Solo noi, le montagne all’orizzonte, i laghetti, i masi e…le mucche! Ecco una bella idea se decidete di trascorre un pomeriggio di quiete in Val di Non. Tra le varie possibilità abbiamo però scelto di fare un giro verso il passo della Mendola, in un posto che secondo me ha qualcosa di magico: i laghetti di Ruffrè. Cosa c’è di particolare qui da vedere? Oltre a un paesaggio stupendo lungo la strada per arrivarci: si passa infatti da Ronzone (dove in estate ci sarà la fioritura del meraviglioso Giardino della Rosa), da San Zeno dove potete visitare il Museo Retico, ma volendo anche da San Romedio e finalmentedal “paese dei masi”: Ruffrè Mendola. La meta in realtà erano i suoi laghetti: due biotopi risistemati di recente che conferiscono al luogo già intrigante, un aspetto ancora più idilliaco. In effetti in questo paesino il tempo sembra essersi cristallizzato.
Abbiamo parcheggiato in piazza, poco sopra la chiesa, e ci siamo incamminati lungo la discesa che ci ha portati proprio all’area dei laghetti, passando prima per un’azienda agricola dove abbiamo ammirato i maialini, i cavalli, le mucche e gli asinelli e persino un paio di bellissimi cani S. Bernardo, oltre che rincorso le galline e fatto un giro con l’altalena. La strada è piuttosto ripida sul sentiero laterale, ma invece di tagliare a sinistra, se per esempio si ha un passeggino, basta continuare per la strada asfaltata e si arriva dolcemente alla meta (anche in macchina, ma con meno magia).
Pochi metri avanti si trova il percorso ad anello per fare il giro dei due laghetti
Il primo laghetto, il minore, entra di diritto nei luoghi del cuore per i bambini, un vero e propriobregno di rane e rospi. Intorno allo specchio d’acqua, più simile a un grande stagno che a un lago, ma sicuramente affascinante, ci sono panchine e punti di sosta con tavole e panche. Luogo super per un pic nic domenicale, se cercate un posto diverso e poco affollato. Ci inoltriamo un pezzettino nel bosco, che porta con una comoda passeggiata fino al Coflari Ranch. La zona è molto piacevole, ordinata e ben organizzata. C’è un lungo ponte sopra il lago più grande che permette di osservare cosa succede nelle acque non tanto limpide, ma sicuramente vive di pesci e anfibi. Tante ranocchie prendono il sole galleggiando sul pelo dell’acqua e noi ci incantiamo ad osservarle. La passeggiata, oltre che in mezzo al bosco verso il ranch, continua anche verso Cavareno, percorrendo il percorso in senso opposto. La prima naturalmente riporta al paese, quindi potete considerarla un anello se decidete di parcheggiare ai laghetti o in centro, la seconda invece va ripercorsa a ritroso. Entrambi da fare magari con un passeggino da trekking o uno zainetto visto che non sono asfaltate.
Nei masi sul percorso ci sono tante meridiane: divertitevi a cercarle insieme alle decorazioni nelle cataste di legna!
La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!
Ecco qua un’attività che porta il museo all’aperto e che piacerà a tutta la famiglia. La sede di Predazzo del MUSE, dedicata alla geologia delle Dolomiti, organizza infatti varie uscite guidate per scoprire in compagnia (e in movimento!) le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche del territorio circostante.
Noi abbiamo provato la novità dell’estate 2020, la “GEOLOGIA IN BICICLETTA!”, una bella pedalata di circa 20 km in bici elettrica tra Predazzo e Ziano di Fiemme, accompagnati da Livio, istruttore di mountain bike, e da Anna Castellini, giovane e preparata geologa del MUSE in attività presso la sede territoriale di Predazzo.
Si parte dalla piazza antistante il Museo Geologico, nel centro di Predazzo e si percorre il paese fino ad imboccare la pista ciclabile che costeggia la destra del fiume Avisio ed arrivare al paese di Ziano. Il percorso prevede quattro tappe, durante le quali si scende dalle biciclette e si ascoltano le spiegazioni di Anna relative alla formazione delle Dolomiti e in particolare alle peculiarità geologiche della zona di Predazzo (esiste anche la predazzite, una roccia la cui scoperta ha ribaltato tutte le teorie geologiche fino ad allora date per certe!). Non vogliamo svelarvi troppo e rovinarvi le sorprese, vi diciamo solo che una volta qua tutto era sommerso dal mare, per quanto possa sembrare impossibile! Risalendo lungo la sponda sinistra (qui non c’è una vera e propria ciclabile ma si pedala su sterrato ed erba e poi su una stradina di campagna: il percorso è quasi tutto pianeggiante in questo tratto) abbiamo anche avuto l’occasione di osservare alcuni esemplari della flora del torrente Avisio, come la Myricaria germanica, una pianta dal fusto rosso che cresce nel greto del fiume.
