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Merano, sulla Roggia di Scena

La passeggiata lungo la Roggia di Scena segue gli antichi canali di irrigazione della zona. Il termine “roggia” indica proprio il canale di irrigazione, lungo il quale scorre l’acqua deviata da un corso di maggiore portata. Questo ingegnoso sistema ha reso coltivabili terre in precedenza molto aride.

Le roggia sono antichi canali di irrigazione presenti soprattutto nella zona occidentale dell’Alto Adige

La roggia di Scena

Approfittando di una bella giornata di sole, abbiamo deciso di percorrere il tratto di roggia che sovrasta il paese di Scena. Una bella passeggiata che parte dal centro del paese e si snoda per una decina di chilometri.

ROGGIA DI SCENA: COME ARRIVARE

Scena si trova a poco più di un’ora d’auto da Trento. Da Bolzano si prosegue sulla MEBO fino a Merano-Sinigo, quindi si seguono le indicazioni per Scena. Potete lasciare la macchina nel centro del paese di Scena, o poco sopra, e poi seguire Via Ifinger e le indicazioni Taser Waalweg. Da qui vi dirigerete verso la stazione a valle della funivia Taser. Vi abbiamo raccontato che mondo si apre una volta saliti in quota con questo impianto: scopritelo nel nostro articolo Monte Scena: Rifugio Picco Ivigna.

IL SENTIERO LUNGO LA ROGGIA

La strada, all’inizio asfaltata, attraversa il piccolo borgo per poi proseguire piuttosto ripidamente per una quarantina di minuti, tra le vigne e i meli caratteristici della zona. Un po’ faticoso, ammettiamo, ma davvero splendido.

Dopo circa una decina di minuti si incontra la prima sorpresa: un tavolo con uova fresche e succo di mela in vendita: basta lasciare le monetine nella cassettina. Un gesto di fiducia nel quale è facile imbattersi in Alto Adige. Noi abbiamo acquistato del succo di mela buonissimo.

Bancarelle di prodotti freschi e genuini lungo la roggia di Scena

Bancarella lungo la roggia di Scena

Giunti alla base della funivia parte la passeggiata vera e proprio lungo la roggia, un sentiero semplice e pianeggiante che si snoda tra boschi e frutteti. Presenza costante: la roggia, che con il suo piacevole rumore vi accompagnerà per tutta la passeggiata. I canali vengono aperti verso metà aprile.

I sentieri dell'acqua meranesi sono una rete di sentieri che seguono il corso delle rogge

I Sentieri dell’Acqua meranesi

Volendo è possibile parcheggiare la macchina direttamente alla base della funivia, evitando così il tratto più ripido, ma vi perdereste una parte molto suggestiva della passeggiata.

Lungo il sentiero si trovano curiosi binocoli con la spiegazione di quello che si vede guardandoci dentro e anche tantissime panchine su cui fermarsi per una sosta o per un picnic in mezzo alla natura.

Se invece preferite un pranzo caratteristico è possibile trovare un paio di punti di ristoro  che vi tenteranno con menù che definire invitanti è riduttivo.

Lungo il tragitto incontrerete anche un percorso Kneipp,  ideale nelle giornate più calde per una pausa decisamente rinvigorente.

Poco prima di raggiungere la funivia di Merano 2000, in prossimità del quartiere di San Giorgio potete prendere il sentiero che costeggia i vigneti e che vi condurrà a Scena in circa venti minuti oppure come abbiamo fatto noi, ripercorrere la stessa strada dell’andata. I bambini non perderanno occasione per giocare ancora con l’acqua e trovare qualche particolare precedentemente sfuggito.

MASO SALFGUT

Consiglio da local: se avete bambini abituati a camminare e siete alla ricerca di un posto davvero autentico vi suggeriamo di prendere a metà percorso la deviazione per Maso Salfgut. In una ventina di minuti in salita (ma ne vale la pena) arriverete alla meta.

Gestione familiare molto cordiale, accomodatevi sulla terrazza soleggiata e non abbiate fretta! Thomas, con il suo sorriso gentile, vi illustrerà i piatti (elenco sulla parete solo in tedesco) preparati quasi esclusivamente con i loro prodotti: uova, latte, carne, verdure,…

Noi abbiamo mangiato canederli di spinacio selvatico colto nel bosco al mattino da suo papà, polpettone con uova e patate saltate e una buonissima torta di fragole e panna. Prezzi modici, l’unica questione è che non bisogna avere fretta. Godetevi il tempo lento di questo posto. Attenzione: aperto solo ad aprile e maggio, chiude nei mesi più caldi per riaprire in autunno (0473 945680). Si torna indietro dalla stessa strada.

Prima di tornare a casa, o al mattino, ricordatevi di fare un giretto a Scena, un paesino davvero delizioso.

