Author - Silvia

B&B Longanorbait centro equitazione

Centro equestre, fattoria e B&B aperto tutto l’anno, in un contesto di grande bellezza naturale . Per i bambini possibilità di effettuare giri sui pony, andare a cavallo, stare una giornata intera in fattoria diventando piccoli contadini. Le famiglie possono anche partecipare ai trekking a piedi per riscoprire insieme la natura e avvicinarsi all’orienteering. Per i bambini simpatica e interessante l’attività ludico-ricreativa (onoattività) con gli asinelli, animale capace di stabilire una relazione speciale con l’uomo.

Noi ci siamo stati, per scoprire il racconto di Manuela CLICCA QUI.

Indirizzo: località Carpeneda 34, 38064 Folgaria

Contatti:
tel. 328.8622466 o info@longanorbait.it per pernottamento;
tel. 3474927975 per attività.

Da Castel Pietra a Volano

Quando si è alla ricerca di una bella passeggiata non troppo lontana dalla città non si ha che una cosa da fare: ascoltare chi se ne intende e farsi  consigliare. E chi mi ha consigliato di parcheggiare a Castel Pietra per seguire i sentieri che lo circondano aveva proprio ragione!

Approfittando di una bella giornata di sole abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio del castello e siamo saliti verso l’entrata principale, che poi è anche l’inizio di una bella e semplice passeggiata nel bosco. Ci sarebbe piaciuto andare verso Castel Beseno ma il sentiero era purtroppo chiuso al traffico a causa del fondo dissestato (da parecchi mesi in realtà a vedere la delibera, quindi confidiamo lo sistemino al più presto) quindi abbiamo preso quello che portava a Volano.

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Si tratta di una passeggiata semplice, alla portata anche dei bambini più piccoli (ma niente passeggino, alcuni passaggi sono un po’ scomodi). Il silenzio è rotto solo dal cinguettio degli uccellini che svolazzano sugli alberi e nonostante la statale che passa pochi metri sotto si gode di una pace e di una tranquillità che ricordano l’alta montagna.

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Come suggerisce il nome del castello da cui siamo partiti, questa zona è piena di grandi pietre che segnano il cammino, ne abbiamo incontrate parecchie, alcune così grandi da incutere quasi timore.

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Un appunto a chi si è occupato dei cartelli segnaletici: l’indicazione delle distanze sarebbe davvero molto utile, ad un certo punto abbiamo trovato un sentiero che saliva verso l’eremo di S. Cecilia, ci sarebbe piaciuto visitarlo, ma abbiamo desistito non sapendo per quanto avremmo dovuto camminare sulla montagna.

La vera sorpresa di questa passeggiata l’abbiamo incontrata dopo circa una quarantina di minuti: la sorgente Albiolo, una bellissima cascatella, che sembra uscita direttamente da un libro di fiabe sugli spiriti dei boschi. Qui si trova anche un tavolo da picnic che invitava a fermarsi per la pausa merenda: il posto ci è piaciuto così tanto che ci siamo fermati qui a giocare fino all’ora di tornare a casa.

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Una passeggiata di un paio d’ore (soste comprese) semplice ma non per questo banale, per scoprire un altro angolo delle belle montagne che ci circondano.

Biocesta del Gusto, un negozio che ci piace!

Faccio outing: per me comprare la verdura è sempre un dramma! In fatto di cucina ho una fantasia estremamente ridotta: riesco ad imbastire un pasto unendo avanzi e ingredienti in scadenza ma quando si tratta di comprare insalate e ortaggi mi ritrovo sempre a portare a casa le solite 3 cose: patate, carote e zucchine. Praticamente manca solo la tapioca per lo svezzamento.

IMG_0177Per questo motivo la Biocesta del Gusto è stata per me una scoperta davvero rivoluzionaria! Ai Solteri (Trento Nord dalle parti della Coop), si trova questo piccolo negozio in cui la frutta e la verdura (tutta rigorosamente bio) si tocca con mano. Si può comprare quello che si preferisce, come in un qualsiasi negozio ma c’è anche la possibilità, ed ecco la cosa che io adoro, di comprare la BioCesta, una cassetta che può essere di 2 misure (da 20 o 30 euro) che contiene frutta e verdura di stagione.

