mamme o i papà accompagnatori? Le mamme avranno la mattina libera, ma nel pomeriggio, tramite un laboratorio ad hoc con Agostina, realizzeranno gli elementi tessili della casa, mentre i papà avranno il compito di reperire, soprattutto nel bosco, insieme ai loro bambini rami, legno, corde per costruire la struttura portante della casa che dovrà essere solida e sicura.
Ecco alcune informazioni logistiche: i ragazzi del posto possono tornare a casa a dormire, ma per gli altri è prevista una formula con possibilità di pernottamento, accompagnati da almeno un genitore, perché Casa Magnola, appena ristrutturata, ha non solo ampi spazi per le attività, ma anche 12 stanze da letto che possono ospitare fino a 55 persone. Bellissimo! Questa stupenda esperienza si potrà provare da sabato 27 giugno a venerdì 3 luglio 2015 ma le prenotazioni dovranno pervenire entro il 20 maggio 2015.
Per richiedere informazioni dettagliate contattare agozwi@tiscali.it SITO – Per altre info: Con.Solida. 0461-235723 www.cooperazionesocialetrentina.it/casamagnola – consolida.camp@consolida.it
Una neomamma non può che essere felice, non può che essere spinta da un continuo moto di gioia e di allegria per questa nuova e gratificante esperienza che è la maternità. Ebbene, non è sempre o almeno non proprio sempre così, a quanto pare. Tante di noi probabilmente potrebbero testimoniarlo, ma poche, spesso, hanno il coraggio di farlo. A tirare in ballo l’argomento, con un delicato e interessante libro edito da Erickson, è Deborah Roth Ledley, non solo scrittrice, ma anche psciologa clinica e fondatrice del sito www.TheCalmMom.com, oltre che mamma di due figli. In questo “Il mio primo anno da mamma” l’autrice sostiene come il diventare una mamma tranquilla non si tratti altro che di un percorso, di un processo, di un continuo apprendere giorno per giorno, le strategie per vivere serenamente la maternità. Il che è tranquillizzante, perché regala l’impressione che si possa imparare a migliorare il proprio stato d’animo nel rapporto (bellissimo, unico e speciale, ma fin da subito un tantino complicato) con l’essere donna e madre contemporaneamente. Ecco che nei diversi capitoli ci viene illustrato il perché secondo questa teoria le neomamme non possono essere davvero tranquille; i motivi sono tanti e, a pensarci bene, almeno uno può venire in mente a tutti. A me viene in mente la scarsità di ore di sonno, forse il più banale, ma il più duro e il più estenuante, a mio avviso, anche se leggendo ne scopro molti che forse hanno colpito più altre donne che me. Il libro prosegue con l’illustrazione di una serie di strategie (la parola ci piace, non c’è che dire) a cui attingere per costruire il proprio percorso; ne elenca sei, che vanno a formare quella che simpaticamente viene definita “la cassetta degli attrezzi della mamma tranquilla”. A me è piaciuta quella del “corpo tranquillo e mente tranquilla”, per citarne una anche in linea con il mio ricordo della carenza di sonno, in cui si spiega come abbattere lo stress da stanchezza fisica attraverso basilari esercizi fisici e di respirazione. Molto interessanti sul serio (…ad averli letti qualche annetto fa). L’approccio “mamma tranquilla, bambino tranquillo” ci sembra davvero azzeccato e tutto il libro è in sostanza condotto lungo questo sentiero strategico alla ricerca di una stabilità e di un equilibrio. Bello il capitolo sul grande dilemma materno “lavorare o non lavorare?”, eterno pozzo di sensi di colpa, di mezze decisioni, di ansie e stress da corse frenetiche tra un asilo e un ufficio.
Insomma, quella di Deborah R. Ledley è una lucidissima analisi delle situazioni da stress tipiche delle neomamme, ma è soprattutto un manuale su come prendere coscienza del fatto che non si è mamme prima di esserlo, ossia, per riportare una citazione usata dalla stessa autrice: “Nel momento stesso in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Prima non esisteva. Esisteva la donna, non la madre. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo” (Rajneesh). Perciò non si deve avere paura, a quanto pare, ma solo voglia di imparare un nuovo cammino.
Il libro “Il mio primo anno da mamma. Affrontarlo con tranquillità e aumentare il benessere” di Deborah Roth Ledley fa parte della collana Erickson “Capire con il cuore – Psicologia”. Prezzo € 15,00.