ROGGIA DI SCENA: INFO UTILI

LUOGO: Scena
PARTENZA: paese di Scena o stazione a valle della funivia Taser
ARRIVO: paese di Scena (rientro o dalle stessa strada dell’andata o attraverso giro circolare)
ALTITUDINE: dai 500 ai 900 metri slm circa
DISTANZA: circa 10 chilometri
DURATA: indicativamente 2 ore/2 ore e 30 minuti
DISLIVELLO: 300 metri circa
PASSEGGINO: no
IMPIANTI: no
PUNTI DI RISTORO: Jausenstation Cafè Am Waal tel: 0473310424 – cell. 3382852984 – Maso Salfgut (aperto solo ad aprile e maggio, chiude nei mesi più caldi per riaprire in autunno tel.0473 945680). Molto importante: NON ci sono fontanelle con acqua potabile: ricordate di portare la borraccia (soprattutto con il caldo estivo)

NEI DINTORNI

Bella la passeggiata lungo la roggia di Scena, vero? Eccovi allora alcuni spunti di attività da fare nei dintorni:

Trovate tante altre passeggiate e attività a Merano e dintorni QUI

 

Castelfeder, un colle magico

Vicino ad Ora si trova Castelfeder, una vera e propria collina incantata che nasconde le rovine di un antico castello, un bosco rigoglioso e una natura tutta da scoprire. Meta perfetta in primavera e autunno per una gita avventurosa ed un bel pic nic. Si cammina per circa un paio d’ore in un suggestivo polmone verde caratterizzato dalla presenza di antiche querce e di un biotopo. Dalla cima si apre una meravigliosa vista sulla valle dell’Adige con il suo fiume.

Come raggiungere Castelfeder

Dall’uscita dell’autostrada di Egna proseguite per il palaghiaccio di Ora e trovate nei pressi di quest’ultimo un ampio parcheggio dove lasciare la macchina. Seguite le indicazioni per il sentiero 5 che conduce alla collina di Castelfeder e, una volta attraversato il ponte, sulla vostra destra un bel parco giochi. Ideale per far giocare i bimbi al rientro.

Castelfeder: la passeggiata

Poco dopo, alla vostra destra, trovate le indicazioni per il sentiero 4 e 5 seguitele e non potrete sbagliare. Dopo il primo tratto, a lato dei campi da tennis, comincia il sentiero nel bosco vero e proprio. Una ventina di minuti di camminata (sempre seguendo il sentiero 5) e vi ritroverete immersi nella sorprendente natura di Castelfeder. Bella la vegetazione autunnale, dove spiccano le antiche querce.

Man mano che si sale verso la sommità della collina, la passeggiata diventa sempre più piacevole e soprattutto non impegnativa per i bambini. Il paesaggio si trasforma completamente: il bosco lascia spazio ad un ambiente collinoso e fiabesco disseminato da grandi rocce, perfette per avventurose scalate.

Tantissime le famiglie raggiungono questi luoghi, capaci di regalare una piacevole sensazione di pace e tranquillità. Lungo il percorso abbiamo avuto modo di scoprire due piccoli laghetti, mentre i bambini hanno avuto la splendida sorpresa di trovare tante caprette al pascolo.

I posti dove fermarsi per un pic-nic sono davvero molti, il più bello quello che si affaccia sulla Valle dell’Adige con le anse del suo fiume.

  • LUOGO: Bassa Atesina
  • PARTENZA: Ora
  • ARRIVO: Castelfeder
  • ALTITUDINE: 400 metri
  • DURATA: un paio d’ore (giro completo)
  • DISLIVELLO: circa 150 metri
  • PASSEGGINO: sconsigliato
  • PUNTI DI RISTORO: nessuno

Castelfeder

Qui si trovano i resti di diversi insediamenti fortificati e risalenti ad epoche diverse. Castelfeder ha visto infatti alternarsi nel tempo popolazioni dell’età della pietra e bronzo: Reti, Romani, Ostrogoti, Longobardi, Franchi, Baiuvari e nobili dinastie medievali.

Sono due le rovine che attirano subito la nostra attenzione, circondate da basse collinette e grandi massi piatti. Nel frattempo ci godiamo il panorama con tutta la vallata sottostante: impossibile non rimanere incantati! Una pausa rigenerante mentre i bambini ne hanno approfittato per giocare agli esploratori in questo vero e proprio parco giochi naturale.


Ah ci stavamo quasi per dimenticare… c’è anche lo scivolo della fertilità, una liscia pietra rocciosa che in passato rappresentava probabilmente un luogo di culto della fertilità, sul quale le donne pagane si lasciavano scivolare a pancia in giù, e da dove si può ammirare in lontananza il lago di Caldaro.

 

Si possono raggiungere le rovine di Castelfeder anche partendo da alcune aree sosta ben visibili lungo la strada che dal casello autostradale portano in Val di Fiemme.

