In queste giornate invernali approfittiamo del bellissimo clima del Garda per fare una comoda passeggiata che ci porta per un’ora e un quarto circa in mezzo agli ulivi e vigneti permettendoci di scoprire delle bellezze che in auto non vedremo mai.
Si parte da Ceniga , seguendo l’indicazione del ponte romano, sul Sarca, che ci appare quasi subito e ci incamminiamo in direzione Arco ammirando una natura davvero suggestiva. Lungo il percorso ecco la prima meraviglia: l’eremo di S.Paolo che si raggiunge in cinque minuti salendo una ripida stradina. É a strapiombo sotto una cengia di roccia ed è stato recentemente restaurato. Possiamo ammirarlo in tutta la sua bellezza. Il 29 gennaio scorso, era stato possibile ammirarlo anche all’interno e gli affreschi della cappella sono veramente belli.
Proseguendo alziamo ogni tanto gli occhi alla montagna che ci sovrasta sentiamo le voci di tanti ragazzi arrampicano sulle rocce che hanno reso Arco famosa in tutta Europa per il free-climbing. Poco prima di arrivare all’inizio del paese ecco la piccola chiesetta di S. Apollinare che vista dalla strada non sembra molto attraente, ma raggiunta ci permette di osservare un affresco meraviglioso dell’ultima cena!
Da qui in un’altra oretta e mezza si arriva, percorrendo la nuova via ciclo-pedonabile, fino a Torbole. Anche questo tratto. con tante panchine per chi vuole riposare, ci porta in mezzo a una bellissima campagna: sulla sinistra il fiume Sarca a destra la Rocca di Arco: paesaggio notevole!
Noi ci siamo fermati a magiare all’agritur Madonna delle Vittorie dove c’e la possibilità di gustare piatti del posto e, in particolare in questa stagione, il famoso broccolo di Torbole. Per i bambini l’ampio prato che lo circonda è un vero divertimento. (Info: 0464 505432 – via Linfano 81, Arco)
Dopo una quindicina di minuti si arriva a Torbole e per chi avesse ancora voglia di camminare si prosegue per Riva del Garda, per dare una sbirciatina al lago: bello in ogni stagione.
L’Ecomuseo della Valsugana. Dalla sorgente di Rava al Brenta, riconosciuto nel 2012 coinvolge l’aerea della Valsugana orientale, con le attuali amministrazioni comunali di Castel Ivano, Bieno, Samone.
L’acqua costituisce il filo tematico che lega le 9 comunità sia dal punto di vista ambientale-naturalistico, sia insediativo-produttivo. L’Ecomuseosi occupa del recupero della memoria storica locale per valorizzarla attraverso percorsi tematici, allestimenti e pubblicazioni a beneficio della comunità locale e dei suoi ospiti.
Sul territorio ci sono questi itinerari tematici che possono essere un’ottima idea per qualche passeggiata in famiglia:
Simposio Pietre d’Acqua: dalla ciclabile della Valsugana in località Agnedo trovate una deviazione che vi porterà ad ammirare le varie opere in granito, seguendo il corso del torrente Chieppena e rimanendo sempre sulla ciclabile, raggiungerete l’abitato di Villa. Per maggiori info clicca qui http://www.ecovalsugana.net/index.php/i-progetti/pietre-d-acqua
Parco Fluviale di Bieno, incastonato tra le montagne, un piccolo mondo dove i più piccoli possono entrare in contatto con il mondo dell’acqua.
Sul territorio dell’Ecomuseo ci sono altre attrazioni, belle anche per i più piccoli:
La Fucina Zanghellini a Villa Agnedo dove sono raccolti strumenti ed oggetti che sono testimoni dell’antica professione del fabbro. Nata per volontà di Paolo Zanghellini, che intendeva raccontare la storia dei propri antenati fabbri e far conoscere questa professione dimenticata da molti. Per prenotazione Paolo Zanghellini 3407759431 – clicca QUI
Da lunedì 18 gennaio il museo è aperto! Fino a prossime comunicazioni i giorni di apertura saranno dal lunedì al giovedì dalle 10.00 alle 18.00, venerdì dalle 10.00 alle 21.00. Prenotate il vostro biglietto online. Per chi non può ancora visitare di persona il museo, seguite la pagina Facebook per restare sempre aggiornati sulle attività, audioguide, laboratori, workshop on line proposti.
