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Al Rifugio Serot: un posto d’incanto!

A 16oo metri di altitudine, per raggiungerlo basta arrivare alla chiesa di Roncegno e poi seguire le indicazioni per una decina di chilometri. Noi ci siamo andati sia in autunno che recentemente in inverno approfittando della prima nevicata dell’anno: abbiamo lasciato la macchina , nel grande parcheggio del bar ristorante in Località Pozze (si raggiunge poco dopo la grande catasta di legna che si trova in parte alla strada), e abbiamo proseguito a piedi, su una strada che parte bianca ma prosegue in un suggestivo sentiero nel bosco di castagni. Per chi decide di raggiungere il rifugio in macchina, anche in inverno le strade sono sempre ben pulite e potete arrivare in tutta  sicurezza con le gomme da neve.

La passeggiata è piuttosto in salita e dura una mezz’oretta, i bambini la adoreranno perché, arrampicarsi nel bosco è sempre un’esperienza meravigliosa. Usciti dal bosco il panorama si apre e il rifugio Serot è proprio li, incastonato tra le montagne e dallo splendido paesaggio invernale che lo circonda.

Un capitolo a parte lo merita il pranzo. 🙂 La sala interna è molto bella e il nostro sguardo si è perso ad ammirare i mille particolari che rendono unico questo ristorante: dalla lampada alle decorazioni rigorosamente di riciclo tutto è meraviglioso!

E la proposta gastronomica? BUONISSIMA. E’ il maiuscolo è d’obbligo perché penso davvero che sia uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio in assoluto. La polentina avvolta nello speck si scioglie in bocca

20151108_125259e il fagottino al profumo di sottobosco è assolutamente da provare.20151108_130727

Anche i dolci non sembravano affatto male, ma visto che eravamo pieni abbiamo deciso di rimandare la torta alla merenda. In più il servizio è rapido, il personale simpaticissimo e il conto basso. Decisamente non avremo potuto chiedere nulla di più.

Finito il pranzo abbiamo deciso di continuare il pomeriggio facendo una passeggiata fino al laghetto delle Prese, raggiungibile in 20 minuti tramite un sentierino di  montagna (non adatto ai passeggini), anche questo piuttosto ripido, ma la fatica viene ripagata dalla splendida vista che si può ammirare nel bosco.

In più si incontra sulla strada un’altalena appesa all’altro ramo di un albero. Presente Heidi e la sua altalena legata alle nuvole? Uguale!

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Il laghetto delle Prese, poco più grande di una pozzanghera, è meraviglioso, gli alberi che si specchiano nelle sue acque ti rimandano in un paese delle fate: ti aspetti da un momento all’altro di veder comparire un elfo o uno gnomo…

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Per arrivare dovrebbe esserci anche una strada bianca, più lunga e meno ripida, volevamo farla al rientro ma non è segnata e quindi siamo tornati per la stessa strada dell’andata.

Come? Abbiamo dimenticato di dirvi com’erano i dolci? E se lasciamo parlare le immagini? 🙂

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Il rifugio è aperto nei weekend e il venerdì sera su prenotazione da dicembre a Pasqua per poi riprendere l’apertura quotidiana da fine maggio a inizio ottobre.

Per maggiori info:
www.rifugioserot.eu
tel. 349 6011481

I nostri scatti dell’escursione autunnale:

 

La ciclabile dell’Alta Val di Non

Cercate un posto dove passeggiare (anche in passeggino!), pedalare, cavalcare, giocare e correre in uno scenario da favola e in piena tranquillità?! Allora dirigetevi senza esitazione in Val di Non (una quarantina di minuti in auto da Trento) e raggiungete uno dei punti di accesso della pista ciclabile dell’Alta Val di Non.

La pista ciclo-pedonale è costituita da un anello della lunghezza di 25 km (prolungamento verso Don e Amblar, per un totale di 32 km) che si sviluppa su strade asfaltate o pavimentate e collega tra loro Romeno, Salter, Cavareno, Ronzone, Malosco, Fondo e Sarnonico. In realtà la parte più bella (quella che noi vi consigliamo caldamente di percorrere se siete a piedi) è il tratto che da Fondo torna verso il paese di Romeno (o viceversa) nel verde attraverso gli sconfinati prati della località “Pradei”.

