Archive - Settembre 2018

Mini Rugby Trento: tutta una scoperta!

Qualcuno di famoso diceva: “Un pallone tondo te lo restituisce anche il muro, una palla ovale solo un amico”. La filosofia del mini rugby è proprio quella che solo assieme ai tuoi compagni puoi raggiungere dei risultati.

A Trento il mini Rugby fonda le sue radici nel 2000, quando la società Rugby Trento spicca il volo da Terlago e atterra a Trento, prendendo un assetto più strutturato. Dei primi anni in cui si girava per il Triveneto con pochi bambini le cose sono molto cambiate e ad oggi tutte le categorie sono complete, dai piccolissimi della U6 fino alla U12, con la possibilità di schierare addirittura due formazioni in alcune categorie. Il tempo ha dato quindi ragione alla società! 

Obiettivi come: far sviluppare la fiducia in se stessi, rispettare le regole del gioco, sostenere la propria squadra sono capisaldi di tutte le categorie. Mentre obiettivi più specifici sono calibrati per ogni fascia di età e si evolvono man mano che i bambini crescono:

  • nell’Under 6, dai 4 ai 5 anni, si pone più attenzione alla motricità e sul far prendere confidenza ai piccoli con il proprio corpo sviluppando l’affettività.
  • dall’Under 8 si inizia a lavorare sullo spirito di squadra, sul relazionarsi con il gruppo, percependo il compagno come un alleato e non come un avversario.
  • nell’Under 10 a fianco al lavoro sulle capacità del singolo si cerca di sviluppare il lavoro di gruppo e le prime abilità tattiche
  • dall’Under 12 il focus è quello di preparare i ragazzi al gioco dei più grandi, in un campo più grande con regole più complesse.

L’associazione mentale per cui il Rugby viene visto come uno sport con molti infortuni, e che per giocarlo sia necessario essere ‘imponenti’ è ancora forte. Nel gioco c’è spazio per tutti, dal più piccolo ma agile e veloce al più grande forte e potente, anche i più timidi, con l’aiuto dei compagni possono scoprire le proprie potenzialità. L’importante è metterci grinta e determinazione e il divertimento sarà assicurato. Per le mamme papà che temono che il loro figlio o figlia (sono sempre più le bambine che provano la palla ovale) si possa far male rassicuriamo che nel mini Rugby, sia nel gioco che durante l’allenamento, l’attenzione alla sicurezza è molta. Il contatto con il terreno e tra i compagni viene affrontato gradualmente.

Durante gli allenamenti ai bambini viene insegnato a cadere ed eseguire il “temuto” placcaggio in maniera corretta, per evitare di fare e farsi male. Inoltre gli educatori pretendono il rispetto delle regole, in modo particolare quelle legate alla sicurezza, sia dentro che fuori dal campo cercando di farne comprendere l’importanza ai ragazzi.

Tutti coloro che fossero incuriositi sono invitati a partecipare agli Openday di settembre (15 settembre e 22 settembre) o a raggiungere il campo di via Fersina durante un allenamento, sia per una prova gratuita sia per richiedere informazioni. In questo modo i genitori avranno la possibilità di toccare con mano la realtà di questa società, confrontandosi con accompagnatori, educatori, genitori oppure buttando il loro pargoletto ‘nella mischia’.

Per maggiori informazioni cliccare QUI, o far riferimento a Marco che risponde all’indirizzo email minirugby@rugbytrento.it e al numero 3479140139.

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Girovagando per l’Alpe di Siusi

Sull’Alpe di Siusi d’estate le possibilità di passeggiate sono innumerevoli, si possono fare brevi e lunghe camminate fino a una malga o escursioni più impegnative ai rifugi. Si può salire all’Alpe da Siusi con la cabinovia (aperta dal 24 maggio fino al 3 novembre 2019, per gli orari QUI), oppure se si passa prima delle 9 si può arrivare in alto al Kompatsch (prezzo 2019: 18€ al giorno per macchina), dove si parcheggia l’automobile oppure si può parcheggiare gratuitamente (ma va verificato estate per estate telefonando allo 0471 709600) nel piazzale della seggiovia Spitzbuhel subito dopo l’albergo Frommer.

La nostra meta era il rifugio Bolzano(aperto dal 1 giugno 2019 a metà ottobre a seconda delle condizioni meteo), ma attraversando questi prati bellissimi pieni di fiori abbiamo pensato anche ai più piccoli perché i sentieri sono davvero comodi e accessibili a tutti senza alcun pericolo. Si può salire anche a piedi, ma noi abbiamo preso la seggiovia che ci ha portato alla baita Spitzbuhel dove c’è una vista spettacolare dello Sciliar.

Da lì abbiamo preso la stradina pianeggiante in mezzo ai prati, fino a quando abbiamo incrociato il sentiero n.10 che in poco meno di mezz’ora ci ha portato alla malga Prossliner Schweige (aperta da metà maggio a metà ottobre).

