Archive - Luglio 2020

Calavino, che bel parco giochi!

La Val di Cavedine è una valle ampia è lunga. Spesso la di percorre senza fermarsi per andare altrove, eppure è un luogo tutto da scoprire e pieno di sorprese.
Se siete stati a visitare qualcosa nei dintorni e vi avanza un po’ di tempo e volete far felici i vostri bambini, fermatevi al parco giochi di Calavino. Un parco super divertente dove i bambini potranno scaricare tutta la loro energia.

Il parco, denominato Parco Nadac, sorge all’interno di un grandissimo prato verde, proprio dietro alla chiesa del paese. Qui ci sono giochi e strutture di ogni genere, dai più classici ai più innovativi: altalene, scivoli, dondoli, la teleferica, il tappeto elastico, alte reti e attrezzi dove potersi arrampicare, attraversamenti su corda, …

Dati gli ampi spazi questo parco si presta ad essere utilizzato anche per correre e per giocare a calcio o altri giochi di squadra. Se avete con voi una palla i bambini sapranno subito come sfruttare al meglio tempo e spazio.

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Qui insomma non ci si può davvero annoiare. Non preoccupatevi: mentre i bambini corrono e saltano da un gioco all’altro, voi avrete modo di rilassarvi un po’. All’interno del parco vi sono numerose panchine dislocate nei vari angoli del prato. Potete anche approfittarne e fare un po’ di allenamento, utilizzando la zona attrezzata per la ginnastica di cui dispone il parco.

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TETTOIE PER PICNIC

Se poi dovete ancora mangiare è utile sapere che nel parco c’è una grande tettoia in legno con tavoli e panche, perfetti se volete fare uno spuntino all’aria aperta o se i bambini hanno bisogno di fare il pieno di energie tra un gioco e una corsa.

NEI DINTORNI

Se volete esplorare meglio questo territorio potrebbe interessarvi la nostra mini-guida Val di Cavedine e dintorni: la trovate QUI

 

 

 

Malga Civertaghe

*Attività chiusa definitivamente*

Malga Civertaghe si trova tra Siror e San Martino di Castrozza ed è stata la prima malga privata del Trentino ad aprire le porte ai turisti.

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Da Trento si arriva in poco più di un’ora e mezza in macchina. C’è voluto un po’ di tempo prima di farla tornare all’antico splendore e nel frattempo sono nati diversi chioschi che sfornavano delizie del territorio.

Altri con i prodotti dell’orto, il chiosco per i bambini, quello dedicato lettura. Non perdetevi le amache e le sdraio per concedervi un momento di relax.

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IMG-20150822-WA0003E poi ci sono le Pale di S.Martino, con la loro imponente bellezza, che tengono d’occhio tutti quelli che arrivano qui per un buon picnic e una giornata all’aria aperta. Qui ci sono sempre stati tanti animali: Civerbelt, magnifico cagnolone e le civerpite (galline).
Il Bosco dei Sogni è il bosco dove stanno crescendo gli alberi che tante persone negli anni hanno adottato – dando loro il proprio nome o quello di tutta la famiglia – per finanziare la ristrutturazione della malga (per il momento non ci sono più alberi disponibili da adottare).

Anche per questo motivo tutti i giorni i bimbi possono comprare una scatolina, decorarla a loro piacere con i colori e il materiale fornito dalla malga, inserire un biglietto con il proprio desiderio ed infilarla nella bocca del Custode dei Sogni.
Come arrivare: dall’abitato di S.Martino di Castrozza parte la strada forestale dei Camoi e dopo circa 3 chilometri si arriva alla malga. Il tracciato alternativo sale dal tornante dei Camoi, lungo la strada che da Fiera di Primiero sale a S.Martino. Molto bella la passeggiata che parte sempre da San Martino in località “Caffè Col” e “Fontanelle”. Da qui si possono prendere due vie: una che attraversa il torrente “Camoi” (tempo di percorrenza circa un’ora) oppure prendere le indicazioni per il Rifugio Velo della Madonna costeggiando le Cime Val di Roda per poi trovare le indicazioni per Malga Civertaghe, tempo stimato un’ora e mezza. Dall’abitato di Siror si può arrivare alla malga tramite il sentiero Di S.Antonio, passando nelle località dei “Martini” e “Prati Ronzi oppure dalla ciclabile che da Siror arriva direttamente alla malga (contate che la salita si fa sentire, quindi per i meno allenati consigliamo di farsi aiutare con le biciclette a pedalata assistita).

