Archive - 2018

Al ranch degli asinelli: che meraviglia!

Avete mai provato ad abbracciare un asino? E ad accompagnarlo in una passeggiata? Lo sapete che gli asini fanno le “super coccole”? Se vi va di provare vi consigliamo di organizzare una visita al ranch di Tatiana, dove troverete Elena, operatrice in interventi assistiti con gli animali (IAA) che vi guiderà alla scoperta di quella magica sintonia tra uomo e animale.

Il ranch di Tatiana, ormai ribattezzato ranch degli asinelli, si trova nei pressi del campo sportivo di Nosellari, piccolo borgo dell’Alpe Cimbra, poco distante da Lavarone.

Sono tante le attività organizzate presso il ranch:

  • conoscere l’asino osservandolo, accarezzandolo, prendendocene cura.
  • caccia al tesoro per famiglie con l’asino come protagonista e merenda finale (solo su prenotazione )
  • l’asino racconta storie: lettura animata su un libro suggerito dai nostri amici asini, attività creativa correlata al libro del giorno e tante coccole asinine! (solo su prenotazione, posti limitati)
  • attività con l’asino per gruppi e scuole
  • attività con l’asino per bambini e famiglie
  • attività individuali personalizzate (continuative e non, per tutti)

Perché proprio  gli asini?

Perché l’asino è calmo, forte, empatico, paziente, affettuoso e non aggressivo.

Perché con lui impariamo a rallentare i nostri tempi e a rispettarli

Perché il suo approccio lento e delicato è adatto a grandi e piccoli, genitori, nonni, bambini, e ragazzi

Perché grazie ai suoi sensi particolarmente sviluppati e alla sua intelligenza riesce ad entrare in relazione con noi, in qualunque modo noi siamo.

Con Elena abbiamo imparato come avvicinare Pepita, giovane e frizzante asinella e Decima, più calma e paziente. Abbiamo imparato come spazzolarle, coccolarle, e come leggere il linguaggio delle orecchie, fino a quando si è instaurato quel rapporto di fiducia reciproca che ci ha permesso di guidarle in una breve passeggiata all’esterno del recinto.

Le attività del ranch proseguono anche in autunno:

Quando:Tutti i sabati dal 22 settembre al 27 ottobre
Ore:
15.30
Costo:
€10,00 
Prenotazioni e informazioni
 : Elena 324-9269128 (dalle 10.00 alle 19.00)

El sinter per le cave: bella scoperta!

“El sinter per le cave” è un bell’ itinerario ad anello che si snoda nei dintorni del paese di Albiano. Un semplice percorso adatto ai bambini, utilizzato per secoli da cavatori e contadini per raggiungere i luoghi di lavoro. Grazie a degli interessanti pannelli potrete scoprire il paesaggio circostante ed i suoi maggiori punti d’interesse.
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Punto di partenza della nostra escursione è la Casa Porfido Albiano, da qui imboccate Via del Lago e dopo 100 metri troverete sulla vostra destra il primo pannello illustrativo della nostra escursione. Da qui parte un sentiero caratterizzato da una breve salita delimitata nella seconda parte da alcune lastre di porfido (un antico metodo per segnare i confini) che ci conduce ad una collinetta dove si trova un prato con il castagneto, una risorsa importante per Albiano, soprattutto prima dello sviluppo delle cave. Molto belle le statue in porfido che troverete in questo luogo e che rappresentano le varie fasi della raccolta delle castagne.
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Proseguendo  l’escursione vi troverete, una volta attraversata una strada asfaltata, su di un percorso sterrato nel bosco che vi porterà ad un recinto che delimita un parco faunistico, dove potreste avere la fortuna d’incontrare qualche animale, in particolare caprioli. Da qui, tenendo la recinzione sulla vostra sinistra, si raggiungerà il campo sportivo ed un ampio parcheggio e la mensa dei cavatori che danno sulle cave di porfido.
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Una volta passata la mensa troverete sulla vostra sinistra una stradina che vi porterà alla “Baita dei cacciatori” in località Spiazi e ad un bellissimo parco giochi immerso nel verde, dove i bambini si potranno divertire con carrucola, altalene, scivolo e altri giochi.
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Seguite quindi il sentiero che costeggia il parco e, dopo aver attraversato la strada asfaltata, si raggiunge un piccolo dosso dove si trovano due massi di porfido. Qui i cavatori si fermavano per una sosta prima di raggiungere il luogo di lavoro. Da qui si ritorna sulla strada asfaltata e percorrendo alcuni tornanti si arriva al paese. L’escursione ha una lunghezza di circa 2,5 km e si può percorrere in un’ora. Sicuramente un itinerario da tenere in considerazione che presenta molti spunti per conoscere questo territorio e per fare una bella passeggiata.

