Author - Silvia

Amico Micro: giochiamo con il diabete

“E ora?” Ricordo perfettamente la faccia di Samuel quando siamo arrivati a pagina 48 di Dolce Amore. Ci alternavamo nella lettura, perché è un libro tanto agile e scorrevole quanto pieno di informazioni nuove ed emozioni dense.  Samuel si soffermava ogni tanto sui disegni, quelli con le lacrime e con le punturine, poi osservava attentamente le fotografie, rassicurato dai sorrisi e dalla quotidianità di Alessio. A pag. 48 il libro finiva così: “Oggi la mamma mi ha detto una cosa: “Domani mettiamo il microinfusore e non dovrai più fare le punturine”. Sono così contento! Non vedo l’ora che sia domani!”. Amico Micro (sempre Edizioni Erickson) riparte proprio da lì: dall’arrivo  del microinfusore. E’ un libro fatto di filastrocche, di giochi, di disegni da colorare. E’ un libro utile ai bambini con questa patologia, per familiarizzare con le costanti attenzioni e i comportamenti che essa impone, ma lo consiglio anche a tutti i genitori che abbiano a cuore la sensibilità  dei propri figli. Perché Guendalina L’insulina, Amico Micro, lancia la Bilancia, Salvatore il Sensore, Svitato lo Scienziato li aiuteranno a porsi in maniera “neutra” nei confronti dei bambini con il diabete di tipo 1 e più in generale di chiunque abbia difficoltà fisiche, psicologiche, relazionali. Samuel sarà contento di leggere la prosecuzione. E gli racconterò anche di Silvia, autrice del libro e mamma di Alessio, che negli otto mesi trascorsi dal nostro primo incontro ha continuato a combattere con la sua ferma dolcezza per la normalità che questo bambino merita. Compreso un lungo viaggio estivo in Inghilterra con tutta la famiglia, che ho seguito silenziosamente  – ma attentamente – via Facebook, fatto di tanti incontri, tanti amici, tanti sorrisi.

Concludo questo post con le sue parole, scritte nella prefazione: “Io desidero quello che la maggior parte dei genitori desidera per i propri figli. Ma io VOGLIO  anche qualcosa di più. Io VOGLIO scontrarmi con l’ignoranza delle persone, con la superficialità, con la cattiveria di chi non conosce e non conoscendo giudica, con chi dispensa sempre consigli e non ne approfitta mai per tacere, con chi generalizza, con chi “la fa facile”, con tutto quello che non va. (…) Io VOGLIO per lui un contesto intelligente, sensibile, consapevole, accogliente. (…) Io VOGLIO che venga trovata la cura per il diabete mellito di tipo 1. E nel frattempo VOGLIO che mio figlio abbia il meglio che esiste al mondo per gestire la sua patologia nel migliore dei modi”. Lo VOGLIAMO anche noi.

Per avere il libro Amico Micro potete contattare Silvia via mail: silviapurpuri@yahoo.it, oppure tramite la pagina CONTATTI del suo blog La nostra vita con il diabete. Parte dei proventi dell’autrice sarà destinata al Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano.

Moby Dick: l’amore per i libri non è in via d’estinzione

Ci sono dei posti che sanno di buono. Che appena ci metti piede ti senti bene. Non sono tanti, di questi tempi. Purtroppo. Eppure ce ne sono, ed è nostra cura raccontarli. La mia nuova scoperta si chiama Moby Dick ed è una libreria piccolina che si trova a Caldonazzo (via Roma, 8, 📞 0461 718164), gestita da Pino Loperfido – scrittore e giornalista – e da sua moglie Rita. Una scoperta, ma non una sorpresa per me, che conosco Pino da qualche anno. Burbero più per piacere che per dovere, ogni volta che parla di questa sua creatura cambia espressione. Segno inequivocabile di un amore corrisposto. E dopo averla visitata ho capito il perché.