Cosa fare nei dintorni di Castelfeder

Noi abbiamo anche provato:

Valle Aurina: malghe a Rio Bianco

Sempre magica la Valle Aurina, una piccola laterale della Val Pusteria immersa nella natura. Questa valle, soprattutto fuori dai centri abitati, conserva ancora il sapore delle cose più autentiche e merita assolutamente una visita, soprattutto se non ci siete mai stati.
E’ bella in estate ma anche in inverno, quando la neve ricopre i prati e i masi di montagna dando loro un’aspetto quasi irreale.
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COME ARRIVARE
Si esce dall’autostrada a Bressanone e poi si prosegue ancora 45 minuti per arrivare a Campo Tures. Quindi si continua ancora fino alla località Riobianco (Weissenbach) a Lutago. Si parcheggia subito dopo il campo sportivo, si oltrepassa il ponticello sulla sinistra e si seguono le indicazioni per Malga Innerhofer. Questa passeggiata porta a ben tre malghe, aperte anche in inverno.
 La stradina sale il versante della montagna con una pendenza costante. Attenzione agli slittini in discesa e a qualche scialpinista salito al mattino e di ritorno a casa!
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Noi siamo capitati qui in un giorno in cui l’atmosfera era davvero fatata: almeno 40 centimetri di neve fresca, in un paesaggio incantato. Dopo circa 400 metri di dislivello e un’ora circa (calcolate un po’ di più se avete bimbi che non camminano molto) arriverete ai pascoli di questa malga deliziosa (1743 metri d’altitudine), aperta dall’inizio di dicembre a Pasqua. Appena si entra ecco la cucina casalinga a vista, dove vi prepareranno al momento tante prelibatezze.
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Dopodiché potete sistemarvi in una delle due stube (che come sedie hanno tronchi d’albero con i cuscini sopra o panche in legno con i cuscini) oppure direttamente in cucina.
Noi abbiamo mangiato i canederli pressati, un piatto di patate, uova e speck e Kaiserschmarren … tutto ottimo!
Se si vuole si può scendere direttamente con lo slittino (noleggio a pagamento, si lasciano poi all’arrivo), oppure – come abbiamo fatto noi – proseguire verso le altre due malghe: la Marxegger (1761 m), ad una ventina di minuti, e la malga Pircher (1810 m), altri dieci. Anche qui noleggiano gli slittini, sempre a pagamento.
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La valle innevata regala davvero grandissime emozioni. Arrivati all’ultima malga, ci siamo fermati per merenda. E poi via sullo slittino (noleggiabile, sempre a pagamento).
RIENTRO IN SLITTINO
La discesa lungo la pista da slittino Tristenbach è divertente ma meglio salire assieme ai bambini più piccoli, perché un po’ di pendenza c’è! Ad ogni modo anche le frenate saranno divertenti e l’intera discesa vi regalerà un bel ricordo da aggiungere alla giornata. La sera la pista è illuminata.
CONTATTI
  • Innerhofer: 📞 347 1392452 –  herbert.leiter@gmail.com (aperta da inizio dicembre a Pasqua)
  • Marxegger: 📞 340 5246032 – morxegga@gmail.com (aperta da inizio dicembre ad aprile)
  • Pircheralm: 📞 349 8704902 – (aperta da inizio dicembre a fine marzo)
NEI DINTORNI
  • Cerchi altre idee per gite in inverno in Valle Aurina? Ecco QUI  la nostra guida sempre aggiornata.

Val Sarentino: che sentiero wow!

La Val Sarentino si trova a soli 16 chilometri da Bolzano e regala un’atmosfera incantevole, molto autentica. Motivi per amare questa valle ve ne possiamo dare moltissimi: prati verdi in cui si passeggia accompagnati solo dallo scampanellio delle mucche, ottima cucina, gli ometti di pietra, ed un meraviglioso sentiero tematico. Anzi, uno che ne contiene tanti: l’Urlesteig a Reinswald.

COME SI RAGGIUNGE

Provenendo da Bolzano, a Campolasta si svolta a destra in direzione Valdurna/Reinswald fino alla stazione a valle della cabinovia. Aperta indicativamente da fine maggio a fine ottobre. Il sentiero Urlsteig si snoda in sei diversi tratti. Potete scegliere quale affrontare in base alle tematiche, al dislivello, che può variare da 70 a 560 metri, e alla lunghezza di ciascuno. Qui trovate la cartina con le informazioni dettagliate di ciascun percorso.

Noi abbiamo preso la cabinovia (orari e tariffe li trovate QUI) che in pochi minuti ci ha portati alla stazione a monte a 2130 metri d’altitudine. Dopo due salti al parco giochi ci siamo incamminati verso il percorso numero 3, quello cioè dedicato alla storia e alla cultura che si snoda per poco più di 3 chilometri in direzione malga Getrum.

A pochi metri di distanza dal ristorante Pichlberg ci siamo fermati estasiati ad osservare il panorama dal telescopio: Gruppo delle Odle, Gruppo del Sella, Sassolungo e Sassopiatto, Sciliar, Catinaccio, Latemar e avanti così in uno “skyline” dolomitico mozzafiato.

