Tag - passeggiate bambini alto adige

La cascata di Parcines

Siamo stati a Parcines (ad un’oretta da Trento, poco sopra Merano) un piccolo e caratteristico borgo dell’Alto Adige adagiato alla base del gruppo montano dell’Ortles. Immaginate di essere immersi nel silenzio di un bosco di latifoglie, circondati da muschi e foglie e di sentire all’improvviso lo scrosciare sempre più forte dell’acqua che scorre.

Immaginate di vedete una cascata di quasi 100 metri in lontananza e di decidere che quella sarà la vostra meta. Immaginate la gioia e lo stupore una volta raggiunta.

cascata di parcines 10 - trentino dei bambini

Devo dirlo: la passeggiata di questo week end è stata davvero faticosa (620 metri di dislivello per circa 7 chilometri di strada) ma si arriva in un’oasi così meravigliosa che la fatica viene ripagata da un panorama splendido.

20160403_135711

Abbiamo lasciato la macchina nel centro del paese, e da li abbiamo seguito i cartelli che portano alla cascata (Wasserfall).

Cascata di parcines12 - trentino dei bambini

INIZIO DELLA PASSEGGIATA

Vale subito un avvertimento: non lasciatevi scoraggiare dal paesaggio che vi si presenta in questa prima parte della passeggiata. Tra l’altro, almeno domenica, parecchio trafficato perché molte persone hanno deciso di iniziare qui la loro passeggiata invece che dal centro del paese. Io non lo consiglio, perché in questo modo vi perdete tutto il sentiero (Waalweg) che riporta a valle.

Dal centro del paese per arrivare all’inizio del tracciato che porta alla cascata (seguite il cartello Wasserfall) bisogna percorrere un tratto con una salita piuttosto ripida di un paio di chilometri. Troverete la segnaletica che porta all’interno del bosco. Prima però vi consiglio di fermarvi un minuto per ammirare la vecchia funivia che oggi porta vivande e altro su e giù dai rifugi in alta montagna: Gaia, Samuel e il loro amico Mattia l’hanno adorata.

cascata di Parcines - Trentino dei bambini

SI PROSEGUE NEL BOSCO.

Finalmente la passeggiata si fa, se non più rilassante, decisamente più suggestiva: nel bosco si segue sentiero in salita che, tra scalinate di pietra e ponticelli di legno porta ad un tratto di strada principale da attraversare prima di rientrare nel bosco.

20160403_160255

Se avete in mente una breve sosta questo è il punto ideale, è presente un bar-ristorante (di cui purtroppo non ricordo il nome) dove al rientro abbiamo preso caffè, gelati e abbiamo fatto una sosta nel piccolo parco giochi in legno.

20160403_153622

Ancora una mezz’oretta di strada, ma da qui in silenzio, parla la cascata! Che, con il suo scrosciare, invita a continuare: il traguardo è vicino!

20160403_133113

LA CASCATA.

Nascosta dietro verdeggianti collinette si trova la cascata di Parcines: impossibile rimanere indifferenti davanti a questo spettacolo della natura! Ci siamo fermati per la merenda, stanchi ma davvero soddisfatti di aver raggiunto un posto tanto meraviglioso!

Lungo la salita abbiamo potuto vedere un vecchio mulino e abbiamo scoperto un bel ristorantino ideale per chi volesse fermarsi per uno spuntino prima di riprendere la strada verso il paese.

20160403_145812

Dicono che questa cascata sia spettacolare durante il disgelo, nei mesi di maggio e giugno, ma io trovo che sia meravigliosa anche a inizio primavera e autunno. Forse in estate, quando il caldo permette di camminare a piedi nudi sulle rocce e immergere i piedi nell’acqua (ghiacciata), regala un’emozione in più.

Cascata di Parcines 15 - Trentino dei bambini

Dopo una mezz’ora di giochi con l’acqua (sono state preparate delle ottime polpette di fango) è arrivato il momento di scendere, abbiamo ripreso la strada dell’andata e poi ci siamo addentrati nel Sentiero della roggia di Parcines (riconoscibile dal grande masso all’entrata e dal cartello di qui sopra) che ci ha riportato in paese e alla macchina. Si segue il sentiero per 3  chilometri circa finché non si incontra un cancello che riporta sulla strada principale. Da qui è una discesa fino al centro del paese.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Val Venosta
  • PARTENZA: centro del paese di Parcines
  • ARRIVO: cascata di Parcines
  • ALTITUDINE: 1.200 metri circa
  • DISTANZA:  7 chilometri
  • DURATA:  3 – 4 ore
  • DISLIVELLO: 620 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: sì, un bar lungo la strada

Per chi non fosse abituato a camminare abbiamo visto una navetta che porta quasi in prossimità della cascata, volendo si può salire con quella e fare solo il sentiero in discesa. Decisamente molto meno faticoso… ma volete mettere la soddisfazione di salire da soli?

