Author - Manuela

Paganella: rifugi Meriz e Dosson in estate

In Paganella, in quota, ci sono due rifugi panoramici perfetti anche per  le famiglie e i bambini. Sono il Rifugio Dosson ad Andalo e il Rifugio Meriz a Fai della Paganella. Frequentati in inverno grazie alla loro posizione sulle piste da sci, offrono tanto anche in estate. Il Rifugio Dosson è una struttura moderna a quota 1450 metri, che si trova alla stazione intermedia della telecabina Andalo – Doss Pelà.Ideale per pranzare all’aperto godendo del meraviglioso paesaggio con il Campanil Basso e tutte le sue cime, troviamo un’area relax con solarium e sdraio, un terrazzo panoramico sulle Dolomiti di Brenta e tanti sentieri da percorrere a portata di mano. Consigliato quello che con un’ora di cammino circa, porta al Rifugio Dosso Larici, dove si trovano le bellissime installazioni del Mondo del Gigante, fattibile anche con il passeggino. In estate l’immensa distesa di prati verdi che circondano il rifugio diventa un parco giochi all’aperto.

Qui sorge il baby park Dosson, con giochi e attrazioni di tutti i tipi: suggestivo il laghetto che si può attraversare a bordo di una zattera di legno, i bambini ne andranno matti.

All’interno del parco troviamo anche un gruppo di animatori che organizza tante attività da provare (in aggiornamento)

Il baby park è aperto tutti i giorni dal 20/06/2020 al 13/09/2020, con orario  10:00 – 17:00 (in aggiornamento). INFO e PRENOTAZIONI BABY PARK DOSSON: cell. 333 9953332 www.andalovacanze.com 

Oltre che con la funivia Andalo-Doss Pelà, se si vuole si può raggiungere il Dosson anche a piedi dalla località Le Rindole/Andalo, seguendo i sentieri n. 604 o n. 606 (tempo di percorrenza un’ora circa).

Per info: dosson@paganellarifugi.it – 0461 1636246 – 366 4210827

Il  Rifugio Meriz è un moderno chalet di montagna, con un occhio di riguardo verso i bambini e le famiglie e particolarmente apprezzato dai bikers (all’arrivo della seggiovia Santel – Meriz si trova la cartina con tutti i percorsi e le informazioni necessarie). Aperto tutti i giorni dal 2 giugno al 16 settembre 2018. Solo nei weekend dal 17/9 al 7/10. Orari 9.00 – 17.00.

Il rifugio si raggiunge in  seggiovia da Fai della Paganella, alla località Santel con la Seggiovia Santel – Meriz, oppure a piedi dalla località Santel/Fai si segue il sentiero 602 (tempo di percorrenza un’ora circa). A due passi dal rifugio Meriz, c’è un’area giardino (il “Parco Meriz Natura” a ingresso libero) dove ci si può rilassare e divertirsi scoprendo tante attività per adulti e bambini.

Al Meriz Parco Natura tutti i giorni  si può:  giocare con i giochi di paglia e gli scivoli, fare esperienze divertenti con le tende da indiani, percorrere il Pump track in bicicletta senza pedalare, giocare con i giochi d’acqua del gufo del Meriz, ma anche rilassarsi nel ruscello del benessere o camminare lungo il sentiero dell’amore. Ovviamente se vi viene un certo languorino il rifugio è il posto perfetto per qualcosa di speciale da mettere sotto i denti.

 

 

Ecomuseo del Tesino

Quella del Tesino è una terra caratterizzata da una pratica lavorativa importante: l’ambulantato ovvero il il commercio di prodotti attraverso lo spostamento di luogo in luogo. La zona che interessa questo ecomuseo, che come gli altri si occupa di valorizzare il suo territorio come una sorta di museo a cielo aperto, ha un occhio di riguardo anche verso la comunità che da sempre qui rappresenta parte integrante del territorio e della sua storia.

