Avete mai provato ad abbracciare un asino? E ad accompagnarlo in una passeggiata? Lo sapete che gli asini fanno le “super coccole”? Se vi va di provare vi consigliamo di organizzare una visita al ranch di Tatiana, dove troverete Elena, operatrice in interventi assistiti con gli animali (IAA) che vi guiderà alla scoperta di quella magica sintonia tra uomo e animale.
Il ranch di Tatiana, ormai ribattezzato ranch degli asinelli, si trova nei pressi del campo sportivo di Nosellari, piccolo borgo dell’Alpe Cimbra, poco distante da Lavarone.
Sono tante le attività organizzate presso il ranch:
- conoscere l’asino osservandolo, accarezzandolo, prendendocene cura.
- caccia al tesoro per famiglie con l’asino come protagonista e merenda finale (solo su prenotazione )
- l’asino racconta storie: lettura animata su un libro suggerito dai nostri amici asini, attività creativa correlata al libro del giorno e tante coccole asinine! (solo su prenotazione, posti limitati)
- attività con l’asino per gruppi e scuole
- attività con l’asino per bambini e famiglie
- attività individuali personalizzate (continuative e non, per tutti)
Perché proprio gli asini?
Perché l’asino è calmo, forte, empatico, paziente, affettuoso e non aggressivo.
Perché con lui impariamo a rallentare i nostri tempi e a rispettarli
Perché il suo approccio lento e delicato è adatto a grandi e piccoli, genitori, nonni, bambini, e ragazzi
Perché grazie ai suoi sensi particolarmente sviluppati e alla sua intelligenza riesce ad entrare in relazione con noi, in qualunque modo noi siamo.
Con Elena abbiamo imparato come avvicinare Pepita, giovane e frizzante asinella e Decima, più calma e paziente. Abbiamo imparato come spazzolarle, coccolarle, e come leggere il linguaggio delle orecchie, fino a quando si è instaurato quel rapporto di fiducia reciproca che ci ha permesso di guidarle in una breve passeggiata all’esterno del recinto.
Le attività del ranch proseguono anche in autunno:
Quando:Tutti i sabati dal 22 settembre al 27 ottobre
Ore: 15.30
Costo: €10,00
Prenotazioni e informazioni : Elena 324-9269128 (dalle 10.00 alle 19.00)






















Qui potete trovare un’ampia scelta di baite o masi divisi per territori, date un’occhiata perché ci sono dei posticini splendidi:




















Anche il sentiero è adrenalinico: il primo tratto è attrezzato con scalette e cordini, e necessita di particolare attenzione. Ho provato a percorrerne un tratto con Alice, 5 anni, e sua sorella Giulia, 8, e quando ho visto che erano tranquille e sufficientemente attente ho deciso di proseguire. Abbiamo così suonato la “Campana dei Sogni” (una campanella vera), ammirato quella meraviglia naturale soprannominata “l’arco di Tito” e poi siamo entrate nella grotta con la “Fonte della Giovinezza”, toccando anche l’acqua magica perché non si sa mai che funzioni davvero!
Le ragazze erano emozionate e contente di mettersi alla prova su questo itinerario così inusuale: mai una lamentela, un sussulto di paura, così come niente disubbidienze rispetto alle mie indicazioni. Quando erano stanche una piccola sosta con vista e voilà!
Già, perché la vista che si può godere da lassù è davvero incredibile: sotto di noi la Valle dell’Adige in tutta la sua bellezza, mentre a destra e quindi a sud una serie di magnifici laghi (entrambi i laghi di Lamar, con il loro azzurro-verde inconfondibile, quelli di Cavedine, Toblino e Santa Massenza, per finire con il Lago di Garda!).
Il secondo tratto è più tranquillo, con un continuo saliscendi tra i mughi fino ad arrivare al “Trono delle aquile”, dove si può fare a finta per un momento di guardare sotto ed aprire le ali. Due le alternative per il ritorno: percorrere il Sentiero Botanico e al bivio scendere a destra fino al rifugio Dosso Larici (la soluzione migliore per chi viene da Fai e poi riprendere le seggiovie) oppure tornare a sinistra in un’ora circa di nuovo in cima alla Paganella, dove vi aspetta il rifugio La Roda ed il suo impareggiabile balcone sulle Dolomiti di Brenta.
L’escursione ha come obiettivo la cima del Monte Penegal, raggiungbile in circa un’ora e mezza di passeggiata seguendo le indicazioni del sentiero SAT 508. Il percorso presenta il primo e ultimo tratto leggermente impegnativi, ma visto il dislivello (circa 400 metri), è sicuramente fattibile per i bambini. In circa 4o minuti di cammino si raggiunge la Malga di Malosco e da qui si prosegue verso la cima. Lungo il percorso si possono ammirare delle bellissime distese di fiori in particolare i botton d’oro che risaltano con il loro color giallo.






Una volta raggiunta la macchina, abbiamo optato per un pranzetto veloce presso il Rifugio Regole. Vista la bella giornata ci siamo fermati all’esterno anche se anche l’interno sembrava molto curato. La nostra scelta gastronomica è ricaduta sull’immancabile tortel di patate (molto buono e servito con un’ottima marmellata) e un carpaccio di carne salada leggera e delicata.
Se volete trascorrere qualche giorno in questa splendida zona della Val di Non e scoprire le bellissime passeggiate ed escursioni che vi aspettano in questi luoghi vi consigliamo l’









Le pitture in ocra a silhouette, ben 265 pezzi, sono realizzate su pietra locale e riproducono uomini, animali, piante o segni schematici. Il ritrovamento ha dato impulso a una serie di studi sulla vita artistico-religiosa degli uomini dell’epoca. I rinvenimenti e le ricerche condotte su questo sito hanno permesso per la prima volta di leggere le stagioni e le abitudini di vita dei clan preistorici che frequentavano le valli alpine verso la fine dei tempi glaciali.

