Una passeggiata leggera, un percorso ad anello adatto a bambini di tutte le età, e con almeno tre punti vincenti :
- Si parte a piedi dal centro di Predazzo
- Da qui partono molte altre escursioni
- Nel ritorno varie possibilità di gioco, svago e relax
Si parte da Predazzo prendendo il sentiero che costeggia sulla destra il torrente Travignolo e che, arrivando dalla piazza del paese, si imbocca alla fine del ponte subito dopo la scuola della Guardia di Finanza. Il sentiero, totalmente pianeggiante, non è adatto ai passeggini (quelli da trekking vanno bene se non sono troppo larghi) e attraversa il sottobosco regalandovi piacevoli momenti di fresco, un vero toccasana nelle giornate più assolate.
Dopo una passeggiata di circa 3 chilometri raggiungiamo un ponte di pietra che attraversiamo e, svoltando verso destra arriviamo al Camping Valleverde, (consigliatassima la pizza del ristorante interno). Da qui troverete le indicazioni per numerose escursioni, tra cui quelle per il sentiero di Sottosassa.
Imboccato il sentiero, si cammina per un primo tratto su stradina asfaltata e poi, oltrepassato nuovamente il guado sul torrente Travignolo, si continua su sterrato nel bosco. Attraversato l’antico ponte in pietra “Ponte della Lizata”, ci troviamo difronte ad un bivio: verso destra parte il sentiero che, passando sotto le pareti attrezzate per l’arrampicata, porta al famoso ponte Sospeso (lungo questo tragitto troverete anche alcune meravigliose piscine naturali ), verso sinistra prosegue invece il nostro sentiero di Sottosassa che, attraversando prati e pascoli ci riporta verso il campeggio.
Per tornare verso il centro proseguiamo questa volta sulla stradina sterrata che costeggia il Travigliolo sul lato opposto al sentiero Rododendri. Se siete organizzati come noi, che abbiamo riempito la borraccia lasciandola sul tavolo di casa, qui trovate una fontanella con acqua potabile e a pochi metri un comodo tavolo ombreggiato che mi ha fatto seriamente pentire di non essermi organizzata per pic-nic.
Proseguendo troviamo la Piscina Comunale di Predazzo dove, nelle giornate più calde, ci si può sdraiare al sole approfittando dell’area solarium nell’ampio giardino sul retro.

Proprio difronte alla piscina si trova anche il campo da minigolf e miniature golf a 18 buche con parco giochi, bar (davvero squisite le ricche insalatone!) e tanto spazio verde per far giocare i bimbi in tutta libertà.
Con le ultime energie rimaste ci accingiamo ad affrontare il percorso fitness attrezzato: una palestra a cielo aperto tra ciclette e prove d’equilibrio che ci accompagnano alla fine della nostra passeggiata.














Qui potete trovare un’ampia scelta di baite o masi divisi per territori, date un’occhiata perché ci sono dei posticini splendidi:

























Il trekking ci ha portato fino alla bellissima cascata Rio Ruzza, una super scoperta. La cascata si trova proprio sopra il passo, attraversando il centro abitato e seguendo il sentiero segnalato (si può fare anche a piedi naturalmente). Tanta salita, ma poi un bellissimo regalo della natura: acqua freschissima che sgorga da una falesia molto alta. Beviamo con i bicchieri di plastica provvidenzialmente portati da Gianni, direttamente dalla cascata: wow!
















Anche il sentiero è adrenalinico: il primo tratto è attrezzato con scalette e cordini, e necessita di particolare attenzione. Ho provato a percorrerne un tratto con Alice, 5 anni, e sua sorella Giulia, 8, e quando ho visto che erano tranquille e sufficientemente attente ho deciso di proseguire. Abbiamo così suonato la “Campana dei Sogni” (una campanella vera), ammirato quella meraviglia naturale soprannominata “l’arco di Tito” e poi siamo entrate nella grotta con la “Fonte della Giovinezza”, toccando anche l’acqua magica perché non si sa mai che funzioni davvero!
Le ragazze erano emozionate e contente di mettersi alla prova su questo itinerario così inusuale: mai una lamentela, un sussulto di paura, così come niente disubbidienze rispetto alle mie indicazioni. Quando erano stanche una piccola sosta con vista e voilà!
Già, perché la vista che si può godere da lassù è davvero incredibile: sotto di noi la Valle dell’Adige in tutta la sua bellezza, mentre a destra e quindi a sud una serie di magnifici laghi (entrambi i laghi di Lamar, con il loro azzurro-verde inconfondibile, quelli di Cavedine, Toblino e Santa Massenza, per finire con il Lago di Garda!).
Il secondo tratto è più tranquillo, con un continuo saliscendi tra i mughi fino ad arrivare al “Trono delle aquile”, dove si può fare a finta per un momento di guardare sotto ed aprire le ali. Due le alternative per il ritorno: percorrere il Sentiero Botanico e al bivio scendere a destra fino al rifugio Dosso Larici (la soluzione migliore per chi viene da Fai e poi riprendere le seggiovie) oppure tornare a sinistra in un’ora circa di nuovo in cima alla Paganella, dove vi aspetta il rifugio La Roda ed il suo impareggiabile balcone sulle Dolomiti di Brenta.



L’escursione ha come obiettivo la cima del Monte Penegal, raggiungbile in circa un’ora e mezza di passeggiata seguendo le indicazioni del sentiero SAT 508. Il percorso presenta il primo e ultimo tratto leggermente impegnativi, ma visto il dislivello (circa 400 metri), è sicuramente fattibile per i bambini. In circa 4o minuti di cammino si raggiunge la Malga di Malosco e da qui si prosegue verso la cima. Lungo il percorso si possono ammirare delle bellissime distese di fiori in particolare i botton d’oro che risaltano con il loro color giallo.






Una volta raggiunta la macchina, abbiamo optato per un pranzetto veloce presso il Rifugio Regole. Vista la bella giornata ci siamo fermati all’esterno anche se anche l’interno sembrava molto curato. La nostra scelta gastronomica è ricaduta sull’immancabile tortel di patate (molto buono e servito con un’ottima marmellata) e un carpaccio di carne salada leggera e delicata.
Se volete trascorrere qualche giorno in questa splendida zona della Val di Non e scoprire le bellissime passeggiate ed escursioni che vi aspettano in questi luoghi vi consigliamo l’