Boschi, pascoli e una ridotta superficie di terreno coltivabile sono da sempre le caratteristiche di questa zona, tipicamente alpina. Le persone che hanno popolato questi luoghi nel tempo, concentrate sulla sopravvivenza, hanno cercato da sempre altre vie sfruttando ciò che il territorio offriva. I Tesini cominciarono a diventare girovaghi vendendo pietre focaie, poi quando incontrarono i Remondini, stampatori in Bassano, ne impararono le tecniche (libri a risma e immagini sacre e profane) e cambiarono tipologia di attività. I Tesini divennero abilissimi commercianti di immagini e divennero anche editori o proprietari di negozi in molte città del mondo.

Oggi l’Ecomuseo ha diversi punti di interesse che raccontano le caratteristiche di questa zona, del suo popolo e dei nomi che sono qui nati e hanno lasciato traccia nel mondo. Ecco qui le sedi:

Museo casa De Gasperi – Pieve Tesino

Custodire l’eredità umana e politica del più grande statista italiano è la sfida raccolta dal Museo Casa De Gasperi realizzato nell’edificio che gli diede i natali. Qui l’avventura di De Gasperi ebbe inizio e da qui ancora oggi riparte un viaggio che permette al visitatore di scoprire da vicino la grandezza del messaggio umano, politico e spirituale di uno dei protagonisti del Novecento.

Suoni, immagini, testimonianze d’epoca e moderne installazioni sensoriali e multimediali raccontano una storia che evade i confini di una singola vita e fa di De Gasperi il testimone d’eccezione di un’intera epoca. Dai luoghi cari del Trentino, fino al palcoscenico della grande storia del Novecento, dall’Impero austro-ungarico alla Repubblica italiana: il suo viaggio tra polvere e gloria parla delle tragedie e delle grandi speranze che hanno plasmato il mondo di oggi, fino alle prospettive dell’Europa unita.

Tutte le info QUI.

Museo Per Via – Pieve Tesino

Si tratta del Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato e sorge nella Casa Buffa Giacantoni, che è situata nel centro storico di Pieve Tesino ed è stata abitata da venditori di stampe per generazioni. I Buffa tennero bottega di stampe a Coblenza, e furono in stretta relazione con i principali negozianti tesini sparsi per l’Europa, ma vollero ad un certo punto tornare a Pieve, dove si trasferirono in questo edificio.

L’edificio ha cessato di essere abitata negli anni Sessanta del ‘900 e costituisce un prezioso documento della storia sociale tesina. I due piani del museo, posti sotto l’entrata, sono dedicati proprio alla memoria di questa dimora tesina, scendendo al primo piano inferiore possiamo visitare la sala della collezione Ognibeni: una preziosa raccolta di disegni realizzati da un artista francese, rimasto sconosciuto, ospitato dalla famiglia omonima durante una visita a Pieve nel 1855.

Una curiosità: la diffusione sonora dell’accompagnamento musicale all’interno di questa sala è ottenuta mediante l’uso di innovativi apparati acustici realizzati in abete sonoro della Val di Fiemme.

Tutte le info QUI.

Museo del Moleta – Cinte Tesino

Il Museo del Moleta è dedicato agli arrotini ambulanti originari di Cinte Tesino, i cosiddettiMoleta(termine dialettale che deriva da “mola “e “molare” cioè affilare). I quali, partendo dal paese natìo, dapprima spingendo un rudimentale carretto spesso costruito con le proprie mani, poi sulla più conosciuta bicicletta e, infine, con le più moderne mole a motore montate su automobili, attraversarono l’Europa in lungo e in largo dalla prima metà dell’Ottocento sino alla fine del secolo scorso.

L’attività degli arrotini di Cinte non si limitava comunque alla sola affilatura delle lame, forbici e coltelli, ma i Moleta spesso si dedicavano anche alla riparazione e decorazione di ombrelli oltre alla vendita delle merci più varie nelle piazze dove decidevano di stabilirsi con il loro pesante mezzo di lavoro.

La necessità di guadagnare denaro per mantenere la propria famiglia li aveva portati dall’Austria a Napoli, da Firenze a Trieste, in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Alcuni Moleta cintesi riuscirono ad abbandonare l’attività girovaga aprendo laboratori e negozi di coltelleria soprattutto in Toscana.

Info e orari d’apertura QUI.

