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Giro dei castelli di Appiano

Oggi eravamo alla ricerca di una passeggiata non troppo lontana da casa e in valle per apprezzare al meglio queste prime giornate primaverili, il sole che riscalda, i primi fiorellini nei boschi…

Così abbiamo deciso di fare il giro dei castelli di Appiano, un giro davvero meraviglioso a pochi minuti di strada dall’uscita di Bolzano sud che ci regala degli scorci spettacolari sull’intera Val d’Adige, l’Oltradige e la conca di Bolzano.

Percorso adatto a bambini dai 3/4 anni in su che camminano in autonomia, vedrete che si divertiranno un sacco. Non adatto invece a passeggini, ma abbiamo incontrato diversi genitori con zaini o fasce porta – bebè.

Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio di Castel Corba (che ora ospita un hotel e un ristorante) nel piccolo paese di Missiano e da qui abbiamo seguito la strada (all’inzio asfaltata, poi forestale) che porta al Castello di Appiano.

Si raggiunge il castello con una passeggiata di un’oretta che parte tra le vigne e che poi si snoda all’interno del bosco, la strada è tutta in costante salita ma il panorama che si scorge attraverso gli alberi è davvero meraviglioso. In ogni caso ci sono tantissime panchine lungo il sentiero, quindi è possibile fare diverse pause per riprendere fiato.

Circa a metà strada si incontra quella che abbiamo deciso fosse “un’antica torre di vedetta“: 3 muri diroccati di cui ci siamo divertiti ad inventare la storia.
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Ad accompagnarci lungo la via invece una vera vecchia torre di guardia che abbiamo osservato dalle diverse angolazioni.

Finalmente, verso ora di pranzo, siamo arrivati a Castel Appiano: davvero suggestivo! Alcune panchine dove sedersi, un bel prato dove poter fare un pic nic e alcuni simpatici animaletti da guardare a accarezzare.

Qui vi aspetta la bella taverna del castello con un’atmosfera medievale del cortile dove vengono serviti manicaretti tipici della gastronomia locale. Il piatto forte sono i canederli, nelle loro tante varianti, ma tra le voci del menù figurano anche altre specialità tradizionali, come gulasch, polenta, lasagne e taglieri carichi di salumi, affettati e formaggi in puro stile altoatesino. Per informazioni e prenotazioni, potete contattare la taverna di Castel Hocheppan, telefonando al numero 333 6698212 

Ogni angolo di questo posto riserva una sorpresa e il panorama che possiamo ammirare è davvero meraviglioso.

Dopo aver recuperato le energie abbiamo deciso di riprendere il nostro giro e abbiamo seguito le indicazioni per Castel Boymont, raggiungibile in una quarantina di minuti passando attraverso una profonda gola. Qui bisogna fare attenzione, il terreno è reso sdrucciolevole dal manto foglioso che lo ricopre, si rischia di scivolare ma è anche la parte più divertente di tutta la passeggiata.

La gola si risale grazie ad una ripida scalinata che ci riporta rapidamente in alto. Da qui si prosegue tra sassi, radici e foglie: una vera immersione in un paesaggio fatato da cui si possono godere meravigliosi scorci della vallata sottostante.

 

Le rovine di Castel Boymont si raggiungono grazie ad un’altra piccola salita, ma una volta arrivati in cima anche qui possiamo godere di un’ampia vista sulla Valle dell’Adige e approfittare di comode panche e tavoli per una merenda o semplicemente una pausa rigenerante.

Il sole caldo, il silenzio e la pace di questo luogo, uniti ad un panorama impareggiabile ci hanno davvero conquistati …
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Da qui in una mezz’oretta si ritorna a Castel Torba. Una discesa un po’ ripida nel bosco, ci riporta alla macchina. I bambini stanchi ma decisamente entusiasti per questa bella avventura  e noi adulti rigenerati.