Questo percorso è pressoché tutto pianeggiante e percorrendolo è possibile scoprire tutte le proprietà del pino mugo, i segreti dell’agricoltura di montagna, le storie dei minatori del Seeberg e quelle dei pastori raccontate all’interno di una graziosissima baita con la quale si apre il percorso.

Proseguendo troviamo in successione il percorso Kneipp, da fare rigorosamente a piedi scalzi per godere appieno degli effetti benefici, il sistema di irrigazione, la storia delle miniere e la visuale sul lungo muro di cinta che un tempo serviva a contenere i pascoli.

e il laghetto con la zattera e vari giochi d’acqua.. una meraviglia nelle giornate più calde!

Non ci crederete, ma le caprette sono arrivate proprio mentre stavamo leggendo il cartello che raccontava la storia dei pastori della Val Sarentino… che sia il risultato di una scenografia perfettamente allestita?

Si prosegue poi con il labirinto di pino mugo: un sentiero che s’inerpica tra la fitta vegetazione e che sembra non finire mai… Subito sotto vi attende la divertentissima zip line per una velocissima discesa che vi trasporterà verso la conclusione di questo primo tratto con arrivo alla malga Getrum.

Anche se attraversando la terrazza soleggiata veniamo catturati dagli inebrianti profumi della cucina, decidiamo di fare prima il nostro dovere concludendo in bellezza con la ferrata per bambini: un sentiero che si inerpica tra grossi massi e che, con l’aiuto di scalette e ponticelli, ci porta fino al terrazzino panoramico.

Al ritorno dalla ferrata la fame è aumentata ma fortunatamente l’ottima cucina della malga Getrum ha soddisfatto tutti i palati: gulash, canederli, tagliatelle e non potevano mancare 2 piatti di speck, patate saltate e uova al tegamino.

Rifocillati e riposati decidiamo di proseguire il nostro percorso seguendo la parte del sentiero dedicata alla flora. Questo tratto si estende dalla malga per circa 2,5 chilometri e un dislivello in discesa di 270 metri.

Una cappella in cirmolo invita alla riflessione su Dio e sul mondo. Non dimenticate di suonare la campana all’interno!

Scendendo verso valle il sentiero rientra lentamente nel bosco lungo le sponde del rio Getrum. Qui le cinque postazioni vi insegneranno tanti segreti sulle piante di questa zona: larice, abete rosso, cirmolo e l’immancabile pino mugo. Al termine di questo tratto incontriamo un bivio: salendo verso destra ci sarebbe la possibilità di  chiudere il percorso con un anello che, passando per i laghetti Urlelockn, ci riporterebbe alla stazione a monte degli impianti. Noi invece decidiamo di proseguire la discesa per avventurarci in altre due parti del sentiero.

Ed eccola qui la nostra parte preferita: il tratto che illustra la potenza della natura che può avere origine da un ruscello. Dai mulini alla stazione a valle, tra giochi d’equilibrio e ripari segreti, sono circa 10 minuti di cammino e si conclude con questa meravigliosa casetta sull’albero perfettamente arredata!

Concludiamo il nostro tragitto con la parte dei mulini di Reinswald: qui il nuovissimo parco giochi, sempre rigorosamente in legno, merita una lunga pausa alla scoperta del processo da bruco a farfalla. Questa parte del percorso Urlesteig così come quella dedicata all’acqua, sono interamente percorribili in passeggino.

Da qui per rientrare al parcheggio della stazione a valle della funivia camminiamo ancora per poco più di un quarto d’ora godendo ancora una volta di un panorama indescrivibile.

Amici camperesti potete sostare QUI.

Eventi ai Giardini di Sissi a Merano

Il luogo è uno di quelli che merita una visita in ogni stagione, ma di certo in primavera sprigiona tutta la sua bellezza: stiamo parlando dei meravigliosi Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano, che regalano un’emozionante e affascinare ambiente per i visitatori di ogni età.

I giardini, estesi su una superficie complessiva di 12 ettari, riuniscono in un anfiteatro naturale paesaggi esotici e mediterranei, vedute mozzafiato sugli scenari montani circostanti e su una Merano baciata dal sole. Li raccontiamo QUI.


Durante la stagione di apertura vengono organizzati diversi eventi.