La premessa è che queste foto (pur bellissime) non rendono giustizia a quel che si vede arrivati alla meta. Perché stare lassù con il cielo azzurro ed una corona di montagne pazzesca è un tuffo al cuore, un posto che ti fa dire: “Solo in Trentino un’emozione così”. Vi porto oggi sull’alpe cimbra, cioè nei territori di Folgaria, Lavarone e Luserna, che io ho scoperto davvero solo negli ultimi anni. Luoghi a meno di un’ora da Trento, che riservano bellissime sorprese. Anche con le ciaspole.
Arrivate a Passo Coe (6 chilometri da Folgaria, 1600 metri circa di altitudine), paradiso per chi fa sci di fondo con 35 chilometri di piste, e parcheggiate la macchina (a pagamento, 60 centesimi l’ora). Dovete salire sulla collinetta che c’è alle spalle del negozio di noleggio sci (scritta gigante, non potete sbagliare), accanto al tappeto mobile per gli sciatori, e attraversare con attenzione la pista. Dopodiché è tutto indicato e il sentiero battuto (ma con le ultime abbondanti nevicate le ciaspole sono obbligatorie), con una prima parte totalmente piana, in una conca fuori dal mondo. Questa è una passeggiata (45 minuti in totale, anche meno) da fare con bambini abituati a camminare, perché nell’ultima parte (15 minuti circa) si affrontano tutti i 150 metri di dislivello. Una salita abbastanza ripida, niente di più, che però ripaga la fatica con un panorama incredibile. Si vede il Lagorai, l’Adamello, la Presanella, le Dolomiti di Brenta, fino alla Marmolada e il Sassolungo. E poi lassù, vicino ai baiti di Pioverna, c’è davvero una quiete incredibile. Un posto dove fermarsi anche a mangiare o bere qualcosa, ammirando la splendida vista, oppure a giocare senza pensieri con la neve appena caduta (consigliato un cambio).
Alla destra dei baiti potete continuare sul tracciato che fa un percorso circolare per poi ricongiungersi a metà circa della salita effettuata all’andata. Chi fosse spaventato dall’eccessiva fatica (o dalla presenza di bimbi piccoli) del percorso indicato può prendere invece che per Malga Pioverna per Malga Piovernetta, effettuando così una passeggiata assolutamente pianeggiante, ma io in questo caso consiglierei uno zaino portabimbi e via! Rientrati a Passo Coe consiglio senza dubbio l’Osteria Coe: ambiente carino e traquillo, con una terrazza fuori nelle giornate più calde, offre un self service molto buono. Io come tradizione ho scelto lo stinco con le patate al forno, ma anche le salsicce e la polenta prese dal mio amico Andrea emanavano un profumino. Prezzi onesti, buona qualità, personale cordiale e attento alle richieste delle persone intolleranti ai latticini come me. La mia ciaspolata è stata indimenticabile anche perché fatta in compagnia di una guida alpina. Una scelta ottimale anche per le famiglie! Sul prossimo post scrivo tutto, promesso!
L’influenza ha colpito anche noi e trovare qualche attività interessante ma poco faticosa per i piccoli ammalati non é semplice. Oggi ho pensato di tornare su un classicone e ho preparato, in quattro e quattr’otto, la mitica pasta sale! Avevo memorizzato una ricettina molto efficace e l’ho rispolverata. Io ho il Bimby, ma si può anche fare senza naturalmente, avendo cura di usare sale superfino invece di sale normale. Le dosi sono facilissime: 100 grammi di sale, 100 grammi di farina e 60 grammi di acqua. Con il Bimby per prima cosa bisogna preparare il sale facendolo diventare “sale a velo” come ha detto Timmy, poi bisogna incorporare farina e aggiungere l’acqua. Se usate le mani impastate normalmente, se usate il Bimby invece fate andare per 2 minuti in modalità “spiga”. Cinque minuti in tutto e il gioco é fatto! Questa volta ho voluto esagerare e ho aggiunto anche il colorante alimentare (ne avevo avanzato un po’ dai lavoretti di Timothy per la trasmissione) e così ho ottenuto un panetto rosa e poi, rifacendolo, un panetto verde. Proprio carini e Timmy si è divertito con le formine; non che non abbia la plastilina ecc, ma si sa, i giochi homemade hanno sempre la meglio. Che dirvi, non resta che provare no?