Nei dintorni vi consigliamo anche la passeggiata che collega Appiano a Caldaro tra meleti e parchi gioco. Il lago di caldaro e l’escursione fino a Castelchiaro. Imperdibile anche la gola del Rastenbach.

 

Velturno: castagne, sole e pascoli

Amiamo l’Alto Adige e lo amiamo particolarmente in autunno, quando in Trentino quasi tutte le malghe e i rifugi sono chiusi e invece lì è tutto aperto, per quella meraviglia che sono i “törggelen”, cioè l’usanza di passeggiare tra i castagni vestiti con mille sfumature colorate e fermarsi nei masi ad assaggiare il vino novello accompagnato dai piatti tipici autunnali. Così oggi siamo stati in un luogo dove è d’obbligo andare se vi piace questa proposta: a Velturno, in Val d’Isarco.

Proveniendo da Trento si oltrepassa Bolzano e si esce a Chiusa. Ancora sei chilometri ed eccoci arrivati. Potete lasciare la macchina al primo parcheggio oppure accanto a Castel Velturno (consiglio di entrare almeno nel cortile per ammirarne lo splendore).

SENTIERO DEL CASTAGNO.

Incamminatevi a sud, verso Chiusa per intenderci, e seguite le indicazioni del Sentiero del Castagno (a volte indicato in tedesco come “Keschtnweg”, ma con il frutto sempre visibile). Abbiamo subito incontrato un chiosco dove vendevano tra le altre cose le castagne e frittelle di mele.

DSC_1377Poco più avanti ecco Maso Radoar, che offre la stessa proposta tutti i weekend fino alla fine di novembre. Molto grazioso con le sue panche all’esterno, soprattutto in una bella giornata come questa. Proseguendo la strada si inerpica brevemente tra i prati, per poi proseguire con un dolce saliscendi. Abbiamo visto anche alcuni passeggini, ma la strada non è propriamente agevole, con radici e a tratti il fondo un po’ sconnesso. Quindi adatta a chi già cammina, oppure per genitori provvisti di zainetto porta-bimbi.

La prima parte attraversa il bosco, poi invece ecco spuntare come per magia lunghe distese di prati con mucche al pascolo. E dalla parte opposta della valle fanno capolino la magnifica catena montuosa delle Odle, che possono essere ammirate anche a graziosi binocoli in legno attaccati ad un grande castagno.

Dopo trequarti d’ora di passeggiata abbiamo visto splendidi cavalli in libertà ed una deliziosa chiesetta sulla sinistra con un bel prato e una panchina con vista meravigliosa dove poter fare una breve sosta o un picnic.

Dopodiché è iniziata la discesa da cui si può ammirare l’imponente Monastero di Sabiona, che domina la cittadina di Chiusa.

DOVE MANGIARE.

In dieci minuti siamo arrivati quindi alla nostra meta: il Gasthof Huber, un maso con diversi tavoli all’esterno, l’ideale per godere di queste ultime giornate di sole caldo,  dove i bambini possono giocare liberamente e…

... “volare” sulle sempre amate altalene, queste poi sono davvero panoramiche 🙂 DSC_1318

Ottima la cucina a prezzi molto buoni, canederli (in brodo, di spinaci e di formaggio oppure di rapa rossa con salsa di gorgonzola), gulasch di manzo, salsiccia con crauti, omelette dolci  e salate, piatti di affettati e così via. E come contorno un canederlo o riso, o patate lesse. Niente male, eh? E per chi arriva per merenda diversi piatti disponibili, taglieri di affettati e ottime torte alte almeno quattro centimetri (alle castagne, al grano saraceno e mirtilli rossi o frittelle di mele).

Consiglio: se andate per pranzo arrivate presto, verso le 11.30, per accaparrarvi i migliori tavoli al sole. Si torna indietro dalla stessa strada, oppure potete scendere in un’ora fino a Chiusa (ma poi la salita al ritorno sarà impegnativa, da mettere in conto). Meglio andare in questa deliziosa cittadina con la macchina, una volta recuperata.

Altre passeggiate nei dintorni QUI.