Il percorso internazionale del Feltro artistico

Gnomi, folletti, streghe, animali reali e fantastici: sono questi gli abitanti del bosco incantato di Tesimo (in Alto Adige a metà strada tra Merano e Bolzano, circa un’ora di auto da Trento). Nessuna paura! Non stiamo parlando di un luogo stregato ma del Percorso Internazionale del Feltro Artistico, un sentiero tematico unico nel suo genere in Europa. Tutte le opere raccolte in questo parco sono infatti costruite in lana infeltrita rigorosamente di pecora altoatesina (qui sono tutti molto patriottici!). La passeggiata si svolge ad anello a valle del paese su sentiero boschivo (attenzione: non adatto ai passeggini). Noi l’abbiamo percorsa con Bianca (che come al solito per più di metà tragitto ha ronfato beatamente!) nello zainetto e ci abbiamo messo un’ora e mezza; con bambini più grandicelli potreste metterci anche un paio d’ore considerando tutte le soste!

Dal centro di Tesimo, lasciate l’auto nei pressi della chiesa parrocchiale e dirigetevi a destra scendendo verso la parte bassa del paese seguendo l’indicazione per Frankenberg. Da qui troverete le indicazioni per il Percorso Internazionale del Feltro Artistico ( “Filzkunstwanderweg” in tedesco). Continuate fino a raggiungere un bel Camping con piscina, proseguite dritti ancora qualche metro e troverete l’inizio dell’itinerario al limitare del bosco. In linea di massima il tragitto è ben segnalato, attenzione solo in alcuni punti dove i cartelli sono meno visibili (fate come noi, fotografate la mappa che trovate all’inizio dell’itinerario per aiutarvi nell’orientamento).

Il percorso nel suo complesso è molto carino: ben 58 installazioni in lana infeltrita (realizzate da artisti provenienti da 11 paesi diversi) si nascondono sugli alberi, tra le radure, in mezzo alla vegetazione… Anche voi, come noi e altri visitatori (stando ai giudizi letti su Tripadvisor) potreste rimanere perplessi nel constatare lo stato di abbandono di alcune opere. Qualche manufatto appare molto scolorito, a brandelli e con grossi buchi. Accipicchia, abbiamo pensato, un po’ di manutenzione in più non guasterebbe! Ma poi andando a leggere la storia del parco abbiamo capito il perchè.  Il Percorso Internazionale del Feltro Artistico è nato nel 2003 seguendo un concetto fondamentale: “Venne dalla natura. Torna nella natura“. L’intento degli ideatori dunque è proprio quello di lasciar andare le opere al proprio destino, senza intervenire, facendo sì che la natura faccia il suo corso. Potete provare a spiegare questo concetto (che noi troviamo anche commovente) ai vostri figli, oppure se sono più piccoli potete semplicemente aggiungere un po’ di fantasia al racconto narrando di streghe e folletti che la notte si aggirano nel bosco per fare dispetti all’uomo (con un briciolo di immaginazione tutto diventa più fiabesco! 😉 )

Il tragitto si svolge quasi interamente nel bosco, quindi è ben ombreggiato. Lungo la strada troverete anche qualche panchina e qualche radura per fermarvi a fare un pic-nic, se lo volete. In totale camminerete per poco più di 2 chilometri e con un dislivello quasi nullo (74 metri). Circa a tre quarti del percorso (all’altezza dell’opera intitolata “Che colpa ne ho io”, una grossa mela rossa) deviate per qualche metro verso i frutteti: troverete la bella chiesetta di San Cristoforo in posizione panoramica sulla valle dell’Adige!