PROGRAMMA:
  • 01 aprile 2023 apertura dei giardini |mostra speciale del Touriseum We need you – la mancanza di personale nel settore alberghiero”  e il tema annuale dei giardini: neofite – piante aliene invasive.
  • 10 aprile 2023 caccia al tesoro botanico (attività per famiglie) | alla ricerca dell’uovo botanico in una divertente caccia al tesoro accompagnati dalle guide dei giardini con laboratorio creativo finale. Costo 2 euro a persona oltre il biglietto d’ingresso.
  • 06 maggio 2023 porte aperte alla disabilità |una giornata in cui le persone disabili, assieme a un loro accompagnatore, potranno ammirare gratuitamente lo splendore dei giardini.
  • 21 maggio 2023 familyday in spring | un‘occasione unica, per tutta la famiglia, attraverso svariate attività di sperimentare da vicino la vita delle piante.
  • 02, 09 e 23 giugno 2023 Trauttmansdorff di sera | ingresso serale ai giardini dalle ore 18.00 a tariffa ridotta 9 euro.
  • 16 giugno 2023 pic-nic al laghetto delle ninfee | cestino ricco di prelibatezza al costo di 40 euro per due persone con musica dal vivo, ingresso dopo le ore 18.00 al costo di 9 euro.
  • 04 luglio 2023 James Bay | concerto alle ore 21.00 al prezzo di 52 euro con possibilità di entrare e visitare i giardini dalle ore 18.00.
  • 13 luglio 2023 John Butler |concerto alle ore 21.00 al prezzo di 46 euro con possibilità di entrare e visitare i giardini dalle ore 18.00.
  • 21 luglio 2023 pic-nic al laghetto delle ninfee | cestino ricco di prelibatezza al costo di 40 euro per due persone con musica dal vivo, ingresso dopo le ore 18.00 al costo di 9 euro.
  • 03 agosto 2023 Sportfreunde Stiller | concerto alle ore 21.00 al prezzo di 57,50 euro con possibilità di entrare e visitare i giardini dalle ore 18.00.
  • 05 agosto 2023 pic-nic al laghetto delle ninfee | cestino ricco di prelibatezza al costo di 40 euro per due persone con musica dal vivo, ingresso dopo le ore 18.00 al costo di 9 euro.
  • 24 agosto 2023 Herbert Pixner Projekt | concerto alle ore 21.00 al prezzo di 57,50 euro con possibilità di entrare e visitare i giardini dalle ore 18.00.
  • 17 settembre 2023 giornata dei cori | diversi cori dell’Alto Adige popoleranno i giardini.

Per rimanere sempre aggiornati cliccate QUI.

Orari di apertura 2023:
  • 1 aprile– 15 ottobre ore 9.00 – 19.00 (ultimo ingresso: ore 17.30)
  • 16 ottobre – 31 ottobre ore 9.00 – 18.00 (ultimo ingresso: ore 16.30)
  • 1° novembre – 15 novembre ore 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso: ore 15.30)
  • Tutti i venerdì di giugno, luglio e agosto ore 9.00 – 23.00 (ultimo ingresso: ore 21.30)

Sul sito ufficiale maggiori dettagli relativi ai biglietti di ingresso.

Info utili:

📞 0473 255600
📧
info@trauttmansdorff.it
🌐
www.trauttmansdorff.it

Aldino, la via di antichi mulini

Se siete alla ricerca di una passeggiata semplice, per nulla impegnativa, adatta davvero a tutti (ma non ai passeggini perché ci sono alcuni passaggi un po’ scomodi) abbiamo noi l’idea giusta per voi: andate ad Aldino (una mezz’ora da Trento, poco sopra Ora) per seguire “il sentiero dei mulini“.

Mulini di Aldino 5 - Trentino dei Bambini

E’ una gita di un’oretta che si snoda lungo il Rio Thal; quella che all’inizio sembra una classica passeggiata nel bosco si trasforma presto in una vera avventura alla scoperta degli antichi mulini della zona. Come ci si avvicina al fiume e si sente il suo scrosciare lungo le rocce si può avvistare il primo mulino. I bambini sono rimasti affascinati dalla grande ruota che fa muovere gli ingranaggi interni.

Mulini di Aldino 6 - Trentino dei Bambini

Noi siamo rimasti particolarmente colpiti dalla fucina: un po’ per il torrente che le scorre accanto, creando mulinelli e cascate, un po’ perché qui sembra di sentire le voci degli antichi abitanti ancora al lavoro, un po’ perché… la porta aperta ci ha permesso di scoprire tantissimi attrezzi in rame, ferro battuto e legno. Insomma ce ne siamo davvero innamorati!

Mulini di Aldino 2 - Trentino dei Bambini

Tanto che abbiamo deciso di fermarci qui per la merenda (ci sono alcune panchine e un tavolo) e ci siamo rilassate (noi mamme, i bambini avevano altro da fare) cullate dal gorgoglio dell’acqua corrente.

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Dopo un po’ abbiamo deciso di riprendere la nostra passeggiata. Tra ponti in legno e passaggi tra le rocce, questo è un vero e proprio parco giochi in mezzo al bosco. Un ambiente sicuro e tranquillo in cui i più piccoli possono correre e giocare senza incorrere nei pericoli della città.

Mulini di Aldino 3 - Trentino dei bambini

Poco più avanti abbiamo attraversato il biotopo Möserwiesen, un piccola area paludosa, habitat ideale per moltissime specie di farfalle e anfibi. Meglio ricordarsi di portare scarpe impermeabili perché, anche se non completamente bagnato, qui il terreno e ancora umido.