Numerosi sono anche gli animali che popolano il fiume e la zona circostante: noi ad esempio abbiamo visto una bella volpe che correva tra l’erba! Si riprende poi la ciclabile nei pressi del nuovo biolago (ne abbiamo parlato QUI) e, attraversato l’abitato di Predazzo si risale verso la falesia di Sottosass (qui il percorso è un po’ più impegnativo, su sterrato e in salita, ma con l’ausilio della pedalata assistita è fattibile, basta prestare un po’ di attenzione soprattutto in fase di frenata), per poi ridiscendere lungo l’altro argine del torrente Travignolo e fare infine ritorno al Museo. Insomma, un bel modo per passare una mattinata alternativa, se vi piace pedalare e vi interessa la geologia! A noi è piaciuto molto anche il fatto di provare la mountain bike elettrica!
L’escursione, per le competenze richieste, è consigliata dagli 8/9 anni in su, ma nulla vieta di portare anche i bimbi piccoli, utilizzando un seggiolino portabimbo!
Questa malga è il tipico esempio di luogo di produzione con annesso agriturismo che propone ai propri clienti cibi genuini di propria creazione o di produttori locali, quindi sempre rigorosamente a chilometri zero, con l’intento di valorizzazione il territorio. Qui si pranza e si cena, ma soprattutto è la meta ideale per acquisti super grazie all’ottimo spaccio di formaggio. La Bordolona e i suoi prodotti fanno parte del progetto Trentino di malga*. Nella vicina malga Bordolona Alta si può anche dormire grazie ai tre grandi stanzoni a disposizione degli ospiti. Si trova vicino all’agritur ed è stata ristrutturata nel 2018.
Luca Alessandri è l’anima di questo luogo, viene definito il casaro “filosofico” per via dei suoi studi in filosofia e prima era alla malga Tuena dove, insieme alle tante stagioni in malga, ha maturato la sua esperienza come casaro che ormai conta ben vent’anni. Qui non il suo non è solo un ruolo da casaro, ma anche il malgaro e a volte il pastore. La sue specialità sono: il nostrano di malga, tipico formaggio delle malghe, ma soprattutto il casolet di cui Luca è particolarmente. Infatti, oltre al classico a latte intero qui si produce una versione speciale di casolet con lo yogurt al posto dei fermenti e il caglio vegetale al posto di quello animale. Una vera particolarità!
La famiglia Alessandri gestisce questo luogo da sette anni e sicuramente sarà qui per altri sei grazie a un lungo contratto che corona la passione che Luca, insieme alla moglie e alle sue tre bimbe, mette in questo lavoro tanto duro quando soddisfacente.
Da questa malga si possono intraprendere varie escursioni nel Gruppo delle Maddalene fino alla vicina Val di Rabbi. Famosi sono i trekking al Lago Trenta, al Rifugio Lago Corvo e l’attraversata 133 Aldo Bonacossa che dal Passo Palade arriva a Rabbi facendo tappa proprio alla Malga Bordolona.
Per raggiungerla si arriva a Bresimo e si seguono poi le indicazioni per la Malga Bordolona e si prosegue su strada asfaltata fino al parcheggio.
*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUIpiù informazioni.
Info: 📧 info@bordolona.net – 📞 348 3695792
Malga Bordolona è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!
Una passeggiata adatta a tutti è sicuramente quella che da Passo San Pellegrino porta fino alla conca dove si trova il Rifugio Fuciade. Molto suggestiva in inverno con la neve (ci eravamo stati,QUI il racconto), ma splendida anche in estate, grazie all’incredibile cornice di montagne che abbraccia tutta la vallata.
Noi abbiamo lasciato la macchina nell’ampio parcheggio a fianco della strada principale (1 € all’ora, 4 € tutto il giorno: è possibile pagare anche da cell con l’app EasyPark) nella parte più alta del passo San Pellegrino. Dal parcheggio si attraversa la strada e si sale seguendo la stradina che conduce all’Hotel Miralago.