Pino, come è nata l’idea di realizzare libreria in un un piccolo paese come Caldonazzo?
Si è trattato del punto di arrivo di un percorso passionale legato ai libri, cominciato durante l’adolescenza. L’idea di aprire una libreria è romantica e maledettamente in contrasto con gli stigmi dell’epoca che stiamo vivendo che è veloce, distratta e superficiale. I libri invece predicano tutt’altro. E oltre a predicare, sanno anche razzolare…

Perché l’avete chiamata Moby Dick?
Cercavamo un nome che andasse bene per grandi e per piccini. Ma oltre a richiamare uno dei libri più importanti della storia letteraria, Moby Dick è una balena e una balena è un simbolo molto importante. Il rischio di estinzione, ma anche la tenacia, la forza nell’inseguire un obbiettivo e, alla fine, raggiungerlo…

Molto spazio è dedicato ai bambini. Con che criterio selezionate libri e giochi?
La selezione è molto attenta e basata sul valore educativo delle storie e dei giocattoli, ma anche sulla qualità delle illustrazioni. Proporre giocattoli in legno e passatempi di una volta vuol dire anche volgere lo sguardo alla tradizione e ai valori che la modernità sta tentando impunemente di scipparci.

In questi anni siete diventati una risorsa preziosa per il territorio, tant’è che i clienti vengono da tutta la Valsugana e non solo. Qual è la chiave di questo successo?
Probabilmente il non cercare il guadagno facile. Il nostro negozio ha altri scopi e la gente lo ha capito. Sono tanti quelli che vengono da noi solo per farsi una sana chiacchierata su un autore o su un illustratore, scambiare i pareri su un saggio politico. E i tanti incontri che facciamo sono una delle cose più belle che ti regala questa attività. Il libraio che consiglia un libro è una figura in via di estinzione. Proprio come le balene.

Come vivono i tuoi tre figli quest’esperienza della libreria “in casa” e qual è il loro rapporto con i libri?

I miei figli sono molto felici di questa esperienza. Il più grande già ci lavora, di tanto in tanto. Nelle nostra famiglia il libro è al centro da sempre. Un oggetto dal quale è molto difficile prescindere, un compagno di viaggio capace di accompagnarti per tutto il corso dell’esistenza. I libri ci parlano di noi, ci dicono cose che talvolta nemmeno noi sapevamo.
Nel 2011 hai dato vita al Trentino Book Festival. A giugno si terrà la quarta edizione. Ci dai qualche anticipazione sul programma dedicato ai bambini?
Il Trentino Book Festival Junior è una parte fondamentale della tre giorni di Caldonazzo. Quest’anno si terrà dal 13 al 15 giugno. I bambini possono prepararsi perché per loro abbiamo preparato un menu ricchissimo e allettante. Faccio solo due nomi, tanto per gradire, Geronimo e Tea… Vi ricordano qualcosa?

 

I bambini e l’amore

L’amore è quando esci a mangiare e dai un sacco di patatine fritte a qualcuno, senza volere che l’altro le dia a te. (Gianluca, 6 anni)

Quando nonna aveva l’artrite e non poteva mettersi più lo smalto, nonno lo faceva per lei anche se aveva l’artrite pure lui. Questo è l’amore. (Rebecca, 8 anni)

L’amore è quando la ragazza si mette il profumo, il ragazzo il dopobarba, poi escono insieme per annusarsi. (Martina, 5 anni)

L’amore è la prima cosa che si sente, prima che arrivi la cattiveria. (Carlo, 5 anni)

L’amore è quando qualcuno ti fa del male e tu sei molto arrabbiato, ma non strilli per non farlo piangere. (Susanna, 5 anni)

L’amore è quella cosa che ci fa sorridere quando siamo stanchi. (Tommaso, 4 anni)

L’amore è quando mamma fa il caffè per papà e lo assaggia prima per assicurarsi che sia buono. (Daniele, 7 anni)

L’amore è quando una donna vecchia e un uomo vecchio sono ancora amici anche se si conoscono bene. (Tommaso, 6 anni)

L’amore è quando mamma dà a papà il pezzo più buono del pollo. (Elena, 5 anni)

L’amore è quando il mio cane mi lecca la faccia, anche se l’ho lasciato solo tutta la giornata. (Anna Maria, 4 anni)

Non bisogna mai dire “Ti amo” se non è vero. Ma se è vero bisogna dirlo tante volte. Le persone dimenticano. (Jessica, 8 anni).