Tornati al punto di partenza noi ci siamo fermati per un gelato al “Natur Caravanpark di Tesimo” (proprio all’imbocco della passeggiata) che tra l’altro è dotato di due bellissime piscine (una per bambini) e un grande prato verde aperti al pubblico (tariffe: 7,50 euro adulti – 3,50 euro bambini).

Il Percorso Internazionale del Feltro Artistico sorge praticamente accanto ad un altro bellissimo itinerario per bambini: il sentiero naturalistico “Vorbichl”. Se siete in zona e avete ancora del tempo a disposizione non perdete l’occasione di visitare Maso Raingut, la più bella fattoria con animali che abbiamo mai visto! Si trova a Caprile (una decina di minuti da qui, in direzione Passo Palade).

Per maggiori informazioni sul Percorso Internazionale del Feltro Artistico:
Associazione Turistica Tesimo – Prissiano 📞 0473 920822.

Mini Rugby Trento: tutta una scoperta!

Qualcuno di famoso diceva: “Un pallone tondo te lo restituisce anche il muro, una palla ovale solo un amico”. La filosofia del mini rugby è proprio quella che solo assieme ai tuoi compagni puoi raggiungere dei risultati.

A Trento il mini Rugby fonda le sue radici nel 2000, quando la società Rugby Trento spicca il volo da Terlago e atterra a Trento, prendendo un assetto più strutturato. Dei primi anni in cui si girava per il Triveneto con pochi bambini le cose sono molto cambiate e ad oggi tutte le categorie sono complete, dai piccolissimi della U6 fino alla U12, con la possibilità di schierare addirittura due formazioni in alcune categorie. Il tempo ha dato quindi ragione alla società! 

Obiettivi come: far sviluppare la fiducia in se stessi, rispettare le regole del gioco, sostenere la propria squadra sono capisaldi di tutte le categorie. Mentre obiettivi più specifici sono calibrati per ogni fascia di età e si evolvono man mano che i bambini crescono:

  • nell’Under 6, dai 4 ai 5 anni, si pone più attenzione alla motricità e sul far prendere confidenza ai piccoli con il proprio corpo sviluppando l’affettività.
  • dall’Under 8 si inizia a lavorare sullo spirito di squadra, sul relazionarsi con il gruppo, percependo il compagno come un alleato e non come un avversario.
  • nell’Under 10 a fianco al lavoro sulle capacità del singolo si cerca di sviluppare il lavoro di gruppo e le prime abilità tattiche
  • dall’Under 12 il focus è quello di preparare i ragazzi al gioco dei più grandi, in un campo più grande con regole più complesse.

L’associazione mentale per cui il Rugby viene visto come uno sport con molti infortuni, e che per giocarlo sia necessario essere ‘imponenti’ è ancora forte. Nel gioco c’è spazio per tutti, dal più piccolo ma agile e veloce al più grande forte e potente, anche i più timidi, con l’aiuto dei compagni possono scoprire le proprie potenzialità. L’importante è metterci grinta e determinazione e il divertimento sarà assicurato. Per le mamme papà che temono che il loro figlio o figlia (sono sempre più le bambine che provano la palla ovale) si possa far male rassicuriamo che nel mini Rugby, sia nel gioco che durante l’allenamento, l’attenzione alla sicurezza è molta. Il contatto con il terreno e tra i compagni viene affrontato gradualmente.

Durante gli allenamenti ai bambini viene insegnato a cadere ed eseguire il “temuto” placcaggio in maniera corretta, per evitare di fare e farsi male. Inoltre gli educatori pretendono il rispetto delle regole, in modo particolare quelle legate alla sicurezza, sia dentro che fuori dal campo cercando di farne comprendere l’importanza ai ragazzi.