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernaleCLICCA QUI!

 

Alla Geisleralm, splendido rifugio sotto le Odle

Ci eravamo già stati in inverno ed era stato amore a prima vista (QUI il nostro racconto), ma la Geisleralm (in italiano Rifugio alle Odle, 1996 metri di altitudine) regala emozioni in ogni stagione. E’ davvero uno dei più bei rifugi che io abbia mai visto, con una cura per i particolari ed attenzione incredibile per i bambini.  Basta vedere il parco giochi, lontanissimo dall’impostazione a cui siamo abituati e per questo una spanna sopra. C’è la giostrina con le seggioline, ognuna con un animale diverso, il castello in legno che sorge attorno ad un albero, con diversi scivoli per tornare a terra e lungo ponte sospeso, il dondolo che sale e scende a seconda del peso dell’altra persona che gira attorno alla pertica ed originali altalene. Tutto in legno, bello esteticamente e soprattutto divertente 🙂

Dietro il parco giochi c’è un piccolo recinto con simpatiche caprette da accarezzare e una lunga e velocissima teleferica con uno “sfondo” meraviglioso.

Proprio dietro il rifugio c’è il cosiddetto “Cinema delle Odle”: decine e decine di sedie, sdraio girevoli, seggioline per bambini ed un dondolo posizionati per ammirare lo splendido panorama. Altro che tv! Attorno poi il suono continuo dei campanacci delle mucche: un efficacissimo scacciapensieri.
Poi ci sono gli gnomi che rappresentano ognuno un mestiere, i tavoli per i bambini: basta guardarsi attorno e qualcosa colpirà nuovamente la vostra attenzione!
Il rifugio è rinomato anche per la sua cucina gran gourmet: materie prime sceltissime, produzione handmade (anche il gelato), piatti gustosi e di livello. Non aspettatevi insomma il classico menù da malga, anche se le portate sono sempre legate alla tradizione altoatesina. Noi questa volta ci siamo fermati solo per merenda: un ottimo strudel preparato con la pasta frolla e deliziosa crema di vaniglia.

In Val di Funes si arriva comodamente dall’uscita dell’autostrada a Chiusa (20 chilometri). Si parcheggia a Malga Zannes (costo 8 € macchina, 12 € camper tutto il giorno). Per arrivare alla Geisleralm prendete il vecchio sentiero del fieno (numero 6) per San Zeno, quindi girate a destra sul famoso sentiero delle Odle “Adolf Munkel” fino al bivio per Malga Geisler, poi seguite il sentiero 35B. Durata: 2 ore circa, 300 metri di dislivello circa.

Siamo stati alla Geisler Alm anche con il nostro programma tv, guardate che bellissimo servizio!

Crediti Fotografici Copertina  © Geisleralm

Marmolada: al Rifugio Pian dei Fiacconi

Rifugio purtroppo chiuso, è stato distrutto da una valanga nell’inverno 2020

 

Se volete far vivere ai vostri bambini un’esperienza davvero indimenticabile, dovete portarli a dormire al Rifugio Pian dei Fiacconi (aperto tutti i giorni fino al 4 ottobre), a quota 2626 metri, sulla Marmolada. Un posto genuino ed autentico, che rimarrà un ricordo indelebile legato alla montagna più vera. Molto carino il nuovo sentiero, più semplice rispetto a quello classico, caratterizzato dagli ometti di pietra lungo il percorso.