Foto archivio APT Val di Non

PER CHI VA IN BICI

Il tracciato è di media difficoltà, con un totale di 450 metri di dislivello e salite a tratti impegnative (consigliato il seguente senso di marcia: Romeno, Sàlter, Cavareno, Ronzone, Malosco, Fondo, Sarnonico, Romeno per evitare un dislivello maggiore e le salite proibitive di Malosco e Ronzone) e non è adatto quindi a bambini non allenati o ad adulti non allenati che portano bambini sul seggiolino. Vi consigliamo di partire dal centro di Romeno e non dalla sua frazione di Malgolo (per evitare la salita che subito bisogna affrontare e il tratto di ciclabile che affianca la statale che non è il massimo). Nonostante una certa fatica il percorso è estremamente suggestivo sia per il paesaggio che per la quiete che si respira tutt’attorno. Diversi i punti di interesse che si incrociano, tra cui il “Giardino della Rosa” di Ronzone e il Canyon Rio Sass, visitabile partendo da Fondo.

Un’alternativa per chi vuole evitare i tratti più impegnativi è partire da Cavareno e pedalare in direzione Sàlter, passando attraverso i suggestivi campi di Romeno e Sarnonico per arrivare a Fondo. Prima di fare dietro front c’è anche una passeggiata facile, ma molto panoramica, che porta al burrone del Lago Smeraldo.
Ricordatevi allora di portare con voi i lucchetti! Durante i mesi estivi è anche attivo un servizio di noleggio bici dove ritirare mountain bike, a disposizione ci sono anche i carrelli per il trasporto dei bimbi più piccoli e i caschetti (infoApt Val di Non tel. 0463 830133 info@visitvaldinon.it).
All’altezza di Sarnonico è presente il “Bicigrill 2.9” (l’unico ristoro gestito lungo l’intero percorso, anche se c’è da dire che praticamente da ogni punto della ciclabile sono facilmente raggiungibili i centri abitati). Qui troverete panini e dolci per una bella sosta rigenerante!

PER CHI PASSEGGIA E PER I PASSEGGINI

Il tratto della pista ciclabile che va dalla località “Doss” di Romeno alla romantica cappella della “Madonna Brusada” di Fondo è ideale per chi vuole fare una passeggiata rilassante, soprattutto con il passeggino. Noi l’abbiamo percorso con la piccola Bianca e dalle foto (visto il suo russare) si capisce che il percorso è una vera manna per tutte le mamme che vogliono far riposare i loro bimbi all’aria aperta!

Qui si respira un’aria pulita e sempre fresca (tranne che nelle ore più calde di luglio ed agosto quando il sole picchia e vista l’assenza di vegetazione alta e di punti acqua è sconsigliabile intraprendere il cammino). In circa 1 ora e 30 / 2 ore di cammino riuscirete a percorrere l’intero tragitto sia in andata che in ritorno.

Se avete con voi bambini più grandicelli all’altezza del paese di Cavareno vi consigliamo un piccola deviazione verso il maneggio “Sunny Ranch” (in 5 minuti siete lì, lo vedete dalla strada). Qui chiedendo a Manuela e Francesco potete anche caricare i piccoli in groppa ai pony e percorrere con loro un tratto di ciclabile.

Arrivati al “Doss” di Romeno troverete anche un bel parco giochi (Parco della Pace) dove sostare qualche momento a giocare. Ci sono altalene, castelli, scivoli e anche una divertente teleferica. Il parco è dotato anche di fontanelle per rinfrescarvi ed è ombreggiato (ideale dunque anche in estate!).

Per maggiori informazioni sul percorso: clicca qui.

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Passeggiando lungo il torrente Centa

Avevamo tanto sentito parlare di questo sentiero, ma non ci era mai capitata l’occasione di percorrerla, così ieri, approfittando della bella giornata, abbiamo preso i costumi (obbligatori!!), le provviste e le borracce e siamo partiti alla volta di questa semplice ma suggestiva passeggiata tra ruderi e acqua che scorre.

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Abbiamo parcheggiato la macchina in località Conci, qui si trova un bel parco giochi che i bambini hanno subito adocchiato, poi siamo scesi lungo la strada sterrata che costeggia il torrente e arriva fino al parco avventura Acropark, da cui si prosegue per un sentiero che passa in un bosco di abeti rossi.

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Il sentiero è semplice e percorribile anche con il passeggino, ma noi abbiamo preferito prendere la via “impervia” lungo il torrente: a piedi nudi a camminare nell’acqua gelida con Gaia che continuava a ripetere “Guarda, faccio canyoning!”