Tutti coloro che fossero incuriositi sono invitati a partecipare agli Openday di settembre (15 settembre e 22 settembre) o a raggiungere il campo di via Fersina durante un allenamento, sia per una prova gratuita sia per richiedere informazioni. In questo modo i genitori avranno la possibilità di toccare con mano la realtà di questa società, confrontandosi con accompagnatori, educatori, genitori oppure buttando il loro pargoletto ‘nella mischia’.

Per maggiori informazioni cliccare QUI, o far riferimento a Marco che risponde all’indirizzo email minirugby@rugbytrento.it e al numero 3479140139.

Seguite il Rugby Trento sui social facebook o instagram

Girovagando per l’Alpe di Siusi

Sull’Alpe di Siusi d’estate le possibilità di passeggiate sono innumerevoli, si possono fare brevi e lunghe camminate fino a una malga o escursioni più impegnative ai rifugi. Si può salire all’Alpe da Siusi con la cabinovia (aperta dal 24 maggio fino al 3 novembre 2019, per gli orari QUI), oppure se si passa prima delle 9 si può arrivare in alto al Kompatsch (prezzo 2019: 18€ al giorno per macchina), dove si parcheggia l’automobile oppure si può parcheggiare gratuitamente (ma va verificato estate per estate telefonando allo 0471 709600) nel piazzale della seggiovia Spitzbuhel subito dopo l’albergo Frommer.

La nostra meta era il rifugio Bolzano(aperto dal 1 giugno 2019 a metà ottobre a seconda delle condizioni meteo), ma attraversando questi prati bellissimi pieni di fiori abbiamo pensato anche ai più piccoli perché i sentieri sono davvero comodi e accessibili a tutti senza alcun pericolo. Si può salire anche a piedi, ma noi abbiamo preso la seggiovia che ci ha portato alla baita Spitzbuhel dove c’è una vista spettacolare dello Sciliar.

Da lì abbiamo preso la stradina pianeggiante in mezzo ai prati, fino a quando abbiamo incrociato il sentiero n.10 che in poco meno di mezz’ora ci ha portato alla malga Prossliner Schweige (aperta da metà maggio a metà ottobre).

Noi non abbiamo mangiato qui, ma tutte le malghe dell’Alpe prevedono piatti gustosissimi e dolci speciali. Se è ancora presto si può proseguire nel sentiero in mezzo al bosco dove piacevoli cascatelle e piccoli ponti e camminamenti in legno rendono il  percorso davvero vario. Si arriva ad un bivio, a destra si procede per il rifugio Bolzano, mentre a sinistra troverete l’indicazione della malga Santner  (aperta da metà maggio 2019 – metà ottobre) dove ci accolgono padre e figlia con chitarra e fisarmonica e un delizioso yogurt con fragole lamponi e mirtilli.

I tempi di percorrenza per arrivare alle malghe sono nell’ordine di un ora, un’ora e mezza, i segnali riportano comunque i tempi di percorrenza. Per arrivare al Rifugio Bolzano ci si impiega quasi tre ore, con salite di media difficoltà ed adatto a camminatori esperti o bambini abituati ad andare in montagna. A quota quasi 2500 metri, è sospeso tra le rocce e offre una vista incredibile.

Noi abbiamo mangiato kaiserschmarren e canederli accompagnati con le verdure: davvero notevoli!

 

Peluches, li conosciamo bene?

Quando sentiamo parlare di cose naturali, biologiche, anallergiche e via discorrendo, ci fermiamo sul serio a capire di quali materiali sono composti o quali certificazioni hanno? Qualcuno di noi forse sì e alla domanda  “I giocattoli naturali esistono?” forse sarebbero anche in grado di rispondere. Noi, lo ammettiamo, non ci avevamo mai veramente pensato e Stefano Alves Scarparo, sul blog di Kidsonthetree, ci ha dato un ottimo spunto per cominciare a porci delle domande serie sull’argomento. In particolare si concentra sui peluches, un oggetto amatissimo dai bambini, l’antipodo per eccellenza dei giochi digitali, oggetto di mille giochi di ruolo e spesso amico e confidente, dalla notte dei tempi, di tantissimi bambini.