Attenzione: il sentiero che porta alla cascata è il secondo che si incontra, circa 500 metri sopra il sentiero della roggia.

Cosa fare nei dintorni:

In gita a Maso Maserac

Sempre a caccia di novità, siamo stati a esplorare Maso Maserac, nell’omonima località Maserac a Comano Terme, con la sua nuovissima salita al Maso.

LA SALITA AL MASO

Si tratta di un percorso didattico, geolocalizzato anche su Google Maps, che attraversa le coltivazioni del maso: lamponi, more, mirtilli, uva fraga e giardino aromatico. Durante il tragitto, passerete per il pollaio delle galline, la casetta dei tenerissimi conigli e le arnie delle api. E incontrerete anche due simpatici pony e le pecore del Camerun.

UN SENTIERO PER TUTTI

Il sentiero, 500 metri di lunghezza per 50 metri di dislivello, si imbocca dalla stradina di campagna che collega il paesino di Poia con la frazione di Vigo Lomaso. Vi consigliamo di lasciare la macchina presso il parcheggio della chiesa di Vigo Lomaso, a dieci minuti a piedi dall’inizio del sentiero, segnalato con un colorato cartello.

Risalendo questo dolce pendio, i vostri bimbi potranno così osservare le piante dei loro frutti preferiti ed ammirare la bellissima vista sulla vallata. E per una foto ricordo dell’esperienza, troverete un curioso “selfie point” con supporto per inserire il vostro telefono.

Al termine del percorso si arriva al Maso: una casa del 1800 che dal 2013 ospita anche questa azienda agricola gestita da Francesco con il figlio Martin e l’aiuto della moglie Simona e della piccola Greta.

Qui si possono acquistare confetture, miele e prodotti ricercati, come la salsa di uva fraga, da mangiare con il salato (ci dicono che è perfetta per lo stinco) o la lamponada, un chutney realizzato con lamponi e senape, ottimo con la carne e coi formaggi.

Il punto vendita è aperto da luglio a fine settembre e ha anche uno shop online.

Ma non solo: Francesco, Simona, Martin e Greta sono un vero vulcano di idee per proporre ai loro ospiti delle esperienze alternative.

Tra le opportunità, il pic nic-aperitivo al tramonto proprio lungo la Salita al Maso (lo abbiamo provato per voi: cliccate QUI per maggiori informazioni), fronte Adamello. Prenotando per tempo, potrete scegliere la composizione di prodotti che fa più al caso vostro, tra piccoli frutti, marmellate, salse, formaggi, salumi, vino e succhi di frutta, ovviamente a km “zero”, grazie alla collaborazione con le aziende agricole dei dintorni.

CONTATTI

Maso Maserac
Località Maserac 81, Comano Terme
Tel. 348 1435786
www.masomaserac.com

NEI DINTORNI

Altre esperienze in zona? Vicino e imperdibile il Parco delle Terme di Comano (leggi QUI), o il pittoresco lago di Tenno (con il nuovo ponte sospeso): leggi QUI. O ancora una colazione all’alba o buon pranzo al Rifugio San Pietro, il balcone sul Garda (leggi QUI). E se volete fermarvi per più giorni, vi consigliamo l’Agritur Pra’ Cavai (leggi QUI).

Per conoscere tutto quanto di imperdibile offre il territorio di Comano consultate la nostra mini guida “Cosa fare a Comano e dintorniQUI

Giro dei castelli di Appiano

Oggi eravamo alla ricerca di una passeggiata non troppo lontana da casa e in valle per apprezzare al meglio queste prime giornate primaverili, il sole che riscalda, i primi fiorellini nei boschi…

Così abbiamo deciso di fare il giro dei castelli di Appiano, un giro davvero meraviglioso a pochi minuti di strada dall’uscita di Bolzano sud che ci regala degli scorci spettacolari sull’intera Val d’Adige, l’Oltradige e la conca di Bolzano.

Percorso adatto a bambini dai 3/4 anni in su che camminano in autonomia, vedrete che si divertiranno un sacco. Non adatto invece a passeggini, ma abbiamo incontrato diversi genitori con zaini o fasce porta – bebè.

Abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio di Castel Corba (che ora ospita un hotel e un ristorante) nel piccolo paese di Missiano e da qui abbiamo seguito la strada (all’inzio asfaltata, poi forestale) che porta al Castello di Appiano.