Queste sono frasi sull’amore pensate da alcuni bambini e trovate su internet, a cui aggiungiamo quella di Timothy che ha appena detto a mamma Manuela: “Che bella la festa degli ANIMORATI! L’amore è una cosa bella che viene dal cuore”.

Il mio primo amore si chiamava Mattia, era bellissimo ed è stato il mio unico pensiero dalla prima alla quinta elementare, senza essere minimamente contraccambiata. Di quegli anni ricordo che è a causa sua che sono diventata milanista; che ho ancora nel portafogli un medaglione di carta disegnato da lui; che amava Sara, la mia migliore amica, la cosa peggiore che potesse capitare; che l’unico momento in cui il mio sentimento ha vacillato è stato in quarta elementare, quando mi han detto che quando si ama ci si bacia attorcigliando una lingua con l’altra e che poi bisogna fare un bambino…questione dolorosissima, perché dove passa un limone deve passare un melone (giuro, parole esatte! Non sapevo neanche da dove dovesse passare il melone, ma mi sembrava una metafora sufficientemente tremenda) . E voi, cosa ricordate dell’amore e di quando eravate piccoli?

Il Club delle matrigne

“Se adesso mi faccio male vedrai quanto si arrabbia con te papà”: è stato questo il tuo benvenuto, in piedi sulla vasca da bagno, pronto per saltare giù. Avevi cinque anni ed il futuro era un grande punto interrogativo. Ma amavo il tuo papà ed il rosso era il nostro colore preferito, adoravamo il pollo con le patatine fritte e la maionese ed avevamo entrambi una curiosa riga sul naso che compariva ogni tanto, senza un perché. Mi sembrava una buona base di partenza.

Incontrare una persona separata con un figlio apre una voragine di pensieri inattesi. Perché è equilibrismo allo stato puro ed il rapporto incredibilmente denso che avevi – e hai tuttora – con il tuo papà mi faceva una gran paura. C’è stato poi un vestito estivo stropicciato a forza di averti in braccio; il complimento più bello che abbia mai ricevuto in tutta la mia vita; le tue manine fumanti in inverno che si allungano verso le mie, mentre dici con un tono fintamente sdegnato: “Dammi qua che te le scaldo”. E ho capito che non c’era niente da avere paura. Perché l’amore non si divide, ma si moltiplica.

Sei un compagno d’avventura speciale, capace di sciogliere con semplicità le questioni più complicate. Come quando hai risposto ad uno sconosciuto che mi cercava al cellulare: “Aspetta che te la passo. Chi sono io? Un suo grande amico”. Per me – che ho passato anni a chiarire, a precisare, a giustificare, a trovare le definizioni corrette per non urtare la sensibilità di nessuno – è stato sorprendente. Ed è stato proprio quando ho smesso di pensare, che è stato possibile sentire. E’ stato quando ho smesso di vedere se mi davi un bacio oppure no prima di andare, che non ne hai più dimenticato nemmeno uno. E’ stato da quando ho smesso di temere il tuo giudizio – perché è vero che siamo amici, ma è anche compito mio darti delle indicazioni – che te ne esci con frasi capaci di far fare al mio cuore mille capriole.