Centro permanente della flora e fauna alpina – Castel Tesino

Il Centro propone la ricostruzione di tutti gli ambienti alpini, dando spazio e visibilità a gran parte delle specie animali e floreali che caratterizzano l’ambiente montano. Ad ogni habitat è stata associata una descrizione puntuale e dettagliata, in modo da rendere la visita anche un momento culturale e informativo, non solo ricreativo.

Oltre agli animali alpini sono presenti anche le sezioni relative ai pesci che popolano le acque di montagna, una sezione dedicata interamente ai rettili, una ricca raccolta di minerali e delle teche dedicate agli insetti e alle farfalle. Da non perdere poi è la ricostruzione della grotta dell’Orso Spleo con dettagli che rendono questo posto davvero spazio davvero suggestivo.

Maggiori info e orari d’apertura QUI.

Cosa fare nei dintorni

 

Monte Roen: Malga di Romeno e Oltradige

Oggi vi proponiamo di saltare in macchina, percorrere un pezzo di Val di Non, precisamente fino a Cavareno seguendo le indicazioni per la Mendola e su…verso l’azzurro del cielo che copre il Monte Roen, e lasciarvi stupire dal panorama che vedrete. Il Monte Roen  si raggiunge in due modi, uno in particolare è tremendamente comodo e perfetto per una famiglia (anche con bimbi piccoli, magari non in passeggino per via dello sterrato, ma con un trekking si potrebbe pure fare). Stiamo parlando di quello che vi conduce comodamente in auto fino alla Malga di Romeno seguendo la comodissima strada che parte dal paese di Amblar. Per i più sportivi invece c’è un secondo percorso di due ore che parte dalla località Campi da Golf del Passo della Mendola, anche in questo caso potete accorciare la salita di buoni quaranta minuti prendendo la seggiovia.

Se scegliete questa seconda opzione una volta arrivati in cima alla funivia seguite le indicazioni per “Rifugio Mezzavia” (1585 m.). Tappa ideale per una buona colazione o (al rientro) per una golosa merenda.

Il nostro cammino procede lungo il segnavia n. 500, questa volta verso “Malga Romeno” che dista adesso circa un’ora di cammino. Il sentiero è percorribile anche con passeggino da trekking. Se volete prima di raggiungere la malga potete anche fare una piccola deviazione (vi ruberà una ventina di minuti) per il “Monte Lira” e godere di uno splendido panorama sulla sottostante Val d’Adige.

La passeggiata verso Malga Romeno è confortevole, continua in leggera salita, ma mai troppo ripida e attraversa pascoli e boschi. Al termine della nostra escursione ecco apparire la sagoma di Malga Romeno con la bella chiesetta a farle da cornice. Questa malga è davvero un gioiellino.

All’esterno i bambini perderanno le ore a giocare nel castello con scivolo, altalene e la grande sabbiera piena di camion e ruspe. Dietro la malga sorge anche un piccolo recinto di animali che ospita papere, oche e anatre, capre e caprette!

Per i grandi la gioia è l’ampia e soleggiata terrazza al piano di sopra e naturalmente i piatti… qui abbiamo mangiato decisamente bene! (qui il giudizio Tripadvisor e qui la pagina Facebook – cell. 340 1559707). Aperta dal 28 maggio 2020. 

Come detto, a malga Romeno potete arrivarci tranquillamente anche in auto dal paese di Amblar. Se scegliete quest’opzione e volete comunque fare due passi potete optare per la salita alla Cima Roen (più impegnativa e non adatta a bimbi piccini) oppure molto più comodamente raggiungere in una ventina di minuti il Rifugio Oltradige al Roen (📞 338 2820065 – 340 3610785): un panorama che vi strapperà di certo uno spontaneo “Wow!”. Da qui potete ammirare la Valle dell’Adige per intero, la cartolina delle montagne che circondano l’altro lato della valle, con la regina Marmolada che ammicca tra le nuvole.

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Da qui per i più esperti c’è anche la possibilità di una ferrata che porta in cima al monte Roen e che parte proprio dal rifugio. 