La vera domanda allora è: “Che cosa valutare nella scelta di peluches e dei giocattoli di stoffa?” 
Stefano racconta che quando è nata la sua prima figlia la sua vita, come per la maggior parte dei genitori,  è completamente cambiata. Mutano gli interessi, le esigenze e le priorità si trasformano e spesso, affiorano nuovi aspetti del tutto ignorati e per Stefano Alves, uno di questi aspetti è proprio stato l’interesse per i giocattoli naturali ed ecologici che si è poi trasformato in una nuova avventura chiamata proprio kidsonthetree.com

Grazie a Kidsonthetree scopriamo che ci sono anche (ma non solo) peluches fatti con materiali naturali. Nonostante il progresso tecnologico e l’automazione industriale, questo tipo di giocattolo prevede ancora una parte di assemblaggio a mano, ammesso che si parli di peluches di buona qualità. Ovviamente, a seconda di quante sono le fasi manuali e di quanta cura viene messa nella realizzazione dei dettagli più piccoli, non solo si avrà un prodotto di qualità diversa, ma anche il prezzo finale subirà delle oscillazioni, a volte anche notevoli.

Molti peluches sono realizzati con fibre sintetiche oppure hanno l’imbottitura di poliestere. Esistono anche peluches e altri giocattoli di stoffa che sono realizzati completamente con materiali naturali, ma in qualche modo questa seconda opzione è meno nota e meno diffusa. Due aspetti fondamentali hanno però maggior rilievo in questa questione: i motivi economici e quelli estetici.  I peluches realizzati con materiali naturali hanno infatti un prezzo più elevato perché il costo della materia prima e della manodopera, come si diceva, è più elevato rispetto alle fibre sintetiche; in più i colori dei peluches naturali sono meno vivaci perché la materia prima di origine non ha colori sgargianti.

Gli unici a poter fare la differenza sono i genitori, con le loro scelte, anche  dei giocattoli morbidi e dei peluches, oltre che con tutto il resto dei prodotti, di cui spesso Kidsonthetree nel suo blog ci ha parlato. Si può scegliere valutando sicuramente l’aspetto estetico ed economico, ma soprattutto, almeno questo è il consiglio di Stefano Alves Scarparo, valutando anche la composizione del materiale, l’origine delle materie stesse e i processi di lavorazione. Richiede sicuramente un po’ di tempo e di attenzione in più, ma ne vale certamente la pena.

Se volete avere maggiori informazioni su questi temi e dare un’occhiata alla selezione dei prodotti proposti da Kidsonthetree, visitate il sito e fatevi ispirare, cliccando QUI.

 

Parco giochi ai “Due Laghi” di Coredo e Tavon

Il parco giochi di cui vi parliamo oggi è molto più che una semplice area attrezzata, possiamo definirla quasi come “una porta” che conduce in un luogo ricchissimo di attività per noi e i nostri bambini. Questo ampio parco si trova infatti all’ingresso dell’area ricreativa dei “Due Laghi” di Coredo e Tavon in Val di Non (solo una quarantina di minuti in auto da Trento), un posto che ci trasmette sempre un gran senso di relax. Gli ingredienti per stare bene ci sono tutti: i due piccoli specchi d’acqua con le rive verdi dove fare pic-nic, una bellissima passeggiata adatta anche ai passeggini, una buona pasticceria/gelateria e anche un soleggiato maneggio a due passi da qui, nell’abitato di Tavon (qui trovate il nostro articolo sui “Due Laghi” di Coredo e Tavon).

 

Il parco giochi sorge proprio all’ingresso dei laghetti, si estende su una grande zona verde con ampi spazi dove poter correre, giocare a palla ma anche fermarsi per organizzare una bella bracciolata. I giochi a disposizione dei bambini sono moltissimi: vari dondoli, una giostra, una teleferica, svariate altalene, un gioco di corde e ben due castelli con lo scivolo, uno più grande e uno più piccolo. A pochi metri di distanza anche un’area attrezzata per ospitare camper e roulotte (qui maggiori info).