Le attività della domenica dedicate ai più piccoli devono aspettare ancora un po’, ma non preoccupatevi, potete consultare il canale YouTube del museo, troverete una play list con tutti i laboratori di #LittleMartAtHome per trascorrere qualche ora di qualità insieme ai vostri bambini e dare spazio alla loro fantasia e creatività 😉
Mart Museo di Arte Moderna e Contemporanea Trento e Rovereto Corso Bettini, 43 – Rovereto www.mart.trento.it @martrovereto
É quasi Natale e in questo anno particolare il Comune di Terre d’Adige, con la collaborazione del Trentino dei bambini, ha pensato di fare un regalo speciale alla sua comunità e di invitarla a continuare a sognare. Sapete cos’è un “acchiappasogni”? É quella sorta di scacciapensieri utilizzato dalle tribù indiane d’America, simbolo di protezione e portafortuna che, secondo la tradizione, ci aiuterebbe a trattenere i sogni e i pensieri positivi e ad intrappolare le energie meno favorevoli. L’idea è di far sentire uniti tutti, pur non potendo fisicamente ritrovarsi e festeggiare: questo grazie a un dono per i bambini e alla composizione di una grande opera collettiva che, in un secondo tempo, regalerà speranza e magia a chi durante le festività passerà per le piazze di Zambana e Nave S. Rocco.
Nelle due piazze di Nave San Rocco e Zambano l’artista Franz Avancini (autore di tante opere, tra cui diverse installazioni a Ledro Land Art e il famoso “Orso con la valigia” del Monte Bondone) realizzerà due grandi alberi, realizzati con materiale di recupero e non solo. Si tratterà di un inno alla vita, come da sempre e universalmente l’albero è considerato.
Nel frattempo tutti i bambini del comune (fino ai 12 anni) riceveranno a casa come un dono di Natale: un kit per costruire un personalissimo acchiappasogni. Questa parte del progetto sarò opera di un artigiana: Teodora Goodman, nota per il suo “Teatrino dell’albero parlante” e di tanti momenti speciali per i bambini. Dentro il sacchettino, che verrà recapitato a casa da parte dei ragazzi classe 2002, appena diciottenni e volontari residenti nel comune, i piccoli troveranno il materiale di base per costruire il loro dreamcatcher, e soprattutto scopriranno la magia di questo pensiero di Natale, ben riassunto dalla filastrocca composta da Teodora per l’occasione:
Da terre lontane, magiche e astratte, dove le Stelle brillan distratte, in Terre d’Adige, in ogni via, giunge inattesa una grande magia e va cercando col lumicino le case in cui abita almeno un bambino! Tra le tue mani è quindi arrivato questo bel dono inaspettato: filo di lana da intrecciare, perline e ninnoli per abbellire e fantasia secondo i bisogni, ecco, ora è pronto il tuo acchiappasogni! Tutti i passanti saranno sorpresi vedendoli in aria, vedendoli appesi… E Terre d’Adige sarà trasformata in terra d’incanto, in terra fatata.
A partire da sabato 19 dicembre e una volta assemblato il proprio acchiappasogni che potrà essere impreziosito con tantissimi oggetti (foglie, piume, conchiglie, ricordi, perline ecc..) i bambini e le famiglie, in autonomia, potranno appenderli su una delle due strutture – albero fissate in piazza e dare così vita alla magia del Natale di Terre d’Adige. Grazie a luci e musica che impreziosiranno l’opera collettiva, chi passerà per la piazza ricorderà l’importanza dei sogni e ritroverà, anche in questo momento così particolare della nostra vita, un po’ di speranza. Queste le istruzioni video che Teodora Godmann ha preparato per i bambini:
Il motto di questo progetto, nato dalle idee di Silvia Conotter e Manuela Zennaro, è che:“É Natale ogni volta che nel cuore di un bambino si accende la magia”. Un plauso al Comune per non aver dimenticato il concetto di collettività e unione anche in un momento come questo in cui non è possibile festeggiare e gioire nel modo tradizionale: reinventare un modo per fare comunità e mettere al centro la famiglia è sicuramente un ottimo punto di ripartenza.