Un ottimo sistema per chi, come me, si ritrova a scegliere sempre le stesse cose. Nella cesta della settimana scorsa ad esempio c’erano finocchi (che ho fatto gratinati al forno, approfittando di queste giornate non propriamente primaverili) asparagini e piselli (che Gaia e Samuel si sono divertiti un mondo a sgusciare. E’ stata una vera rivelazione scoprire che non crescevano direttamente in barattolo sull’albero!). Oltre alle immancabili carote e zucchine che finalmente sono di stagione.

La settimana scorsa abbiamo fatto una dissetante bevanda al cetriolo… pareva quasi di essere alle terme!

La settimana prima ho pensato di dare una possibilità alla rapa rossa (che non vedevo dai tempi della materna), ma ho scoperto che oggi come allora la trovo assolutamente immangiabile! Ma niente paura perché se qualcosa non piace basta sostituirlo con un ortaggio che abbia il medesimo valore: insalata, in cestino di fragole, qualche spezia per aromatizzare i piatti…

E’ difficile che rifiuti qualcosa, è un po’ una sfida per me, scopro sapori nuovi e modi diversi per gustare anche la verdura più semplice. Insomma in un attimo mi si è aperto un mondo!

Come funziona? Si telefona o si compila il form apposito si decide il giorno per il ritiro e il gioco è fatto. Ricordatevi di dire se volete la cesta con solo verdura o quella mista anche con la frutta, se poi a parte volete prendere uova pane, olio o formaggio… li trovate davvero tutto quello che può stuzzicare la vostra voglia di qualcosa di buono e sano!

Come? I Solteri per voi sono troppo fuori mano? Niente paura! Potete ritirare la vostra Biocesta in tantissimi posti:

 via Marsala 13, Trento Sud – Telefono 345 6649361
da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 19.00 con orario continuato.

Mercato economia Solidale in Piazza Santa Maria Maggiore
Tutti i giovedì mattina dalle 7.30 alle 13.00

via Solteri 41, Trento Nord – Telefono 327 9904400
da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 19.00 con orario continuato,
sabato mattina dalle 8.00 alle 13.00

Punto Vendita Agricolo presso Maso del Gusto
località Maso del Gusto 2 a Nave San Rocco – Telefono 327 9904400
Tutti i venerdì dalle 8.00 alle 19.00 con orario continuato.

Lo zaino per la montagna

La prima volta che sono uscita per una passeggiata con Gaia e Samuel ero in scarpe da ginnastica (completamente lisce) e borsa a tracolla. Nella borsa c’era un panino a testa e una bottiglietta da mezzo litro di acqua. Sì in quattro. Praticamente non siamo arrivati alla prima curva del sentiero che era finita.

Poi  ho affinato la tecnica, abbiamo iniziato ad uscire sempre più spesso e ora, non è che siamo diventati dei veri esperti, ma almeno raramente manca qualcosa. Da qui l’idea di un articolo su: cosa mettere nello zaino quando si parte per una passeggiata? Ovviamente questo è il necessario per la mia famiglia, poi ognuno deve adattarlo alle proprie esigenze.20160403_134924

Prima di tutto lo zaino deve essere pratico, ho impiegato circa due anni per capire la differenza tra “uno zaino comodo e uno scomodo“. Senza andare troppo sul tecnico direi che le caratteristiche principali devono essere tre: deve essere capiente, avere tante tasche (quella laterale per la borraccia è fondamentale per non rivoltare l’intero contenuto ogni volta che un bambino ha sete) e avere le spalle larghe e imbottite altrimenti spacca la schiena.

Le bottiglie d’acqua. Due litri di acqua sono il minimo sindacabile. Se poi avete la certezza di non incontrare fontanelle e rifugi aggiungetene tranquillamente un altro paio, soprattutto in estate. È scontato ma evitate bevande troppo zuccherate che possono far aumentare la sete: se vi piacciono i gusti fruttati preferite una tisana ad un succo di frutta. Noi siamo diventati dei veri esperti in materia.

