L’anno scorso Chiara e i suoi bambini, Agata ed Amedeo, erano andati per noi a vedere la Carrozza Matta che torna anche questa domenica 13 dicembre facendo tappa a Pergine tra le 11 e le 12.
Ecco il suo racconto: “Il nome suscita una certa curiosità e come negarlo? Forse a molti verrebbe da pensare a qualcosa tipo la casa del cappellaio matto o a qualche strana giostra in stile Gardaland, e invece si tratta di un vecchio treno a vapore! E quanto vapore! La Valsugana grazie a questa fantastica locomotiva oggi era tutta una striscia di bianco vapore, molto simile a quella che gli aerei tracciano nell’azzurro del cielo. L’arrivo era previsto per le 11.30 circa, ma il treno, carico di turisti provenienti da Bassano è giunto a destinazione nella stazione di Pergine Valsugana con un non sospetto ritardo di circa mezz’ora: ad attenderli la bifolk band e ovviamente tantissimi bambini appassionati. Tutti i piccoli erano ansiosi di vedere gli interni di questi vagoni d’epoca, con panchette in legno e portellini apribili a maniglia, lo sbuffo bianco è stato un grande richiamo per tutti coloro che vivono nei pressi della ferrovia ed il fischio ha chiamato a raccolta un folto gruppo di curiosi che hanno avuto modo di salire in carrozza, scattare qualche fotografia e ammirare la splendida ferrea e nera carbone locomotiva”.
L’associazione culturale storico ferroviaria “Carrozza Matta” organizza ogni anno in diversi momenti, e soprattutto nel periodo pre-natalizio questo viaggi turistici e rievocativi a bordo del treno a vapore, che partono da Bassano del Grappa; per informazioni e dettagli è possibile visionare il sito
Cosa aspettate a prenotare un biglietto per affrontare il vostro viaggio nel tempo attraverso la Valsugana? Oggi c’eravate anche voi? Vi è piaciuta quest’esperienza?










La strada è davvero bella: in lontananza i monti…..imbiancati completamente facevano da contrasto al blu del cielo, al giallo dei larici, al rosso e all’arancio del bosco. E poi abbiamo fatto degli incontri bellissimi: un capriolo, uno scoiattolo che non siamo riusciti a fotografare perché velocissimo è sparito sull’albero e la casetta di un picchio: un buco perfetto nel tronco dove prima sentivamo un ritmico toc toc toc. Il percorso dura circa un’oretta e visto che in autunno tutte le baite sono chiuse ci siamo portati degli splendidi panini con lo speck che abbiamo mangiato osservando le cascate, che rumoreggiavano gioiose (d’estate, poi, sono davvero fragorose). Sicuramente la bellezza di questa giornata ci ha favorito: i colori bellissimi ci hanno riempito gli occhi, la temperatura gradevole è stata una sorpresa e le poche persone che abbiamo incontrato ci hanno fatto apprezzare una montagna diversa, più silenziosa e più nostra!