Per maggiori informazioni: APT Val di Non tel. 0463 830133 info@visitvaldinon.it

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Ecomuseo Argentario

Vi abbiamo spesso parlato dell’Ecomuseo Argentario nella sua dimensione tipica, ovvero quella di essere punto di interesse per tante escursioni naturalistiche, sia in autonomia che con gli Accompagnatori di media montagna.

Si tratta di un territorio ideale per lunghe passeggiate alla scoperta di luoghi nascosti, attraversato da una fitta rete di sentieri adatti a tutti: dai piccoli esploratori, agli amanti della storia e della natura, agli sportivi. Seguendo la segnaletica bianca e rossa potrete dare spazio alla vostra curiosità e voglia di avventura.

L’ecomuseo comprende l’Altipiano del Calisio-Argentario e da poco anche le Colline avisiane, territori caratterizzati da dislivelli altimetrici contenuti che li rendono accessibili anche in bici o a cavallo.

I sentieri segnalati con i classici segnavia tipo SAT-CAI coprono un percorso totale di quasi 200 km. Tanto vero? Ci sono anche diversi itinerari tematici, con pannelli illustrativi che raccontano aspetti particolari della natura o della storia locale.

Puoi trovare la descrizione dei vari itinerari dell’Ecomuseo Argentario QUI, mentre QUI trovi la mappa completa.

Abbiamo provato alcuni percorsi per voi:

Oltre ai sentieri da esplorare, sul territorio ci sono due attrazioni speciali curate dall’Ecomuseo Argentario:

  • L’Orrido di Ponte Alto (Cognola, Trento), un profondo canyon scavato dalle acque tumultuose del Torrente Fersina, con due spettacolari cascate – Una forra a cui si può accedere solo accompagnati da una guida, normalmente il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 18.00 (10.00-16.00 in orario invernale). Per prenotare cliccare QUI

    Crediti fotografici: ®Matteo De Stefano

  • Il Giardino dei Ciucioi (Lavis), un originale giardino romantico che si affaccia come una scenografia teatrale sul Torrente Avisio, tra architetture fantastiche e piante esotiche. – Il giardino è visitabile solo con la guida, normalmente il sabato e la domenica in questi orari: 9.30, 11.00, 12.30, 14.00, 15.30, 17.00. Per prenotare cliccare QUI

    Crediti fotografici: ®Gianni Penasa

Noi abbiamo spesso preso parte alle belle iniziative escursionistiche proposte da questa realtà (anche notturne) e nel corso dell’anno sono tante le opportunità di esplorare e conoscere il territorio che vengono offerte alle famiglie. Su richiesta possono essere organizzate escursioni ad hoc per gruppi di oltre 15 persone (dettagli e costi QUI).

L’Ecomuseo Argentario organizza anche molte attività tematiche per le scuole, che sono gratuite per gli istituti che si trovano nel suo territorio: trovate le proposte QUI.

Per maggiori informazioni sugli itinerari, le attività e gli eventi visitate il sito www.ecorgentario.it e iscrivetevi alla newsletter!

Contatti: info@ecoargentario.it – 335 6514145 (lun-ven 10.00-18.00) – pagina Facebook, Instagram

Crediti fotografici foto di copertina ®Morena Scartezzini

Ecomuseo della Judicaria

Nell’insieme degli ecomusei del Trentino anche l’Ecomuseo della Judicaria trova la sua collocazione come progetto culturale e come processo che pone al centro delle sue attività il patrimonio territoriale da salvaguardare e valorizzare tramite il coinvolgimento attivo della comunità che lo abita. L’ecomuseo della Judicaria si estende dalle Dolomiti di Brenta (precisamente dai 3173 m slm della Cima Tosa) nel Parco Naturale Adamello Brenta, fino alla Cascata del Varone (a 70 m slm) a due passi dal Lago di Garda.

La sua terra è ricca di storia, cultura e tradizioni e sono tantissimi i borghi contadini che da sempre la abitano e la modellano. Si tratta di un territorio noto per le sue coltivazioni tipiche (le noci e le olive per esempio) che l’Ecomuseo, grazie all’istituzione della “Strada del vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti” valorizza.