Movimënt: sport e relax in quota

Se devo immaginare un parco perfetto lo vedo proprio così: immense distese verdi, giochi in legno su cui arrampicarsi e lunghi sentieri nel bosco da percorrere alla ricerca di fate, elfi e tracce di piccoli animali.

Ci troviamo in Alto Adige, nel cuore della Val Badia. Qui, raggiungibili con gli impianti, sorgono ben tre parchi gioco in quota, e la cosa più bella è che ci si può spostare a piedi tra l’uno e l’altro.

Val Badia

Movimënt: un parco che a me, solo guardare le foto, ha fatto venire i luccichini agli occhi e un irrefrenabile bisogno di partire, un’immensa area verde racchiusa nel cuore delle Dolomiti completamente dedicata allo sport, al divertimento, al benessere e al relax in alta quota.

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La filosofia di Movimënt mi piace un sacco: offrire il meglio delle Dolomiti a persone che vogliono vivere l’emozione della montagna senza essere degli sportivi agonistici.

E’ composto da 50 chilometri di percorsi, 15 vie per il climbing, piste di paragliding, giochi, percorsi Kneipp, pareti d’arrampicata per i primi esercizi, zip line, trampolini giganti, grotte e attrazioni per i bambini che sembrano delle vere e proprie opere d’arte… In più, il servizio di e-bike sharing da la possibilità davvero a tutti di percorrere senza fatica i tantissimi sentieri che si possono incontrare in questa magnifica vallata.

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E poi per gli amanti delle 2 ruote ci sono i Bike Beats: una rete di percorsi “flow” in terra e sabbia battuta disegnati tra i pendii e i boschi dei paesi di San Cassiano, La Villa e Corvara. Sono 5 diversi percorsi, di varia difficoltà, caratterizzati da salti, passerelle in legno e bumps: e che panorama!

 

Movimënt è anche dog friendly: nessuna limitazione in funivia con le cabine riservate e dog bar all’arrivo degli impianti e nei rifugi convenzionati.

L’area Movimënt si trova in Val Badia sull’altipiano del Piz la Ila, Piz Sorega, Col Alt e Pralongià: è facilmente raggiungibile con le cabinovie da San Cassiano, La Villa e Corvara e in totale comprende tre parchi diversi, collegati tra di loro.

PIZ SOREGA  – IL BEAR PARK

Per raggiungere il Bear Park si prende la cabinovia del Piz Sorega a San Cassiano. E’ il luogo ideale con i bambini piccoli, dove potranno divertirsi ed imparare cose interessanti sul mondo animale. Ad accogliervi troverete un parco acquatico con percorso kneipp, dighe in legno, minigolf a tema orso, zip line, fontane e giochi d’acqua e persino uno scivolo a forma di alveare. Ma la vera sorpresa si trova sotto la stazione degli impianti: la grotta dell’orso. I bambini potranno saltate sui tappeti elastici, ascoltare la voce dall’orso e scoprire tante curiosità su questo animale.

Per i piccoli archeologi c’è la possibilità di rivivere l’emozione del dissotterramento delle ossa del famoso “Ursus Ladinicus“, animale ormai estinto, i cui resti furono appunto ritrovati nel 1987 in una grotta del Conturines.

Infine completa l’offerta del parco un’area dedicata al fitness, dove divertirsi e sviluppare le proprie abilità sportive.

Dal Bear Park gli altri parchi Movimënt al Piz La Ila e Pralongià sono raggiungibili a piedi ( o in MTB) in 45 minuti.

 

PIZ LA ILA – ACTIVE PARK

L’Active Park Piz La Ila è adatto a tutta la famiglia.

Si può arrivare direttamente a questo parco con cabinovia del Piz La Ila a La Villa, oppure e piedi/bici dal Piz Sorega o dal Col Alto.  Il parco rappresenta a pieno la filosofia di Movimënt, ed è il luogo perfetto dove trovare la giusta armonia tra allenamento fisico e pace interiore.