Un bel modo anche per far distrarre i più piccoli dalla fatica. Sì, perché gli oltre 600 metri di dislivello che vi separano dalla meta (fattibili in circa due ore) sono mediamente impegnativi, ma lo spettacolo che godranno gli occhi e il cuore sarà impagabile.

Si parte da Passo Fedaia, a poco più di 2000 metri di altitudine, al confine tra la Val di Fassa e il Veneto. Proprio di fronte al Rifugio Cima Undici si segue la traccia segnata da queste costruzioni tradizionali con i sassi posizionati uno sopra l’altro a mo’ di torre.

All’inizio potreste avere qualche dubbio, ma risalite la pista da sci e poco dopo il percorso vi apparirà chiaramente.

Salendo per il primo tratto si vede costantemente il lago artificiale di Fedaia, con la sua diga imponente. Piano piano appaiono anche i rododendri, ora appena sbocciati, e altri fiori che aggiungono bellezza a questo paesaggio sempre più lunare.

Arrivati alla Forcella Col del Bous, a 2438 metri, spettacolare la vista sul Sassopiatto e su Sassolungo, fino alla Val Duron con i Denti di Terrarossa.

Per non parlare del Gruppo del Sella e del Pordoi (la cima più alta è il più Boè, 3152 metri), che vi faranno compagnia con la loro imponente fierezza.

Ultimo sforzo ed ecco finalmente il rifugio, costruito 70 anni fa, da sempre punto d’appoggio per gli escursionisti in Marmolada, gestito da nove anni da Guido Trevisan assieme a Davide, Stefano e Sirio.

Sulla terrazza del rifugio le altalene, lo scivolo e una paretina d’arrampicata, per i piccoli ospiti. Ma sarà il paesaggio e la presenza della neve (siamo infatti nei pressi del ghiacciaio) ad attirare la loro attenzione,

Dietro al rifugio spiccano diverse cime, tra cui la Roda del Mùlon, il Gran Vernel, il piccolo Vernel e la cima della Marmolada, con Punta Penia, 3342 metri. Un incanto. Poco sopra la struttura raggiungibile a piedi in 10 minuti, c’è anche il Rifugio Ghiacciaio della Marmolada, 18 posti letto, con stanzette piccoline dove si ci si può fermare a dormire e a fare colazione. Sempre gestito da Guido e i suoi soci.

Se rimanete a dormire al Pian dei Fiacconi vi aspettano anche camerate più grandi Assolutamente necessaria la prenotazione, serve anche il sacco lenzuolo. E ricordate che sotto i 12 anni i bambini pernottano gratuitamente (tranne il sabato).

Unica la vista che si gode dalla sala da pranzo, caratteristica per il suo arredamento di un tempo e la forte presenza del legno. Ci sono poi le carte e i libretti, per concludere la serata in maniera divertente e spensierata.

La cucina è ottima e con tanti prodotti preparati in casa, dal pane con la pasta madre alle tagliatelle, ma non mancheranno gli strangolapreti, i canederli e i piatti del giorno. Ricordatevi sempre quando vi rivolgete ai gestori che quest’anno l’impianto a fune non funziona (fino all’anno scorso si saliva direttamente fin lì) e quindi le provviste vengono portate in spalla ogni giorno (tutti gli ingredienti freschi) e con l’elicottero i rifornimenti più grossi. Non siete in uno dei tanti rifugi/ristoranti in quota… vedere di meritarvi tanta bellezza!

Potete ovviamente salire e scendere dal rifugio in giornata, ma il mio consiglio è quello di non farvi scappare una notte lassù… certe esperienze vanno vissute fino in fondo. La magia del tramonto e dell’alba  in questo posto è imperdibile. Diverse le escursioni che si possono fare nei dintorni, se volete fermarvi anche più giorni. Se decidete di salire fino a Punta Penia è necessario prenotare una guida, Guido vi saprà dare il contatto.