Perché scrivere questo post? Perché oggi compi dieci anni ed è bello vederti diventare grande. Perché vorrei che chi si trova in una situazione simile alla mia – o magari più difficile, perché non tutti sono fortunati come lo sono stata io – sapesse che c’è sempre un momento in cui la vita restituisce l’amore dato. Con gli interessi. E perché vorrei dire a chi ancora se ne esce con un “mi dispiace, non lo sapevo” – quando spiego che non sei mio figlio – che non c’è niente di cui dispiacersi. Perché l’amore di un bambino nei confronti dei propri genitori è praticamente scontato. Il nostro invece l’abbiamo costruito insieme pezzetto per pezzetto. Con qualche fatica e tante risate.

A tutte le mie colleghe “matrigne” (già, perché la nostra bella lingua italiana non ha saputo ancora inventare un altro termine) consiglio di leggere questo meraviglioso blog, “dedicato a tutte le donne che hanno scelto compagni o mariti di seconda mano, con figli avuti da altre. Donne che hanno difficoltà a interpretare  il loro ruolo, soprattutto perché il loro ruolo, oggi, non esiste. Non è codificato, è poco trattato, anzi maltrattato. Il suo nome, in tutte le lingue, suona dispregiativo. La casistica delle matrigne va da Grimilde  in giù, tutte figure decisamente poco edificanti. E totalmente lontane dalla realtà. E allora, avviciniamoci, tutte insieme, e parliamone.”

Silvia

Libera-Mente Associazione Genitori Montessori Trento

Siamo un gruppo di famiglie che insieme sogna per i propri figli e per tutti i bambini un’educazione Montessori. Vorremmo che ai bambini fosse rivolto uno sguardo diverso, rispettoso delle loro differenze, capace di trasmettere l’incanto della conoscenza e di educare alla pace. Per questo promuoviamo seminari, conferenze e eventi che possano contribuire a promuovere il pensiero di Maria Montessori, ma non solo, e soprattutto lavoriamo perché a Trento si diffondano il più possibile esperienze educative montessoriane.

Maggiori informazioni QUI

📧 info@montessoritrento.org

Al Maso del Sole in inverno

Il Maso del Sole ci era tanto piaciuto in estate (QUI il post per chi volesse leggerlo), ma devo dire che anche in inverno ha il suo fascino. Quindi se volete portare i bambini sui pony o a cavallo vestiteli bene e via! Direzione Vigolo Vattaro. Venendo da Trento, dalla strada principale del paese dovete svoltare a destra in via Doss del Bue, passando davanti al Ristorante Tex e salendo per alcuni chilometri. Non spaventatevi per la strada: è poco frequentata dalle macchine e ben pulita anche in caso di neve.  E poi da lassù che vista sul lago di Caldonazzo!

I bambini potranno effettuare un giro con il pony nel bosco accompagnati  oppure prendere delle lezioni (in un’area coperta) con degli istruttori qualificati, sia sui pony che sui cavalli. Nel caso in cui i bambini amino quest’attività è consigliabile mettersi d’accordo per un pacchett0 di lezioni, in modo tale da dare un minimo di continuità al bambino. L’atmosfera che si respira al Maso del Sole è serena e rilassata: meravigliosi gatti che dormono sui covoni di fieno, cavalli e pony da accudire e accarezzare, un piccolo bar dove riscaldarsi con una bevanda calda con vista sul centro di equitazione, il bosco a due passi. Per salire sul cavallo bisogna indossare un casco (anche da mountain bike), pantaloni lunghi e scarpe adeguate, da ginnastica o scarponcini da montagna.

Info e prenotazioni: 0461-848529, Stefano 348-4127920 Maury 339-3513870. Presso il centro è possibile prenotare delle lezioni/incontri con istruttori qualificati per bambini con difficoltà motorie o di comportamento.

Maso al Sole è anche B&B e agriturismo, noi abbiamo avuto l’occasione di provarlo e QUI trovate il nostro racconto!