Mappa di comunità – L’Ecomuseo della Judicaria ha realizzato la prima mappa di comunità che evidenzia quelli che la comunità locale ritiene siano “elementi di valore” del territorio in cui vive. Gli elementi architettonici e naturali raffigurati nella Mappa dall’artista locale Paolo Dalponte, non sono da ritenersi esaustivi rispetto al grande patrimonio territoriale. Essi sono solo il risultato di una sintesi negoziata tra i partecipanti al percorso di realizzazione del poster, sintesi non facile visto l’enorme numero iniziale di elementi considerati.

Mappa dei prodotti tipici – questa mappa, stampata in formato tascabile, la cartina risulta un simpatico strumento di consultazione, a disposizione di residenti e visitatori del territorio che intendono scoprire quali sono e dove si possono comprare i prodotti tipici locali. In evidenza anche tutte le numerosissime frazione che compongono l’Ecomuseo “dalle Dolomiti al Garda”.La realizzazione della cartina è frutto di un percorso partecipato, condiviso da varie realtà agricole, enti ed associazioni di categoria.

Tanti i percorsi che si possono affrontare:

Per scoprire informazioni, curiosità e suggerimenti di visita per i singoli Comuni di questo territorio basta cliccare sul link:

Ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda”
via G. Prati, 1
38077 Comano Terme (TN)
cell. 3403547108
tel. 0465701434
e-mail: ecomuseojudicaria@dolomiti-garda.it

Pagina facebook 

Malga Cercen: nel cuore della Val di Rabbi

Questa malga, racconta il giovanissimo Manuel, che la gestisce, si trova a 2000 metri e siamo in Val di Rabbi. Si arriva partendo da Rabbi Fonti. Qui il formaggio è un’arte! Viene prodotto un nostrano a latte parzialmente scremato e il casolèt, un formaggio a latte intero che non ha bisogno di presentazione qui in valle. La peculiarità di questa malga è che usa un sistema turnario: gli allevatori portano le loro vacche e in base al latte che producono la malga conferisce il burro, la ricotta e il formaggio. Una sorta di sistema cooperativo.

Manuel fa il formaggio da tre anni qui alla Cercen e tanta gente cerca proprio il prodotto di questo luogo perchè di alta qualità e molto conosciuto. Manuel, dopo aver frequentato l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, ora frequenta l’università di Scienze e Tecnologie Animali a Legnaro perchè la sua idea è quella di approfondire, oltre alla qualità del prodotto, anche la tecnica di gestione del bestiame. Ci sembra un’ottima strategia che, abbinata alla sua evidente passione, rendere il suo lavoro di grande valore.

La vita di malga, anche per Manuel, come per tutti i suoi colleghi, è molto impegnativa per gli orari e la quantità di lavoro, ma la quiete del luogo e l’orgoglio abbinate alla soddisfazione di realizzare un prodotto genuino e di qualità sono tali da annullare lo sforzo.

In questa malga ci sono 112 capi, 36 in mungitura, mentre gli altri sono al pascolo alla malga alta che si trova al passo Cercen. Insieme a Manuel qui lavorano suo fratello e un altro ragazzo che si rende utile nella gestione del bestiame.

Per raggiungere la malga, subito dopo Rabbi Fonti si prende la strada sterrata (segnavia Sat n° 109) e si sale ripidamente, in Val Cèrcena, superando il bivio per le malghe di Monte Sole. La sterrata continua ed è chiusa al traffico dal punto in cui inizia la località Fontanón  a quota 1.547 metri. A piedi il dislivello è di 420 metri e ci si arriva in un’ora e mezzo di passeggiata oppure una buona alternativa è sempre la bicicletta elettrica

Info 📞 338 9986976

Malga Cercen è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

Malga Bolentina, l’arte del formaggio

Malga Bolentina è gestita da Lorenzo Penasa, che da sempre respira l’aria di malga: è una tradizione di famiglia infatti lavorare in questo settore, passione che ha preso da papà Giosué, ancora attivo in malga. Lorenzo ha fatto esperienza come casaro anche in altre strutture: Malga di Fondo, Malga Stablasolo, Malga Cercen e Malga Mondent, per citarne alcune. Da 13 anni la famiglia Penasa gestisce quindi Malga Bolentina, dove viene prodotto soprattutto Nostrano e Casolèt.