Per i più social: scattate una foto dell’acchiappasogni del vostro bambino e postatelo su Facebook o Instagram taggando il Comune di Terre d’Adige e Il Trentino dei bambini: diffondiamo la magia! 😉
Nel frattempo le Pro Loco di Zambana e Nave si sono date un gran da fare per far sentire la loro presenza e riscaldare anche questo Natale 2020: a Zambana oltre ad aver allestito l’albero di Natale, come di consueto, si prepara il tradizionale Villaggio di Natale in piazza ed è attiva l’iniziativa “Le vie dei presepi”, il percorso di presepi allestiti dalle famiglie per le vie del paese. Anche a Nave S. Rocco, dove l’abete di Natale troneggia in piazza, c’è movimento tra le famiglie grazie alla richiesta della Pro Loco appunto di addobbare il paese con i presepi che verranno poi fotografati per creare una sorpresa di Natale!
Chissà quanti di voi hanno sentito parlare di #elfontheslef... no? Allora ve lo spieghiamo noi! É una incantevole tradizione natalizia americana (ammettiamolo…sanno festeggiare questi americani) piuttosto recente che porta un sacco di magia in ogni casa.
in foto Olaf, l’elfo di Carla
Neanche a dirlo tutto è nato grazie a un libro che porta proprio il titolo di: “The Elf on the Shelf: A Christmas Tradition“. Lo hanno scritto Carol Aebersold e sua figlia Chanda Bell con le illustrazioni di Coë Steinwart. Viene venduto fin dall’inizio insieme a un piccolo elfo giocattolo che inizialmente, come succede per tanti albi, doveva servire per “animare” il libro e far giocare i bambini. Nel libro è contenuta la chiave di tutta la tradizione: l’elfo in questione, aiutante di Babbo Natale, entra nelle case delle famiglie e durante il giorno rimane immobile ad osservare cosa succede, come si comportano i membri della famiglia, per poi riferire tutto a Babbo Natale durante il rientro al Polo Nord, in piena notte, attraverso la sua magica porticina (le conseguenze sono ovvie 😉 ). Anche le porticine elfiche impazzano ormai nelle case di mezzo mondo, cosa credete? Piccole, dolcissime porticine in miniatura che sono la “passaporta” speciale dell’Elfo per raggiungere il suo mondo incantato! Ci piace vero?
Ovviamente prima che sia mattina l’elfo (e qui viene il bello) torna nella sua casa e si posiziona in un nuovo posto, facendo spesso anche degli scherzetti alla sua famiglia adottiva. E di nuovo si ricomincia in loop: lui resta immobile ad osservare e la sera via di corsa al Polo Nord da Babbo Natale. Che magia! Attenzione però, se volete che l’elfo ritorni ogni mattina dovete seguire le regole (si legge nel libro): “C’è solo una regola che devi seguire per farmi tornare ed essere qui domani: per favore non toccarmi, la mia magia potrebbe sparire, e Babbo Natale non saprà tutto quello che ho visto e so”. Quindi giù le mani dall’elfo!
Mica tutti gli elfi però sono magici o comunque non subito: gli elfi diventano magici solo dopo aver ricevuto un nome e tanto amore dalla nuova famiglia! Se acquistate il libro (ancora non c’è la versione italiana ufficiale, ma solo una serie di adattamenti) nella parte dietro potete scrivere il nome insieme alla data in cui l’elfo è diventato vostro! Che tenerezza! Ricordate però di non toccarlo: altrimenti niente più magia e niente fughe al Polo Nord!
I bambini impazziscono per questo elfo: anche se non lo possono toccare possono rivelargli tutti i loro desideri, parlargli, e ovviamente dovranno cercarlo al mattino perchè in genere gli elfi sono dispettosi e non si fanno sempre trovare facilmente! Una specie di “caccia all’elfo” mattutina: inutile raccontarvi la felicità! Ma attenzione per davvero perchè quando diciamo che gli elfi sono dispettosi intendiamo davvero dispettosi… avete mai trovato i vostri calzini appesi sull’albero di Natale? Aituo! Ecco potrebbe essere uno dei dispetti, per esempio. Oppure il simpatico elfo si è fatto ancora il bagno nella tazza dei cerali del piccolo di casa… noi vi abbiamo avvertito.
Nella versione italiana (che non è la traduzione originale del libro americano) l’elfo non osserva per giudicare e si può toccare, ma questo poco importa, perché secondo noi la magia è la sua presenza, che sia americano o italiano. Ad ogni modo se cercate la versione italiana si tratta di “Che la magia abbia inizio:…Attenzione elfo in arrivo!“, di Martina Caterino e Monica Pezzoli. QUI il loro gruppo facebook.