Noi non abbiamo mangiato qui, ma tutte le malghe dell’Alpe prevedono piatti gustosissimi e dolci speciali. Se è ancora presto si può proseguire nel sentiero in mezzo al bosco dove piacevoli cascatelle e piccoli ponti e camminamenti in legno rendono il  percorso davvero vario. Si arriva ad un bivio, a destra si procede per il rifugio Bolzano, mentre a sinistra troverete l’indicazione della malga Santner  (aperta da metà maggio 2019 – metà ottobre) dove ci accolgono padre e figlia con chitarra e fisarmonica e un delizioso yogurt con fragole lamponi e mirtilli.

I tempi di percorrenza per arrivare alle malghe sono nell’ordine di un ora, un’ora e mezza, i segnali riportano comunque i tempi di percorrenza. Per arrivare al Rifugio Bolzano ci si impiega quasi tre ore, con salite di media difficoltà ed adatto a camminatori esperti o bambini abituati ad andare in montagna. A quota quasi 2500 metri, è sospeso tra le rocce e offre una vista incredibile.

Noi abbiamo mangiato kaiserschmarren e canederli accompagnati con le verdure: davvero notevoli!

 

Peluches, li conosciamo bene?

Quando sentiamo parlare di cose naturali, biologiche, anallergiche e via discorrendo, ci fermiamo sul serio a capire di quali materiali sono composti o quali certificazioni hanno? Qualcuno di noi forse sì e alla domanda  “I giocattoli naturali esistono?” forse sarebbero anche in grado di rispondere. Noi, lo ammettiamo, non ci avevamo mai veramente pensato e Stefano Alves Scarparo, sul blog di Kidsonthetree, ci ha dato un ottimo spunto per cominciare a porci delle domande serie sull’argomento. In particolare si concentra sui peluches, un oggetto amatissimo dai bambini, l’antipodo per eccellenza dei giochi digitali, oggetto di mille giochi di ruolo e spesso amico e confidente, dalla notte dei tempi, di tantissimi bambini.

La vera domanda allora è: “Che cosa valutare nella scelta di peluches e dei giocattoli di stoffa?” 
Stefano racconta che quando è nata la sua prima figlia la sua vita, come per la maggior parte dei genitori,  è completamente cambiata. Mutano gli interessi, le esigenze e le priorità si trasformano e spesso, affiorano nuovi aspetti del tutto ignorati e per Stefano Alves, uno di questi aspetti è proprio stato l’interesse per i giocattoli naturali ed ecologici che si è poi trasformato in una nuova avventura chiamata proprio kidsonthetree.com

Grazie a Kidsonthetree scopriamo che ci sono anche (ma non solo) peluches fatti con materiali naturali. Nonostante il progresso tecnologico e l’automazione industriale, questo tipo di giocattolo prevede ancora una parte di assemblaggio a mano, ammesso che si parli di peluches di buona qualità. Ovviamente, a seconda di quante sono le fasi manuali e di quanta cura viene messa nella realizzazione dei dettagli più piccoli, non solo si avrà un prodotto di qualità diversa, ma anche il prezzo finale subirà delle oscillazioni, a volte anche notevoli.

Molti peluches sono realizzati con fibre sintetiche oppure hanno l’imbottitura di poliestere. Esistono anche peluches e altri giocattoli di stoffa che sono realizzati completamente con materiali naturali, ma in qualche modo questa seconda opzione è meno nota e meno diffusa. Due aspetti fondamentali hanno però maggior rilievo in questa questione: i motivi economici e quelli estetici.  I peluches realizzati con materiali naturali hanno infatti un prezzo più elevato perché il costo della materia prima e della manodopera, come si diceva, è più elevato rispetto alle fibre sintetiche; in più i colori dei peluches naturali sono meno vivaci perché la materia prima di origine non ha colori sgargianti.

Gli unici a poter fare la differenza sono i genitori, con le loro scelte, anche  dei giocattoli morbidi e dei peluches, oltre che con tutto il resto dei prodotti, di cui spesso Kidsonthetree nel suo blog ci ha parlato. Si può scegliere valutando sicuramente l’aspetto estetico ed economico, ma soprattutto, almeno questo è il consiglio di Stefano Alves Scarparo, valutando anche la composizione del materiale, l’origine delle materie stesse e i processi di lavorazione. Richiede sicuramente un po’ di tempo e di attenzione in più, ma ne vale certamente la pena.

Se volete avere maggiori informazioni su questi temi e dare un’occhiata alla selezione dei prodotti proposti da Kidsonthetree, visitate il sito e fatevi ispirare, cliccando QUI.