Snack e frutta. I bambini hanno fame nel momento stesso in cui si inizia una passeggiata (almeno a casa nostra funziona così). Quindi abbiamo imparato a portare con noi una scorta pressoché illimitata (che poi però finisce sempre) di biscotti, cracker e frutta da sgranocchiare mentre si cammina. È un ottimo modo anche per distrarli nei momenti si stanchezza: se sono occupati a mangiare non si concentrano sulla salita che stanno affrontando.

Il pranzo. Che siano panini, tramezzini, insalata di riso o focaccine la cosa importante è una sola: non lasciatele sul ripiano della cucina (piccola storia triste successa a una persona a caso tra quelle presenti). Noi di solito facciamo due panini a testa. I bambini nonostante tutti i miei tentativi per portare pranzi al sacco alternativi non vogliono saperne: pane imbottito è lo spuntino ideale.

12968558_10208916493773872_1439852561_nAbbigliamento, a seconda della stagione varia: in estate non faccio mai mancare il costume, se si fa sosta nei pressi di un corso d’acqua possono giocare senza l’ansia di bagnare i vestiti. Una buona regola è portare sempre una maglietta di ricambio, per un unico semplice motivo: se la lasci a casa ti serve. Stessa cosa vale per la ventina.

La coperta, meglio se impermeabile. La coperta è entrata a far parte da poco del nostro kit base per la montagna. È comodissima in caso di picnic ma anche per una sosta a prendere il sole. Sempre che i bambini non la usino per fare Superman in mezzo al prato.

Kit di pronto soccorso: cerotti, pomata e pinzette (indispensabili per estrarre il pungiglione di un’ape), sono il minimo, se poi volete esagerare per non trovarvi in nessun caso spiazzati portate anche bende e ghiaccio spray. Magari non servono ma in caso di bisogno è bello sapere di avere tutto a portata di mano.

Una torcia, una cosa che ho imparato nelle nostre passeggiate è che non sai mai dove puoi trovare una trincea da esplorare o una grotta (attenzione che non ci siano divieti di sorta). Una torcia è utile anche per curiosare dentro una finestrella e non so se avete presente: con una luce in mano anche la più noiosa delle passeggiate si trasforma in una magica avventura!

Direi che con questo il nostro zaino è pronto. Niente di particolare a dire il vero, ma le nostre passeggiate sono solitamente semplici e relativamente brevi. Non vi resta che inforcare gli occhiali da sole, il cappellino e partire!

Finita la Color Run arriva la Breakfast Run!

Chi di voi c’era sabato pomeriggio alla Color Run? Noi, armati di maglietta bianca gonnellino colorato (per Gaia) e mantello stellato (per Samuel) eravamo in prima fila pronti per partire per i 5 chilometri più divertenti di sempre.

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Per un intero pomeriggio la città si è riempita di colore e risate, un vero e proprio fiume di oltre 12 mila persone che hanno sciamato da una parte all’altra con un solo obiettivo in testa: divertirsi e stare insieme! Le famiglie erano tantissime: bambini che camminavano, passeggini, fasce e marsupi… c’era davvero di tutto, anche un ragazzo in sedia a rotelle, quale miglior simbolo di una corsa adatta davvero a chiunque?

Tra nuvole colorate e risate la Color Run è una vera festa per chiunque, e cosa importa se si è un pochino lenti? L’importante non è arrivare primi ma arrivare carichi alla tappa successiva pronti a diventare un arcobaleno vivente!

Ho una splendida notizia per tutti quelli che si sentono orfani della Color Run e hanno voglia di un’altra scusa per stare insieme: il 24 giugno alle 5.45 del mattino non c’è pigrizia che tenga! Tutti in città la corsa sarà nel centro storico di Trento ma ancora non c’è il percorso definitivo) per la Breakfast Run, una corsa non competitiva di 5 chilometri nel centro cittadino e alla fine mega colazione per tutti!

Perché ci piace? Perché iniziare la giornata in modo speciale rende tutto più bello. Perché svegliarsi con un obiettivo è importante. Perché… non approfittare del fatto che nostro figlio ha l’abitudine di tirarci giù dal letto all’alba per fare una volta tanto qualcosa di diverso?

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Un’occasione davvero unica per vedere la città sotto un’altra luce (quella dell’alba) e riscoprire la colazione, il pasto più importante della giornata che però, troppo spesso viene saltato.

Per l’iscrizione compilate questo format, per partecipare bisogna avere compiuto 14 anni.