Accanto infatti alle zone dedicate al fitness ed al gioco sorgono aree relax e di riflessologia plantare.

Ma cosa troverete esattamente qui? Cominciamo dalle pareti d’arrampicata con prese e passaggi adatti anche ai bambini alle prime esperienze. Vi è poi un’area dedicata allo sci, con attrezzi e percorsi per rafforzare e tonificare i muscoli in vista di una bella sciata. Per i più acrobatici c’è anche un enorme Air Bag, dove sentirsi un vero freestyler e infine una zona slack-line per migliorare il proprio equilibrio, con diversi gradi di difficoltà ed altezza.

E dopo tanto esercitarsi ecco l’ampia zona relax: laghetto con cascata e percorso Kneipp vi faranno rilassare mentre vi godete il bel panorama.

Potrete raggiungere il Piz Sorega e Col Alto (dove si possono noleggiare le bici) in 45 minuti di camminata. Il Pralongià è più distante: 45 minuti, ma in MTB.

COLLEGAMENTI A FUNE
Con le seggiovie Bamby – La Fraina il mondo Movimënt è ancora più connesso. Questi due nuovi impianti collegano il parco Movimënt al Piz Sorega con il parco Piz La Ila. I parchi ed i paesi sono ancora più facili e comodi da raggiungere da qualsiasi direzione e rigorosamente senz’auto!
Si può partire da San Cassiano, da La Villa o da Corvara e arrivare velocemente in uno degli altri paesi passando attraverso i parchi e utilizzando gli impianti di risalita alimentati con energia rinnovabile.

Per maggiori informazioni: www.moviment.it

 

Vi piace la Val Badia? Volete scoprire di più? Abbiamo raccolto tutte le esperienze da noi provate in una mini-guida per l’estate. La potete consultare cliccando QUI!

La roggia che va da Tel a Marlengo

Avevamo già percorso il sentiero dell’acqua che va da Marlengo a Lana e questa volta abbiamo voluto fare l’altro tratto. Quello che da Tel (Parcines) porta a Marlengo: un tratto un po’ più ombreggiato, nel bosco, quindi più adatto nelle soleggiate giornate estive. Una cosa è sicura: chi ha detto che una passeggiata per essere indimenticabile deve anche essere impegnativa non ha mai avuto la fortuna di camminare lungo queste antiche vie d’irrigazione.

Questa di Tel in particolar modo è adatta a tutti: il sentiero inizia esattamente a pochi metri dal parcheggio di Tel. Noi abbiamo lasciato la macchina lungo la strada, per capirci dove ci sono i furgoncini che vengono mele e würstel. C’è un parcheggio piuttosto grande anche sull’altro lato della strada, ma per trovare posto è consigliato arrivare presto.

Abbiamo incontrato lungo la strada anche un paio di passeggini; è fattibile, ma lo sconsigliamo perché il sentiero a tratti è stretto e piuttosto dissestato con pietre e radici che sporgono.

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La passeggiata è semplice e tranquilla. Ecco, magari con il corso d’acqua che scorre accanto c’è il rischio di ripescarli con una scarpa bagnata, mettetelo in conto!

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Dopo circa una mezz’oretta abbiamo incontrato un bivio, si può scegliere se continuare in piano seguendo il sentiero dell’acqua o salire lungo l’altro percorso che porta verso un ristorante. Noi abbiamo deciso di salire, sicuri che prima o poi ci saremo ricongiunti con il sentiero dell’acqua. Come in effetti è stato: seguite le indicazioni per Forst, dove si trova anche la famosa Birreria omonima, ed ad un certo punto trovate il cartello che indica la direzione da prendere.

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Tra ponti da attraversare, passaggi scavati nella roccia, il rilassante scroscio dell’acqua ad accompagnare ogni passo ed un panorama unico sulla vallata è stata proprio una bella gita.