 

Parco giochi ai “Due Laghi” di Coredo e Tavon

Il parco giochi di cui vi parliamo oggi è molto più che una semplice area attrezzata, possiamo definirla quasi come “una porta” che conduce in un luogo ricchissimo di attività per noi e i nostri bambini. Questo ampio parco si trova infatti all’ingresso dell’area ricreativa dei “Due Laghi” di Coredo e Tavon in Val di Non (solo una quarantina di minuti in auto da Trento), un posto che ci trasmette sempre un gran senso di relax. Gli ingredienti per stare bene ci sono tutti: i due piccoli specchi d’acqua con le rive verdi dove fare pic-nic, una bellissima passeggiata adatta anche ai passeggini, una buona pasticceria/gelateria e anche un soleggiato maneggio a due passi da qui, nell’abitato di Tavon (qui trovate il nostro articolo sui “Due Laghi” di Coredo e Tavon).

 

Il parco giochi sorge proprio all’ingresso dei laghetti, si estende su una grande zona verde con ampi spazi dove poter correre, giocare a palla ma anche fermarsi per organizzare una bella bracciolata. I giochi a disposizione dei bambini sono moltissimi: vari dondoli, una giostra, una teleferica, svariate altalene, un gioco di corde e ben due castelli con lo scivolo, uno più grande e uno più piccolo. A pochi metri di distanza anche un’area attrezzata per ospitare camper e roulotte (qui maggiori info).

 

Per maggiori info: 📞 0463 536499

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Il giro del Sassolungo e Sassopiatto

Eccoci nuovamente in Val di Fassa. Vi ho già raccontato di parecchi posti che si raggiungono da Passo Sella: il mitico Rifugio Salei, dove si può saltare su grandi tappeti elastici davanti al Piz Boè (QUI il post), della meravigliosa Malga Sasso Piatto ,  così come del Rifugio Comici, con un lungo scivolo e grandi materassi verdi al posto delle sdraio. Ma non vi ho ancora raccontato il giro completo, cioè quello sul sentiero che giro attorno al Sassopiatto e Sassolungo.

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Noi siamo partiti da Passo Sella, ma si può salire anche da Campitello di Fassa con la funivia Col Rodella. Procedendo in senso  orario abbiamo trovato il Rifugio Salei in 20 minuti, il Rifugio Friedrich August in altri dieci minuti, il rifugio Pertini in un’altra oretta, Malga Sasso Piatto in un’altra quarantina di minuti e in altri 5 minuti il rifugio Sasso Piatto (totale: 2 ore).

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Noi abbiamo deciso di pernottare in questo splendido rifugio a 2300 metri, cullati solo dal silenzio e da un’atmosfera incantata (disponibili stanze o cuccette in cameroni, QUI i prezzi). Un’ottima cena, a nanna presto e al mattino una sveglia indimenticabile in uno dei posti più belli che avessimo mai visto.

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Abbiamo proseguito con un saliscendi continuo (non particolarmente faticoso) sconfinando in Alto Adige, con una splendida vista sull’Alpe di Siusi e lo Sciliar, fino ad arrivare dopo due ore e mezza circa al Rifugio Comici. Sulla strada cavalli e mucche in libertà.

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Quest’ultimo tratto può essere un po’ disagevole se si hanno bambini piccoli che camminano, perché nei tratti più ripidi non ci sono cordini a cui tenersi, dalle pareti scendono rivoli d’acqua che rendono un po’ scivoloso il cammino, ma noi abbiamo visto tante famigliole procedere con tranquillità.

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Arrivati al Rifugio Comici, all’avanguardia e in una posizione incantevole, prendetevi una sosta per  completare il giro, perchè manca ancora un’oretta. L’intero giro dura in totale circa 6 ore, ma c’è una soluzione per chi volesse dimezzarne i tempi (con i bimbi è bellissimo, non fatevi spaventare anche se sono tre ore di cammino!): da Passo Sella  sale infatti la cabinovia Forcella Sassolungo, che arriva alla forcella che separa il Sassopiatto dal Sassolungo. Aperta fino al 1 ottobre dalle 8.15 alle 17 (13 euro solo andata, 9 euro bambini, info: 0462609500), arriva fino al Rifugio Demetz permette dopo una netta ma breve discesa di raggiungere prima il Rifugio Vicenza e poi il sentiero che costeggia l’intero gruppo montuoso.

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Potete scegliere la direzione che volete, ma io vi consiglierei quella a a sinistra, raggiungendo quindi il Rifugio Sassopiatto, la Malga  Sassopiatto, il Rifugio Pertini, il Friedrich August, il Rifugio Salei (foto sotto), e così via a ritroso.

Per mangiare va bene qualsiasi soluzione. Insomma, qualsiasi scelta facciate questo sentiero è un’esperienza davvero potente. Di quelle che mai usciranno dalla vostra testa. E non saranno necessarie foto per farvi rimanere impresse tutte queste bellezze.