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Con il ritorno alla macchina la nostra escursione ai mulini di Aldino è finita ma ci siamo ripromessi di tornare, magari in estate per poter passare un pomeriggio a giocare con l’acqua.

Si può parcheggiare la macchina in centro al paese e seguire le indicazioni che portano al museo dei mulini. Noi abbiamo parcheggiato lungo la via principale, in alcuni parcheggi liberi che ci sono proprio all’inizio del sentiero.

Mulini di Aldino 7 - Trentino dei bambini

Da maggio a settembre vengono organizzare visite guidate per vedere in funzione 2 mulini, la fucina e una vecchia segheria (che noi ci siamo persi, mannaggia!). Bisogna prenotare alcuni giorni prima telefonando al numero 0471886832 ed essere almeno in otto. QUI informazioni sempre aggiornate.

L’associazione pro museo di Aldino offre anche visite guidate (90 minuti). Ulteriori informazioni: 0471 886832.

 

Potrebbero interessarvi altre escursioni nei dintorni:

 

Sul Sentiero del Castagno a Foiana

Che differenza c’è tra il legno del castagno e il legno di un altro albero? Come funziona un innesto in un tronco e come viene fatto? Come si proteggono i castagni  e i frutti autunnali che ci regalano? Queste sono solo alcuni dei temi trattati nelle 10 postazioni che abbiamo incontrato lungo il Sentiero Didattico del Castagno a Foiana in Alto Adige.

Una passeggiata che si snoda lungo un semplice sentiero circondato da alti castagni… cosa ci può essere di più bello in una calda giornata autunnale? Foiana è una piccola frazione di Lana, paese del Burgraviato in Alto Adige che si raggiunge in macchina in poco più di un’ora, uscendo dall’autostrada a Bolzano e proseguendo in direzione Merano.sentiero-del-castagno-11

Nel centro di Foiana si trovano comodi parcheggi gratuiti, è possibile salire fino all’imbocco della passeggiata ma noi abbiamo preferito lasciare la macchina nei pressi di Castel Maggio, per poi attraversare questo piccolo borgo di montagna in cui la tradizione dei Törggelen è più viva che mai.
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Il Sentiero del Castagno, dicevamo: che meravigliosa scoperta! Due chilometri con un dislivello davvero minimo (ospiti speciali di questa passeggiata sono stati i nonni) che portano alla scoperta, attraverso le 10 postazioni tematiche, di tutti i segreti dei castagni dell’Alto Adige.

E’ una passeggiata perfetta in ogni stagione ma la consiglio in autunno quando i ricci disseminati sul terreno raccontano, insieme ai tanti tabelloni, la storia di questi boschi.

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Il sentiero è ben segnato, impossibile sbagliare, basta seguire i cartelli con impresso il caratteristico riccio. La strada asfaltata che attraversa le campagne, lascia presto il passo ad un bel sentiero nel bosco, un po’ disagevole secondo me, ma comunque percorso da diversi passeggini (meglio se da trekking).

E che meraviglia sfogliare un “libro” che spiega i segreti del bosco godendo di un impareggiabile panorama sulla vallata!

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A segnare l’inizio della passeggiata il “gigante” dormiente, un tronco adagiato nell’erba che pare lasciare un chiaro messaggio: qui non si urla, rispettate gli abitanti di questi boschi!

Siamo rimasti particolarmente affascinati dal tronco di un castagno del 1786, purtroppo abbattuto. Un tabellone affisso alla sua base permette di scoprirne la storia: è stato un incredibile viaggio nel tempo.

Purtroppo, in alcune istallazioni i danni del tempo erano fin troppo evidenti, ci vorrebbe una seria opera di risanamento che speriamo venga attuata al più presto. Nonostante questo però la passeggiata ci è piaciuta davvero tanto, ci siamo già segnati diversi altri sentieri della zona, ne abbiamo contati tantissimi e ci piacerebbe tornare per provarli tutti.

Nei dintorni:

Da Terlano a Castel Neuhaus

La passeggiata che vi proponiamo oggi è quella che da Terlano, paese in provincia di Bolzano (a meno di un’ora di strada da Trento) porta verso le rovine di Castel Neuhaus. Antico castello medievale costruito su uno sperone roccioso proprio sopra il paese e visibile dalla strada. Dal centro del paese, ai piedi del campanile della chiesa si trovano alcuni parcheggi e da lì si prende il segnavia numero 9.

Troverete anche una grande cartina dove sono indicate le varie passeggiate che partono da Terlano con i diversi gradi di difficoltà. Da qui percorriamo le stradine del paese, molto pulite e curate, tra ciottoli, fioriere e meravigliosi scorci fino ad arrivare in poco più di un quarto d’ora ad una fontana, da lì seguiamo sulla destra sempre il segnavia numero 9.