Per info e prenotazioni: 328.1218738 (Guido)

Ecomuseo della Judicaria

Nell’insieme degli ecomusei del Trentino anche l’Ecomuseo della Judicaria trova la sua collocazione come progetto culturale e come processo che pone al centro delle sue attività il patrimonio territoriale da salvaguardare e valorizzare tramite il coinvolgimento attivo della comunità che lo abita. L’ecomuseo della Judicaria si estende dalle Dolomiti di Brenta (precisamente dai 3173 m slm della Cima Tosa) nel Parco Naturale Adamello Brenta, fino alla Cascata del Varone (a 70 m slm) a due passi dal Lago di Garda.

La sua terra è ricca di storia, cultura e tradizioni e sono tantissimi i borghi contadini che da sempre la abitano e la modellano. Si tratta di un territorio noto per le sue coltivazioni tipiche (le noci e le olive per esempio) che l’Ecomuseo, grazie all’istituzione della “Strada del vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti” valorizza.

Mappa di comunità – L’Ecomuseo della Judicaria ha realizzato la prima mappa di comunità che evidenzia quelli che la comunità locale ritiene siano “elementi di valore” del territorio in cui vive. Gli elementi architettonici e naturali raffigurati nella Mappa dall’artista locale Paolo Dalponte, non sono da ritenersi esaustivi rispetto al grande patrimonio territoriale. Essi sono solo il risultato di una sintesi negoziata tra i partecipanti al percorso di realizzazione del poster, sintesi non facile visto l’enorme numero iniziale di elementi considerati.

Mappa dei prodotti tipici – questa mappa, stampata in formato tascabile, la cartina risulta un simpatico strumento di consultazione, a disposizione di residenti e visitatori del territorio che intendono scoprire quali sono e dove si possono comprare i prodotti tipici locali. In evidenza anche tutte le numerosissime frazione che compongono l’Ecomuseo “dalle Dolomiti al Garda”.La realizzazione della cartina è frutto di un percorso partecipato, condiviso da varie realtà agricole, enti ed associazioni di categoria.

Tanti i percorsi che si possono affrontare:

Per scoprire informazioni, curiosità e suggerimenti di visita per i singoli Comuni di questo territorio basta cliccare sul link:

Ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda”
via G. Prati, 1
38077 Comano Terme (TN)
cell. 3403547108
tel. 0465701434
e-mail: ecomuseojudicaria@dolomiti-garda.it

Pagina facebook 

In bici da Dobbiaco a Lienz!

In Alto Adige esiste una ciclabile che attraversa campagne, boschi, vallate, parchi gioco e panorami da cartolina fino ad uno splendido paesino dell’Austria. Stiamo parlando della Dobbiaco-Lienz: di oltre 40 chilometri davvero alla portata di tutti.

Partiamo da una premessa, in Alto Adige le piste ciclabili sono davvero meravigliose: chilometri e chilometri di strade dedicate alle 2 ruote che passano a ridosso di fiumi, laghi e montagne. Quindi se state pensando di passare una giornata o più nello splendido scenario della Val Pusteria, prendete in considerazione l’idea di portare con voi la bicicletta, ma se non ne avete la possibilità nessun problema, i noleggi sono tanti e fornitissimi!

Allora dunque dicevamo: la Dobbiaco Lientz in bicicletta.

Cosa c’è da sapere? Conviene prepararsi per partire la mattina (anche non prestissimo), per 2 motivi:

  1. c’è davvero tantissima gente e rischiate di non riuscire a parcheggiare la macchina,
  2. è una passeggiata da fare con calma ed è bene prendersi tutto il tempo per fare le pause per vedere tutto quello che il paesaggio ha da offrire
  3. portate una buona scorta di acqua in quanto le fontanelle dopo metà percorso, anche a causa di variazioni dovute a lavori in corso, sono poche e in estate si rischia di patire molto il caldo.