Informazioni:
📞 340 2301441
📧 stefania.gaia@hotmail.it
🌐 www.masoalsole.it

Gli strani elementi

Gruppo di animatori costituito nel 2010, composto da Valentina, Mattia, Andrea, Laura, Saviano e Fabio, di comprovata esperienza nel campo dell’animazione: chi insegna alla scuola dell’infanzia, chi ha maturato competenze nell’ambito del teatro e chi da anni si dedica alla magia, alla giocoleria e così via. Le proposte sono diversificate: animazione per compleanni, matrimoni, comunioni, ma anche feste locali, biblioteche, oratori, scuole dell’infanzia e primarie e recentemente anche gli asili nido. Gli strani elementi offrono diverse performance: giocoleria, scultura di palloncini, truccabimbi, sputafuoco, magia, burattini, bolle di sapone, laboratori e letture animate.

Quello che li motiva di più però è l’impegno nella messa in scena di spettacoli di diverso genere, creati e pensati autonomamente: alcuni ambientati nel castello, altri creati per recuperare antiche fiabe ma movimentandole in maniera creativa fino a “ scompigliarle” totalmente (“Le fiabe scompigliate”), altri ancora legati alle varie festività, altri contenenti dei messaggi educativi (“ Vorrei dire” sul diritto all’ascolto, imprescindibile per ogni bambino).

Per le feste di compleanno gli animatori potranno travestirsi da diversi personaggi: simpatici clown, allegri giullari, Cappuccetto rosso e il lupo, Biancaneve, folletti, Capitan Uncino e la sua ciurma e chi più ne ha più ne metta! Verranno proposti magie, balli, truccabimbi, giocoleria, e giochi in gruppo, sculture di palloncini e anche bolle di sapone. Il tutto potrà essere arricchito con la proposta dello zucchero filato o pop corn o …una dolce caramellata!

Maggiori info: stranielementi2010@libero.it o tinavaleurlo@libero.it oppure 334/3867674.

 

Athena, associazione trentina handicap e normalità a confronto

ATHENA, “associazione trentina handicap e normalità a confronto”, è un’associazione di volontariato di famiglie con minori e giovani adulti con handicap e difficoltà. È stata fondata da persone che – in ruoli diversi – hanno contatto quotidiano con la disabilità: in primis i genitori di figli portatori di handicap e disabilità di diversa natura e gravità, ma anche da operatori dei servizi e da volontari a vario titolo.
ATHENA è l’espressione dell’esigenza delle famiglie di bambini, ragazzi e giovani adulti portatori di handicap di trovare un “luogo” dove confrontarsi, crescere, parlare, coordinarsi e progettare, in accordo con i soggetti pubblici delegati, il volontariato e le associazioni del privato sociale nel senso più ampio ed in tutte le sue forme, azioni mirate e personalizzate per vivere fino in fondo e nel miglior modo possibile la sfida della vita. Con un grande progetto aperto al futuro: quello di dimostrare, nella quotidianità che non fa notizia, che l’integrazione è possibile all’interno della famiglia e di proporre un modo diverso e più vicino agli affetti famigliari di affrontare l’handicap.
Scopi ed obiettivi:
1. Favorire interventi e progetti educativi personalizzati ed individualizzati specifici di assistenza e riabilitazione integrata a domicilio per minori e giovani adulti con handicap e difficoltà .
2. Valorizzare la risorsa famiglia, favorendone un ruolo attivo e da protagonista all’interno dell’intervento e/o del progetto personalizzato.
3. Promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale delle persone con disabilità attraverso il potenziamento delle loro abilità emergenti e l’aumento delle loro competenze comunicative e delle abilità relative ai bisogni fondamentali .
4. Favorire la sensibilizzazione, l’attivazione e la valorizzazione della disponibilità e delle risorse, economiche e non, della comunità verso le famiglie con soggetti socialmente svantaggiati a carico.
5. Credere fermamente che insieme si può fare quello che non si riesce a fare da soli, insieme alle famiglie solidali, ai servizi pubblici, alle associazioni e alle cooperative del privato sociale, alle parrocchie ed ai loro gruppi, ad altre realtà private e della comunità.
6. Promuovere nella comunità la cultura della diversità, i rapporti umani e sociali, la sensibilità, la condivisione necessarie affinché i bisogni delle persone e delle famiglie con disabilità abbiano soddisfazione.
7. Realizzare occasioni di dialogo e di servizio senza formalismi e burocrazie, di responsabile realizzazione dei propri scopi sociali, di amicizie, di consapevolezza, conoscenza.
Maggiori informazioni sul SITO 