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I bambini si sono divertiti un sacco a giocare con il fondo limaccioso, è il posto ideale per giocare con l’acqua e parco fluviale rio Centa (22)

Dopo aver giocato e fatto merenda abbiamo deciso di riprendere la nostra passeggiata verso le cascate e i ruderi degli antichi mulini.

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Per il rientro abbiamo ripercorso la via dell’andata in senso inverso, arrivati al parcheggio, abbiamo fatto una breve sosta al parco prima di rientrare.

Questa passeggiata è stata davvero una bella sorpresa, ideale per le calde giornate estive, ma perfetta anche in autunno… basta convincere i bambini a non fare il bagno 😀

Da Castel Pietra a Volano

Quando si è alla ricerca di una bella passeggiata non troppo lontana dalla città non si ha che una cosa da fare: ascoltare chi se ne intende e farsi  consigliare. E chi mi ha consigliato di parcheggiare a Castel Pietra per seguire i sentieri che lo circondano aveva proprio ragione!

Approfittando di una bella giornata di sole abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del castello e siamo saliti verso l’entrata principale, che poi è anche l’inizio di una bella e semplice passeggiata nel bosco. Ci sarebbe piaciuto andare verso Castel Beseno ma il sentiero era purtroppo chiuso al traffico a causa del fondo dissestato (da parecchi mesi in realtà a vedere la delibera, quindi confidiamo lo sistemino al più presto) quindi abbiamo preso quello che portava a Volano.

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Si tratta di una passeggiata semplice, alla portata anche dei bambini più piccoli (ma niente passeggino, alcuni passaggi sono un po’ scomodi). Il silenzio è rotto solo dal cinguettio degli uccellini che svolazzano sugli alberi e nonostante la statale che passa pochi metri sotto si gode di una pace e di una tranquillità che ricordano l’alta montagna.

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Come suggerisce il nome del castello da cui siamo partiti, questa zona è piena di grandi pietre che segnano il cammino, ne abbiamo incontrate parecchie, alcune così grandi da incutere quasi timore.

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Un appunto a chi si è occupato dei cartelli segnaletici: l’indicazione delle distanze sarebbe davvero molto utile, ad un certo punto abbiamo trovato un sentiero che saliva verso l’eremo di S. Cecilia, ci sarebbe piaciuto visitarlo, ma abbiamo desistito non sapendo per quanto avremmo dovuto camminare sulla montagna.

La vera sorpresa di questa passeggiata l’abbiamo incontrata dopo circa una quarantina di minuti: la sorgente Albiolo, una bellissima cascatella, che sembra uscita direttamente da un libro di fiabe sugli spiriti dei boschi. Qui si trova anche un tavolo da picnic che invitava a fermarsi per la pausa merenda: il posto ci è piaciuto così tanto che ci siamo fermati qui a giocare fino all’ora di tornare a casa.

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Una passeggiata di un paio d’ore (soste comprese) semplice ma non per questo banale, per scoprire un altro angolo delle belle montagne che ci circondano.

Alla scoperta dei borghi di Civezzano

Oggi amici vi faremo conoscere un itinerario che vi porterà a scoprire alcuni borghi antichi circondati da natura e colline coltivate, nello splendido territorio dell’Ecomuseo dell’Argentario. Da dove si parte? Da Civezzano, raggiungibile in meno di un quarto d’ora di macchina da Trento. Parcheggiate nei pressi del cimitero e troverete sulla sinistra le indicazioni per il primo dei borghi, Garzano. Dopo i primi 200 metri su uno stretto marciapiede si attraversa la strada e ci si trova subito su un sentiero ciotolato nel primo tratto, da qui in circa 10 minuti si raggiunge Garzano e, voltandoci, abbiamo già un primo scorcio sull’abitato di Civezzano.