Si raggiunge il castello con una passeggiata di un’oretta che parte tra le vigne e che poi si snoda all’interno del bosco, la strada è tutta in costante salita ma il panorama che si scorge attraverso gli alberi è davvero meraviglioso. In ogni caso ci sono tantissime panchine lungo il sentiero, quindi è possibile fare diverse pause per riprendere fiato.

Circa a metà strada si incontra quella che abbiamo deciso fosse “un’antica torre di vedetta“: 3 muri diroccati di cui ci siamo divertiti ad inventare la storia.
20160326_112344

Ad accompagnarci lungo la via invece una vera vecchia torre di guardia che abbiamo osservato dalle diverse angolazioni.

Finalmente, verso ora di pranzo, siamo arrivati a Castel Appiano: davvero suggestivo! Alcune panchine dove sedersi, un bel prato dove poter fare un pic nic e alcuni simpatici animaletti da guardare a accarezzare.

Qui vi aspetta la bella taverna del castello con un’atmosfera medievale del cortile dove vengono serviti manicaretti tipici della gastronomia locale. Il piatto forte sono i canederli, nelle loro tante varianti, ma tra le voci del menù figurano anche altre specialità tradizionali, come gulasch, polenta, lasagne e taglieri carichi di salumi, affettati e formaggi in puro stile altoatesino. Per informazioni e prenotazioni, potete contattare la taverna di Castel Hocheppan, telefonando al numero 333 6698212 

Ogni angolo di questo posto riserva una sorpresa e il panorama che possiamo ammirare è davvero meraviglioso.

Dopo aver recuperato le energie abbiamo deciso di riprendere il nostro giro e abbiamo seguito le indicazioni per Castel Boymont, raggiungibile in una quarantina di minuti passando attraverso una profonda gola. Qui bisogna fare attenzione, il terreno è reso sdrucciolevole dal manto foglioso che lo ricopre, si rischia di scivolare ma è anche la parte più divertente di tutta la passeggiata.

La gola si risale grazie ad una ripida scalinata che ci riporta rapidamente in alto. Da qui si prosegue tra sassi, radici e foglie: una vera immersione in un paesaggio fatato da cui si possono godere meravigliosi scorci della vallata sottostante.

 

Le rovine di Castel Boymont si raggiungono grazie ad un’altra piccola salita, ma una volta arrivati in cima anche qui possiamo godere di un’ampia vista sulla Valle dell’Adige e approfittare di comode panche e tavoli per una merenda o semplicemente una pausa rigenerante.

Il sole caldo, il silenzio e la pace di questo luogo, uniti ad un panorama impareggiabile ci hanno davvero conquistati …
20160326_143703

Da qui in una mezz’oretta si ritorna a Castel Torba. Una discesa un po’ ripida nel bosco, ci riporta alla macchina. I bambini stanchi ma decisamente entusiasti per questa bella avventura  e noi adulti rigenerati.

Nei dintorni vi consigliamo anche la passeggiata che collega Appiano a Caldaro tra meleti e parchi gioco. Il lago di caldaro e l’escursione fino a Castelchiaro. Imperdibile anche la gola del Rastenbach.

 

La roggia che va da Tel a Marlengo

Avevamo già percorso il sentiero dell’acqua che va da Marlengo a Lana e questa volta abbiamo voluto fare l’altro tratto. Quello che da Tel (Parcines) porta a Marlengo: un tratto un po’ più ombreggiato, nel bosco, quindi più adatto nelle soleggiate giornate estive. Una cosa è sicura: chi ha detto che una passeggiata per essere indimenticabile deve anche essere impegnativa non ha mai avuto la fortuna di camminare lungo queste antiche vie d’irrigazione.

Questa di Tel in particolar modo è adatta a tutti: il sentiero inizia esattamente a pochi metri dal parcheggio di Tel. Noi abbiamo lasciato la macchina lungo la strada, per capirci dove ci sono i furgoncini che vengono mele e würstel. C’è un parcheggio piuttosto grande anche sull’altro lato della strada, ma per trovare posto è consigliato arrivare presto.

Abbiamo incontrato lungo la strada anche un paio di passeggini; è fattibile, ma lo sconsigliamo perché il sentiero a tratti è stretto e piuttosto dissestato con pietre e radici che sporgono.

20160515_103231

La passeggiata è semplice e tranquilla. Ecco, magari con il corso d’acqua che scorre accanto c’è il rischio di ripescarli con una scarpa bagnata, mettetelo in conto!

20160515_102755

Dopo circa una mezz’oretta abbiamo incontrato un bivio, si può scegliere se continuare in piano seguendo il sentiero dell’acqua o salire lungo l’altro percorso che porta verso un ristorante. Noi abbiamo deciso di salire, sicuri che prima o poi ci saremo ricongiunti con il sentiero dell’acqua. Come in effetti è stato: seguite le indicazioni per Forst, dove si trova anche la famosa Birreria omonima, ed ad un certo punto trovate il cartello che indica la direzione da prendere.