 

Per maggiori info: 📞 0463 536499

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Il giro del Sassolungo e Sassopiatto

Eccoci nuovamente in Val di Fassa. Vi ho già raccontato di parecchi posti che si raggiungono da Passo Sella: il mitico Rifugio Salei, dove si può saltare su grandi tappeti elastici davanti al Piz Boè (QUI il post), della meravigliosa Malga Sasso Piatto ,  così come del Rifugio Comici, con un lungo scivolo e grandi materassi verdi al posto delle sdraio. Ma non vi ho ancora raccontato il giro completo, cioè quello sul sentiero che giro attorno al Sassopiatto e Sassolungo.

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Noi siamo partiti da Passo Sella, ma si può salire anche da Campitello di Fassa con la funivia Col Rodella. Procedendo in senso  orario abbiamo trovato il Rifugio Salei in 20 minuti, il Rifugio Friedrich August in altri dieci minuti, il rifugio Pertini in un’altra oretta, Malga Sasso Piatto in un’altra quarantina di minuti e in altri 5 minuti il rifugio Sasso Piatto (totale: 2 ore).

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Noi abbiamo deciso di pernottare in questo splendido rifugio a 2300 metri, cullati solo dal silenzio e da un’atmosfera incantata (disponibili stanze o cuccette in cameroni, QUI i prezzi). Un’ottima cena, a nanna presto e al mattino una sveglia indimenticabile in uno dei posti più belli che avessimo mai visto.

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Abbiamo proseguito con un saliscendi continuo (non particolarmente faticoso) sconfinando in Alto Adige, con una splendida vista sull’Alpe di Siusi e lo Sciliar, fino ad arrivare dopo due ore e mezza circa al Rifugio Comici. Sulla strada cavalli e mucche in libertà.

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Quest’ultimo tratto può essere un po’ disagevole se si hanno bambini piccoli che camminano, perché nei tratti più ripidi non ci sono cordini a cui tenersi, dalle pareti scendono rivoli d’acqua che rendono un po’ scivoloso il cammino, ma noi abbiamo visto tante famigliole procedere con tranquillità.

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Arrivati al Rifugio Comici, all’avanguardia e in una posizione incantevole, prendetevi una sosta per  completare il giro, perchè manca ancora un’oretta. L’intero giro dura in totale circa 6 ore, ma c’è una soluzione per chi volesse dimezzarne i tempi (con i bimbi è bellissimo, non fatevi spaventare anche se sono tre ore di cammino!): da Passo Sella  sale infatti la cabinovia Forcella Sassolungo, che arriva alla forcella che separa il Sassopiatto dal Sassolungo. Aperta fino al 1 ottobre dalle 8.15 alle 17 (13 euro solo andata, 9 euro bambini, info: 0462609500), arriva fino al Rifugio Demetz permette dopo una netta ma breve discesa di raggiungere prima il Rifugio Vicenza e poi il sentiero che costeggia l’intero gruppo montuoso.

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Potete scegliere la direzione che volete, ma io vi consiglierei quella a a sinistra, raggiungendo quindi il Rifugio Sassopiatto, la Malga  Sassopiatto, il Rifugio Pertini, il Friedrich August, il Rifugio Salei (foto sotto), e così via a ritroso.

Per mangiare va bene qualsiasi soluzione. Insomma, qualsiasi scelta facciate questo sentiero è un’esperienza davvero potente. Di quelle che mai usciranno dalla vostra testa. E non saranno necessarie foto per farvi rimanere impresse tutte queste bellezze.