Il primo tratto della strada è asfaltato e carreggiabile, ma è vietato il transito ai veicoli tra le 9 e le 12 del mattino; ci sono anche alcuni parcheggi liberi nei pressi dell’hotel sopra citato. Il sentiero parte proprio da qui, con una leggerissima salita che si snoda nei boschi: noi in una ventina di minuti siamo arrivate in località Pecol, dove è possibile proseguire sul tracciato principale o prendere un altro sentiero, allungando così il tragitto.
Noi siamo rimaste sulla via principale, anche perché proprio qui inizia una mini mostra di sculture lignee realizzate dai ragazzi del Liceo Artistico di Sen Jan di Fassa e intitolata “Contìe de Fascia”, dedicata alle principali figure delle leggende della Val di Fassa: abbiamo così conosciuto e toccato con mano la bellissima ed eterea Vivana, le malvagie Stria e Bregostana ed il saggio Salvan.
Nel giro di pochi minuti siamo uscite dal bosco e si è aperta davanti a noi l’ampia vallata del Fuciade, subito caratterizzata dalla presenza delle graziose baite in legno.
Ancora qualche centinaio di metri e sulla destra abbiamo trovato un angolino di paradiso: un ruscello dove togliere le scarpe e bagnarci i piedi. Abbiamo approfittato per riposarci mezz’oretta e fare anche uno spuntino godendoci il sole prima di riprendere il cammino. Lungo il sentiero, che si snoda in mezzo ad ampi prati pieni di fiori, il panorama sui boschi e le montagne è incantevole: da un lato, in lontananza, le Pale di San Martino e il Col Margherita, dall’altro, incombenti, le cime di Costabella.
Sul percorso abbiamo osservato alcune fontane dotate di semplici meccanismi che sfruttano la forza dell’acqua per girare, carine per spiegare ai bambini come dall’acqua si ricava energia.
In poco più di un’ora dalla partenza siamo arrivate al Rifugio Fuciade, che si trova inserito in una sorta di piccolo villaggio, con tanto di chiesetta in legno, davanti al quale campeggiano due grandi marmotte (di legno anche quelle, naturalmente!) simbolo del Rifugio e must per la foto ricordo! Ovviamente non potevamo tornare indietro senza assaggiare qualche prelibatezza che offre il rifugio: è toccato a un tagliere misto di affettati e formaggi tipici, accompagnato da una giardiniera fatta in casa, deliziosa e apprezzata anche dalle mie bambine che non hanno grande feeling con le verdure!
Infine per soddisfare il nostro bisogno di dolcezza anche un bel kaiserschmarren con composta di prugne.
Del rifugio ci è piaciuta anche la presenza di piccole casette dove i cani possono riposarsi all’ombra proprio come fossero a casa loro!
Una foto con le marmotte giganti e via!, pronte per il ritorno dopo un’altra bella giornata da ricordare e da consigliare davvero a tutti!
Per effetto dell’emergenza sanitaria il Governo da un lato e la Provincia Autonoma di Trento dall’altro, hanno varato delle misure di sostegno all’economia legata al turismo, chiamate “bonus vacanze”. Si distinguono per importi, criteri di accesso e modalità di richiesta. Fino al 31 dicembre 2020 avete tempo per effettuare la richiesta.
BONUS VACANZE NAZIONALE
Permette di ricevere un contributo fino 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast aderenti in Italia. La richiesta può essere effettuata dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.
Chi ne ha diritto? I nuclei familiari con ISEE fino a 40.000 euro. Per il calcolo dell’ISEE è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.
Hotel Schneeberg
L’importo concesso sarà definito secondo il numero dei componenti del nucleo familiare: 500 euro per nucleo composto da tre o più persone, 300 euro da due persone, 150 euro da una persona.
COME SI OTTIENE? Solo online.
I passaggi sono questi:
avere od ottenere un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE 3.0 (Carta d’Identità Elettronica). Al momento della richiesta del bonus, infatti, si dovranno inserire le credenziali SPID e successivamente fornire l’Isee. Per ottenere l’identità SPID in modo semplice vi consigliamo di andare all’ufficio postale più vicino, il rilascio è gratuito.
scaricare l’app IO che è l’applicazione dei servizi pubblici. Si può scaricare gratuitamente dagli store digitali, cliccando QUI. Se si riscontrano difficoltà con l’uso dell’app IO cliccare QUI per avere assistenza.
effettuare la richiesta di bonus attraverso l’app IO seguendo tutti i passaggi richiesti.
Alpin Hotel Masl
A questo punto il bonus vi verrà negato oppure concesso. In questo secondo caso il bonus verrà identificato da un codice univoco, a cui sarà associato anche un QR code: non servirà stamparlo perché si potrà avere sempre a disposizione sul proprio smartphone.