Sammy

Tra ponti da attraversare, passaggi scavati nella roccia, il rilassante scroscio dell’acqua ad accompagnare ogni passo ed un panorama unico sulla vallata è stata proprio una bella gita.

20160515_151737

Nei pressi di Marlengo (circa una ventina di minuti prima) si attraversa un ristorante che è davvero un piccolo gioiello. Prima di tutto il “si attraversa” è da prendere alla lettera: tavolini e pergolato si trovato su entrambi i lati; poi è davvero caratteristico e con prezzi abbordabilissimi (raggiungibile anche in macchina).

20160515_131439

Curiosando sugli altri tavoli abbiamo visto porzioni di pasta servite direttamente nella padella, fette di torta gigantesche accompagnate da un barattolo di confettura, crepes dolci grandi quanto una pizza maxi… insomma, ci siamo ripromessi di tornare al più presto!

A questo punto noi abbiamo deciso di tornare indietro, ma per chi decide di proseguire, a Marlengo (o anche a Lana se siete proprio camminatori instancabili) si ha la possibilità di prendere i mezzi pubblici che riportano alla macchina.

Da Caldaro a Castelchiaro

Un antico castello, una passeggiata in mezzo alla natura e lo sguardo che si perde sul sul lago di Caldaro e su tutta la vallata che lo circonda… Una giornata da sogno immersi nel silenzio della natura interrotto solo dal cinguettio degli uccelli, cosa si può volere di più?

Ormai lo avete capito, in fondo lo ho detto intorno alle 2-3 (cento) volte: a noi piacciono i castelli! Che siano grandi, piccoli, diroccati o completamente ristrutturati poco importa, come vediamo una torre circondata da bastioni ci vengono immediatamente gli occhi a cuoricino e partiamo all’avventura!

Passando per la strada che porta a Caldaro si vede la torre di un castello ormai diroccato (che abbiamo scoperto essere Castelchiaro) che ci siamo proposti di visitare alla prima occasione. Così ieri, approfittando di una bellissima giornata di sole, siamo andati al lago di Caldaro (40 minuti da Trento circa) con l’idea di partire alla scoperta di questo nuovo castello.

20160402_134137

Abbiamo lasciato la macchina poco sopra la località Campi al Lago, lungo la strada si trova un parcheggio che da sul sentiero nr. 18 che porta a Castelchiaro. La passeggiata (non adatta ai passeggini) serpeggia attraverso il bosco su un sentiero di ciottoli ricoperto dalle foglie secche cadute dagli alberi che si alterna ad una strada sterrata decisamente più comoda (ma meno divertente per i bambini).

20160402_120156

Si sale per un’oretta su una stradina ripida e, a causa del fogliame. abbastanza scivolosa, per questo poco adatta ai bambini non abituati a camminare. Lungo il sentiero si incontrano comunque diverse panchine, dove ci siamo fermati per un picnic in mezzo al bosco: bellissimo!

La fatica della salita è ripagata dalla bellezza del castello. Risalente al 1200 circa, è un piccolo maniero che si affaccia sulla vallata: dalle sue mura si può ammirare una bellissima vista sul lago di Caldaro.

12939149_10208851921439604_1122876304_n

Dopo aver riposato qualche minuto sulle sue mura, abbiamo deciso di provare ad entrare nel castello.

20160402_134637

Sul lato nord, abbiamo trovato una piccola scala a pioli che porta all’interno del castello… che avventura!

20160402_144612

Qui, seduti a gustarci una meritatissima merenda, ci siamo divertiti ad inventare la storia degli antichi abitanti di questo castello: qual era la stanza della principessa? E dove si riunivano tutti quanti a mangiare?

sammy

Dopo una pausa rigenerante ci siamo incamminati per la stessa strada verso il parcheggio, qui stanchi ma felici abbiamo ripreso la nostra macchina e siamo tornati a casa!

12935408_10208851922279625_258470829_n

La passeggiata dura complessivamente un paio di ore, ma a noi, con tutte le soste ha occupato quasi tutta la giornata. Non ci sono fontanelle, quindi ricordatevi le scorte d’acqua!

Ps. la piccola Asia è stata bravissima: 3 anni e ha camminato fino alla cima senza un lamento!

Nei dintorni vi consigliamo una semplice passeggiata tra meleti e parchi gioco e la suggestiva gola di Rastenbach. Oppure la via di antichi mulini,  il sentiero enologico o una gita a Castelfeder.