Il costo dell’iscrizione a una singola tappa è di 13 euro fino alle ore 24 del mercoledì precedente la tappa. Il giorno prima e il giorno stesso della corsa/camminata, l’iscrizione sarà di 15 euro con pagamento in contanti sul posto.

Un tuffo nel lago di Levico

Sole, sole, sole e ancora sole… oggi abbiamo dato ufficialmente il via alla stagione balneare 2016 con un bagno (assolutamente inaspettato visto il tempo della settimana scorsa) nel lago di Levico. Vi abbiamo parlato qualche settimana fa della bellissima passeggiata del Pescatore, il sentiero sterrato che porta a fare la passeggiata che costeggia il lago da una riva all’altra.

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Oggi invece vi parliamo della spiaggia libera del lago di Levico. Bandiera Blu anche nel 2016 questo specchio lacustre è la meta ideale per una giornata di relax in famiglia: panchine e tavoli per un picnic, spiaggia di sassolini (che ok, non è sabbia, ma i bambini si divertono lo stesso), acqua calda e pulita, un bellissimo parco giochi che sorge in mezzo al verde.

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I giochi sono perfetti per tutte le età: castello con scivolo per i più piccoli e un’impalcatura tutta da scalare per i più avventurosi.

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A Gaia e Samuel piace tantissimo il “labirinto sensoriale” un percorso da attraversare scalzi per sentire sotto i piedi l’effetto dei diversi materiali. Poi altalene, dondoli e un’immenso prato per giocare a palla e correre.

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Se poi si ha bisogno di una pausa caffè (perché diciamolo… prendere il sole è impegnativo!)c’è anche piccolo ma fornitissimo bar, quindi, anche se dimenticate la merenda nessun problema, un gelato e via!

Lucciolata di San Vigilio

Se pensate a qualcosa in grado di conquistare anche il più restio dei bambini cosa vi viene in mente?  Palloncini, luci che brillano al buio e grandi prati per correre. Ecco alla Lucciolata di San Vigilio abbiamo tutte queste cose e anche qualcosa di più: buona cucina campestre per esempio… che non guasta mai!

Sabato 11 giugno alle 20.30 da piazza Duomo parte questa marcia podistica ludico motoria, organizzata dall’Associazione Sportiva VIVI LO SPORT ma dedicata a tutti, una partenza coloratissima! Perché a tutti i partecipanti verrà regalato un palloncino (che verrà liberato nel cielo all’arrivo, in un momento dedicato con un desiderio scritto a mano da portare tra le stelle), un braccialetto fluorescente e una cavigliera a luci led. Già li immagino i piccoli (ma anche i meno piccoli) con gli occhi sgranati osservare questo arcobaleno colorato e luminoso ricco di magia!

Per venire incontro alle esigenze e alle capacità di tutti si sono pensati due percorsi: uno più lungo e impegnativo da dieci chilometri mentre l’altro, dedicato alle famiglie e a chi non è allenato, è da quattro.

Si arriverà sul Doss Trento (che abbiamo già detto ci piace un sacco?) e qui ad accogliere i corridori ci sarà musica dal vivo e buona cucina campestre.

Un’occasione splendida non trovate per passare una serata diversa dal solito?

Costo a persona Euro 7
Per maggiori informazioni chiamare Gianluca Ortolani al 3477252468 o tabacchino Baratella al 0461824056.

Che belli i giochi di una volta!

Quando Gaia e Samuel sono nel cortile di casa con i loro amichetti (abbiamo la fortuna di avere una piccola mandria di bambini che ci circonda) in una giornata di sole e vengono da me dicendo “non sappiano a cosa giocare” sento la pelle d’oca che sale dalle braccia per arrivare alla base del collo. Come non sanno a cosa giocare?

Mi ritrovo così a spiegare loro dei giochi che pensavo fossero sedimentati nel DNA di ogni infante che si rispetti. I buoni e cari giochi di una volta, quando non serviva nulla per divertirsi se non uno spazio aperto per correre e saltare.

Mi sono ritrovata così a spiegare ad un gruppetto di bambini attenti (forse stupiti che esistesse un mondo oltre le app) i giochi con cui ci sbucciavamo le ginocchia noi quando eravamo piccoli.