La nostra passeggiata prosegue ancora per un po’ su strada asfaltata, poi passiamo in un piccolo boschetto fino a sbucare sulla strada principale, dopo averla attraversata troviamo le chiare indicazioni per arrivare al castello. I percorsi per raggiungerlo sono due, noi abbiamo seguito quello contrassegnato con Margarethenpromenade che in meno di un’ora vi condurrà  a destinazione.

La passeggiata è immersa nella natura, attraverso un verde bosco di latifoglie, rigogliosi cespugli, qualche fiorellino qua e là e un tappeto di foglie con cui giocare. Il sentiero è per gran parte comodo e agevole, ben delimitato da corrimano in legno e con diverse panchine dove potersi fermare per una breve  sosta.

Oltre alla meta promessa, un affascinante castello da esplorare ; , abbiamo incontrato lungo il percorso tanti piccoli ponti in legno che hanno reso la nostra passeggiata un po’ più “avventurosa” e stimolante.

Dopo circa una mezz’ora di cammino pressoché pianeggiante inizia l’unico tratto un po’ impegnativo, l’ultima salita fino alle rovine del castello. Fatica ripagata dai meravigliosi scorci sulla vallata sottostante che si intravedeva tra i rami degli alberi.

Ed eccoci giunti al nostro castello…

…tra scalinate, stanze segrete, l’alta torre e le finestre dalla quale filtrano i raggi del sole.

Una vista spettacolare e una gran pace.

Qui ci si può fermare anche per un picnic o una merenda seduti letteralmente ai piedi del castello.

Dopo la visita si può tornare indietro per la stessa strada dell’andata oppure, come abbiamo fatto noi, proseguire per il sentiero, sempre nel bosco e in costante salita fino ad arrivare, prima ad un altro meraviglioso punto panoramico e poi ad un bivio (circa una mezz’oretta dal castello). Qui prendiamo nuovamente il segnavia numero 9 che ci condurrà infatti al punto di partenza della nostra passeggiata (dove abbiamo preso precedentemente la Margarethenpromenade) e in circa 40 minuti al paese di Terlano.

Nei dintorni vi segnaliamo:

La cascata di Parcines

Siamo stati a Parcines (ad un’oretta da Trento, poco sopra Merano) un piccolo e caratteristico borgo dell’Alto Adige adagiato alla base del gruppo montano dell’Ortles. Immaginate di essere immersi nel silenzio di un bosco di latifoglie, circondati da muschi e foglie e di sentire all’improvviso lo scrosciare sempre più forte dell’acqua che scorre.

Immaginate di vedete una cascata di quasi 100 metri in lontananza e di decidere che quella sarà la vostra meta. Immaginate la gioia e lo stupore una volta raggiunta.

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Devo dirlo: la passeggiata di questo week end è stata davvero faticosa (620 metri di dislivello per circa 7 chilometri di strada) ma si arriva in un’oasi così meravigliosa che la fatica viene ripagata da un panorama splendido.

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Abbiamo lasciato la macchina nel centro del paese, e da li abbiamo seguito i cartelli che portano alla cascata (Wasserfall).

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INIZIO DELLA PASSEGGIATA

Vale subito un avvertimento: non lasciatevi scoraggiare dal paesaggio che vi si presenta in questa prima parte della passeggiata. Tra l’altro, almeno domenica, parecchio trafficato perché molte persone hanno deciso di iniziare qui la loro passeggiata invece che dal centro del paese. Io non lo consiglio, perché in questo modo vi perdete tutto il sentiero (Waalweg) che riporta a valle.

Dal centro del paese per arrivare all’inizio del tracciato che porta alla cascata (seguite il cartello Wasserfall) bisogna percorrere un tratto con una salita piuttosto ripida di un paio di chilometri. Troverete la segnaletica che porta all’interno del bosco. Prima però vi consiglio di fermarvi un minuto per ammirare la vecchia funivia che oggi porta vivande e altro su e giù dai rifugi in alta montagna: Gaia, Samuel e il loro amico Mattia l’hanno adorata.

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SI PROSEGUE NEL BOSCO.

Finalmente la passeggiata si fa, se non più rilassante, decisamente più suggestiva: nel bosco si segue sentiero in salita che, tra scalinate di pietra e ponticelli di legno porta ad un tratto di strada principale da attraversare prima di rientrare nel bosco.

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Se avete in mente una breve sosta questo è il punto ideale, è presente un bar-ristorante (di cui purtroppo non ricordo il nome) dove al rientro abbiamo preso caffè, gelati e abbiamo fatto una sosta nel piccolo parco giochi in legno.

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Ancora una mezz’oretta di strada, ma da qui in silenzio, parla la cascata! Che, con il suo scrosciare, invita a continuare: il traguardo è vicino!

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LA CASCATA.

Nascosta dietro verdeggianti collinette si trova la cascata di Parcines: impossibile rimanere indifferenti davanti a questo spettacolo della natura! Ci siamo fermati per la merenda, stanchi ma davvero soddisfatti di aver raggiunto un posto tanto meraviglioso!