Siamo in Val di Sole, sopra Malè, nella frazione di Bolentina. Sette chilometri circa dal paese, di cui sei di strada asfaltata. Si arriva in macchina se si compra il formaggio, chiedendo il permesso all’Asuc di Bolentina, proprietaria della struttura. Nello spaccio si trova anche il burro.

Se volete fare una bella passeggiata potete proseguire fino alla Malga Bolentina Alta, 1824 metri di altitudine: a piedi servono quasi 45 minuti di camminata, ma Lorenzo ci mette molto meno quando accompagna o va a riprendere le mucche al pascolo! Proseguendo ancora, si arriva poi al Cimon di Bolentina, a quota 2300 metri, con vista mozzafiato su Val di Rabbi, Val di Sole, Dolomiti di Brenta e Presanella.

La parte più complicata del lavoro (o forse la più pesante), confessano i gestori, è la sveglia all’alba al mattino e il fatto che non ci sono vacanze o pause, perchè ci sono tanti imprevisti e moltissime incombenze, tra gestione delle vacche e caseificazione. Anche la moglie di Lorenzo, Valentina, è cresciuta in quest’ambiente e ora partecipa attivamente alla vita di malga. Il lavoro nel tempo è però aumentato, con l’arrivo delle loro due gemelle: Alice e Angelica, quattro anni e mezzo. In inverno il lavoro continua nell’azienda agricola in valle, ma è una grande passione e un grande orgoglio, soprattutto per la qualità dei prodotti che sono molto richiesti e praticamente già venduti ad inizio stagione.

Nel tardo pomeriggio, verso le cinque, si vanno a prendere le mucche al pascolo, perché la mungitura parte verso le sei e per un paio d’ore si è occupati in questa attività: sono infatti una cinquantina le vacche da latte, a cui si aggiungono 25 manze.

Qui non c’è possibilità di mangiare e nemmeno di fermarsi a dormire, ma vale la pena di salire per il prodotto e per il panorama, oltre che per l’accoglienza di questa famiglia dedita al lavoro in un modo sano e genuino.

Questa malga rientra nel progetto Trentino di Malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Malga Bolentina è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Info: aperta dalla fine di maggio circa fino al 20 di settembre circa. Tel. 📞340 7320713 – 📞339 7930533.

MMAPE – Mulino Museo dell’ape

Bel museo in Val di Sole per fare avvicinare i visitatori al meraviglioso mondo delle api e alla cultura del miele attraverso un’esperienza interattiva. All’interno dell’antico edificio del Mulino di Croviana, infatti, si può sperimentare un affascinante viaggio sensoriale alla scoperta del mondo delle api e, in quello che è il primo laboratorio sociale del Trentino, degustare il dolce nettare dei fiori ed acquistare direttamente i prodotti dell’alveare, provenienti esclusivamente dalle piccole aziende locali.
Tutto questo ha un senso se si pensa che la Val di sole conta oltre centoquaranta apicoltori sparsi in tutta la valle e quindi il miele e le api sono una parte importante della produzione solandra. Noi l’abbiamo visitato per voi: leggi QUI.