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Nei pressi di Marlengo (circa una ventina di minuti prima) si attraversa un ristorante che è davvero un piccolo gioiello. Prima di tutto il “si attraversa” è da prendere alla lettera: tavolini e pergolato si trovato su entrambi i lati; poi è davvero caratteristico e con prezzi abbordabilissimi (raggiungibile anche in macchina).

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Curiosando sugli altri tavoli abbiamo visto porzioni di pasta servite direttamente nella padella, fette di torta gigantesche accompagnate da un barattolo di confettura, crepes dolci grandi quanto una pizza maxi… insomma, ci siamo ripromessi di tornare al più presto!

A questo punto noi abbiamo deciso di tornare indietro, ma per chi decide di proseguire, a Marlengo (o anche a Lana se siete proprio camminatori instancabili) si ha la possibilità di prendere i mezzi pubblici che riportano alla macchina.

Da Caldaro a Castelchiaro

Un antico castello, una passeggiata in mezzo alla natura e lo sguardo che si perde sul sul lago di Caldaro e su tutta la vallata che lo circonda… Una giornata da sogno immersi nel silenzio della natura interrotto solo dal cinguettio degli uccelli, cosa si può volere di più?

Ormai lo avete capito, in fondo lo ho detto intorno alle 2-3 (cento) volte: a noi piacciono i castelli! Che siano grandi, piccoli, diroccati o completamente ristrutturati poco importa, come vediamo una torre circondata da bastioni ci vengono immediatamente gli occhi a cuoricino e partiamo all’avventura!

Passando per la strada che porta a Caldaro si vede la torre di un castello ormai diroccato (che abbiamo scoperto essere Castelchiaro) che ci siamo proposti di visitare alla prima occasione. Così ieri, approfittando di una bellissima giornata di sole, siamo andati al lago di Caldaro (40 minuti da Trento circa) con l’idea di partire alla scoperta di questo nuovo castello.

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Abbiamo lasciato la macchina poco sopra la località Campi al Lago, lungo la strada si trova un parcheggio che da sul sentiero nr. 18 che porta a Castelchiaro. La passeggiata (non adatta ai passeggini) serpeggia attraverso il bosco su un sentiero di ciottoli ricoperto dalle foglie secche cadute dagli alberi che si alterna ad una strada sterrata decisamente più comoda (ma meno divertente per i bambini).

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Si sale per un’oretta su una stradina ripida e, a causa del fogliame. abbastanza scivolosa, per questo poco adatta ai bambini non abituati a camminare. Lungo il sentiero si incontrano comunque diverse panchine, dove ci siamo fermati per un picnic in mezzo al bosco: bellissimo!

La fatica della salita è ripagata dalla bellezza del castello. Risalente al 1200 circa, è un piccolo maniero che si affaccia sulla vallata: dalle sue mura si può ammirare una bellissima vista sul lago di Caldaro.

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Dopo aver riposato qualche minuto sulle sue mura, abbiamo deciso di provare ad entrare nel castello.

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Sul lato nord, abbiamo trovato una piccola scala a pioli che porta all’interno del castello… che avventura!

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Qui, seduti a gustarci una meritatissima merenda, ci siamo divertiti ad inventare la storia degli antichi abitanti di questo castello: qual era la stanza della principessa? E dove si riunivano tutti quanti a mangiare?

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Dopo una pausa rigenerante ci siamo incamminati per la stessa strada verso il parcheggio, qui stanchi ma felici abbiamo ripreso la nostra macchina e siamo tornati a casa!

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La passeggiata dura complessivamente un paio di ore, ma a noi, con tutte le soste ha occupato quasi tutta la giornata. Non ci sono fontanelle, quindi ricordatevi le scorte d’acqua!

Ps. la piccola Asia è stata bravissima: 3 anni e ha camminato fino alla cima senza un lamento!

Nei dintorni vi consigliamo una semplice passeggiata tra meleti e parchi gioco e la suggestiva gola di Rastenbach. Oppure la via di antichi mulini,  il sentiero enologico o una gita a Castelfeder.