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Dopo un piacevole giro del piccolo centro abitato si segue il sentiero SAT 471 (che vi accompagnerà lungo tutto l’itinerario) e si sale verso i borghi di  Barbaniga per giungere fino a Mazzanigo da dove si può godere di uno splendido panorama, e un’area attrezzata: ideale luogo per una pausa e uno spuntino al sacco. Il percorso attraverso questi borghi è sempre in salita quindi, soprattutto per i piccoli escursionisti, serve un po’ di allenamento. Da Mazzanigo si scende quindi verso Penedallo e da qui verso Seregnano dove si trova l’omonimo castello, situato in una posizione strategica che domina la valle. Da qui si prosegue verso l’abitato di Bampi, per ricongiungerci infine con la strada che ci riporta a  Civezzano. Il percorso è percorribile in circa 2 ore di passeggiata e rappresenta un’ottima alternativa per un’escursione adatta a tutta la famiglia vicino a Trento.
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Qui nella mappa l’tinerario (a destra) dell’escursione completa.
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Pieve Tesino: sentiero delle Fontanelle

Voglia di una bella passeggiata semplice in mezzo al bosco? Ne abbiamo trovata una davvero carina in Valsugana, si sale verso Pieve Tesino (ad una quarantina di minuti da Trento) e si parcheggia nel centro del paese. La camminata si snoda nel bosco a pochi minuti dal centro abitato. 13059443_10209024958725428_261991547_n

Abbiamo scelto la passeggiata delle Fontanelle che dal centro del paese porta verso il torrente Grigno, sull’antica via che un tempo veniva usata per portare ad abbeverare il bestiame.

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Noi abbiamo parcheggiato accanto alla Proloco, da qui si sale verso la chiesa (è ben visibile) e poi si scende per la via che la costeggia fino ad arrivare ad una grande croce di ferro, da cui si vedono i cartelli in legno che indicano l’inizio del sentiero che arriva al torrente.

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La passeggiata nel bosco è tranquilla e adatta anche ai bambini più piccoli, in leggera pendenza (ma non adatta i passeggini) e porta lungo le rive del torrente Grigno.

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Purtroppo la giornata era particolarmente ventosa, abbiamo mangiato i nostri panini e siamo scappati, ma questo è un posto davvero da non perdere nelle calde giornate estive provate ad immaginare: un grande prato di erba verde e fiori di tarassaco, panchine per riposare, una cascata da ammirare e rive limacciose da esplorare a piedi nudi… Abbiamo già deciso che ci torneremo!

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Noi abbiamo interrotto la nostra passeggiata circa a metà e siamo tornati indietro. Per proseguire costeggiate il torrente per circa un centinaio di metri fino ad arrivare al ponte, sorpassato si gira a sinistra e si  prosegue per qualche metro sulla strada principale verso Castello Tesino. Dopo circa 500 metri si raggiunge un ponte di legno, si attraversa e si prosegue nel bosco fino all’imbocco del sentiero in partenza.

Cosa fare nei dintorni:

Visto che è di strada, consiglio di concludere la giornata nel bellissimo parco dell’acqua di Bieno (che è sulla strada).

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Se proprio volete rendere la giornata davvero unica, proseguite lungo il trodo (sentiero) delle fiabe, Manuela c’era stata l’anno scorso e ha detto che, seppur corto, è davvero molto carino.

Oppure:

 

 

Un bel pomeriggio ai Bindesi!

Ma chi lo avrebbe mai immaginato che dalla Roccia a Villazzano, il locale in cui ho passato interminabili serate intorno ai vent’anni, partiva una bella e semplice passeggiata che porta in uno splendido prato con tantissimi tavolini perfetti per picnic di mezza stagione? 

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La passeggiata, completamente esposta a sud quindi in pieno sole, parte dal Ristorante Rosa Alpina (a Villazzano) e si dirama per un’oretta su un sentiero sterrato (adatto forse passeggini da trekking) in mezzo alla natura. Io e Samuel ci siamo andati con Giorgia (che ringrazio anche per le foto) e il suo piccolo Nathan e mentre i bambini correvano felici davanti a noi (niente macchine quindi una strada assolutamente sicura) noi ne abbiamo approfittato per chiacchierare con calma godendoci una giornata quasi primaverile.

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La passeggiata parte in salita per poi continuare con una leggera pendenza, il panorama da li è magnifico. Fermarsi per qualche minuto a contemplare il panorama è doveroso!

 

Dopo circa un’ora si arriva al grande prato dei Bindesi, una grande distesa verde disseminata da grandi massi (testimonianza degli antichi trascorsi geologici che hanno modellato la Marzola) su cui i bambini si sono divertiti ad arrampicarsi per giocare ai pirati. Proseguendo si può percorrere il Sentiero degli aquiloni di cui vi avevamo parlato qui.