Nel percorso espositivo si potrà scoprire il meraviglioso mondo delle api, conoscendone le abitudini, i pericoli che affrontano ogni giorno, la vita laboriosa e stupefacente dell’alveare! Entra nel loro nido, ascolta i suoni che provengono dalle cellette e osserva una piccola larva trasformarsi in un’ape; imparare a difenderle e proteggerle dai loro nemici, sia da piccoli parassiti che dall’invadenza dell’uomo; scopri come trascorre la giornata per questi insetti così importanti per la vita sul nostro pianeta!
Il percorso si snoda in tre parti:
1) Il nido delle api – Come è fatta la casa delle api? Un percorso innovativo e multisensoriale vi accompagnerà alla scoperta dell’arnia, esplorandone le cellette per capire come nasca e si sviluppa una larva che diventerà un’ape, ma anche le diverse mansioni in cui questi straordinari insetti sono specializzati per rendere l’alveare un ambiente ideale.
2) I nemici delle api – Sono davvero tanti: alcuni sono parassiti molto piccoli, come la varroa; altri sono più grandi, come l’orso e altri animali, altrettanto pericolosi. Ma il più grande nemico dell’ape è talvolta l’uomo: quando inquina l’ambiente avvelenando l’aria, o con trattamenti chimici che impediscono alle api di impollinare i fiori.
3) La vita delle api – Come è intesa la giornata di un’ape! Ognuna ha un ruolo ben preciso: raccogliere il polline, custodire le larve, difendere l’alveare. Poi ci sono i fuchi, ovvero i maschi delle api, che fecondano le uova deposte dalla Regina. È lei, la sovrana dell’alveare, l’ape che darà vita ad una nuova Regina che, con il proprio sciame, si sposterà altrove per costruire un nuovo alveare.

Inoltre, nei dintorni trovate tante possibilità di passeggiare e visitare siti alternativi. Per esempio, l’antico mulino ad acqua che ospita il MMape si trova alla distanza di circa 1 km dall’abitato di Croviana, all’interno dell’area protetta denominata “Ontaneta di Croviana” e riconosciuta come sito di interesse comunitario (SIC). Da qui partono numerosi sentieri adatti ad ogni tipo di passeggiata ed a 100 metri si può imboccare la ciclabile della Val di Sole in entrambe le direzioni. L’area verde chiamata “Le Plaze” si trova a 400 metri dal museo ed offre possibilità di ristoro e pic-nic in mezzo ad un bosco di conifere ben curato con i principali servizi a disposizione. E a Ossana il bellissimo Bosco Derniga

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Il MMape accoglie scolaresche e gruppi su prenotazione (costituiti almeno da 6 persone).

Per gli orari, tariffe e giorni di apertura cliccate QUI

In ogni periodo è possibile prenotare la visita guidata al MMape anche fuori dagli orari di apertura indicati.
La prenotazione è consigliata ai gruppi costituiti da più di 8 persone.

Mulino Museo dell’ape
via al Molin 3
38027 Croviana (TN)
📞 3283285780
📧 info@mmape.it

Passo Brocon: a malga Cavallara

Malga Cavallara si trova al passo del Brocon ed è gestita dal signor Carlo da sei anni. Questo bellissimo posto, che ha anche delle particolarità geologiche, sopratutto nel terreno: calcare rosso e calcare bianco che permettono una fioritura tanto variegata quanto bella, ha la sua vera forza nei capi di bestiame: 130 mucche tra cui 30 vacche da latte di razza bruna, particolarmente adatta ai territori alpini e nei tanti prodotti caseari innovativi che produce. Le mucche di razza bruna producono un latte particolare, ricco di proteine (che sono quelle che servono per produrre un buon formaggio) e molto adatto alla caseificazione.

La straordinaria varietà di fiori presenti in zona ha reso famoso anche il vicino Trodo dei Fiori, un sentiero botanico che offre panorami spettacolari. Inoltre si può anche vedere quel che resta della cosiddetta “linea gialla”: una linea difensiva della Seconda Guerra Mondiale, anche se qui la guerra non è mai realmente arrivata. Da scoprire sul sentiero della guerra, ci suggerisce il signor Carlo, è la grotta in cui fioriscono i “nontiscordardime” in ottobre, quasi a ricordare le vittime della guerra.

Nella vetrina della malga si trovano molti prodotti che sono quasi delle opere d’arte: il Cuore Tesino (una caciotta morbida con lo zafferano della Val Malene), il Fiorile (caciotta con le erbe aromatiche – calendula, fiordaliso, monarda –  dell’azienda Orto Pendolo di Canal San Bovo), la Montanara (robiola stagionata), la caciotta col timo, la caciotta classica, la ricotta fresca, lo yogurt (anche con nuove creazioni: strudel, cioccolato e pere, marmellate con frutti di bosco), l’Ultima Luna (stagionato), il Radici (tipo latteria con erbe e fiori di montagna), Millefiori (caciottone morbido fondente e cremoso), il Nonna Elda (che è tipo Asiago).