Seppure lunga, la ciclabile che collega la Val Pusteria con l’Austria è praticamente tutta in piano e in leggera discesa, talmente semplice che a fine giornata non avevo neanche quel fastidioso dolorino alle gambe causato dal troppo movimento. La prima parte è bellissima, ma la seconda, dove si attraversa il bosco sfrecciando in discesa, è semplicemente magica.

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Pedalando nel silenzio della natura si ha davvero modo di entrare in sintonia con sè stessi, un’esperienza unica, a cui ancora oggi ripenso con un pizzico di nostalgia.

Ai bambini è piaciuta tantissimo, Gaia è stata bravissima e ha pedalato per tutto il tempo, mentre Samuel, che considerata l’età ha un’autonomia più limitata, si è fatto trascinare dal papà.

Chiaramente non si pedala solo (altrimenti come li convincevo i bambini a venire?) ma lungo la strada si incontrano un sacco di posti che meritano una visita.

  • il parco del Sillian, appena oltre il confine, un parco giochi immenso con un supermega scivolo di 30 metri, giochi con la sabbia, dondoli, altalene e tantissimo altro;
  • La Loacker, si quella dei biscotti. Meravigliosa, anche se non abbiamo avuto la fortuna di vedere i nani al lavoro (immagino fosse giorno di ferie per loro).

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  • la Gola della Galizia, con le cascate, dove troverete un vero e proprio parco acquatico (a 7 chilometri da Lienz, noi non ci siamo fermati perché Gaia era davvero arrivata alla frutta!)
  • disseminate ovunque casette di legno, cascate, fontanelle (non riempitevi di bottiglie d’acqua, lungo la ciclabile troverete davvero tantissimi punti in qui rimpinguare le vostre scorte), alberi, boschi, montagne, vallate… e tutto quello che la natura può offrire.

Anche mangiare non è un problema, noi ci siamo organizzati con un pranzo al sacco degno di una spedizione di una settimana (insalata di riso, panini, scatolette di tonno, verdura, frutta… e ovviamente la cioccolata comprata alla Loacker) che abbiamo mangiato lungo la ciclabile seduti su uno dei tanti tavolini che si incontrano, ma ci sono numerosi ristorantini e bar in cui è possibile fermarsi se si è alla ricerca di un pasto più sostanzioso.

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Visto che per gran parte della passeggiata sarete nel bosco, ricordatevi una ventina per tagliare l’aria, utilissima anche in piena estate, perché basta una nuvola per far cambiare il tempo.

Preoccupati per il rientro? Niente paura, a Lienz vi aspetta un treno che in poco più di mezz’0ra vi riporterà nella patria italica e che treno! Noi ci siamo piazzati “al piano rialzato” mentre le biciclette riposavano tranquille nel vagone a loro dedicato. Durante il rientro abbiamo riguardato con emozione i paesaggi percorsi poco prima in ciclabile e non abbiamo potuto fare a meno che congratularci con noi stessi: siamo stati davvero bravissimi!

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Dedicato a: tutti quelli che hanno voglia di entrare a contatto con la natura in un modo fuori dagli schemi.

Ps. Gaia 8 anni ha pedalato senza problemi, c’erano bambini anche più piccoli, ma devono essere un po’ allenati perché anche se poco faticosa è una passeggiata molto lunga. Per i piccolissimi è perfetto il carrello da attaccare alla bici (si trova anche a noleggio).

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Per Samuel abbiamo comprato il gancio traino e abbiamo attaccato la sua bici a quella del papà… Posso dirlo? L’invenzione del millennio, ci siamo pentiti di non averne comprato uno prima!