Sentiero Rododendri e Sottosassa

Una passeggiata leggera, un percorso ad anello adatto a bambini di tutte le età, e con almeno tre punti vincenti :

  • Si parte a piedi dal centro di Predazzo
  • Da qui partono molte altre escursioni
  • Nel ritorno varie possibilità di gioco, svago e relax

Si parte da Predazzo prendendo il sentiero che costeggia sulla destra il torrente Travignolo e che, arrivando dalla piazza del paese, si imbocca alla fine del ponte subito dopo la scuola della Guardia di Finanza. Il sentiero, totalmente pianeggiante, non è adatto ai passeggini (quelli da trekking vanno bene se non sono troppo larghi) e attraversa il sottobosco regalandovi piacevoli momenti di fresco, un vero toccasana nelle giornate più assolate.


Dopo una passeggiata di circa 3 chilometri raggiungiamo un ponte di pietra che attraversiamo e, svoltando verso destra arriviamo al Camping Valleverde, (consigliatassima la pizza del ristorante interno). Da qui troverete le indicazioni per numerose escursioni, tra cui quelle per il sentiero di Sottosassa.

 

 

Imboccato il sentiero, si cammina per un primo tratto su stradina asfaltata e poi, oltrepassato nuovamente il guado sul torrente Travignolo, si continua su sterrato nel bosco. Attraversato l’antico ponte in pietra “Ponte della Lizata”, ci troviamo difronte ad un bivio: verso destra parte il sentiero che, passando sotto le pareti attrezzate per l’arrampicata, porta al famoso ponte Sospeso (lungo questo tragitto troverete anche alcune meravigliose piscine naturali ), verso sinistra prosegue invece il nostro sentiero di Sottosassa che, attraversando prati e pascoli ci riporta verso il campeggio.

Per tornare verso il centro proseguiamo questa volta sulla stradina sterrata che costeggia il Travigliolo sul lato opposto al sentiero Rododendri. Se siete organizzati come noi, che abbiamo riempito la borraccia lasciandola sul tavolo di casa, qui trovate una fontanella con acqua potabile e a pochi metri un comodo tavolo ombreggiato che mi ha fatto seriamente pentire di non essermi organizzata per pic-nic.

Proseguendo troviamo la Piscina Comunale di Predazzo dove, nelle giornate più calde, ci si può sdraiare al sole approfittando dell’area solarium nell’ampio giardino sul retro.

  

Proprio difronte alla piscina si trova anche il campo da minigolf e miniature golf a 18 buche con parco giochi, bar (davvero squisite le ricche insalatone!) e tanto spazio verde per far giocare i bimbi in tutta libertà.

Con le ultime energie rimaste ci accingiamo ad affrontare il percorso fitness attrezzato: una palestra a cielo aperto tra ciclette e prove d’equilibrio che ci accompagnano alla fine della nostra passeggiata.

Il parco fluviale di Commezzadura

Se avete voglia di fare una fresca pausa estiva in un luogo polifunzionale all’aria aperta, quello che fa per voi è il parco fluviale di Commezzadura.  Il Comune di Commezzadura, in Val di Sole, è formato dalle frazioni di Mestriago, Mastellina, Deggiano, Almazzago e Piano, tutti paesini tipici, costruiti attorno a piccole chiese, oltre che dalla località di Daolasa e dal villaggio turistico di Costa Rotian. In inverno questa zona è famosa per il nuovo collegamento con gli impianti sciistici di Folgarida-Marilleva-Madonna di Campiglio. Nella stagione invernale, oltre allo sci alpino, è possibile praticare lo sci nordico; Commezzadura offre infatti un anello di 5 chilometri, con parziale illuminazione notturna.


In estate invece è il fiume Noce ad essere la grande attrazione.
Attorno a questo corso d’acqua ci sono tantissime attività, ma soprattutto è qui che sorge il nuovo parco ricreativo fluviale. Si trova tra il fiume Noce e la pista ciclabile e si tratta di uno spazio attrezzato con un campo di bocce in terra rossa, un’area gioco, alcune panchine con dei tavoli, un gazebo e un laghetto artificiale in cui i bimbi possono sguazzare.

Info: 0463 974163 (Comune di Commezzadura) – 0463 901280 (Azienda Turismo Val di Sole)