ED ORA COME SI SPENDE IL BUONO? Per prima cosa va identificata una struttura che accetta il bonus e solo al momento del pagamento (per evitare che venga utilizzato per errore) il codice va comunicato all’albergatore, insieme al proprio codice fiscale. A questo punto il bonus verrà scalato direttamente dalla cifra da pagare per il soggiorno (l’80%, mentre il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi, da parte del componente del nucleo familiare a cui viene intestato il documento di spesa del soggiorno che sia fattura, documento commerciale, scontrino o ricevuta fiscale).
Il bonus è una tantum: una volta utilizzato non potrà essere chiesto nuovamente. Inoltre deve essere speso in un’unica soluzione, presso un’unica struttura turistica ricettiva in Italia
Le strutture che possono garantirlo sono: albergo, campeggio, villaggio turistico, agriturismo e bed & breakfast. QUI trovate il pdf del vademecum redatto dall’Agenzia delle entrate. Tra le strutture che noi consigliamo e che trovate nella sezione “ricettivtà” di questo sito potete spendere il vostro buono da:
Hotel Shandranj
Chalet Al Foss
Hotel Miravalle (solo in settembre e su un minimo di 5 notti)
Hotel Schneeberg
Hotel Ambiez (dipende dal periodo e dal numero di notti, meglio chiamare)
Hotel Dulac (minimo 5 notti)
Hotel Masl
Bergidyllyhotel Tratterhof
BERGIDYLLHOTEL TRATTERHOF
BONUS VACANZE TRENTINO
La Provincia autonoma di Trento mette a disposizione di tutti i residenti del Trentino, senza distinzione di reddito, un bonus di 50 € a persona pagante per ogni soggiorno di almeno 3 notti, oppure100 € a personapagante per i soggiornidi almeno 7 notti. Il bonus può essere utilizzato in tutte le strutture ricettive ad eccezione degli appartamenti privati (chiamati “alloggi per uso turistico”) che aderiscono all’iniziativa. Questo contributo è valido dal 1° luglio 2020 fino al 30 novembre 2020.
Parc hotel Du Lac
Ne hanno diritto le persone che:
sono residenti in provincia di Trento
hanno soggiornato per almeno 3 notti in una struttura ricettiva in Trentino, ad eccezione degli appartamenti privati (alloggi per uso turistico), tra il 1° luglio e il 30 novembre 2020 e possono documentarlo con il dovuto documento fiscale
Per inoltrare la richiesta basta connettersi alla sezione dedicata cliccando QUI. A questa procedura si può accedere anche senza SPID o carta d’identità digitale.
Il procedimento in questo caso, rispetto a quello utile per la misura governativa è inverso: al momento della domanda sul portale bisogna infatti attestare il pernottamento presso una delle strutture ricettive del nostro territorio tramite fattura o ricevuta fiscale.
Come si inoltra in pratica la richiesta?
Procuratevi una marca da bollo da €16
accedere alla piattaforma per fare domanda utilizzando le credenziali SPID , oppure CNS CPS attiva (clicca QUI per accedere), oppure selezionando l’accesso senza credenziali.
compilare la domanda e inserisci gli estremi della marca da bollo
allega copia del documento d’identità. Attenzione: sul documento fiscale (fattura/ricevuta fiscale) devono essere indicati una serie di dati (denominazione, indirizzo e Partita Iva/Codice Fiscale della struttura ricettiva; la data di arrivo e di partenza, o in alternativa il numero di notti del soggiorno; nome, cognome e codice fiscale dell’intestatario della fattura/ricevuta fiscale; numero degli ospiti paganti cui la fattura/ricevuta fiscale si riferisce quietanza di pagamento.) Se nel tuo documento fiscale manca qualche elemento, indica anche il gestore della struttura ricettiva per i dati mancanti. L’attestazione può essere resa su carta intestata della struttura ricettiva con timbro e firma dell’attestante, oppure tramite e-mail inviata dalla casella di posta certificata della struttura ricettiva al richiedente, da scansionare e allegare alla domanda. Se hai effettuato una vacanza in gruppo (non familiari) ed è stata emessa un’unica fattura/ricevuta fiscale, dovrai allegare anche la dichiarazione sostitutiva e i documenti d’identità degli altri partecipanti.
Chalet Al Foss
Se ci sono altri dubbi puoi consultare le FAQ cliccando QUI.