 

Malga Cercen: nel cuore della Val di Rabbi

Questa malga, racconta il giovanissimo Manuel, che la gestisce, si trova a 2000 metri e siamo in Val di Rabbi. Si arriva partendo da Rabbi Fonti. Qui il formaggio è un’arte! Viene prodotto un nostrano a latte parzialmente scremato e il casolèt, un formaggio a latte intero che non ha bisogno di presentazione qui in valle. La peculiarità di questa malga è che usa un sistema turnario: gli allevatori portano le loro vacche e in base al latte che producono la malga conferisce il burro, la ricotta e il formaggio. Una sorta di sistema cooperativo.

Manuel fa il formaggio da tre anni qui alla Cercen e tanta gente cerca proprio il prodotto di questo luogo perchè di alta qualità e molto conosciuto. Manuel, dopo aver frequentato l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, ora frequenta l’università di Scienze e Tecnologie Animali a Legnaro perchè la sua idea è quella di approfondire, oltre alla qualità del prodotto, anche la tecnica di gestione del bestiame. Ci sembra un’ottima strategia che, abbinata alla sua evidente passione, rendere il suo lavoro di grande valore.

La vita di malga, anche per Manuel, come per tutti i suoi colleghi, è molto impegnativa per gli orari e la quantità di lavoro, ma la quiete del luogo e l’orgoglio abbinate alla soddisfazione di realizzare un prodotto genuino e di qualità sono tali da annullare lo sforzo.

In questa malga ci sono 112 capi, 36 in mungitura, mentre gli altri sono al pascolo alla malga alta che si trova al passo Cercen. Insieme a Manuel qui lavorano suo fratello e un altro ragazzo che si rende utile nella gestione del bestiame.

Per raggiungere la malga, subito dopo Rabbi Fonti si prende la strada sterrata (segnavia Sat n° 109) e si sale ripidamente, in Val Cèrcena, superando il bivio per le malghe di Monte Sole. La sterrata continua ed è chiusa al traffico dal punto in cui inizia la località Fontanón  a quota 1.547 metri. A piedi il dislivello è di 420 metri e ci si arriva in un’ora e mezzo di passeggiata oppure una buona alternativa è sempre la bicicletta elettrica

Info 📞 338 9986976

Malga Cercen è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

Malga Bolentina, l’arte del formaggio

Malga Bolentina è gestita da Lorenzo Penasa, che da sempre respira l’aria di malga: è una tradizione di famiglia infatti lavorare in questo settore, passione che ha preso da papà Giosué, ancora attivo in malga. Lorenzo ha fatto esperienza come casaro anche in altre strutture: Malga di Fondo, Malga Stablasolo, Malga Cercen e Malga Mondent, per citarne alcune. Da 13 anni la famiglia Penasa gestisce quindi Malga Bolentina, dove viene prodotto soprattutto Nostrano e Casolèt.

Siamo in Val di Sole, sopra Malè, nella frazione di Bolentina. Sette chilometri circa dal paese, di cui sei di strada asfaltata. Si arriva in macchina se si compra il formaggio, chiedendo il permesso all’Asuc di Bolentina, proprietaria della struttura. Nello spaccio si trova anche il burro.

Se volete fare una bella passeggiata potete proseguire fino alla Malga Bolentina Alta, 1824 metri di altitudine: a piedi servono quasi 45 minuti di camminata, ma Lorenzo ci mette molto meno quando accompagna o va a riprendere le mucche al pascolo! Proseguendo ancora, si arriva poi al Cimon di Bolentina, a quota 2300 metri, con vista mozzafiato su Val di Rabbi, Val di Sole, Dolomiti di Brenta e Presanella.

La parte più complicata del lavoro (o forse la più pesante), confessano i gestori, è la sveglia all’alba al mattino e il fatto che non ci sono vacanze o pause, perchè ci sono tanti imprevisti e moltissime incombenze, tra gestione delle vacche e caseificazione. Anche la moglie di Lorenzo, Valentina, è cresciuta in quest’ambiente e ora partecipa attivamente alla vita di malga. Il lavoro nel tempo è però aumentato, con l’arrivo delle loro due gemelle: Alice e Angelica, quattro anni e mezzo. In inverno il lavoro continua nell’azienda agricola in valle, ma è una grande passione e un grande orgoglio, soprattutto per la qualità dei prodotti che sono molto richiesti e praticamente già venduti ad inizio stagione.

