Il Biotopo del Taio a Nomi è un posticino ideale per trascorrere qualche ora all’aria aperta e magari scoprire qualcosa di più del territorio che viviamo ogni giorno, sia dal punto di vista naturalistico che storico.
Quest’area protetta dalla grande ricchezza naturalistica svolge un ruolo fondamentale nella conservazione di diverse specie di uccelli acquatici, in particolare dell’airone cenerino, della gallinella d’acqua, della folaga e dello svasso maggiore. Questi volatili trovano qui il luogo ideale per la loro sosta durante le migrazioni.
Come si raggiunge il Biotopo del Taio
Provenendo da Trento, seguite la strada provinciale 90 in direzione Aldeno e una volta arrivati al semaforo di Nomi svoltate a destra 100 metri e prendete il bivio verso Calliano. Una volta superato il fiume prendete la strada sulla vostra destra, passate il sottopassaggio e raggiungerete in breve la destinazione. Non potete sbagliare anche perché si vede già in lontananza la torretta di osservazione. Il biotopo è facilmente raggiungibile anche a piedi o in bici partendo da Nomi, Volano e Calliano, percorrendo la soleggiata ciclabile.
Visita al Biotopo del Taio
Sicuramente la prima cosa ad attirare l’attenzione dei bimbi è la torretta di osservazione, che permette di ammirare dall’alto l’area protetta. Se siete fortunati e pazienti sarà facile scorgere qualche uccello acquatico. Molto interessante anche la posizione privilegiata per godersi la vista del territorio circostante.
Una volta scesi dalla torretta potrete percorrere i 150 metri che vi separano dall’area dove si trova il “parco di visita”. Una piccola collinetta con diversi ed interessanti pannelli illustrativi, con domande e spiegazioni sull’area anche dal punto di vista storico-morfologico. Molto belli sulla sommità, i “riquadri” incastonati nelle pareti dei pannelli dai quali si possono scorgere ben tre castelli: i resti del Castello di Nomi sull’aspra rupe del Monte Corona, Castel Beseno e Castel Pietra.
Molto utili per scoprire i mutamenti nel tempo del corso del fiume Adige le tre illustrazioni circolari presenti sulla collinetta.
Dopo esserci soffermati sulla lettura delle illustrazioni abbiamo deciso di vedere la riserva naturalistica sull’altro lato, si passa tra i filari delle vigne e si possono ammirare alcuni scorci interessanti sull’area lacustre dove abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare alcuni volatili.

E’ sempre molto importate ricordare che la visita ad un’area protetta va sempre affrontata nel rispetto della fauna e flora che la abita, quindi massima attenzione!
Se, dopo la visita al biotopo, volete fare una merenda e godervi gli ultimi raggi di sole potete approfittare del Bici Grill Asgard, che si trova sulla destra Adige proprio dalla parte opposta del fiume.
























Ma perché sentiero delle Canope? Dovete sapere che questo territorio rivestiva durante il medioevo un ruolo di primo piano per l’attività estrattiva dell’argento in Trentino, e durante il percorso potrete vedere una parte delle miniere da dove i canopi (minatori) estraevano il prezioso minerale. Gran parte di quest’ultimo veniva poi utilizzato per coniare le monete della zecca di Trento, attiva fin dal 1170.
Lungo l’itinerario si trovano dei pannelli illustrativi che forniscono, oltre ad interessanti cenni storici sul territorio, delle leggende (in particola quella che riguarda il 



Proseguendo lungo l’itinerario ad anello, si raggiungerà il punto panoramico del Dos dei Brusadi, da dove si può ammirare un bel panorama sulla folta vegetazione e con lo sguardo si riesce ad intravedere sullo sfondo la valle di Cembra.
Da qui in pochi minuti si ritorna al lago di S.Colomba, dove potrete rilassarvi passeggiando lungo le sue rive, o prendervi una pausa per uno spuntino.










Questa escursione è adatta davvero a tutti, bambini compresi, purché abituati a camminare, perché non presenta nessun passaggio difficile e regala una grande soddisfazione quando si arriva. Bellissima da fare anche in questo periodo di fine estate che ci offre ancora splendidi cieli azzurri e colori incredibili!










Se volete scoprire tutti gli altri imperdibili sentieri tematici Latemarium,
Qui Leonardo fa attività di caseificazione del latte fresco e si possono acquistare latte, formaggio locale di qualità, tosella e ricotta, burro e uova.
Da Rovereto si raggiunge imboccando la S.P. 2 in direzione Terragnolo e nella frazione Piazza dopo 12 Km si prende la S.P. 138 della Borcola per giungere all’omonimo Passo e la Malga. Dal vicentino ad Arsiero si imbocca la strada provinciale per Posina e dopo alcuni tornanti in salita si raggiunge il Passo della Borcola. Il percorso stradale, sia veneto che trentino è di particolare interesse per gli amanti della bicicletta.




Se invece optate per una vera e propria escursione alla scoperta di questa vallata incontaminata proseguite seguendo le indicazioni in direzione Cima di Pozzo (Putzenhohe), che si trova a due ore circa di camminata dalla Moarhof . Il primo tratto è sempre su strada forestale fino ad arrivare all’alpeggio della malga Grünbachalm inferiore. Poco prima di quest’ultima, proseguite seguendo sempre il segnavia 65 e comincia il sentiero vero e proprio che vi porterà prima allo specchio d’acqua del Lago Verde e con un ultimo sforzo (mezz’ora di salita bella tosta) fino alla Cima di Pozzo a 2437 metri.




Dalla malga, in circa quaranta minuti arriverete al parcheggio. Vi consigliamo di prendervi tutta la giornata per l’escursione completa, adatta a bambini abituati a camminare. Merita comunque anche la passeggiata breve e un gustoso pranzetto in malga.