Biblioteca comunale di Trento

La sezione “ragazzi” della biblioteca comunale di Trento è riservata ai lettori da 0 a 14 anni e offre loro un patrimonio librario di 27 mila opere. Accanto ai servizi di consultazione, prestito e consulenza bibliografica, svolge attività di promozione del libro e della lettura con mostre bibliografiche, letture ad alta voce, incontri con le scuole, visite guidate, compilazione di bibliografie e consulenze agli insegnanti.

Sala principale: libri per ragazzi dagli 8 ai 14 anni: fumetti, romanzi gialli, di avventura, fantasy e fantascienza, horror e rosa, romanzi storici e umoristici; libri di divulgazione, enciclopedie e dizionari; libri in lingua originale, libri bilingui, fiabe e leggende popolari; romanzi per gli adolescenti
Spazio per piccolissimi, per bambini da 0 a 3 anni. In uno spazio riservato con scaffali bassi e contenitori a misura di bambino, sono collocati libri cartonati e sagomati, libri-gioco e di sole immagini, brevi racconti illustrati e libri da leggere con le dita. In uno scaffale dedicato sono disponibili i libri consigliati dalla bibliografia del progetto Nati per Leggere.
Nel soppalco uno spazio per i bambini da 4 ad 8 anni con libri di fiabe, albi illustrati, libri in stampatello maiuscolo per le prime letture, libri di prima divulgazione per rispondere alle curiosità dei bambini.
Oltre ai libri sono disponibili anche DVD e cd-rom, riviste per bambini, riviste specializzate di letteratura per l’infanzia, una postazione per la navigazione Internet.
ORARIO DI APERTURA: lunedì – venerdì: 14.30 – 18.30, lunedì e giovedì anche 10-12; sabato: 8.30 – 18.30. Passaggio Peterlongo, 3, Trento. Tel. 0461 889559, e-mail: blg@biblio.infotn.it.

Biblioteca dell’Argentario

Consulenza bibliografica, prestito interbibliotecario; consultazione e prestito di libri e periodici; sale di studio e lettura; 2 postazioni per Internet e applicativi; una postazione per la consultazione del catalogo; sezione ragazzi; attività culturali; fotocopie (esclusivamente per materiale della biblioteca e nel rispetto delle norme sul copyright).

Sono disponibili per la consultazione in sede e per il prestito: libri per adulti e ragazzi, libri per adulti e ragazzi in lingua originale, una ricca collezione di fumetti, giornali e riviste. La sezione locale offre monografie e periodici (A nord est di Trento, La Voce del Calisio, El Capitel, Football Club) riguardanti il territorio. Le sale di studio sono dotate di enciclopedie, dizionari e opere di consultazione. La sede possiede inoltre una consistente collezione di periodici specializzati in turismo, esplorazione, trekking, naturalismo.
Orario di apertura:
lunedì e giovedì 9 – 12.30 e 14.30 – 18.30
martedì, mercoledì, venerdì 14.30 – 18.30

Centro Civico di Cognola, piazza dell’Argentario, 2, Cognola (TN)
📞 0461 889797 – 📧 tn.argentario@biblio.infotn.it
La sede è raggiunta dagli autobus urbani nr. 9 e 10