Eccone alcuni:

Uno su tutti, nascondino, si beh nascondino lo conoscevano anche loro, ma ho elencato loro tutte le possibili varianti: Dracula, in cui bisognava bussare a turno alla schiena di chi contava e decretava chi fosse “Dracula” (lo scopo del gioco era tenerlo nascosto, perché solo lui alla fine, poteva liberare tutti). Oppure Nascondino inverso, in cui tutti contavano e uno solo si nascondeva. Vinceva chi lo trovava per primo.
C’è da dire che nascondino non val bene per le mamme apprensive (presente). Mi ritrovo, soprattutto con il più piccolo, a ripetere sempre “stai dove ti vedo”, concetto che un attimo cozza con lo scopo del nascondino.

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Mosca Cieca: il gioco delle ginocchia sbucciate e dei nasi ammaccati per eccellenza, perché ci fosse mai stato qualcuno che dicesse “attento guarda che di la prendi il muretto!” o “stai puntando dritto il tronco dell’albero!” Ma alla fine quello era proprio il bello: non era un po’ di sangue a fermarci e spesso si faceva anche finta di nulla per paura che la mamma ci intercettasse per portarci a casa a medicare le ferite.

Strega comanda color, “indaco!” E tutti a domandarsi che caspita di colore fosse! “Magenta!” “Turchese!” Strega comanda color, tirava fuori la nostra parte sadica: mai che ci fosse un banale “Rosso” o “Verde” nei nostri pensieri. L’avvento di Iridella nelle nostre vite poi ha aperto scenari ancora più fantasiosi. La caratteristica di questo gioco era che alla fine non vinceva mai nessuno e si smetteva per sfinimento.

Rialzo. Il gioco che ha affinato le tecniche di patteggiamento e corruzione di un’intera generazione. Eravamo dei veri campioni a vendere per buoni i rialzi più particolari. Una collinetta, un dosso sulla strada, una gomma da masticare buttata strategicamente per terra su cui saltellare su un piede solo (per la gioia della mamma) erano rialzi d’emergenza perfetti. Finché non si è scoperto che “ma io sono rialzata sulle suole delle scarpe!” E li abbiamo smesso di giocare.

Guardie e ladri, che qualcosa avrà pur voluto dire ma le guardie non le voleva mai fare mai nessuno preferendola parte del ladro. Che avremmo dovuto capirlo già allora che qui in Italia butta proprio male!

Veleno, questo è un po’ più di nicchia (non so forse esisteva solo nel nostro cortile), perché spesso quando mi capita di nominarlo vengo guardata con occhio stranito. Ma ve ne parlo perché era di gran lunga il nostro preferito: chi prendeva si metteva al centro con le braccia divaricate e tutti gli altri prendevano un suo dito. A questo punto iniziava a dire una serie di parole con la V (Verdura, Virus, Verde, Velenino – si non esisteva ma a noi non importava-…) quando finalmente diceva veleno (a volte ci voleva così tanto che qualcuno si addormentava nell’attesa) si partiva con un classico prendi e scappa. Chi veniva preso si piazzava a gambe larghe e per venire liberati bisognava che qualche anima pia passasse sotto strisciando. Il gioco finiva quando tutti venivano imprigionati. Per motivi che potete immaginare si faceva un’unica partita che veniva interrotta dalla mamma che chiamava per la cena. 

E voi? Quali sono i giochi del cuore? Quelli che avete tramandato ai vostri figli?

Scampagnata in fattoria all’Aneghe Taneghe

Arrivare alla fattoria Aneghe Taneghe non è così scontato (si arriva all’Orvea di Mezzolombardo, si gira a sinistra alla rotatoria, si prendono le indicazioni per Trento prima e per Nave San Rocco poi evitando la statale ma prendendo la retta parallela all’interno della campagna. Si arriva ad un rettone, si supera il magazzino del consorzio dei 5 comuni, e circa 200 metri dopo, sulla sinistra si scorge un caseggiato verde. Li basta parcheggiare), ma una volta scesi dalla macchina si viene avvolti da una sensazione di pace e silenzio che stupisce davvero.