E allora cosa aspettate? Potete usare la fantasia e creare la vostra porticina (anche con il cartone o in tutti i modi che vengono in mente ai piccoli di casa) oppure acquistarla e ovviamente adottare il vostro elfo QUI ne trovate alcuni. Sappiamo che è un po’ tardi magari, ma secondo noi siete ancora in tempo e comunque potete sempre portarvi avanti con i lavori per l’anno prossimo! QUI potete trovate tutto lo shop americano con tante versione dell’elfo e altri spunti! Addirittura esiste una “moda elfica”… potete davvero sbizzarrirvi.
É naturale che ci vuole tanta collaborazione da parte degli adulti di casa per fare in modo che la magia funzioni… ci siamo capiti! 😉
Salutateci il vostro elfo! E non dimenticate di renderlo anche un pochino “social” con l’hashtag #elfontheshelf postandolo su Instagram o facebook!
Nel nostro gruppo facebook “Quelli del Trentino dei bambini” abbiamo chiesto qualche foto dei vostri elfi e siete già in molti ad averle postate…continuate perché spargere magia è una cosa meravigliosa!
Foto di copertina e dell’articolo: Carla Loddo – uno speciale ringraziamento al modello elfo Olaf 😉
Dopo le abbondanti nevicate degli scorsi giorni, è proprio un peccato non approfittarne e concedersi un’escursione all’aria aperta. Ce lo ripetiamo spesso, ma molte volte gli impegni o la pigrizia fanno si che ci prendiamo sempre all’ultimo e non disponiamo di tutta la giornata, ecco quindi che bisogna ingegnarsi e trovare un itinerario non troppo lungo e piacevole.
Abbiamo deciso di ascoltare il suggerimento di un amico e siamo partiti in direzione Lago di Cei. Da Trento è facilmente raggiungibile in 25-30 minuti, prendendo la strada statale che va verso Rovereto e svoltando all’uscita per Aldeno. Una volta raggiunto il paese, si nota un bivio che indica il lago. Da qui si arriva a destinazione in circa un quarto d’ora di macchina.
Superate il lago e poco dopo vedrete il cartello che indica la direzione da seguire per la malga e, sulla sinistra, un parcheggio dove lasciare la macchina. Da qui parte una strada nel bosco e potete decidere se proseguire su questa oppure optare, dopo 200 metri circa, per il sentiero nel bosco visibile alla vostra sinistra.
Verso Malga Cimana
Chiamate la malga per avere indicazioni sulle condizioni del tracciato e capire se servono le ciaspole o bastano gli scarponi. Le segnaletica è presente durante tutto l’itinerario, l’unica pecca è la mancanza del tempo di percorrenza. Vi possiamo però dire noi ch-e, per famiglie con bambini piccoli, siamo nell’ordine di un’ora e mezza. Non fatevi scoraggiare dal primo tratto che è il più impegnativo, il sentiero sale poi in modo costante e senza dislivelli eccessivi.
In alcuni tratti del percorso (soprattutto la seconda parte) c’è parecchia neve e si potrebbero utilizzare le ciaspole, ma è comunque percorribile con un buon scarponcino. Una volta arrivati a Malga Cimana (chiusa in questo periodo), ci si ritrova immersi in un ambiente dove regna una tranquillità assoluta.
Bastano pochi passi dalla Malga e cominciamo ad intravedere un paesaggio mozzafiato. Con lo sguardo si può spaziare da Castel Beseno a tutto il territorio della Vallagarina. Ci sediamo su una panchina con il nostro pranzo al sacco e non possiamo fare a meno di pensare a quanto basta poco per raggiungere posti come questo e trovarci immersi in una natura così bella.
Una delle ultime occasioni in cui abbiamo fatto questa escursione ci siamo inoltre regalati un tramonto davvero indimenticabile… un mare di nuvole e gli ultimi raggi di sole!
Felici e col sorriso sulle labbra ci avviamo verso la macchina, il ritorno tutto in discesa e ci riporta in un’oretta abbondante al punto di partenza. Se avete tempo vi consigliamo di concludere la giornata con una passeggiata sul bel sentiero che circonda il lago di Cei. Splendido nel periodo autunnale quando la natura si tinge di mille colori, si fa apprezzare anche anche nel periodo invernale nella sua semplicità.