Dobbiamo spendere due parole per lo yogurt:  viene prodotto con il latte appena munto della sera. Una volta aggiunti i batteri lattici viene messo il latte direttamente nel vasetto e lì si forma lo yogurt. Per questo si presenta come un unico blocco, diverso da quello che si è soliti consumare. Viene chiamato yogurt a coagulo compatto e presenta in superficie uno strato giallo di panna. Lo potete trovare tutti i giorni in gusti speciali: bianco, ai frutti di bosco, pera e cioccolato oppure mela, pinoli e cannella.

Come arrivare:

Prendendo la statale 47 della Valsugana, uscite a Grigno (per chi viene da Bassano) o a Strigno (per chi viene da Trento). Seguite quindi le indicazioni per Castello Tesino e poi per Passo Brocon. Giunti al parcheggio delle Funivie Lagorai (loc. Marande) svoltare a sinistra imboccando una strada sterrata. Al bivio girare a destra e salite a malga Cavallara.

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Info utili:

La malga è aperta durante tutto il periodo dell’alpeggio da inizio giugno a fine agosto. Contatti: 380 3222874 – 3473673713

Passeggiate nei dintorni:

 

Che posticino il “VillagGino”!

A seguito del DPCM del 13 ottobre 2020 il VillagGino rimane chiuso. 

Ponte Arche e le Terme di Comano regalano una super sorpresa ai turisti e a tutti gli affezionati: il VillagGino, ovvero un’occasione in più per divertirsi con la famiglia! Ve lo ricordate il bellissimo parco delle terme che si snoda lungo il Sarca? Ecco, proprio lì, vicino al Giardino al Sarca, sorge il nuovissimo parco divertimenti per bambini aperto tutti i giorni. Il valore aggiunto? L’animazione! Sempre presente e sempre frizzante.

Al VillagGino trovate giochi, attività e svaghi divertenti: la TorreGino con il Big Air (per salti adrenalinici) e la parete di arrampicata, il maxi scivolo, il tappeto elastico, il traverso Boulder, i campi da Beach Volley e il campo da calcetto, la pista di macchinine a pedali, il PalaGino (un palco bellissimo che ospiterà tanti eventi appena possibile), la serra in vetro per i piccoli giardinieri e la stazione del trenino (da dove parte tutti i mercoledì di luglio e agosto 2020 il trenino per “La notte delle streghe”).

 

Fototeca Trentino Mraketing – foto di A. Russolo

L’animazione propone: baby dance dal lunedì al sabato alle ore 11.45.

Fototeca Trentino Mraketing – foto di A. Russolo

 

Bellissima idea quella della Torre Gino: una torre su cui salire per vedere tutto dall’alto. Orari di apertura della Torre Gino: dalle ore 14.00 alle ore 18.30. Un giro sulla Torre Gino è incluso nel biglietto di ingresso complessivo, mentre il costo per la sola Torre Gino con salto sul Big Air: € 1,50.

Fototeca Trentino Mraketing – foto di A. Russolo

Costi:
– con Trentino Guest Card Comano Dolomiti: ingresso gratuito dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e € 5,00 dalle 14.00 alle 18.30
– senza card: € 11,00/giorno oppure € 4,00/ora

settembre e ottobre – € 5 per tutto il pomeriggio – € 4/all’ora  

Note: i bambini da 7 anni possono entrare da soli al VillagGino, i bambini da 3 a 6 anni possono entrare solo se accompagnati da un adulto.

Informazioni: 348 3031420

Per chi ama i trenini panoramici ecco il Comano Express che fa i giretti al mattino nel paese e alle Terme (gratis con Trentino Guest Card o, in alternativa, € 2 alla corsa, a persona). Attivo dal 29 giugno 2020 al 12 settembre dal lunedì al venerdì (non attivo sabato e domenica). Ferma a: Villaggino 9.30, 10.30 11.30 / piazza Mercato 9.35 10.35 11.35 / area camper 9.40 10.40 11.40 /passerella in legno 9.45 10.45, 11.45 / Terme di Comano 10.00, 11.00, 12