Siamo stati qui approfittando delle scampagnate in fattoria promosse dalle “donne in campo” un’ottima occasione per rimpinguare la mia dispensa con una serie di sciroppi, marmellate e salse (il pesto al cavolo nero su tutte!) da utilizzare nei prossimi mesi.

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Siamo arrivati alle 11 circa, pensando di essere tra i primi, ma ci siamo stupiti di vedere una vera folla di famiglie pronte a godersi una giornata nel verde e il golosissimo menù proposto a base di polenta.

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In questa fattoria sono presenti tantissimi animali, mucche e galline soprattutto, infatti qui si possono acquistare uova e ottimi tagli di carne assolutamente naturali. Gaia e Samuel sono rimasti affascinati dai pulcini che, all’interno dei loro recinti, seguivano mamma chioccia e, occasionalmente riposavano sulla sua schiena. Davvero dolcissimi!

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Il grande prato, perfetto per stendere una coperta, è l’ideale per un picnic all’aria aperta, abbiamo preso affettati e formaggi nello spaccio interno e abbiamo mangiato ascoltando il canto dei grilli. Non fosse che Samuel e Gaia giravano come trottole impazzite sarebbe stato davvero rilassante!

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L’unica pecca la mancanza di una vera animazione. Che lo so che gli animali dovrebbero bastare, ma eravamo in tantissimi e tanti bambini lasciati allo “stato selvaggio”ad un certo punto diventano davvero ingestibili. Ci sarebbero volute più visite guidare o laboratori (abbiamo travasato una piantina di fragole, ma in 5 minuti era finito tutto), qualcosa insomma che focalizzasse un po’ la loro attenzione.

I bambini però sono tornati a casa sporchi e felici, direi quindi che la giornata è stata un successone :D.

Minibasket

Il MiniBasket come GIOCO-SPORT risponde appieno alle esigenze di crescita psicologica e fisiologica del bambino, rispettando e promuovendo la sua creatività ed il suo bisogno di socializzare essendo un’attività di gruppo

TRENTO 

A.D. Arcobaleno Basket.  Lobiettivo è quello di dare la possibilità ai bambini ed alle bambine con età dai 5 agli 11 anni di praticare attività motoria “a misura di miniatleta” ed in particolare il nostro gioco-sport senza alcuna pretesa agonistica che sarebbe negativa vista l’età dei partecipanti.
Attivo a VILLAZZANO, POVO, COGNOLA, MARTIGNANO, CRISTO RE e TRENTO CENTRO, SAN MICHELE ALL’ADIGE e VIGOLO VATTARO.

Dalle due alle tre volte alla settimana presso le palestre dei rispettivi centri, i bambini e le bambine dalla scuola materna alla quinta elementare, possono cimentarsi in questa attività sportiva.
Da qualche anno è anche attivo il corso di ESPLORAZIONE MOTORIA BABY BASKET specifico per l’età prescolare con l’intento incentivare la motoria sin dalla scuola dell’infanzia e quindi un percorso educativo-sportivo e di salute-benessere.
Per informazioni e iscrizioni: Segreteria A.D. Arcobaleno Basket, Via 4 Novembre 78/1 Gardolo, 0461/82.81.11, info@arcobalenobasket.com.

Per vedere tutte le foto dei vari centri visitate il SITO. Per info e iscrizioni: Segreteria A.D. Arcobaleno Basket, Via 4 Novembre 78/1 Gardolo – 0461/82.81.11 / info@arcobalenobasket.com

Aquila Basket  – squadre giovanili e mini basket. Per info QUI

A.S.D. Minibasket Trento – è una scuola di basket che si trova a TRENTO. L’indirizzo completo è VIA FOGAZZARO 29 – 38100 TRENTO ( Trento ). Per contattare la struttura si può chiamare il numero 0461/931035.

Basket club GARDOLO 2000 è una scuola di basket che si trova a GARDOLO . L’indirizzo completo è Piazzale Lionello Groff 6 – 38014 GARDOLO (Trento).

LAVIS o MEZZOLOMBARDO

Paganella Minibasket è una scuola di basket che si trova a LAVIS nella provincia di Trento. L’indirizzo completo è VIA CASA RONCH SNC – 38015 LAVIS ( Trento ). Per contattare la struttura si può chiamare Matteo 347-5041925 o Gianluca 349-1078114