Lungo la salita abbiamo potuto vedere un vecchio mulino e abbiamo scoperto un bel ristorantino ideale per chi volesse fermarsi per uno spuntino prima di riprendere la strada verso il paese.

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Dicono che questa cascata sia spettacolare durante il disgelo, nei mesi di maggio e giugno, ma io trovo che sia meravigliosa anche a inizio primavera e autunno. Forse in estate, quando il caldo permette di camminare a piedi nudi sulle rocce e immergere i piedi nell’acqua (ghiacciata), regala un’emozione in più.

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Dopo una mezz’ora di giochi con l’acqua (sono state preparate delle ottime polpette di fango) è arrivato il momento di scendere, abbiamo ripreso la strada dell’andata e poi ci siamo addentrati nel Sentiero della roggia di Parcines (riconoscibile dal grande masso all’entrata e dal cartello di qui sopra) che ci ha riportato in paese e alla macchina. Si segue il sentiero per 3  chilometri circa finché non si incontra un cancello che riporta sulla strada principale. Da qui è una discesa fino al centro del paese.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Val Venosta
  • PARTENZA: centro del paese di Parcines
  • ARRIVO: cascata di Parcines
  • ALTITUDINE: 1.200 metri circa
  • DISTANZA:  7 chilometri
  • DURATA:  3 – 4 ore
  • DISLIVELLO: 620 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: sì, un bar lungo la strada

Per chi non fosse abituato a camminare abbiamo visto una navetta che porta quasi in prossimità della cascata, volendo si può salire con quella e fare solo il sentiero in discesa. Decisamente molto meno faticoso… ma volete mettere la soddisfazione di salire da soli?

Attenzione: il sentiero che porta alla cascata è il secondo che si incontra, circa 500 metri sopra il sentiero della roggia.

Cosa fare nei dintorni:

In gita a Maso Maserac

Sempre a caccia di novità, siamo stati a esplorare Maso Maserac, nell’omonima località Maserac a Comano Terme, con la sua nuovissima salita al Maso.

LA SALITA AL MASO

Si tratta di un percorso didattico, geolocalizzato anche su Google Maps, che attraversa le coltivazioni del maso: lamponi, more, mirtilli, uva fraga e giardino aromatico. Durante il tragitto, passerete per il pollaio delle galline, la casetta dei tenerissimi conigli e le arnie delle api. E incontrerete anche due simpatici pony e le pecore del Camerun.

UN SENTIERO PER TUTTI

Il sentiero, 500 metri di lunghezza per 50 metri di dislivello, si imbocca dalla stradina di campagna che collega il paesino di Poia con la frazione di Vigo Lomaso. Vi consigliamo di lasciare la macchina presso il parcheggio della chiesa di Vigo Lomaso, a dieci minuti a piedi dall’inizio del sentiero, segnalato con un colorato cartello.

Risalendo questo dolce pendio, i vostri bimbi potranno così osservare le piante dei loro frutti preferiti ed ammirare la bellissima vista sulla vallata. E per una foto ricordo dell’esperienza, troverete un curioso “selfie point” con supporto per inserire il vostro telefono.

Al termine del percorso si arriva al Maso: una casa del 1800 che dal 2013 ospita anche questa azienda agricola gestita da Francesco con il figlio Martin e l’aiuto della moglie Simona e della piccola Greta.

Qui si possono acquistare confetture, miele e prodotti ricercati, come la salsa di uva fraga, da mangiare con il salato (ci dicono che è perfetta per lo stinco) o la lamponada, un chutney realizzato con lamponi e senape, ottimo con la carne e coi formaggi.

Il punto vendita è aperto da luglio a fine settembre e ha anche uno shop online.

Ma non solo: Francesco, Simona, Martin e Greta sono un vero vulcano di idee per proporre ai loro ospiti delle esperienze alternative.

Tra le opportunità, il pic nic-aperitivo al tramonto proprio lungo la Salita al Maso (lo abbiamo provato per voi: cliccate QUI per maggiori informazioni), fronte Adamello. Prenotando per tempo, potrete scegliere la composizione di prodotti che fa più al caso vostro, tra piccoli frutti, marmellate, salse, formaggi, salumi, vino e succhi di frutta, ovviamente a km “zero”, grazie alla collaborazione con le aziende agricole dei dintorni.

CONTATTI

Maso Maserac
Località Maserac 81, Comano Terme
Tel. 348 1435786
www.masomaserac.com

NEI DINTORNI

Altre esperienze in zona? Vicino e imperdibile il Parco delle Terme di Comano (leggi QUI), o il pittoresco lago di Tenno (con il nuovo ponte sospeso): leggi QUI. O ancora una colazione all’alba o buon pranzo al Rifugio San Pietro, il balcone sul Garda (leggi QUI). E se volete fermarvi per più giorni, vi consigliamo l’Agritur Pra’ Cavai (leggi QUI).

Per conoscere tutto quanto di imperdibile offre il territorio di Comano consultate la nostra mini guida “Cosa fare a Comano e dintorniQUI