Nel tardo pomeriggio, verso le cinque, si vanno a prendere le mucche al pascolo, perché la mungitura parte verso le sei e per un paio d’ore si è occupati in questa attività: sono infatti una cinquantina le vacche da latte, a cui si aggiungono 25 manze.

Qui non c’è possibilità di mangiare e nemmeno di fermarsi a dormire, ma vale la pena di salire per il prodotto e per il panorama, oltre che per l’accoglienza di questa famiglia dedita al lavoro in un modo sano e genuino.

Questa malga rientra nel progetto Trentino di Malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Malga Bolentina è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Info: aperta dalla fine di maggio circa fino al 20 di settembre circa. Tel. 📞340 7320713 – 📞339 7930533.

MMAPE – Mulino Museo dell’ape

Bel museo in Val di Sole per fare avvicinare i visitatori al meraviglioso mondo delle api e alla cultura del miele attraverso un’esperienza interattiva. All’interno dell’antico edificio del Mulino di Croviana, infatti, si può sperimentare un affascinante viaggio sensoriale alla scoperta del mondo delle api e, in quello che è il primo laboratorio sociale del Trentino, degustare il dolce nettare dei fiori ed acquistare direttamente i prodotti dell’alveare, provenienti esclusivamente dalle piccole aziende locali.
Tutto questo ha un senso se si pensa che la Val di sole conta oltre centoquaranta apicoltori sparsi in tutta la valle e quindi il miele e le api sono una parte importante della produzione solandra. Noi l’abbiamo visitato per voi: leggi QUI.

Nel percorso espositivo si potrà scoprire il meraviglioso mondo delle api, conoscendone le abitudini, i pericoli che affrontano ogni giorno, la vita laboriosa e stupefacente dell’alveare! Entra nel loro nido, ascolta i suoni che provengono dalle cellette e osserva una piccola larva trasformarsi in un’ape; imparare a difenderle e proteggerle dai loro nemici, sia da piccoli parassiti che dall’invadenza dell’uomo; scopri come trascorre la giornata per questi insetti così importanti per la vita sul nostro pianeta!
Il percorso si snoda in tre parti:
1) Il nido delle api – Come è fatta la casa delle api? Un percorso innovativo e multisensoriale vi accompagnerà alla scoperta dell’arnia, esplorandone le cellette per capire come nasca e si sviluppa una larva che diventerà un’ape, ma anche le diverse mansioni in cui questi straordinari insetti sono specializzati per rendere l’alveare un ambiente ideale.
2) I nemici delle api – Sono davvero tanti: alcuni sono parassiti molto piccoli, come la varroa; altri sono più grandi, come l’orso e altri animali, altrettanto pericolosi. Ma il più grande nemico dell’ape è talvolta l’uomo: quando inquina l’ambiente avvelenando l’aria, o con trattamenti chimici che impediscono alle api di impollinare i fiori.
3) La vita delle api – Come è intesa la giornata di un’ape! Ognuna ha un ruolo ben preciso: raccogliere il polline, custodire le larve, difendere l’alveare. Poi ci sono i fuchi, ovvero i maschi delle api, che fecondano le uova deposte dalla Regina. È lei, la sovrana dell’alveare, l’ape che darà vita ad una nuova Regina che, con il proprio sciame, si sposterà altrove per costruire un nuovo alveare.

Inoltre, nei dintorni trovate tante possibilità di passeggiare e visitare siti alternativi. Per esempio, l’antico mulino ad acqua che ospita il MMape si trova alla distanza di circa 1 km dall’abitato di Croviana, all’interno dell’area protetta denominata “Ontaneta di Croviana” e riconosciuta come sito di interesse comunitario (SIC). Da qui partono numerosi sentieri adatti ad ogni tipo di passeggiata ed a 100 metri si può imboccare la ciclabile della Val di Sole in entrambe le direzioni. L’area verde chiamata “Le Plaze” si trova a 400 metri dal museo ed offre possibilità di ristoro e pic-nic in mezzo ad un bosco di conifere ben curato con i principali servizi a disposizione. E a Ossana il bellissimo Bosco Derniga

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Il MMape accoglie scolaresche e gruppi su prenotazione (costituiti almeno da 6 persone).

Per gli orari, tariffe e giorni di apertura cliccate QUI

In ogni periodo è possibile prenotare la visita guidata al MMape anche fuori dagli orari di apertura indicati.
La prenotazione è consigliata ai gruppi costituiti da più di 8 persone.

Mulino Museo dell’ape
via al Molin 3
38027 Croviana (TN)
📞 3283285780
📧 info@mmape.it

Malga Borcola

*Aperta tutti i giorni da giugno a settembre e nel mese di ottobre solo nei fine settimana*

Si può accedere alla Malga Borcola poco sotto la Chiesetta Alpina costruita dal Gruppo Alpini di Terragnolo, nei pressi del Passo che si apre a 1208 metri di altitudine tra il Monte Borcoletta e i Sogli Bianchi del Pasubio, percorso dalla strada che collega la Val Posina in Provincia di Vicenza e la Valle di Terragnolo in Provincia di Trento.

Questa malga è di proprietà del Comune di Terragnolo ed ha una bella cucina con annessa sala da pranzo, un fornito bar, locali per il riposo, la casara, la stalla, il porcile e altri spazi accessori. E’ gestita da Leonardo Gerola, giovane di Terragnolo cuoco, ma anche allevatore e casaro. A sostenerlo in cucina anche Daniela Borz, che propone piatti rigorosamente preparati usando ingredienti del posto e di propria produzione: gnocchi di pane con le erbette della Borcol, gnocchi di ricotta conditi col timo e il burro prodotti e raccolti in malga, il fanzelto di Terragnolo che viene preparato con l’uso della farina di grano saraceno, acqua e sale, accompagnato col formaggio e i salumi di propria produzione o in alternativa col miele e la marmellata.
Qui Leonardo fa attività di caseificazione del latte fresco e si possono acquistare latte, formaggio locale di qualità, tosella e ricotta, burro e uova.
Da Rovereto si raggiunge imboccando la S.P. 2 in direzione Terragnolo e nella frazione Piazza dopo 12 Km si prende la S.P. 138 della Borcola per giungere all’omonimo Passo e la Malga. Dal vicentino ad Arsiero si imbocca la strada provinciale per Posina e dopo alcuni tornanti in salita si raggiunge il Passo della Borcola. Il percorso stradale, sia veneto che trentino è di particolare interesse per gli amanti della bicicletta.

Presenti tanti animali che attendono i bambini nei recinti provvisti di tabelle esplicative: mucche, vitelli, pecore, capre, oche, galline e papere e naturalmente cani. Non si fanno attività strutturate per bambini, ma i gestori sono sempre pronti a mostrare la vita in campagna e in fattoria.

L’apertura con la presenza degli animali va da giugno a settembre, periodo in cui la malga rimane aperta tutti i giorni. Per quanto riguarda invece la sola ristorazione la malga è aperta in concomitanza con l’apertura della strada (circa da maggio a ottobre), in quanto con la prima nevicata viene chiusa al traffico. In questo periodo è aperta solo nei fine settimana.  Per mangiare non serve la prenotazione, anche se la domenica è sempre consigliata. Lo spazio per il pranzo è allestito sia all’interno che in un tendone esterno.

Informazioni:
340 0838285 – 3403237151
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