Sul Sentiero Etnografico del Rio Caino

Il Sentiero etnografico del Rio Caino vi farà fare un salto nel tempo per scoprire le tradizioni della gente che abitava questi territori e i cimeli dei soldati che durante la Grande Guerra si spostavano in Valle del Chiese. Possiamo dire che questo è un vero e proprio museo a cielo aperto.
Si trova sotto l’abitato Cimego, a poco più di un’ora da Trento. Senza entrare nel paese continuate sulla strada principale in direzione Storo e poco dopo sulla sinistra vedrete le indicazioni per Rio Caino e il parcheggio. Percorso adatto alle famiglie (no passeggini) ed è percorribile tutto l’anno, lungo circa 4 chilometri: calcolate 3 ore di passeggiata con un dislivello di circa 300 metri.

Pronti ad immergervi della storia?! Per prima cosa attraverserete un ponte sospeso e vi ritroverete dopo poco tra i resti di vecchie costruzioni e manufatti militari ideati dall’uomo per sfruttare a pieno l’acqua del rio Caino, indispensabile per far funzionare la fucina nella lavorazione del ferro.

Questo museo a cielo aperto è libero e accessibile al pubblico ( estate 2021: in agosto tutti i giorni dalle 09.30-16.30, in settembre: fino al 12 tutti i giorni 09.30-16.30, dal 13 al 19 settembre dal martedì alla domenica 09.30-16.30).

Chi percorre questo sentiero potrà proprio immergersi nella storia di antichi mestieri: avrete l’opportunità di osservare con i propri occhi tutti gli strumenti e attrezzi utilizzati decine e decine di anni fa: quale occasione migliore per farli conoscere ai bambini?Continuando la nostra passeggiata e lungo il percorso sono presenti numerosi  pannelli che raccontano di piante, fiori ed erbe che caratterizzano questi boschi. Erbe che venivano usate anche dalla strega Brigida. Avete capito bene, abbiamo detto “Strega”, ed è ben conosciuta nella Valle del Chiese, realmente vissuta nel 1470 ed esperta di piante officinali. La leggenda narra che preparasse anche pozioni velenose per sbarazzarsi di chi non era gradito. Non resta che visitare l’orticello della strega e annusare le sue piantine, da qui una vista meravigliosa sulla Valle del Chiese e in lontananza il lago d’Idro.

Continuando si incontrano le trincee della Grande Guerra che ci riportano solo ad immaginare come potevano vivere i nostri soldati in queste zone boschive. È possibile entrare in una baracca di comando ricostruita, al suo interno dei veri reperti: filo spinato, cartucce e pentolame. Oltrepassata la baracca potrete prendere dei camminamenti e affacciarvi alle feritoie dove i fucilieri controllavano il territorio dai nemici. Non immaginate l’entusiasmo per i bambini osservare da vicino il vero cannone che troverete poco dopo.

Ancora qualche minuto di sentiero e sulla destra il bivio per Malga Caino. La malga fa parte del progetto Malghe Aperte. Nel resto della settimana potrete sempre coccolare gli asinelli che pascolano intorno alla malga. E’ possibile mangiare ma non cè un menù alla carta e  leggendo il cartello fuori dalla malga capirete benissimo perchè: “Menù del giorno: chèl che ghè ghè o chel poc che ghe restat“. Noi non abbiamo pranzato quindi non possiamo giudicare.

Dalla Malga scendete  lungo la strada asfaltata fino a quando troverete di nuovo le indicazioni per il sentiero etnografico, da qui in poi sarà tutta discesa e vi ritroverete al vecchio mulino. Ritornati al parcheggio troverete un parco gioco e continuando a piedi sulla ciclabile direzione Pieve di Bono arriverete in un’ambia zona ombreggiata con tavoli da pic nic e un laghetto.

La Valle del Chiese e dintorni offre tanti spunti per escursioni e visite: